Un mash-up (altrimenti mash
up o mashup) è una canzone o composizione realizzata
unendo fra loro due o più brani preregistrati, spesso sovrapponendo
la parte vocale di una traccia a quella strumentale di un'altra,
mediante l'uso di campionatori o giradischi.
Questa tecnica è a volte identificata
come uno stile musicale vero e proprio noto con i nomi bastard
pop/rock, o bootleg.
Sebbene la disposizione legislativa del
fair use permetta agli autori dei mash up di rivendicare, rispettando
determinate regole, l'utilizzo di brani appartenenti ad altri
musicisti, il fenomeno ha generato alcune controversie legali
relative alla proprietà intellettuale dei brani adoperati come fonti
sonore, fra gli autori dei brani e i musicisti di questo stile.
La manipolazione di suoni preesistenti
rende la tecnica mash-up simile ai concetti di montaggio sonoro e
turntablism.
Storia
Anticipazioni
Se si escludono eventuali anticipazioni
della tecnica mash up risalenti ai secoli precedenti il Novecento, lo
stile ebbe probabilmente fra i precorritori i compositori di musica
concreta e tape music, che inaugurarono di fatto la tecnica del
montaggio sonoro, e il jazzista Glenn Gould, che nel 1955 registrò
una "miscela" per pianoforte degli inni The
Star-Spangled Banner e God Save the Queen.
Pionieri: anni cinquanta-settanta
Il primo brano pioniere della tecnica
mash up fu probabilmente The Flying Saucer di Bill Buchanan e
Dickie Goodman. Per realizzare questa traccia di successo risalente
al 1956, i due musicisti accostarono fra loro gli spezzoni di brani
tratti da canzoni di diversi autori ad un'immaginaria documentazione
radiofonica narrante un'invasione della terra da parte degli
extraterrestri.
Durante gli anni sessanta, il musicista
Frank Zappa coniò il termine "xenocronia", un processo che
consisteva nell'estrarre il suono di uno strumento da una canzone per
piazzarlo successivamente in un brano diverso.
Nel 1975, John Oswald compose la
traccia Power, dove vengono combinati fra loro i suoni delle
chitarre suonate dai Led Zeppelin alla predica appassionata di un
evangelista americano. Anni più tardi, Oswald sarà autore di album,
quali Plexure del 1993, composti associando fra loro brani di
altri musicisti.
Gli anni ottanta e novanta
Fra coloro che, a partire dagli anni
ottanta proseguirono lo stile vi furono i musicisti hip hop Double D
& Steinski, autori di una serie di brani, tutti intitolati
Lesson, che associavano fra loro campionamenti tratti da
canzoni di altri musicisti.
I Negativland giustapposero il brano I
still Haven't Found What I'm Looking For degli U2 agli outtakes
tratti da uno spettacolo radiofonico. L'EP contenente la traccia
(1991) divenne oggetto di un acceso dibattito, riguardante i diritti
d'autore della canzone usata, fra la formazione e il gruppo
irlandese. La vicenda è documentata anche nel loro album parlato The
Letter U and the Numeral 2.
Lungo la fine degli anni novanta, la
musicista Solex compose alcuni album associando fra loro le fonti
sonore tratte da numerosissimi dischi di altri musicisti.
Oggi
Grazie alla progressiva riduzione dei
prezzi dei computer, ed alla loro conseguente accessibilità, il
mash-up ebbe modo di diffondersi fino al giorno d'oggi. Nonostante le
beghe legali relative ai diritti d'autore rivendicati dai musicisti
"saccheggiati", si trovano oggigiorno molti mash-up legali,
in quanto è una tecnica che sta diventando sempre più usata da
molti dj anche a livello internazionale.
Al fenomeno del mash-up è stato
dedicato anche un programma televisivo su MTV (MTV Mash), nel
quale Vj miscelavano, anziché canzoni, video musicali.
Alcuni autori di brani e album mashup
emersi lungo l'inizio del nuovo millennio includono Girl Talk (Secret
Diary, 2002), Edan (Echo Party, 2009), Danger Mouse (The
Grey Album, 2004), Clayton Counts (Sgt. Petsound's Lonely
Hearts Club Band, attribuito a The Beachles, 2006) e DJ Earworm.
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