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La chitarra elettrica è un tipo di chitarra in cui la vibrazione delle corde viene rilevata da uno o più pick-up. Il segnale viene quindi prelevato all'uscita e convogliato in un amplificatore acustico affinché il suono dello strumento sia reso udibile.
Dal punto di vista organologico, la chitarra elettrica è un elettrofono. Talvolta viene anche indicata come cordofono (precisamente, tra i liuti a manico lungo).

Strutturazione

La chitarra elettrica è formata dalle parti seguenti:
  • la paletta (o "cavigliere") nel quale sono alloggiate le "meccaniche" (o "chiavette"): queste permettono alle corde di raggiungere una determinata tensione (e conseguentemente una determinata altezza) e di mantenere l'accordatura desiderata. Nelle chitarre head less (come alcune Steinberger) la paletta è assente ed il sistema di accordatura è delegato al ponte oppure in alcuni casi a delle meccaniche montate sul corpo (es. Avalon Paradis)
  • il manico, sul quale è montata la tastiera i cui tasti sono generalmente posizionati secondo il temperamento equabile, che solitamente permettono un intervallo minimo possibile di un semitono. Negli strumenti fretless (meno diffusi fra le chitarre), sprovvisti dei tasti in metallo, la corda entra in contatto direttamente con il materiale della tastiera;
  • la cassa armonica (o "corpo"). A seconda della presenza più o meno importante di "camere tonali" (e della funzionalità di queste) si parlerà di: chitarra solid body, semi-hollow e hollow-body;
  • il ponte, che può essere fisso (tune-o-matic) oppure tremolo;
  • uno o più pick-up magnetici, solitamente del tipo a bobina singola (single coil) o a bobina doppia (humbucker), o di entrambi i tipi.

Funzionamento

In una chitarra acustica, l'oscillazione delle corde induce una vibrazione della cassa acustica dello strumento. Questa risonanza amplifica dunque la vibrazione prodotta dalle corde e la diffonde nell'ambiente circostante. In una chitarra elettrica, invece, i pick-up magnetici generano un campo magnetico in prossimità della corda. Questa viene quindi magnetizzata e, vibrando, modifica a sua volta il campo magnetico. Queste oscillazioni del campo magnetico risultante creano una variazione di flusso attraverso le bobine che si trovano intorno al pick-up. Si genera quindi una corrente indotta all'interno di tali bobine. Questo segnale elettrico, che contiene quindi le caratteristiche della vibrazione della corda metallica in oscillazione (frequenza, ampiezza, ecc.), è troppo debole per essere udibile attraverso la riproduzione per mezzo di altoparlanti. Viene dunque inviato a un amplificatore, e solamente dopo essere stato opportunamente amplificato viene inviato a uno o più altoparlanti che trasformano il segnale elettrico in un segnale sonoro, udibile dall'orecchio umano. Spesso l'amplificatore e l'altoparlante sono integrati in un medesimo apparecchio, chiamato esso stesso "amplificatore" nel linguaggio comune. Sovente, prima di giungere all'amplificatore, il segnale elettrico viene processato da uno o più effetti che ne alterano le caratteristiche.
La chitarra elettrica non ha pertanto bisogno di avere una cassa di risonanza: la chitarra elettrica solid body è infatti uno strumento pieno e rigido. D'altra parte, dove una cassa di risonanza è presente (ossia nelle chitarre semiacustiche) questa dà allo strumento particolari caratteristiche timbriche ma non è essenziale al suo funzionamento.

Tipi di chitarre

La chitarra elettrica può avere un corpo solido in cui il suono è totalmente amplificato da dispositivi elettronici (pickups) e si parla quindi di chitarra solid body, oppure un corpo di tipo tradizionale presentante cassa armonica e si parla in questo caso di chitarra semiacustica. A loro volta le chitarre semiacustiche, a seconda della altezza del corpo e della tecnologia costruttiva, si definiscono come hollow body (corpo cavo), con una profondità simile alla chitarra acustica e corpo completamente cavo, o con una profondità in genere pari a circa la metà di una chitarra acustica e con un blocco di legno solido posto in senso longitudinale tra il blocco del tacco anteriore e il blocco posteriore, da qui il termine semi-hollow body.

Solid body

Le più diffuse chitarre elettriche, le solid body, letteralmente "corpo solido" (nel significato inglese di "massiccio"), non hanno una cassa di risonanza, ma un corpo di legno pieno (o, più raramente, di altri materiali quali resine sintetiche, resine acriliche, plexiglas). La forma del corpo, il legno con cui è realizzato e il tipo di pick-up usato sono determinanti ai fini della resa sonora dello strumento.
Esistono tre principali tipi di solid body, che differiscono per il modo in cui il manico ed il corpo vengono uniti: bolt-on neck ("manico avvitato"), cioè con manico avvitato al corpo (es: Fender Stratocaster), neck-thru body ("manico attraverso il corpo") cioè con manico che percorre l'intera lunghezza della chitarra, corpo compreso (es: Ibanez RGT), e set-in-neck (o "set-neck") ("manico attaccato"), cioè con manico incollato al corpo della chitarra (es: Gibson Les Paul).
Le chitarre a manico avvitato sono caratterizzate da un suono generalmente più ricco di alte frequenze, povero di quelle medie e scarso di bassi profondi; c'è tuttavia da precisare che, vista l'altissima influenza che la scelta dei materiali, la tecnica costruttiva e la mano del liutaio possono esercitare sullo strumento finito, non sono rari i casi di strumenti che contravvengono a queste "regole". Questo sistema, oltre a essere più economico, permette di effettuare delle lavorazioni, compreso il cambio del manico, in maniera più semplice. Jimi Hendrix era noto riassemblare le Fender Stratocaster che distruggeva durante i concerti recuperando pezzi sani da diverse chitarre. Anche la famosa Blackie di Eric Clapton è il risultato di un corpo e un manico provenienti originariamente da diverse chitarre.
Le chitarre con il manico passante nel corpo sono caratterizzate da un notevole sustain, da un buon bilanciamento di suoni fra alti, medi e bassi e da un perfetto allineamento tra manico e corpo. Secondo molti risultano particolarmente "comode" da suonare, in quanto normalmente si ha un accesso molto più facile ai tasti più vicini al corpo rispetto a strumenti in cui sono utilizzati gli altri due tipi di giunzione. Per motivi pratici non è possibile nelle chitarre con sistema bolt-on fissare il manico troppo esternamente al corpo dello strumento (mentre in alcune chitarre con sistema set-in, il problema viene ovviato, ad esempio nella Gibson SG). Ha come lato negativo l'impossibilità di agire sull'attacco manico-corpo e di sostituire il manico, qualora fosse necessario; infatti, generalmente il manico, per garantire solidità, viene costituito da diverse parti di legno incollate tra loro longitudinalmente, rispetto alla chitarra, e più raramente al suo interno vengono incollate delle barre in fibra di carbonio (proprio per l'impossibilità di cambiare il manico in caso di rottura).
Le chitarre con il manico incollato al corpo hanno in linea di massima le caratteristiche positive, in termini di sustain e bilanciamento delle frequenze, simili a quelle con il manico passante ma in queste chitarre risulta possibile operare sul manico. Ovviamente, visto che il sistema è incollato, il lavoro dovrà comunque essere fatto da un liutaio.
I legni principalmente utilizzati sono: per bolt-on neck, ontano e tiglio per il corpo, acero per il manico, eventuale ricopertura in palissandro per la tastiera; per il neck-thru, mogano per il corpo, frassino o acero per il manico, palissandro per la tastiera; per il set-neck generalmente si utilizza mogano sia per il corpo che per il manico, e palissandro per la tastiera. Esistono tuttavia numerosissimi modelli che usano legni diversi da questi citati. Le chitarre costruite in Asia possono utilizzare legni locali, come l'agathis al posto dell'ontano e il nato al posto del mogano, che hanno rese acustiche simili. Anche il PVC è stato utilizzato per realizzare delle chitarre solid body, e più recentemente si stanno utilizzando materiali compositi con sagomature interne per replicare la timbrica dei vari legni.

Hollow-body

Le chitarre hollow body presentano una parte o la totalità del corpo vuota, con uno o due tradizionali fori di espansione a forma di f posti ai lati delle corde, similmente ai fori presenti su altri strumenti a corda, come il violino. Queste chitarre sono caratterizzate da un suono particolarmente dolce e poco aggressivo (come molti modelli Gibson, Epiphone, ecc. utilizzati principalmente per il jazz), oppure molto brillante e squillante (come i modelli Gretsch, spesso usati nel rockabilly). Le hollow body sono storicamente derivate dalle archtop (vedi sotto) e differiscono da queste perché la tavola armonica (e di solito anche il resto della cassa) è costruita in laminato e non in legno massello, per limitare il feedback acustico: la cassa vuota tende infatti a creare alcuni problemi a causa della risonanza delle vibrazioni, che si riflettono nei pickup, e ciò è meno evidente se la cassa è in laminato piuttosto che in massello. L'effetto di distorsione risulta in ogni caso difficile da ottenere e da controllare. Nel corso degli anni, tuttavia, sono stati realizzati modelli decisamente più "spinti" e con un suono molto più pieno i quali, attraverso alcuni espedienti tecnici (quali la particolare conformazione interna della cassa armonica), riescono ad ovviare a questo problema.

Semi-hollow

La ricerca di un compromesso tra le sonorità calde delle semiacustiche e il migliore controllo delle risonanze indesiderate agli alti volumi delle solid body ha dato inoltre origine a un sottotipo delle semi-acustiche, le cosiddette semi-hollow. Queste chitarre adottano un corpo di minore spessore in cui, in luogo di un'unica cassa, sono presenti due (più raramente una) casse di ridotta entità ai lati, mentre la parte centrale del corpo è in legno pieno. Solitamente constano di due o tre pezzi incollati, raramente di un unico pezzo. Il legno più comunemente usato è l'ontano.
Le chitarre a cassa parzialmente piena hanno trovato terreno fertile nel rock and roll e nel blues.
Il primo e più famoso modello semi-hollow è la Gibson ES-335. Altre celebri chitarre di questo tipo sono la ES-355, le serie 300 e 600 della Rickenbacker, la G&L ASAT Classic semi-hollow (basata sulla Fender Telecaster) e la Gibson Blueshawk (basata sulla Nighthawk) prodotta dal 1996 al 2006.

Archtop

La chitarra archtop, come concepita da Orville Gibson e perfezionata per Gibson da Lloyd Loar, nasce come strumento acustico: è costruita infatti interamente in legno massello con la tecnica costruttiva propria degli strumenti ad arco e possiede una capacità di produrre suono propria ed autonoma, tipica degli strumenti acustici, che veniva sfruttata nella sezione ritmica delle big band prima dell'avvento dell'amplificazione elettrica, di cui però sono oggi provviste quasi tutte le archtop. Spesso, tuttavia, l'amplificazione viene eseguita applicando uno o due pickup sospesi (in inglese floating, letteralmente "galleggianti") ed i controlli di tono/volume sul battipenna senza forare la tavola armonica, mantenendo così tutta l'acustica naturale dello strumento. Questo tipo di chitarra, il cui uso oggi è prevalente nel jazz e nel blues, è tipicamente costruito a mano, essendo la cassa armonica di solito intagliata, ma esistono anche modelli in massello pressato.

Storia

Le origini

La storia della chitarra elettrica inizia quando si avvertì l'esigenza di uno strumento che avesse alcune caratteristiche proprie della chitarra (specialmente per quanto attiene alle modalità di esecuzione), ma che potesse suonare insieme agli altri senza esserne sovrastato dal volume di suono. Con la nascita delle orchestre jazz e blues, ci si rese conto del problema della limitata amplificazione delle chitarre acustiche. Diversi costruttori cercarono di ovviare al problema costruendo strumenti che consentissero un volume maggiore, con un timbro simile a quello della chitarra acustica.
Lloyd Loar, progettista alla Gibson dal 1920 al 1924, condusse i primi esperimenti mediante l'adozione di rilevatori in prossimità delle corde. Il concetto di chitarra elettrica deve però molto alle intuizioni di Adolph Rickenbacker, che nel 1931 realizzò il primo pick-up elettromagnetico (un dispositivo in grado di trasformare le vibrazioni delle corde in impulsi di tipo elettrico) ed iniziò ad applicarlo ai normali strumenti acustici, creando una chitarra lap steel chiamata frying pan guitar, in due modelli (A22 e A25).
Nel 1935 la Gibson iniziò la produzione del modello ES 150, una chitarra semiacustica con cassa di risonanza, aperture a "f" sulla tavola e un unico pick-up. Il modello riscosse un grande successo. Finalmente la chitarra, grazie all'amplificazione, poteva inserirsi meglio nelle formazioni del tempo, senza essere sovrastata dal volume degli altri strumenti.

Evoluzione

Molti si cimentarono nella costruzione di chitarre elettriche, limitandosi di fatto ad amplificare il suono di strumenti acustici. Se da una parte la presenza di una cassa armonica combinata ad un pick-up produceva un suono pastoso e ricco di armoniche, dall'altra presentava una serie di svantaggi, tra cui il più fastidioso era l'effetto noto come feedback acustico. La cassa dello strumento entrava in risonanza (effetto Larsen) con il suono emesso dall'amplificatore, creando echi, armonici e fischi di difficile gestione, col risultato di un suono sgradevole di difficile definizione.
Nel 1941 Les Paul, chitarrista e inventore, crea nei laboratori Epiphone un prototipo, detto The Log, ideato per ovviare al problema del feedback. Esso consisteva in un manico di chitarra acustica attaccato a un blocco di legno massiccio su cui erano installate le parti elettriche, e ai cui lati erano fissate le due "ali" di una chitarra acustica a forma di otto. Les Paul propose l'idea alla Gibson, che però la rifiutò.
Nel 1946 Paul Bigsby, estroso costruttore di motocicli passato a costruire chitarre, e Merle Travis, suo amico, costruiscono una chitarra molto innovativa. Anche se prodotto in modo classico, lo strumento presenta un corpo alto solo cinque centimetri, e un disegno molto originale sia del corpo stesso che della paletta. Il corpo, grazie ad un'asimmetria del disegno attorno al manico, permette di raggiungere agevolmente il ventesimo tasto, mentre la paletta monta chiavette per l'accordatura disposte solo sul lato superiore. Si risolvono quasi completamente i problemi di risonanze indesiderate. Inoltre, Bigsby introdurrà una ulteriore innovazione inventando un sistema che consente di agire sulla intonazione delle corde mediante una leva la cui corsa è contrastata da una molla, ottenendo così l'effetto vibrato.
Nel 1948 Leo Fender, tecnico progettista di amplificatori, dà una svolta definitiva e crea la Broadcaster (oggi conosciuta come Telecaster), una chitarra con due pick-up single coil miscelabili e con il corpo pieno in legno massiccio che annulla completamente le risonanze indesiderate e aumenta il sustain delle corde, sviluppando il concetto di chitarra solid body. La Broadcaster, costruita inizialmente solo per presentare i propri amplificatori, attinge a molte delle innovazioni introdotte dalla chitarra di Bigsby e Travis, ma le fa sue migliorandole notevolmente. Il disegno del corpo e della paletta, anche se ispirato molto alla linea di Bigsby, è più sobrio e moderno, ma soprattutto più razionale. Inoltre lo strumento di Leo Fender presenta un vantaggio fondamentale: le fasi di costruzione e assemblaggio delle parti che compongono lo strumento sono molto semplificate. Questo si traduce nella possibilità di automatizzare il processo di produzione e di conseguenza produrre gli strumenti in serie, con costi notevolmente più contenuti. Il successo è enorme, tanto che la Broadcaster, divenuta poi Telecaster, viene prodotta dalla Fender ancor oggi.
Nel 1950 Ercole Pace è il primo in Italia a richiedere il brevetto (poi concesso con il n. 462480 il 21 marzo 1951) per un dispositivo magneto-dinamico, applicabile a strumenti a plettro in genere ed a chitarre in particolare, per amplificare il suono in collegamento con la presa fono di apparecchi radio che poi produrrà in serie in un piccolo laboratorio a Roma, in Trastevere. L'originale apparecchio fu acquistato dai più noti chitarristi dell'epoca e, non essendo stato poi rinnovato il brevetto, l'idea fu in seguito perfezionata da altri. Tale dispositivo differiva dall'analoga invenzione oltreoceano di Leo Fender di due anni prima (di cui Ercole Pace era ignaro), in quanto il pickup applicato prevedeva un più elaborato avvolgimento per ogni magnete, anziché un unico avvolgimento per tutti i magneti come il pickup di Fender; adottando appunto una bobina per ogni corda Ercole Pace mirava a rendere il rilevamento delle sei corde più bilanciato ed accurato. Sotto il profilo tecnico si trattava quindi di due brevetti diversi.
Nel 1953 Leo Fender crea la chitarra che diverrà nel tempo una pietra miliare del settore e più in generale della musica rock/blues: la Stratocaster. Solid body come la precedente, ha però un design più innovativo e capace di restare moderno nel corso dei decenni: il corpo, di minor spessore rispetto alla Telecaster, è smussato nella parte posteriore per conferire un migliore comfort. I pick-up, single coil, sono tre e sono montati su un originale battipenna sul quale sono alloggiati, oltre al selettore per scegliere il pick-up desiderato, anche tre potenziometri: uno per regolare il volume e due di regolazione tono. Altro fattore rivoluzionario per quel tempo è la leva del vibrato, che Fender chiama con termine improprio tremolo (si genera così una confusione terminologica che dura ancora oggi): a differenza delle altre dell'epoca poste tra l'attaccatura delle corde e il ponte, questa è un tutt'uno con il ponte stesso, evitando fastidiose scordature. Anche il ponte è innovativo: ogni corda appoggia su una sua "selletta" che dispone sia della regolazione in altezza sia in lunghezza, permettendo un'intonazione perfetta e una distanza delle corde dalla tastiera (action), personalizzabile. La Stratocaster viene prodotta ininterrottamente dal 1953; molto apprezzata per la sua versatilità, è utilizzata intensivamente sia nel rock, sia in altri generi.
L'unica chitarra che ha potuto "competere" in termini di importanza e notorietà è la Gibson Les Paul, che debuttò nel 1952 come la risposta di Gibson, che a tal fine aveva assunto Les Paul nel suo team di progettazione, alla Fender Telecaster. La Les Paul si avvicina di più al disegno di Bigsby-Travis, ma ha forme più fluide e meno spigolose. Caratteristica saliente è l'uso di due pick-up humbucker, più potenti dei single coil e dalla timbrica più "nasale". Le regolazioni di tono e volume sono affidate a due coppie di potenziometri e ad un selettore per miscelare il suono dei due pick-up. Il ponte non ha la leva del vibrato; la regolazione dell'action delle corde avviene con due ghiere poste ai lati che sollevano o abbassano tutte e sei le corde contemporaneamente. L'intonazione invece può essere regolata singolarmente corda per corda.
Lo strumento è rimasto sostanzialmente immutato rispetto alle intuizioni di Leo Fender, Ercole Pace e Les Paul; lo sviluppo attuale verte principalmente sull'acquisizione e manipolazione del suono da parte dei pick-up. Il bisogno di dialogare con interfacce digitali come il MIDI ha portato alla creazione di pick-up esafonici e convertitori analogico-digitali in grado di tradurre il segnale analogico in segnale digitale con accuratezza. Ottenuto un segnale in forma digitale lo si può immettere in un generatore di suoni campionati (expander) per avere a disposizione una varietà strumentale virtualmente infinita. Quest'utilizzo dello strumento è però oggetto di critiche da parte di chi vede gli expander e i campionatori come strumenti che, permettendo la riproduzione di qualsiasi tipo di strumento registrato in precedenza, snaturalizzano e avviliscono le peculiarità tipiche della chitarra.
Roger Field ha inventato la Foldaxe, una chitarra elettrica pieghevole che Field ha fatto realizzare per Chet Atkins. Un'ímmagine della Foldaxe si trova nel libro di Atkins Me and My Guitars.

Qualità

La qualità di una chitarra elettrica è data da molti parametri. Innanzitutto se la chitarra è stata fatta a mano o è un prodotto in serie. Nel primo caso incide molto sulla qualità anche la capacità del liutaio che la crea.
In secondo luogo la scelta dei materiali è molto importante sia per quanto riguarda il corpo, sia per quanto riguarda tastiera e manico: più il legno è pregiato e privo di nodi più la qualità dello strumento aumenta. I due legni più diffusi nella realizzazione delle tastiere delle chitarre elettriche sono il palissandro l'ebano e l'acero, per il corpo l'ontano e il mogano, per il manico acero e mogano. Tuttavia oggi si stanno utilizzando nuovi materiali per la produzione del corpo come il plexiglas. .
Un altro fattore che incide sulla qualità dello strumento è la qualità dei componenti tecnici aggiunti, il ponte utilizzato, la presenza di un bloccacorde o di un tremolo di qualità nonché le meccaniche e le elettroniche come i pick up di qualità e la precisione delle componenti che regolano il suono e i volumi.
Tra gli altri fattori che determinano la qualità ci sono anche l'equilibratura o bilanciamento (capacità dello strumento di tenere una posizione comoda una volta indossata la tracolla o fascia) e la verniciatura. Tra le più famose c'è la cosiddetta colorazione sunburst, con la fascia più esterna nera che va a sfumare in colori lignei verso il centro, in genere più costosa delle verniciature monocolore coprenti.

Distorsione ed altri effetti

Al suono prodotto dalla chitarra elettrica vengono spesso applicati effetti che modificano il suono e lo rendono più adatto al genere musicale eseguito o al tipo di composizione. Fra questi la saturazione (overdrive), la distorsione e il fuzz, molto apprezzati nel rock e, in generale, nella pop music. Spesso ai precedenti si associa il pedale wah-wah, molto in voga negli anni settanta e ottanta. Fra gli altri effetti applicati con successo alla chitarra elettrica, si possono citare delay, riverbero, chorus, flanger, phaser, octaver, pitch shifter, tremolo che vanno inseriti quasi esclusivamente nel "Loop Effetti" dell'amplificatore (il "Loop Effetti" o la "Mandata e Ritorno" si colloca tra preamplificatore e finale di potenza); questi tipi di effetti sono sconsigliati in una mandata e ritorno di tipo "seriale", sono altrettanto consigliati se il proprio amplificatore dispone di una mandata e ritorno in "Parallelo". Anche alcuni processori dinamici come il compressore e il noise-gate vengono applicati al segnale della chitarra per modificare l'inviluppo del suono. L'utilizzo dei pedali al fine di effettuare il suono è una scelta strettamente correlata con lo stile del chitarrista in questione. Così come Jimi Hendrix usava molto nelle sue esecuzioni il wah-wah e il Dallas Arbiter Fuzz Face, David Gilmour in alcuni periodi ha fatto uso dello stesso Fuzz Face o del Big Muff modello Ram's Head, o Triangle, abbinandolo a particolari scelte nell'uso di delay dapprima a nastro come il Binson Echorec e poi digitali come l'MXR Digital Delay, il TC2290 prodotto dalla TC Electronics o il Tape Echo Simulator (T.E.S.) costruito da Pete Cornish a partire dal circuito del Boss DD2.

Tecniche

Nonostante la presenza di un gran numero di effetti dei più svariati tipi, l'abilità del chitarrista resta l'elemento più importante nell'esecuzione delle varie tecniche, divenute nel corso del tempo parte integrante dell'istruzione musicale di coloro che si avvicinano a questo strumento. Fra le tecniche più famose e comuni vi sono: il bending, il vibrato, lo slide, il palm mute, il legato, hammer on e pull off, il tapping, gli armonici naturali e artificiali e lo sweep-picking.

Marchi principali

Sebbene sia molto limitativo elencare i marchi principali delle chitarre, visto anche che in questi ultimi anni il mercato delle chitarre si sta arricchendo di molti nuovi nomi, piccole industrie, o anche solo singoli liutai, così come vecchi marchi si stanno riaffacciando con successo dopo anni di inattività, si presenta un breve elenco di alcuni nomi particolarmente noti.
Uno dei marchi principali sul mercato è sicuramente Fender, che costruisce bassi e chitarre elettriche sin dagli anni cinquanta; dopo essere stata sull'orlo del fallimento negli anni ottanta ora produce 2000 chitarre al giorno. La Fender Musical Instrument Corporation possiede inoltre altri marchi di chitarre come Gretsch, Guild e Jackson Guitars.
Le chitarre Fender, principalmente i modelli Stratocaster e Telecaster, sono utilizzate praticamente in ogni stile, dal surf anni cinquanta, al country, al blues, al classico rock anni sessanta e all'heavy metal, come Dave Murray. Fender è ormai un simbolo della musica rock rimasto quasi inalterato anche negli anni settanta, ottanta e novanta. In questi ultimi anni molti chitarristi Indie, o in cerca di sonorità nuove, utilizzano spesso modelli di Fender ritenuti "minori" quali Jazzmaster, Jaguar e altri. Utilizzata in maniera minore nel jazz, in cui si preferiscono spesso modelli semiacustici. In particolare, il suo modello di punta, Stratocaster introdusse una serie di importanti innovazioni, tanto che alcuni la considerano la chitarra più influente mai prodotta. Molti chitarristi, infatti, come Jimi Hendrix, Eric Clapton o John Mayer hanno utilizzato o utilizzano chitarre Fender, per lo più Stratocaster. Sia di Mayer che di Clapton sono in vendita copie delle chitarre da loro usate (Stratocaster) su cui è stampata la loro firma.
Concorrente diretta di Fender è Gibson, marca che produce chitarre largamente utilizzate in tutti i generi, dal jazz (in cui è da sempre leader), al blues, ai generi più duri come ad esempio l'hard rock (vedi AC/DC e Slash). Caratteristica principale di queste chitarre è soprattutto l'utilizzo dei pickup humbucker e di legni particolarmente pesanti. I modelli principali "solid body" della Gibson sono la Les Paul, la SG o "diavoletto", la Flying V, la Explorer e la Firebird. Particolarmente noti sono anche alcuni modelli "hollow body" come la L-5 e la ES-175 e "semi-hollow" come la ES 335. La Gibson è nota anche per molti modelli di chitarra acustica quale le J45, la Hummingbird e altre.
Come Fender, anche Gibson ha acquisito altri marchi di chitarre. La Epiphone, ad esempio, è stata acquisita dalla Gibson negli anni sessanta proprio per limitare la concorrenza. In questi ultimi anni Epiphone fabbrica molti strumenti simili ai modelli Gibson ma in forma più economica. Si ricorda però che i Beatles hanno usato spesso modelli Epiphone che in quegli anni erano strumenti di notevole qualità. Modello di punta Epiphone è la Les Paul. Inoltre Epiphone continua a produrre modelli originali di chitarra di propria iniziativa, come la celebre Casino o la Epiphone Wilshire.
Un'altra marca molto apprezzata è la Paul Reed Smith, (abbreviata spesso in PRS), con un sound molto versatile e adatto a numerosi generi musicali (dal blues rock, fino al metal). PRS è un marchio, in fondo, nuovo sul mercato ma è riuscito ad affermarsi ed a crearsi una nicchia di mercato molto interessante. Il chitarrista messicano Carlos Santana è stato, forse, il primo grande professionista ad usare chitarre PRS e a portarle di fronte al grande pubblico.
Di notevole pregio sono anche la ESP Guitars, anch'essa produttrice di numerosi modelli, adatti soprattutto ai generi più "estremi" (Metallica, Slayer), il marchio giapponese Ibanez, che produce molti modelli di chitarre, di tutti i livelli, spesso utilizzate dai "virtuosi" o shredder (ad esempio Steve Vai, Joe Satriani, ecc.,) ma produce anche chitarre adatte a blues come ad esempio il modello George Benson.
Dean Guitars produce chitarre tradizionalmente utilizzate per il genere metal. Ma non solo, la Dean è nota anche per chitarre utilizzate da artisti che, seppure in ambito hard rock, hanno radici più blues.