Personalmente non ho dubbi: l'editor.
Mi riferisco in particolare a quei professionisti dell'editoria che prendono un testo grezzo e lo trasformano nella sua versione definitiva e "vendibile". Non pensate infatti che un libro che esce dalla penna arrivi così automaticamente in tipografia. Manco per sogno. L'editor è un professionista che lavora sul testo, che conosce molto bene l'autore e che è in grado di modificare, armonizzare, integrare, sfoltire un testo per renderlo definitivo.
Io ho lavorato con tre editor e ciascuno di loro ha fatto lavori egregi, aiutandomi a ridefinire il testo come da solo non sarei stato in grado di fare. A seconda dell'autore e del tipo di intervento, l'editor può limitarsi a tagliare e modificare, oppure perfino scrivere delle parti integrative (che dovrebbero sempre essere sottoposte al vaglio finale dell'autore).
Quando l'editor scrive più dell'autore, iniziamo a sconfinare nel ghost writer di cui si avvalgono molti illustri personaggi per scrivere libri che da soli non sarebbero in grado di scrivere.
Ogni volta che andate in libreria e vedete un libro scritto da qualcuno che non è uno scrittore, sappiate che dietro c'è sempre la mano di un professionista. A volte la mano po' esse piuma, altre volte po' esse fero. A seconda dell'autore. Né Diletta, né Taylor, né altri VIP che non scrivono si svegliano la mattina con la vena di scrittore e fanno tutto da soli, ma hanno un team alle spalle che li supporta. Attenzione: non sto dicendo che questi libri non li abbiano scritti loro, ma che dietro ogni libro c'è una professione oscura e sconosciuta che raramente si conosce, ma che chiunque legge un libro, bene o male … incrocia!
Cosa stanno a significare i diversi incarichi dei diversi produttori in un film (produttore esecutivo, produttore associato, ecc.)?
La domanda ha una risposta complessa a seconda che la si consideri dal punto di vista della produzione cinematografica italiana oppure statunitense. Le regole sono diverse come sono diversi gli organismi che sovraintendono alla correttezza dell’uso di tali definizioni (Ministero Beni Culturali e Turismo - MiBACT, in Italia, Producers Guild of America - PGA, negli Stati Uniti).
Premetto pertanto che la risposta sarà lunga, ma preferisco fare chiarezza in tanti fraintendimenti che spesso circolano nel settore.
Alcuni titoli infatti (produttore esecutivo, produttore associato, ecc.) assumono significati diversi a seconda dell’ambito in cui vengono utilizzati.
In Italia:
In Italia, il produttore di un film ai sensi dell’art. 45 della L. 22 aprile 1941 n. 633 (Legge sul Diritto d’Autore) è colui che “ha organizzato la produzione stessa”. Si presume produttore chi sia indicato nei titoli della pellicola cinematografica o che sia registrato come tale al Pubblico Registro Cinematografico, il registro in cui vengono registrati tutti i film di produzione ufficiale italiana (la cui produzione sia stata comunicata al Ministero del Beni Culturali e del Turismo attraverso la c.d. “Denuncia di Inizio Lavorazione”, in gergo “D.I.L.”).
“Organizzare la produzione” significa che il produttore debba:
occuparsi dell’acquisizione dei diritti d’autore appartenenti ai quattro autori dell’opera cinematografica (ai sensi dell’art. 44 della Legge sul Diritto d’Autore), ovvero autore/i del soggetto, autore/i della sceneggiatura, autore/i della regia (regista/i) e compositore/i della colonna sonora;
occuparsi del finanziamento del film, vale a dire:
determinare il budget (costo del film);
determinare il piano finanziario, ovvero identificando le fonti di finanziamento (risorse proprie, investitori, finanziamenti bancari, crediti d’imposta, contributi regionali, prevendite di diritti cinematografici all’estero ed in Italia, ecc.);
determinare il cash-flow, della produzione, ovvero come e quando le singole voci di finanziamento entreranno in cassa e come e quando verranno spese;
occuparsi della produzione del film: contrattualizzando il produttore esecutivo (v. oltre), il regista (per la sua prestazione, ulteriore rispetto all’acquisto diritti di cui sopra), il direttore della fotografia, il compositore delle musiche (come sopra per il regista), il capo costumista, il capo scenografo, gli attori principali, i capi reparto, prendendo accordi per l’accesso a determinate locations, ecc. In una parte di questa attività il produttore è coadiuvato dal produttore esecutivo (v. oltre);
occuparsi della distribuzione del film, quantomeno nella parte iniziale, consistente nell’identificare il distributore nazionale (che si occuperà poi della distribuzione del film in sala e della negoziazione con gli esercenti delle sale cinematografiche) e negoziare il relativo contratto di distribuzione, e negoziare i diritti del film per l’estero (direttamente con acquirenti stranieri o affidandosi a un agente di vendita o sales agent);
Al produttore spetta l’esercizio dei diritti di utilizzazione economica del film, vale a dire lo sfruttamento cinematografico dell'opera prodotta (art. 46 Legge sul Diritto d’Autore).
Il produttore può produrre il film da solo oppure insieme ad altri produttori che possono partecipare sia al solo finanziamento del film, sia coadiuvare il produttore nelle sue attività. In tal caso di parla di produttori associati o co-produttori. Solitamente questo ultimo termine viene utilizzato nel caso di co-produzioni internazionali, ove due o più produttori appartengono a nazioni diverse. Trattati internazionali (trattati bilaterali sulle co-produzioni) o convenzioni (es: Convenzione Europea sulle Coproduzioni - Strasburgo 1992) consentono alle co-produzioni di ottenere particolari vantaggi finanziari (contributi da fondi nazionali e internazionali per le co-produzioni, fondi MEDIA, Eurimages, ecc.). Quando più co-produttori devono produrre insieme un film, nominano fra loro un produttore delegato, ovvero colui che fra i co-produttori porterà avanti effettivamente la produzione, incaricando un produttore esecutivo.
L’attività effettiva di produzione viene infatti solitamente affidata a un produttore esecutivo. Il produttore esecutivo segue (esegue, da qui il termine “esecutivo”) le indicazioni del produttore ed è specializzato nel gestire le riprese vere e proprie del film, contrattualizzare gli attori minori, le maestranze, i fornitori, ecc. A volte lo stesso produttore svolge anche il ruolo di produttore esecutivo, tuttavia, nelle produzioni più importanti, i due ruoli sono distinti.
Negli Stati Uniti:
La figura del producer anglosassone ricalca, più o meno, quella del produttore di stampo italiano, con la differenza che mentre in una società di produzione italiana vi è solitamente un produttore, nelle società di produzione anglosassoni (più grandi e strutturate) possono esserci più produttori, ciascuno responsabile di uno specifico progetto produttivo.
Inoltre, acquisiscono il titolo di producer (e la menzione “produced by”) anche quelli che in Italia vengono chiamati produttore associato e co-produttore (sono in effetti produttori di pari grado del producer).
Il produttore esecutivo italiano è invece - nella prassi e nel linguaggio anglosassone - definito come line producer, ovvero “produttore di [prima] linea”, nel senso che - con una terminologia quasi militare - il suo lavoro consiste, seguendo (eseguendo) le indicazioni del produttore, nell’occuparsi della prima linea di fuoco, della trincea, svolgendo dunque il ruolo del produttore esecutivo (italiano).
Viceversa, l’ executive producer NON È un produttore esecutivo. L’ambiguità della traduzione è determinato da ciò che in linguistica viene definito un caso di “falsi amici” o “false friends”: termini che suonano nello stesso modo ma hanno significati diversi in due lingue diverse (si pensi al significato di “bravo” in italiano, diverso dal significato nella lingua spagnola, ove significa “selvaggio”).
Mentre infatti in italiano “esecutivo” ha il significato di “che ha la facoltà di eseguire (…) che attende all’esecuzione, che si limita ad eseguire” (Diz. Treccani), in inglese il termine ha un significato più ampio ed elevato di “a person with senior managerial responsibility in a business organization” (“una persona che ha responsabilità di gestione superiore in una struttura aziendale”). Per questo motivo, nel mondo anglosassone, l’Executive Vice President è superiore al Vice President, ecc.
L’executive producer (in breve: EP) è solitamente un soggetto diverso dal producer e si occupa di affiancare il producer occupandosi alcuni specifici aspetti della produzione: reperire, ottimizzare, strutturare i finanziamenti e/o la struttura legale della produzione (EP in charge of financing, EP in charge of legal) oppure alcuni aspetti creativi come il reperimento dei diritti o la gestione del talent pool (regista, attori, ecc.) tramite, solitamente, una grande attività di relazione (EP in charge of creative, anche definito come creative producer).
Alcune volte, il titolo viene dato a chi sia stato in qualche modo “determinante” per il film: ad es. a chi abbia assicurato l’acquisto dei diritti necessari a produrre il film (si pensi alle grandi “franchise” come Star Wars, James Bond, Harry Potter, ecc.), oppure a chi abbia fornito una parte rilevante del finanziamento (si pensi ai gestori di fondi, ecc.).
Secondo le regole della PGA (Producer’s Guild of America, il sindacato dei produttori), può essere infatti definito “executive producer” colui che:
“has made a significant contribution to the motion picture and who additionally qualifies under one of two categories:
Having secured an essential and proportionally significant part (no less than 25%) of the financing for the motion picture; and/or
Having made a significant contribution to the development of the literary property, typically including the securement of the underlying rights to the material on which the motion picture is based.
(“ha fornito un contributo significativo alla produzione del film e ulteriormente si qualifica in base ad una delle seguenti categorie:
ha assicurato alla produzione una parte essenziale e significativa (non inferiore al 25%) del finanziamento del film, oppure
ha fornito un contributo significativo allo sviluppo della proprietà letteraria, tipicamente assicurandosi i diritti [letterari o di altro tipo] sui quali il film si fonda.”)
In Italia non vi è alcuna figura che corrisponda all’executive producer, il che spesso crea problemi non solo nella traduzione dei titoli ma anche nell’attribuzione dei ruoli ufficiali in caso di co-produzioni internazionali (spesso viene erroneamente tradotto come produttore esecutivo o, viceversa, il produttore esecutivo viene tradotto come executive producer nei titoli inglesi).
A fianco del producer possono anche essere riconosciute altre posizioni, quale quella dell’associate producer (diverso dal produttore associato italiano che per gli anglosassoni è un producer).
Il titolo di associate producer è (PGA Code of Credits) concesso “solely on the decision of the individual receiving the Produced By credit, and is to be granted sparingly and only for those individuals who are delegated significant production functions.”
(“solo per decisione del soggetto che abbia ricevuto un credito di “prodotto da” e deve essere usato con parsimonia e solo a quei soggetti ai quali siano state delegate importanti funzioni di produzione”), mentre il titolo di co-producer, che nel sistema anglosassone spesso si identifica con il line producer, viene dato a “the individual who reports directly to the individual(s) receiving "Produced By" credit on the theatrical motion picture” (“il soggetto che riporti direttamente al soggetto che abbia ricevuto un credito di “prodotto da” nel film”, cioè il producer) e dunque co-producer è (PGA Code of Credits) “the single individual who has the primary responsibility for the logistics of the production, from pre-production through completion of production; all Department Heads report to the Co-Producer / Line Producer.” (“il soggetto che ha la responsabilità primaria della logistica della produzione dalla pre-produzione al completamento della produzione; tutti i capi-dipartimento riportano al co-producer/line producer”).
BONUS:
Mentre, come detto sopra, in Italia non vi è una figura paragonabile all’executive producer anglosassone, in Francia il produttore di un film è definito producteur, il produttore esecutivo è definito producteur exécutif e l’executive producer è definito producteur délégué. In italiano però non possiamo tradurre il ruolo di producteur délégue (che sarebbe l’executive producer) come produttore delegato, in quanto quest’ultimo è quello, fra i co-produttori, che fa da capofila e incarica il produttore esecutivo.
Semplice no?
Come fanno i registi a girare in aree affollate a Tokyo, Manhattan, ecc.? Hanno bisogno di permessi?
La routine by Wallace Lee, l'autore di Rambo Year One (ma impostata 'di base' su quella suggerita da Stephen King, sul suo saggio 'On Writing' - se volete fare veramente gli scrittori, leggetelo!!).
scrivere. Ovvero: andare avanti col vostro lavoro attuale (romanzo o racconto che sia). Fatelo sempre, ogni giorno, dall'inizio fino alla fine e senza pause, con l'accento sullo scrivere il FINALE, perché è la parte più importante di qualunque storia. Il valore di uno scrittore si conta infatti su quante trame ha portato a termine, non sul numero di pagine che ha scritto. Viceversa, i lavori lasciati a metà non contano. Anzi. Sono solo tempo perso. L'importante - specialmente all'inzio - è scrivere anche male, ma portare comunque sempre tutto a termine. Fidatevi di me. Ogni cosa lasciata a metà è tempo perso. Viceversa, un racconto o un romanzo scritto male, invece… Rappresentano un errore che COMUNQUE non farete mai più. Ed è già un grosso passo in avanti, rispetto al perdere tempo.
correggere. Ovvero: prendere il vecchio lavoro (non quello attuale) e correggerlo frase per frase. Significa valorizzare la storia aggiungendo dettagli visivi, emotivi, eccetera (revisione creativa). E poi correggere o riscrivere frase per frase, in modo da renderlo più scorrevole, incisivo, eccetera (revisione stilistica). Io revisiono ogni mio singolo testo (romanzo o racconto che sia) almeno 5–6 volte frase per frase. 'Buona la prima' è infatti una frase che non esiste, nel mio vocabolario.
leggere. Ovvero: non leggere a caso. Se io non so fare descrizioni visive, cercherò un autore che è un mago delle descrizioni visive. Se sono troppo complicato, cercherò un autore che è un mago della semplicità. Se il mio punto debole è dare un ritmo alla narrazione, cercherò un mago della scansione dei tempi. Leggere significa rubare le soluzioni agli altri autori, e non vergognarsi poi di sarle per risolvere i nostri problemi narrativi, mentre stiamo raccontando le nostre storie. L'importante per uno scrittore è leggere qualcosa che migliori la tua scrittura (e non che 'confermi' i tuoi difetti). La mia saga sul Vietnam per esempio ha rubato tutta la sua impostazione narrativa da quella del Trono di Spade. Ma siccome parla di Vietnam, non se nè mai accorto nessuno dei 10.000 lettori e passa che l'hanno ormai letta (a settembre 2020).
Fine.
Più farete queste cose OGNI GIORNO, meglio scriverete sia da un punto di vista stilistico che creativo.
Per il resto, si tratta soltanto di non perdere 'l'amore per le cose che non ci riguardano'. Uno scrittore vero - per definizione - è una persona infatti che si innamora di cose che non esistono. Ed esserlo non è facile per nulla, nella vita di tutti i giorni.
Anzi.
Può renderti la vita un inferno.
Wallace Lee, l'autore di Rambo Year One.
In caso di risposta negativa nessun problema.. la domanda può essere presentata ad oltranza.
Non tutti gli attori più famosi hanno una stella sulla Walk of Fame. Star come Robert De Niro, Leonardo di Caprio e Brad Pitt ad esempio, non hanno mai avuto interesse ad averne una e non hanno mai inoltrato la domanda.
- Gli attori sono noti per partecipare a film low budget, o sono stati utilizzati come comparse o in piccoli ruoli, attori di vecchie serie tv che sono cult ma nessuno conosce più. Es la serie di sharknado;
- Il film è tratto da un videogame e nessuno della troup ci ha mai giocato, compreso il regista. Es il film di ALONE IN T DARK, FAR CRY, BOODRAYNE, in generale ogni film di UWE BOLL;
- Il film è recitato da attori comici utilizzati per ruoli seri o drammatici (questa regola non vale al contrario);
- Il film è stato prodotto in paesi noti per tutt'altro genere di film. Es un film sull'olocausto made in India;
- Il film è un remake di un film classico ancora valido
- il film è un reboot
- il film remake o reboot di un film ancora in distribuzione nel mondo
- il film è un horror giapponese adattato alla cultura occidentale
- il film esce sotto natale, è a tema di natale, ed è ricco di buoni sentimenti (questa regola non si applica a LOVE ACTUALLY);
- nel trailer del film si utilizzano suoni standard di creature mostruose, utilizzati in film e in videogiochi dal 91 ad oggi. Es, come questi:
- nel trailer del film ci sono suore possedute (questa regola non si applica alla serie SISTER ACT);
- il film tratta di possessione demoniaca, ma nessuno sembra aver mai sentito parlare di possessione demoniaca
- il film tratta di zombie, ma nessuno sembra aver mai sentito parlare di zombie
- il film è un commedia d'amore. Es TUTTE LE COMMEDIE D'AMORE (questa regola non si applica a LOVE ACTUALLY)
- nel film c'è Julia Roberts e Richard Gere, o Julia Roberts e Hught Grant;
- nel film ci sono coppie super gay che fanno cose da gay perchè sono gay e deve vedersi che il film contiene anche dei personaggi gay;
- il film è un cinepanettone
- il film contiene la velina/letterina/donnina/fighetta televisiva di turno, che non sa recitare, non sa parlare, ma ha ottime curve
- il film contiene come attori, sportivi e conduttori televisivi inseriti come cameo
- il film contiene come attori, sportivi e conduttori televisivi come PERSONAGGI VERI. Es. ALEX L'ARIETE, con Alberto Tomba e Michelle Hunziker (giuro che esiste, andate a controllare, è un film terribile)
- film con scene di nudo senza un senso
- film che rappresentano la tecnologia di 30 anni fa in modo sbagliato. Es. la console che aspira i giocatori in jumanji, o lo schermo su cui iron man assiste alla morte dei genitori in civil war
- film americani ambientati in italia dove tutti parlano siciliano
- film americani ambientati in russia dove gli attori, che non conoscono il russo, recitano in inglese con l'accento russo
- cartoni in cgi di vecchi cartoni anni 70–80. Es. l'ape maya
- film con animali parlanti
- il film è un adattamento di una serie di libri, che non supera il primo episodio
- il film parla di temi troppo giovani per essere adatttati da un regista o sceneggiatore cianquantenne
- nel film tutti i cellulari sono apple
- nel film tutti i computer, anche quello collegato ad un missile nucleare, è un apple
- il film è MARCHIATO dal product placement
- il film è l'ultimo di una serie che doveva essere finita molto tempo fa
- nel film tutti sparano ma si avvicinano talmente tanto al protagonista da poter essere accoltellati
- il film è diretto da M. Night, Shyamalan (5 volte su 7 è così)
- il film è uno spin off di una serie che è stata spremuta