Lo Stereo8 (anche Stereo-8) è uno
standard di registrazione audio su nastro magnetico. Il termine
identifica anche il formato delle cassette, diverso dalle più
diffuse musicassette.
Ebbe un certo successo nelle autoradio
Utilizzato negli anni sessanta e
settanta del XX secolo, come formato di registrazione inizialmente fu
utilizzato solo dall'industria discografica per la
commercializzazione di musica. Per l'utenza comune infatti solo dopo
vari anni furono disponibili in commercio, oltre a lettori Stereo8,
anche registratori Stereo8. La particolarità del nastro Stereo8 è
la bobina unica, con la possibilità di essere riprodotta a ciclo
continuo.
Nacque nel 1966 principalmente come
formato per la riproduzione musicale in auto. I primi prototipi degli
8-track, questo il nome originale americano, vennero progettati
dall'americano Bill Lear nel 1964 ed i primi lettori commerciali
vennero offerti come optional sulle vetture Ford modello 1966; essi
ebbero successo, poiché facili da trasportare e utilizzare.
Successivamente vennero presentati lettori portatili e
lettori-registratori anche per uso Hi-Fi domestico.
In Italia lo Stereo8 cominciò a
diffondersi a partire dalla fine degli anni sessanta, promosso dal
produttore italiano di apparecchi radio-TV Voxson, che lanciò una
gamma di autoradio dotate di lettore denominata "Sonar".
Tuttavia, diversamente da quanto avvenne negli Stati Uniti, in Europa
subì fin dall'inizio la forte concorrenza della musicassetta
(decisamente più piccola e agevole, in commercio già dal 1965) e
cominciò a perdere velocemente mercato verso la metà degli anni
'70. Nonostante questo durante la prima metà di tale decennio la
quasi totalità delle edizioni su vinile e musicassetta ebbe anche la
corrispondente stampa su Stereo8. Tra le etichette discografiche che
produssero edizioni in questo formato ricordiamo la RCA italiana
(anche con la serie RCA Lineatre), la Dischi Ricordi - Orizzonte, la
CGD e la CBS. Con l'evolversi della tecnologia, il formato Stereo8
venne definitivamente abbandonato nel 1983.
I supporti su cui era basato il sistema
erano dei contenitori in materiale plastico definiti cartucce,
contenenti un nastro ad anello senza fine avvolto su una singola
bobina; la fine e l'inizio del nastro erano giuntati insieme. Il
nastro veniva sfilato dal centro della bobina e, dopo essere passato
sugli organi di trascinamento e riproduzione del lettore, veniva
recuperato all'esterno della bobina stessa. Il nastro era dotato di
una sezione metallica in corrispondenza della giunzione, che,
passando su dei contatti elettrici situati nel lettore, chiudeva il
circuito di un elettromagnete che spostava la testina del lettore sul
paio di tracce successive.
La cartuccia comprendeva anche un rullo
in gomma o plastica denominato pinch roller che serviva a
pressare il nastro sull'albero di trazione del lettore,
denominato capstan, consentendone il trascinamento; erano
inoltre compresi dei feltrini montati su molle, necessari a fare
aderire il nastro alla testina di lettura ed ai contatti elettrici
dell'elettromagnete di cambio traccia.
Il nastro Stereo8 era alto 1/4 di
pollice, scorreva ad una velocità di 9,5 cm/s ed era dotato di
uno strato di grafite sulla faccia insensibile allo scopo
di diminuire gli attriti e disperdere le cariche elettrostatiche
dovute allo strofinamento reciproco delle spire di nastro nella
bobina; era registrato su 8 tracce, che venivano lette 2 alla volta
in stereofonia permettendo di registrare 4 diversi programmi musicali
su una singola cartuccia.
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