La chitarra elettrica è un tipo
di chitarra in cui la vibrazione delle corde viene rilevata da uno o
più pick-up. Il segnale viene quindi prelevato all'uscita e
convogliato in un amplificatore acustico affinché il suono dello
strumento sia reso udibile.
Dal punto di vista organologico, la
chitarra elettrica è un elettrofono. Talvolta viene anche indicata
come cordofono (precisamente, tra i liuti a manico lungo).
Strutturazione
La chitarra elettrica è formata dalle parti seguenti:- la paletta (o "cavigliere") nel quale sono alloggiate le "meccaniche" (o "chiavette"): queste permettono alle corde di raggiungere una determinata tensione (e conseguentemente una determinata altezza) e di mantenere l'accordatura desiderata. Nelle chitarre head less (come alcune Steinberger) la paletta è assente ed il sistema di accordatura è delegato al ponte oppure in alcuni casi a delle meccaniche montate sul corpo (es. Avalon Paradis)
- il manico, sul quale è montata la tastiera i cui tasti sono generalmente posizionati secondo il temperamento equabile, che solitamente permettono un intervallo minimo possibile di un semitono. Negli strumenti fretless (meno diffusi fra le chitarre), sprovvisti dei tasti in metallo, la corda entra in contatto direttamente con il materiale della tastiera;
- la cassa armonica (o "corpo"). A seconda della presenza più o meno importante di "camere tonali" (e della funzionalità di queste) si parlerà di: chitarra solid body, semi-hollow e hollow-body;
- il ponte, che può essere fisso (tune-o-matic) oppure tremolo;
- uno o più pick-up magnetici, solitamente del tipo a bobina singola (single coil) o a bobina doppia (humbucker), o di entrambi i tipi.
Funzionamento
In una chitarra acustica,
l'oscillazione delle corde induce una vibrazione della cassa acustica
dello strumento. Questa risonanza amplifica dunque la vibrazione
prodotta dalle corde e la diffonde nell'ambiente circostante. In una
chitarra elettrica, invece, i pick-up magnetici generano un campo
magnetico in prossimità della corda. Questa viene quindi
magnetizzata e, vibrando, modifica a sua volta il campo magnetico.
Queste oscillazioni del campo magnetico risultante creano una
variazione di flusso attraverso le bobine che si trovano intorno al
pick-up. Si genera quindi una corrente indotta all'interno di tali
bobine. Questo segnale elettrico, che contiene quindi le
caratteristiche della vibrazione della corda metallica in
oscillazione (frequenza, ampiezza, ecc.), è troppo debole per essere
udibile attraverso la riproduzione per mezzo di altoparlanti. Viene
dunque inviato a un amplificatore, e solamente dopo essere stato
opportunamente amplificato viene inviato a uno o più altoparlanti
che trasformano il segnale elettrico in un segnale sonoro, udibile
dall'orecchio umano. Spesso l'amplificatore e l'altoparlante sono
integrati in un medesimo apparecchio, chiamato esso stesso
"amplificatore" nel linguaggio comune. Sovente, prima di
giungere all'amplificatore, il segnale elettrico viene processato da
uno o più effetti che ne alterano le caratteristiche.
La chitarra elettrica non ha pertanto
bisogno di avere una cassa di risonanza: la chitarra elettrica solid
body è infatti uno strumento pieno e rigido. D'altra parte, dove
una cassa di risonanza è presente (ossia nelle chitarre
semiacustiche) questa dà allo strumento particolari caratteristiche
timbriche ma non è essenziale al suo funzionamento.
Tipi di chitarre
La chitarra elettrica può avere un
corpo solido in cui il suono è totalmente amplificato da dispositivi
elettronici (pickups) e si parla quindi di chitarra solid body,
oppure un corpo di tipo tradizionale presentante cassa armonica e si
parla in questo caso di chitarra semiacustica. A loro volta le
chitarre semiacustiche, a seconda della altezza del corpo e della
tecnologia costruttiva, si definiscono come hollow body (corpo
cavo), con una profondità simile alla chitarra acustica e corpo
completamente cavo, o con una profondità in genere pari a circa la
metà di una chitarra acustica e con un blocco di legno solido posto
in senso longitudinale tra il blocco del tacco anteriore e il blocco
posteriore, da qui il termine semi-hollow body.
Solid body
Le più diffuse chitarre elettriche, le
solid body, letteralmente "corpo solido" (nel
significato inglese di "massiccio"), non hanno una cassa di
risonanza, ma un corpo di legno pieno (o, più raramente, di altri
materiali quali resine sintetiche, resine acriliche, plexiglas). La
forma del corpo, il legno con cui è realizzato e il tipo di pick-up
usato sono determinanti ai fini della resa sonora dello strumento.
Esistono tre principali tipi di solid
body, che differiscono per il modo in cui il manico ed il corpo
vengono uniti: bolt-on neck ("manico avvitato"), cioè con
manico avvitato al corpo (es: Fender Stratocaster), neck-thru body
("manico attraverso il corpo") cioè con manico che
percorre l'intera lunghezza della chitarra, corpo compreso (es:
Ibanez RGT), e set-in-neck (o "set-neck") ("manico
attaccato"), cioè con manico incollato al corpo della chitarra
(es: Gibson Les Paul).
Le chitarre a manico avvitato sono
caratterizzate da un suono generalmente più ricco di alte frequenze,
povero di quelle medie e scarso di bassi profondi; c'è tuttavia da
precisare che, vista l'altissima influenza che la scelta dei
materiali, la tecnica costruttiva e la mano del liutaio possono
esercitare sullo strumento finito, non sono rari i casi di strumenti
che contravvengono a queste "regole". Questo sistema, oltre
a essere più economico, permette di effettuare delle lavorazioni,
compreso il cambio del manico, in maniera più semplice. Jimi Hendrix
era noto riassemblare le Fender Stratocaster che distruggeva durante
i concerti recuperando pezzi sani da diverse chitarre. Anche la
famosa Blackie di Eric Clapton è il risultato di un corpo e
un manico provenienti originariamente da diverse chitarre.
Le chitarre con il manico passante nel
corpo sono caratterizzate da un notevole sustain, da un buon
bilanciamento di suoni fra alti, medi e bassi e da un perfetto
allineamento tra manico e corpo. Secondo molti risultano
particolarmente "comode" da suonare, in quanto normalmente
si ha un accesso molto più facile ai tasti più vicini al corpo
rispetto a strumenti in cui sono utilizzati gli altri due tipi di
giunzione. Per motivi pratici non è possibile nelle chitarre con
sistema bolt-on fissare il manico troppo esternamente al corpo
dello strumento (mentre in alcune chitarre con sistema set-in, il
problema viene ovviato, ad esempio nella Gibson SG). Ha come lato
negativo l'impossibilità di agire sull'attacco manico-corpo e di
sostituire il manico, qualora fosse necessario; infatti, generalmente
il manico, per garantire solidità, viene costituito da diverse parti
di legno incollate tra loro longitudinalmente, rispetto alla
chitarra, e più raramente al suo interno vengono incollate delle
barre in fibra di carbonio (proprio per l'impossibilità di cambiare
il manico in caso di rottura).
Le chitarre con il manico incollato al
corpo hanno in linea di massima le caratteristiche positive, in
termini di sustain e bilanciamento delle frequenze, simili a quelle
con il manico passante ma in queste chitarre risulta possibile
operare sul manico. Ovviamente, visto che il sistema è incollato, il
lavoro dovrà comunque essere fatto da un liutaio.
I legni principalmente utilizzati sono:
per bolt-on neck, ontano e tiglio per il corpo, acero per il manico,
eventuale ricopertura in palissandro per la tastiera; per il
neck-thru, mogano per il corpo, frassino o acero per il manico,
palissandro per la tastiera; per il set-neck generalmente si utilizza
mogano sia per il corpo che per il manico, e palissandro per la
tastiera. Esistono tuttavia numerosissimi modelli che usano legni
diversi da questi citati. Le chitarre costruite in Asia possono
utilizzare legni locali, come l'agathis al posto dell'ontano e il
nato al posto del mogano, che hanno rese acustiche simili. Anche il
PVC è stato utilizzato per realizzare delle chitarre solid body, e
più recentemente si stanno utilizzando materiali compositi con
sagomature interne per replicare la timbrica dei vari legni.
Hollow-body
Le chitarre hollow body
presentano una parte o la totalità del corpo vuota, con uno o due
tradizionali fori di espansione a forma di f posti ai lati
delle corde, similmente ai fori presenti su altri strumenti a corda,
come il violino. Queste chitarre sono caratterizzate da un suono
particolarmente dolce e poco aggressivo (come molti modelli Gibson,
Epiphone, ecc. utilizzati principalmente per il jazz), oppure molto
brillante e squillante (come i modelli Gretsch, spesso usati nel
rockabilly). Le hollow body sono storicamente derivate dalle archtop
(vedi sotto) e differiscono da queste perché la tavola armonica (e
di solito anche il resto della cassa) è costruita in laminato e non
in legno massello, per limitare il feedback acustico: la cassa vuota
tende infatti a creare alcuni problemi a causa della risonanza delle
vibrazioni, che si riflettono nei pickup, e ciò è meno evidente se
la cassa è in laminato piuttosto che in massello. L'effetto di
distorsione risulta in ogni caso difficile da ottenere e da
controllare. Nel corso degli anni, tuttavia, sono stati realizzati
modelli decisamente più "spinti" e con un suono molto più
pieno i quali, attraverso alcuni espedienti tecnici (quali la
particolare conformazione interna della cassa armonica), riescono ad
ovviare a questo problema.
Semi-hollow
La ricerca di un compromesso tra le
sonorità calde delle semiacustiche e il migliore controllo delle
risonanze indesiderate agli alti volumi delle solid body ha
dato inoltre origine a un sottotipo delle semi-acustiche, le
cosiddette semi-hollow. Queste chitarre adottano un corpo di
minore spessore in cui, in luogo di un'unica cassa, sono presenti due
(più raramente una) casse di ridotta entità ai lati, mentre la
parte centrale del corpo è in legno pieno. Solitamente constano di
due o tre pezzi incollati, raramente di un unico pezzo. Il legno più
comunemente usato è l'ontano.
Le chitarre a cassa parzialmente piena
hanno trovato terreno fertile nel rock and roll e nel blues.
Il primo e più famoso modello
semi-hollow è la Gibson ES-335. Altre celebri chitarre di questo
tipo sono la ES-355, le serie 300 e 600 della Rickenbacker, la G&L
ASAT Classic semi-hollow (basata sulla Fender Telecaster) e la
Gibson Blueshawk (basata sulla Nighthawk) prodotta dal 1996 al 2006.
Archtop
La chitarra archtop, come
concepita da Orville Gibson e perfezionata per Gibson da Lloyd Loar,
nasce come strumento acustico: è costruita infatti interamente in
legno massello con la tecnica costruttiva propria degli strumenti ad
arco e possiede una capacità di produrre suono propria ed autonoma,
tipica degli strumenti acustici, che veniva sfruttata nella sezione
ritmica delle big band prima dell'avvento dell'amplificazione
elettrica, di cui però sono oggi provviste quasi tutte le archtop.
Spesso, tuttavia, l'amplificazione viene eseguita applicando uno o
due pickup sospesi (in inglese floating, letteralmente
"galleggianti") ed i controlli di tono/volume sul
battipenna senza forare la tavola armonica, mantenendo così tutta
l'acustica naturale dello strumento. Questo tipo di chitarra, il cui
uso oggi è prevalente nel jazz e nel blues, è tipicamente costruito
a mano, essendo la cassa armonica di solito intagliata, ma esistono
anche modelli in massello pressato.
Storia
Le origini
La storia della chitarra elettrica
inizia quando si avvertì l'esigenza di uno strumento che avesse
alcune caratteristiche proprie della chitarra (specialmente per
quanto attiene alle modalità di esecuzione), ma che potesse suonare
insieme agli altri senza esserne sovrastato dal volume di suono. Con
la nascita delle orchestre jazz e blues, ci si rese conto del
problema della limitata amplificazione delle chitarre acustiche.
Diversi costruttori cercarono di ovviare al problema costruendo
strumenti che consentissero un volume maggiore, con un timbro simile
a quello della chitarra acustica.
Lloyd Loar, progettista alla Gibson dal
1920 al 1924, condusse i primi esperimenti mediante l'adozione di
rilevatori in prossimità delle corde. Il concetto di chitarra
elettrica deve però molto alle intuizioni di Adolph Rickenbacker,
che nel 1931 realizzò il primo pick-up elettromagnetico (un
dispositivo in grado di trasformare le vibrazioni delle corde in
impulsi di tipo elettrico) ed iniziò ad applicarlo ai normali
strumenti acustici, creando una chitarra lap steel chiamata frying
pan guitar, in due modelli (A22 e A25).
Nel 1935 la Gibson iniziò la
produzione del modello ES 150, una chitarra semiacustica con
cassa di risonanza, aperture a "f" sulla tavola e un unico
pick-up. Il modello riscosse un grande successo. Finalmente la
chitarra, grazie all'amplificazione, poteva inserirsi meglio nelle
formazioni del tempo, senza essere sovrastata dal volume degli altri
strumenti.
Evoluzione
Molti si cimentarono nella costruzione
di chitarre elettriche, limitandosi di fatto ad amplificare il suono
di strumenti acustici. Se da una parte la presenza di una cassa
armonica combinata ad un pick-up produceva un suono pastoso e ricco
di armoniche, dall'altra presentava una serie di svantaggi, tra cui
il più fastidioso era l'effetto noto come feedback acustico. La
cassa dello strumento entrava in risonanza (effetto Larsen) con il
suono emesso dall'amplificatore, creando echi, armonici e fischi di
difficile gestione, col risultato di un suono sgradevole di difficile
definizione.
Nel 1941 Les Paul, chitarrista e
inventore, crea nei laboratori Epiphone un prototipo, detto The
Log, ideato per ovviare al problema del feedback. Esso consisteva
in un manico di chitarra acustica attaccato a un blocco di legno
massiccio su cui erano installate le parti elettriche, e ai cui lati
erano fissate le due "ali" di una chitarra acustica a forma
di otto. Les Paul propose l'idea alla Gibson, che però la rifiutò.
Nel 1946 Paul Bigsby, estroso
costruttore di motocicli passato a costruire chitarre, e Merle
Travis, suo amico, costruiscono una chitarra molto innovativa. Anche
se prodotto in modo classico, lo strumento presenta un corpo alto
solo cinque centimetri, e un disegno molto originale sia del corpo
stesso che della paletta. Il corpo, grazie ad un'asimmetria del
disegno attorno al manico, permette di raggiungere agevolmente il
ventesimo tasto, mentre la paletta monta chiavette per l'accordatura
disposte solo sul lato superiore. Si risolvono quasi completamente i
problemi di risonanze indesiderate. Inoltre, Bigsby introdurrà una
ulteriore innovazione inventando un sistema che consente di agire
sulla intonazione delle corde mediante una leva la cui corsa è
contrastata da una molla, ottenendo così l'effetto vibrato.
Nel 1948 Leo Fender, tecnico
progettista di amplificatori, dà una svolta definitiva e crea la
Broadcaster (oggi conosciuta come Telecaster), una chitarra con due
pick-up single coil miscelabili e con il corpo pieno in legno
massiccio che annulla completamente le risonanze indesiderate e
aumenta il sustain delle corde, sviluppando il concetto di chitarra
solid body. La Broadcaster, costruita inizialmente solo
per presentare i propri amplificatori, attinge a molte delle
innovazioni introdotte dalla chitarra di Bigsby e Travis, ma le fa
sue migliorandole notevolmente. Il disegno del corpo e della paletta,
anche se ispirato molto alla linea di Bigsby, è più sobrio e
moderno, ma soprattutto più razionale. Inoltre lo strumento di Leo
Fender presenta un vantaggio fondamentale: le fasi di costruzione e
assemblaggio delle parti che compongono lo strumento sono molto
semplificate. Questo si traduce nella possibilità di automatizzare
il processo di produzione e di conseguenza produrre gli strumenti in
serie, con costi notevolmente più contenuti. Il successo è enorme,
tanto che la Broadcaster, divenuta poi Telecaster,
viene prodotta dalla Fender ancor oggi.
Nel 1950 Ercole Pace è il primo in
Italia a richiedere il brevetto (poi concesso con il n. 462480 il 21
marzo 1951) per un dispositivo magneto-dinamico, applicabile a
strumenti a plettro in genere ed a chitarre in particolare, per
amplificare il suono in collegamento con la presa fono di apparecchi
radio che poi produrrà in serie in un piccolo laboratorio a
Roma, in Trastevere. L'originale apparecchio fu acquistato dai più
noti chitarristi dell'epoca e, non essendo stato poi rinnovato il
brevetto, l'idea fu in seguito perfezionata da altri. Tale
dispositivo differiva dall'analoga invenzione oltreoceano di Leo
Fender di due anni prima (di cui Ercole Pace era ignaro), in quanto
il pickup applicato prevedeva un più elaborato avvolgimento per ogni
magnete, anziché un unico avvolgimento per tutti i magneti come il
pickup di Fender; adottando appunto una bobina per ogni corda Ercole
Pace mirava a rendere il rilevamento delle sei corde più bilanciato
ed accurato. Sotto il profilo tecnico si trattava quindi di due
brevetti diversi.
Nel 1953 Leo Fender crea la chitarra
che diverrà nel tempo una pietra miliare del settore e più in
generale della musica rock/blues: la Stratocaster. Solid body
come la precedente, ha però un design più innovativo e
capace di restare moderno nel corso dei decenni: il corpo, di minor
spessore rispetto alla Telecaster, è smussato nella parte posteriore
per conferire un migliore comfort. I pick-up, single coil, sono tre e
sono montati su un originale battipenna sul quale sono alloggiati,
oltre al selettore per scegliere il pick-up desiderato, anche tre
potenziometri: uno per regolare il volume e due di regolazione tono.
Altro fattore rivoluzionario per quel tempo è la leva del vibrato,
che Fender chiama con termine improprio tremolo (si genera
così una confusione terminologica che dura ancora oggi): a
differenza delle altre dell'epoca poste tra l'attaccatura delle corde
e il ponte, questa è un tutt'uno con il ponte stesso, evitando
fastidiose scordature. Anche il ponte è innovativo: ogni corda
appoggia su una sua "selletta" che dispone sia della
regolazione in altezza sia in lunghezza, permettendo un'intonazione
perfetta e una distanza delle corde dalla tastiera (action),
personalizzabile. La Stratocaster viene prodotta
ininterrottamente dal 1953; molto apprezzata per la sua versatilità,
è utilizzata intensivamente sia nel rock, sia in altri generi.
L'unica chitarra che ha potuto
"competere" in termini di importanza e notorietà è la
Gibson Les Paul, che debuttò nel 1952 come la risposta di
Gibson, che a tal fine aveva assunto Les Paul nel suo team di
progettazione, alla Fender Telecaster. La Les Paul si avvicina di più
al disegno di Bigsby-Travis, ma ha forme più fluide e meno
spigolose. Caratteristica saliente è l'uso di due pick-up humbucker,
più potenti dei single coil e dalla timbrica più "nasale".
Le regolazioni di tono e volume sono affidate a due coppie di
potenziometri e ad un selettore per miscelare il suono dei due
pick-up. Il ponte non ha la leva del vibrato; la regolazione
dell'action delle corde avviene con due ghiere poste ai lati
che sollevano o abbassano tutte e sei le corde contemporaneamente.
L'intonazione invece può essere regolata singolarmente corda per
corda.
Lo strumento è rimasto sostanzialmente
immutato rispetto alle intuizioni di Leo Fender, Ercole Pace e Les
Paul; lo sviluppo attuale verte principalmente sull'acquisizione e
manipolazione del suono da parte dei pick-up. Il bisogno di dialogare
con interfacce digitali come il MIDI ha portato alla creazione di
pick-up esafonici e convertitori analogico-digitali in grado di
tradurre il segnale analogico in segnale digitale con accuratezza.
Ottenuto un segnale in forma digitale lo si può immettere in un
generatore di suoni campionati (expander) per avere a disposizione
una varietà strumentale virtualmente infinita. Quest'utilizzo dello
strumento è però oggetto di critiche da parte di chi vede gli
expander e i campionatori come strumenti che, permettendo la
riproduzione di qualsiasi tipo di strumento registrato in precedenza,
snaturalizzano e avviliscono le peculiarità tipiche della chitarra.
Roger Field ha inventato la Foldaxe,
una chitarra elettrica pieghevole che Field ha fatto realizzare per
Chet Atkins. Un'ímmagine della Foldaxe si trova nel libro di Atkins
Me and My Guitars.
Qualità
La qualità di una chitarra elettrica è
data da molti parametri. Innanzitutto se la chitarra è stata fatta a
mano o è un prodotto in serie. Nel primo caso incide molto sulla
qualità anche la capacità del liutaio che la crea.
In secondo luogo la scelta dei
materiali è molto importante sia per quanto riguarda il corpo, sia
per quanto riguarda tastiera e manico: più il legno è pregiato e
privo di nodi più la qualità dello strumento aumenta. I due legni
più diffusi nella realizzazione delle tastiere delle chitarre
elettriche sono il palissandro l'ebano e l'acero, per il corpo
l'ontano e il mogano, per il manico acero e mogano. Tuttavia oggi si
stanno utilizzando nuovi materiali per la produzione del corpo come
il plexiglas. .
Un altro fattore che incide sulla
qualità dello strumento è la qualità dei componenti tecnici
aggiunti, il ponte utilizzato, la presenza di un bloccacorde o di un
tremolo di qualità nonché le meccaniche e le elettroniche come i
pick up di qualità e la precisione delle componenti che regolano il
suono e i volumi.
Tra gli altri fattori che determinano
la qualità ci sono anche l'equilibratura o bilanciamento (capacità
dello strumento di tenere una posizione comoda una volta indossata la
tracolla o fascia) e la verniciatura. Tra le più famose c'è la
cosiddetta colorazione sunburst, con la fascia più esterna nera che
va a sfumare in colori lignei verso il centro, in genere più costosa
delle verniciature monocolore coprenti.
Distorsione ed altri effetti
Al suono prodotto dalla chitarra
elettrica vengono spesso applicati effetti che modificano il suono e
lo rendono più adatto al genere musicale eseguito o al tipo di
composizione. Fra questi la saturazione (overdrive), la distorsione e
il fuzz, molto apprezzati nel rock e, in generale, nella pop music.
Spesso ai precedenti si associa il pedale wah-wah, molto in voga
negli anni settanta e ottanta. Fra gli altri effetti applicati con
successo alla chitarra elettrica, si possono citare delay, riverbero,
chorus, flanger, phaser, octaver, pitch shifter, tremolo che vanno
inseriti quasi esclusivamente nel "Loop Effetti"
dell'amplificatore (il "Loop Effetti" o la "Mandata e
Ritorno" si colloca tra preamplificatore e finale di potenza);
questi tipi di effetti sono sconsigliati in una mandata e ritorno di
tipo "seriale", sono altrettanto consigliati se il proprio
amplificatore dispone di una mandata e ritorno in "Parallelo".
Anche alcuni processori dinamici come il compressore e il noise-gate
vengono applicati al segnale della chitarra per modificare
l'inviluppo del suono. L'utilizzo dei pedali al fine di effettuare il
suono è una scelta strettamente correlata con lo stile del
chitarrista in questione. Così come Jimi Hendrix usava molto nelle
sue esecuzioni il wah-wah e il Dallas Arbiter Fuzz Face, David
Gilmour in alcuni periodi ha fatto uso dello stesso Fuzz Face o del
Big Muff modello Ram's Head, o Triangle, abbinandolo a particolari
scelte nell'uso di delay dapprima a nastro come il Binson Echorec e
poi digitali come l'MXR Digital Delay, il TC2290 prodotto dalla TC
Electronics o il Tape Echo Simulator (T.E.S.) costruito da Pete
Cornish a partire dal circuito del Boss DD2.
Tecniche
Nonostante la presenza di un gran
numero di effetti dei più svariati tipi, l'abilità del chitarrista
resta l'elemento più importante nell'esecuzione delle varie
tecniche, divenute nel corso del tempo parte integrante
dell'istruzione musicale di coloro che si avvicinano a questo
strumento. Fra le tecniche più famose e comuni vi sono: il bending,
il vibrato, lo slide, il palm mute, il legato, hammer on e pull off,
il tapping, gli armonici naturali e artificiali e lo sweep-picking.
Marchi principali
Sebbene sia molto limitativo elencare i
marchi principali delle chitarre, visto anche che in questi ultimi
anni il mercato delle chitarre si sta arricchendo di molti nuovi
nomi, piccole industrie, o anche solo singoli liutai, così come
vecchi marchi si stanno riaffacciando con successo dopo anni di
inattività, si presenta un breve elenco di alcuni nomi
particolarmente noti.
Uno dei marchi principali sul mercato è
sicuramente Fender, che costruisce bassi e chitarre elettriche sin
dagli anni cinquanta; dopo essere stata sull'orlo del fallimento
negli anni ottanta ora produce 2000 chitarre al giorno. La Fender
Musical Instrument Corporation possiede inoltre altri marchi di
chitarre come Gretsch, Guild e Jackson Guitars.
Le chitarre Fender, principalmente i
modelli Stratocaster e Telecaster, sono utilizzate praticamente in
ogni stile, dal surf anni cinquanta, al country, al blues, al
classico rock anni sessanta e all'heavy metal, come Dave Murray.
Fender è ormai un simbolo della musica rock rimasto quasi inalterato
anche negli anni settanta, ottanta e novanta. In questi ultimi anni
molti chitarristi Indie, o in cerca di sonorità nuove, utilizzano
spesso modelli di Fender ritenuti "minori" quali
Jazzmaster, Jaguar e altri. Utilizzata in maniera minore nel jazz, in
cui si preferiscono spesso modelli semiacustici. In particolare, il
suo modello di punta, Stratocaster introdusse una serie di importanti
innovazioni, tanto che alcuni la considerano la chitarra più
influente mai prodotta. Molti chitarristi, infatti, come Jimi
Hendrix, Eric Clapton o John Mayer hanno utilizzato o utilizzano
chitarre Fender, per lo più Stratocaster. Sia di Mayer che di
Clapton sono in vendita copie delle chitarre da loro usate
(Stratocaster) su cui è stampata la loro firma.
Concorrente diretta di Fender è
Gibson, marca che produce chitarre largamente utilizzate in tutti i
generi, dal jazz (in cui è da sempre leader), al blues, ai generi
più duri come ad esempio l'hard rock (vedi AC/DC e Slash).
Caratteristica principale di queste chitarre è soprattutto
l'utilizzo dei pickup humbucker e di legni particolarmente pesanti. I
modelli principali "solid body" della Gibson sono la Les
Paul, la SG o "diavoletto", la Flying V, la Explorer e la
Firebird. Particolarmente noti sono anche alcuni modelli "hollow
body" come la L-5 e la ES-175 e "semi-hollow" come la
ES 335. La Gibson è nota anche per molti modelli di chitarra
acustica quale le J45, la Hummingbird e altre.
Come Fender, anche Gibson ha acquisito
altri marchi di chitarre. La Epiphone, ad esempio, è stata acquisita
dalla Gibson negli anni sessanta proprio per limitare la concorrenza.
In questi ultimi anni Epiphone fabbrica molti strumenti simili ai
modelli Gibson ma in forma più economica. Si ricorda però che i
Beatles hanno usato spesso modelli Epiphone che in quegli anni erano
strumenti di notevole qualità. Modello di punta Epiphone è la Les
Paul. Inoltre Epiphone continua a produrre modelli originali di
chitarra di propria iniziativa, come la celebre Casino o la Epiphone
Wilshire.
Un'altra marca molto apprezzata è la
Paul Reed Smith, (abbreviata spesso in PRS), con un sound molto
versatile e adatto a numerosi generi musicali (dal blues rock, fino
al metal). PRS è un marchio, in fondo, nuovo sul mercato ma è
riuscito ad affermarsi ed a crearsi una nicchia di mercato molto
interessante. Il chitarrista messicano Carlos Santana è stato,
forse, il primo grande professionista ad usare chitarre PRS e a
portarle di fronte al grande pubblico.
Di notevole pregio sono anche la ESP
Guitars, anch'essa produttrice di numerosi modelli, adatti
soprattutto ai generi più "estremi" (Metallica, Slayer),
il marchio giapponese Ibanez, che produce molti modelli di chitarre,
di tutti i livelli, spesso utilizzate dai "virtuosi" o
shredder (ad esempio Steve Vai, Joe Satriani, ecc.,) ma
produce anche chitarre adatte a blues come ad esempio il modello
George Benson.
Dean Guitars produce chitarre
tradizionalmente utilizzate per il genere metal. Ma non solo, la Dean
è nota anche per chitarre utilizzate da artisti che, seppure in
ambito hard rock, hanno radici più blues.
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