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Per essere un manager musicale bisogna innanzitutto determinazione e passione per la musica.
Per essere un buon manager musicale si deve essere organizzati, avere un atteggiamento cordiale con le persone e avere una buona conoscenza del settore così com'è oggi.
Il suo ruolo di base è quello di riunire le persone intorno ad un progetto che soddisfi gli obiettivi dell'artista e della sua casa discografica. Questo obiettivo potrebbe essere qualsiasi cosa, dal generare un successo a organizzare un concerto a Glastonbury. In entrambi i casi, si devono coordinare tutti gli aspetti del progetto, lavorare con individui e organizzazioni come promotori di eventi, agenti di pubblicità e agenzie di prenotazione - così come gli artisti e le etichette discografiche che si rappresentano.
Spetta al manger assicurarsi che tutti i progetti si svolgano senza intoppi, che le scadenze siano rispettate. Ogni persona coinvolta sarà ossessionata dal proprio compito individuale, quindi è fondamentale per un manager rimanere concentrato sul quadro più ampio e sull'obiettivo finale.
I tuoi compiti di un manager vengono anche influenzati dal punto raggiunto dal suo cliente nella sua carriera. Se un artista è iscritto a un'etichetta discografica, è necessario tenere a mente ciò che quest'ultima desidera ottenere per il musicista. Se il manager gestisce artisti senza contratto, la sua priorità sarà quella di generare più lavoro possibile per farli notare e pagare.
Che il manager stia gestendo musicisti sconosciuti o etichette discografiche importanti, è importante che capisca il settore musicale in cui operano i suoi clienti. Ogni tipologia di musica ha una sua scena, una base di fan e un suo modo caratteristico di lavorare.
È importante comprendere appieno il settore musicale in cui ti trovi - o nel quale vuoi entrare - e identificare i fattori chiave che lo influenzano, dai grandi promotori e emittenti, alle case discografiche. Conoscere la struttura delle società con cui si ha a che fare: essere chiari su come vengono condotti gli affari, chi è responsabile di cosa e chi sono i decisori. Poi esci e attira la loro attenzione e pretendi il loro rispetto. Avere una rete influente aiuta, quindi sii sempre professionale ma amichevole e accessibile per mantenere e creare nuovi contatti.
Avrai anche bisogno di mantenerti sempre lucido soprattutto quando sei sotto pressione. Affrontare una vasta gamma di personaggi e organizzazioni diverse, ognuna con le proprie pressioni, può essere difficile. Quando qualcuno perde la calma, devi assicurarti di non farlo - è il tuo lavoro mantenere la calma, vedere il quadro strategico e spegnere gli incendi che le altre persone iniziano.
Essere presente nei posti giusti è un ottimo modo per farsi notare. Molti manager vengono invitati in tutti i tipi di situazioni, come concerti o club, dato che quasi tutte le persone chiave saranno presenti e vorranno interloquire con loro.
La maggior parte dei manager inizia come promotori, assistenti, o più semplicemnte come artista. Il modo migliore per iniziare è quello di acquisire esperienza in diversi settori e da li farsi strada.
Iniziare la propria attività è l'unico modo per acquisire esperienza reale. All'inizio si può avere la sensazione di scalare una montagna, partendo dal fondo ma non ci vorrà molto tempo prima di trovarti a metà strada verso la cima.
Il business della musica è ferocemente competitivo ma, una volta iniziata, può essere una delle carriere più appaganti e spesso finanziariamente gratificanti che si possano intraprendere.




Nell'inchiesta su Riace intercettazioni dimostrano come i fondi per l'accoglienza finanziassero pure artisti e festival

I soldi dei migranti usati per pagare feste e cantanti. Accadeva anche questo a Riace, nella città calabra dell’accoglienza, ai tempi sotto l’egemonia di Mimmo Lucano, il sindaco “eroe”.
A raccontarlo sono le carte dell’inchiesta “Xenia”.
Le intercettazioni, sono inequivocabili. Gli inquirenti parlano di “distrazione di fondi dell’accoglienza per il pagamento delle spese del Riace Film Festival”, un evento che, a Riace, si ripeteva annualmente. Un appuntamento per sensibilizzare sull’accoglienza dei migranti e promuovere il “modello” divenuto famoso nel mondo. Peccato che i soldi per pagare quelle feste frequentate dai big della sinistra (come sottolineano gli investigatori) venivano dai fondi per l’accoglienza. Dai famosi 35 euro al giorno per migrante.
Le casse del comune erano vuote e servivano i soldi per pagare gli artisti. Tanti soldi. In alcune intercettazioni si sente Lucano fare addirittura la conta dei migranti presenti nel piccolo comune per riuscire a quantificare una cifra da poter utilizzare per pagare i tecnici, il palco e gli spettacoli. La strategia era una: far contribuire ogni associazione presente a Riace con un contributo. Contributi dati a Lucano e mai messi in rendicontazione. Tutto fatto sottotraccia, con un giro di false fatture. Gli investigatori si concentrano in particolare sui costi dell’edizione del 2017 (oltre 50.000 euro), ma anche sui costi “esorbitanti (oltre 100.000 euro) dell’edizione 2015”.
Ad essere pagato con i soldi dei profughi anche il cantante Roberto Vecchioni. Soldi sottratti ai fabbisogni dei migranti che, in alcuni casi, hanno addirittura protestato per il mancato riconoscimento del pocket money. Per pagare Vecchioni “le associazioni hanno distratto fondi pubblici per 45.000 euro”. Scrivono i finanzieri. Per il concerto del cantautore italiano, a settembre del 2015, “il comune di Riace non ha stanziato alcuna somma. Di conseguenza tutte le somme sono state reperite (distratte) dalle associazioni utilizzando i fondi ricevuti dal Ministero e dalla Prefettura per la gestione dei rifugiati.” È lo stesso Lucano ad ammetterlo sempre al telefono: “Ho fatto la festa di San Cosimo e Damiano e mi sono mangiato 100 mila euro, solo Roberto Vecchioni è costato 45 mila euro, i soldi dove li ho presi? ... Secondo te dove li ho presi? ...”
Mimmo Lucano, insieme ai suoi collaboratori “escogitano la presentazione di false fatture inserendole nel Progetto Cas 2016 e, una volta ottenuti i fondi dalla Prefettura, pagare l’evento. Quindi è possibile affermare che le spese del Riace Film festival è stata sostenuta, a sua insaputa, dalla Prefettura di Reggio Calabria.” Sostengono gli investigatori. Un fatto che, se confermato, sarebbe gravissimo. Tutto pagato con i soldi pubblici. Anche Vecchioni, paladino della sinistra. Un vero abuso sulla pelle dei migranti.
In una intercettazione telefonica del 25 luglio del 2017 si sente Mimmo Lucano parlare con un manager che si preoccupa dei pagamenti. “Il Comune ha messo una quota in programmazione così nel bilancio, ma non è una quota alta, però ogni associazione mi garantisce un contributo... - sostiene Lucano - Io non voglio che la Regione mi dia niente, voglio che mi dia zero... per il Riace Film Festival vengono 60-70 persone a Riace, per 4-5 giorni, le case ... l'ospitalità, vitto e alloggio glieli troviamo noi. Quello che mi manca la conclusione con un cantante molto leggero, che non ci impegna molto sul piano economico... perché abbiamo sviluppato una bella cifra", afferma Lucano. Ospiti fatti dormire in alcune case destinate solo ed esclusivamente ai migranti.
Il 7 agosto del 2017, in un’altra intercettazione, Lucano “fa presente che una parte verrà pagata con somme messe in programmazione dal Comune e parte con il contributo di 2.000 euro erogato da ogni associazione.” Contributi “illeciti”, che non potevano essere erogati. I soldi venivano dalle casse del Viminale. È lo stesso Lucano ad ammetterlo il 28 agosto del 2017 intercettato nell’ufficio di Città Futura. Qualche giorno dopo, Il 31 agosto, nel campo base, sempre nell’ufficio di Città Futura, Lucano intercettato dice che bisogna fare una “ricognizione” per recuperare la somma dalle associazioni, anche perché hanno ottenuto i fondi per i rifugiati. “...urgenti, dobbiamo fare una ricognizione per recuperare questi 14.000 euro... chiama a coso... a (…) e gli dici di dare un contributo...” I soldi a Lucano servivano anche perché la somma da pagare era consistente.
Ma c’è altro, come sottolineano gli investigatori che riportano le intercettazioni ambientali. È il 12 settembre del 2017 quando Lucano dice: “...poi T.P., A.G. e compagnia bella se raccoglievano 10.000 euro era una cosa buona, 3.000, 3.000, 3.000, però questi li possiamo raccogliere solo se ci sbloccano lo SPRAR e se sbloccano la Prefettura ...”. lo stesso giorno Lucano viene intercettato nella sua alfetta mentre cerca di “trovare una soluzione fattibile per rendicontare spese da inserire a rimborso nel progetto CAS della Prefettura, per una cifra limite di 87.000 euro, attraverso l’effettuazione di prestazioni occasionali. Una parte dei soldi così recuperati dalle stesse, evidentemente fittizie, verrà̀ utilizzata per pagare le spese sostenute per il “Riace Film Festival”. Un sistema ben collaudato. Ecco come Lucano gestiva i soldi dei suoi amati “fratelli africani”.


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1437 Network Web Radio nasce come idea nel gennaio del 2019 dall'Associazione 1437, fondatore Marco Macchi e Presidente Cesio Endrizzi.“L'Associazione 1437”, è impegnata ormai da anni nella promozione e diffusione della passione musicale attraverso tutti i mezzi che la rete ci mette a disposizione. L'iniziativa ha coinvolto di mese in mese un sempre più numeroso ed entusiastico pubblico. L’idea originaria parte da un semplice slogan: “Se uno su mille ce la fa, a noi interessano gli altri 999”. Con questo spirito e dando a tutti la possibilità di esibirsi la 1437 Network è diventata un punto di riferimento per l’intrattenimento e per chi vive di musica. La crescita costante d’interesse e successo, ha aggregato altre realtà che si occupano di musica e le collaborazioni con questi soggetti, hanno portato la 1437 Network in molte altre realtà fuori dai confini nazionali.

LA NASCITA DELLA 1437 NETWORK WEB RADIO
L'emittente nasce ufficialmente a Bernareggio nell'aprile del 2019, l'idea viene messa in pratica dal direttore artistico della radio: Cesio Endrizzi, storico coordinatore gruppo lavoro dell'Associazione 1437. Il progetto di espanderci con una Web Radio, nasce con l'idea di dare spazio ai Talenti inespressi che aderiscono alla nostra iniziativa, invitando chiunque canti per diletto o per professione a promuoversi attraverso le nostre trasmissioni. La radio incarna perfettamente lo spirito dell'Associazione 1437, semplicità, professionalità, passione, amore per la musica. Queste le parole chiave, nessuna richiesta di danaro a chi vuole farsi ascoltare attraverso la radio che è aperta a tutti, programmi tecnicamente curati, attenzione alla storia della canzone e ai suoi protagonisti, promuovendo la diffusione di cultura, musicale e artistica. Con queste caratteristiche 1437 Network Web Radio in poco tempo diventa popolare tra gli appassionati e gli addetti ai lavori e conquista subito il favore di musicisti e cantanti. In poco tempo raggiunge ascolti inimmaginabili per una radio appena nata. L’idea della Radio, nasce con lo stesso spirito, la voglia di promuovere chi vive di e per la Musica e la naturale esigenza di far conoscere le iniziative dell’Associazione. Insieme a 1437 Network Web Radio nasce il nuovo gruppo su facebook, dove cantanti e musicisti possono mettersi in contatto tra loro, scambiarsi opinioni o dialogare con il proprio pubblico. 
 La mission della 1437 Network Web radio è ben spiegata dallo slogan dell’emittente:
“Noi vorremmo che questa diventasse un po’ anche la vostra casa, la casa di chi ama la musica, perché ne siamo certi, come per noi, anche per voi: la musica è uno stile di vita!”
A testimonianza di queste parole, il progetto 1437 Network Web Radio, da voce e spazio a tutti i cantanti professionisti e non che desiderano farsi conoscere, condividere le proprie opere, esprimersi e promuoversi. Molti sono gli spazi che la Radio dedica a tutti gli Artisti:
24 ore su 24 un talento ogni 20 minuti nella rotazione denominata “Talenti in Movimento” (slogan preso a prestito) Rotazione dei brani inviati dagli artisti.

Alle 8:00 – 12:00 – 16:00 – 20:00 – 24:00 “Talent Extended”: 3 Talenti uno di seguito all’altro.

Ogni giorno dalle 10:00 alle 11:00 e dalle 17:00 alle 18:00 “Talent One Hour” un’ora del Vostro Talento. Due ore al giorno di Artisti Emergenti. La Domenica l’appuntamento diventa Extended: due ore dalle 14:00 alle 16:00

Ogni Lunedì sera dalle 21:00 alle 22:30 (in replica durante tutta la settimana in diversi orari) “Talent Web Corner” condotto da Marco Macchi. Lo spazio dell’approfondimento nel quale vengono presentati tutti i Talenti in rotazione sulla nostra radio, attraverso la loro storia, le loro voci, la loro Musica.

Ogni martedì, mercoledì e giovedì dalle 21;00 alle 22;30 (in replica venerdì, sabato e domenica in diversi orari) "Stile italiano. Le estati canore italiane raccontate da Cesio Endrizzi e dai suoi ospiti. La 1437 Network Web Radio infatti con la trasmissione si propone anche di diffondere la cultura musicale, la storia della canzone italiana grazie ad una serie di interviste realizzate con alcuni cantanti .
Lo staff dell'emittente è composto da Cesio Endrizzi (direttore artistico), Marco Macchi (voce ufficiale), Cristiana Gallo (conduttrice di Talent Web), Gabriele Santillo (cantante Rap).
I risultati che la 1437 Network Web Radio ha raccolto nei primi mesi di trasmissione, vanno aldilà di ogni più rosea aspettativa e sono la dimostrazione che è possibile promuovere e diffondere le idee e le espressioni artistiche, anche in tempi come questi, di forte crisi e difficoltà, certamente amplificati in un ambiente come quello artistico e musicale, già da anni in forte sofferenza.
La 1437 Network Web Radio risponde all’esigenza di spazi e creatività e lo fa attraverso il lavoro di un Team di persone motivate e appassionate, che a vario titolo gravitano nell’ambiente della musica da anni. Tutti i componenti dell’Associazione offrono il proprio contributo gratuitamente, spinti dalla certezza che senza passioni, la vita perderebbe il suo senso più alto e che è proprio nell’espressione artistica che ogni essere umano mostra la sua parte migliore.
"Una precisazione doverosa e necessaria, se permettete. Noi di 1437 Network Web Radio non chiediamo soldi ai cantanti e musicisti che decidono di promuoversi e utilizzano la nostra radio per diffondere la propria voce e le proprie canzoni. Come per voi, anche per Noi la musica è una passione, un modo di essere e di vivere. Crediamo che questa Passione, Limpida, Onesta e questa voglia di Musica ci hanno portato fino a qui. Davanti a Voi, con le nostre scelte, lasciatemelo dire, coraggiose. E' difficile credere che tutto questo lavoro sia privo di appoggi economici, ma credeteci è proprio così. Ci auto finanziamo, con la volontà e con i nostri mezzi e con i locali che decidono di credere al nostro progetto: portare divertimento ed evasione a chi, quanto noi, ama cantare, ascoltare, condividere, emozionarsi ed esprimersi attraverso questo strumento potente che è la Musica. I tanti spazi che la nostra emittente dedica a chi di questo Vive, professionalmente o solo umanamente è il Risultato di un unico Credo: LA MUSICA E' LIBERTA'. Libertà dal tempo confuso che ci attanaglia. Libertà dagli obblighi che ognuno di Noi, nello scorrere della Vita quotidiana, deve sostenere ed affrontare. Libertà dal condizionamento sociale che ci vorrebbe tutti uguali, non per un sentimento nobile ma per comodità. Libertà ed Affermazione di se stessi, attraverso la parte migliore possibile: l'Arte! Chi vi chiede dei soldi, per un semplice passaggio radiofonico, non sa di tradire il senso alto di una creazione Artistica. Chi vi chiede dei soldi per illudervi che tramite quei soldi sarete più ascoltati, vi mente sapendo di farlo. Per farsi ascoltare le vostre note e le vostre emozioni sono sufficienti, anche se solo una persona le ha ascoltate e tramite voi magari ha sentito o capito qualcosa per se, allora avete vinto. Si dice spesso che i soldi non fanno la felicità ma certamente aiutano ma sono soltanto luoghi comuni. I valori, quelli veri, sono gratis. Noi e lo promettiamo personalmente... gratis lo saremo sempre! Buona musica a tutti."
La 1437 Network Web Radio è ascoltabile grazie alla rete, in tutto il mondo. La nuova stagione avrà nuovi programmi di intrattenimento. Da metà settembre altri approfondimenti (partiranno delle nuove serie) ed anche internazionale, nonchè l'informazione, con tre appuntamenti quotidiani partirà 1437 Network News, e rubriche fra le quali L'ANGOLO DELLA SCUOLA, trasmissione rivolta a studenti, insegnanti, genitori e a tutti coloro che amano ricordare i tempi della scuola.
Questo è il Mondo di 1437 Network: La Radio del Talento!
Per chi ci conosce già, ben ritrovato/a, per chi c'incontra per la prima volta, benvenuto/a.
Pochi mesi fa dal nulla, naque l'idea di creare una Web Radio dedicata a tutti coloro che amano e fanno della Musica uno Stile di Vita. Cantanti e musicisti professionisti, semi professionisti, dilettanti o semplici appassionati. Il riscontro ottenuto in questi mesi è stato superiore ad ogni più rosea aspettativa, ecco perchè si amplia, la collaborazione con altre associazioni, la Web Radio originaria che era uno degli strumenti di diffusione che ci ha fatto conoscere ed apprezzare, ci ha anche permesso di incontrarci e di proseguire il cammino insieme.
E c'è di più! Oltre a ritrovare le cose che già conoscete, quindi la possibilità di diffondere le vostre canzoni e la vostra musica, attraverso la nostra Web Radio, ascoltarvi nei programmi a voi dedicati e approfondire la conoscenza della Storia della Musica grazie ai nostri spazi di approfondimento e intrattenimento, abbiamo deciso di allargare l'orizzonte. Qualsiasi sia la forma di Talento che pensate di possedere e volete condividere con noi e tutti i nostri amici, qui troverà lo spazio giusto.
La Filosofia che ci ha contraddistinto non cambia: daremo spazio a tutti, compatibilmente con i tempi necessari per la creazione e lo sviluppo dei progetti e il tempo a disposizione dei nostri collaboratori.
Facciamo tutto questo gratuitamente e nel nostro tempo libero, perchè crediamo fermamente nella Passione: un motore capace di cose straordinarie!
Ascoltateci e inviate le vostre canzoni e il vostro materiale a: 1437network@gmail.com
Grazie e buon ascolto a tutti.


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Il cast è gruppo di persone che lavora nella produzione di un film o di un'opera teatrale. Il processo di selezione di tali persone avviene per mezzo del casting (o assegnazione delle parti).

Descrizione
Esistono due tipi di cast:
  • cast tecnico: gruppo delle persone che si occupa di collaborare per la creazione di un film, come per esempio il microfonista, il cameraman, l'addetto alle luci, fonico e così via.
  • cast artistico: gruppo di attori che recita in un film o in un'opera teatrale. Quando i membri principali hanno tutti eguale importanza si parla di cast corale, o ensemble cast.
    • Nel mondo della fiction televisiva, inoltre, il cast artistico si suddivide in cast principale (regular cast in lingua inglese) e cast ricorrente (recurring cast o guest cast in inglese). I membri del cast principale recitano in tutti o nella maggioranza degli episodi/puntate e hanno un'importanza primaria per la trama generale dell'opera. Al contrario i membri del cast ricorrente interpretano personaggi che non compaiono in tutti gli episodi/puntate e hanno una inferiore rilevanza rispetto ai personaggi principali.

Etimologia
Il termine deriva dall'antico inglese casten o kasta (1230 circa).

Membri del cast
Cast artistico
  • Attore protagonista
  • Attore antagonista
  • Attore coprotagonista
  • Attore caratterista
  • Cameo (Guest star in televisione)
  • Comparsa


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Una compagnia teatrale è l'insieme del cast artistico e tecnico riunito allo scopo di allestire e produrre uno spettacolo teatrale e di trarne un utile. La compagnia può essere privata, pertanto i suoi membri saranno scritturati; o cooperativa, i quali membri divideranno in parti uguali i proventi.
Nell'odierno panorama mondiale dello spettacolo non tecnicamente riproducibile, esistono varie tipologie di compagnie che si connotano in maniera differente a seconda delle finalità del loro lavoro.

Storia
Le compagnie teatrali moderne, ossia composte da un gruppo di professionisti che lavorano insieme per la realizzazione di un evento artistico, nacquero nel periodo della Commedia dell'Arte ma già precedentemente, in forma limitata, si poté assistere a fenomeni di associazionismo nelle manifestazioni del teatro medievale, dove confraternite laicali erano solite formarsi per organizzare sacre rappresentazioni.
Nella prima metà del XVI secolo nacquero le prime fraternal compagnie, mentre risale al 1545 il primo documento che testimonia la nascita di una cooperativa composta di soli uomini in quel di Padova. Si trattava della Compagnia di Ser Maphio ed era composta da:
  • Maffeo del Re [Ser Maphio], detto Zanin
  • Vincenzo da Venezia
  • Francesco de la Lira
  • Geronimo da San Luca
  • Giandomenico Rizzo o detto Rizzo
  • Giovanni da Treviso
  • Tofano de Bastian
  • Francesco Moschini
In un contratto stipulato con un notaio di Roma, nel 1564, fa la sua prima apparizione una donna: si chiamava Lucrezia Di Siena ed era, con molta probabilità, una prostituta. Solamente alla fine del secolo le donne avrebbero preso posto a pieno titolo nelle compagnie teatrali.
La compagnia tipica prevedeva due tipi di gestioni: la prima includeva la figura dell'impresario, e in origine lo stesso capocomico svolgeva questa funzione; la seconda, invece, era quella denominata "in sociale", ossia gli stessi attori contribuivano alle spese e ricavavano gli eventuali utili.
La compagnia era formata da un vertice costituito da un primo attore e da una prima attrice, affiancati da un primo attore comico e da un caratterista, per completare l'organico di punta. Gli altri ruoli, abitualmente, importanti, per una compagnia tradizionale sono stati quello del genitori nobili, del despota e dell'innamorato sciocchino, il cosiddetto mamo.
L'organico di una tipica compagnia era rinforzato anche da tecnici macchinisti, da un suggeritore, da un addetto alla ricerca del materiale indispensabile per la recita, definito il trovarobe e dal poeta di compagnia, necessario per la stesura dei testi.
In Italia, ai tempi napoleonici si diffusero, sulla falsariga del modello francese, compagnie stabili e finanziate dallo Stato, tra le quali si può citare la celebre Compagnia di Commedianti italiani ordinari di Sua Maestà Imperiale e Reale.


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Un attore caratterista (o semplicemente caratterista) è un attore non protagonista che interpreta personaggi singolari, caratteristici o eccentrici.


Storia
«Caratterista vuol dire per noi quell’attore che riveste un carattere umano, che incarna un personaggio vivo e non una macchietta, quell’attore che abitualmente non ricopre parti di protagonista, ma che è dotato di eccezionale forza interpretativa, con o senza sottolineature tipiche, abbia o non abbia la barba, o la pancia.»
(Ermanno Comuzio in Cinema del 1953)

Mutuato dalla tradizione teatrale, la figura del caratterista nel linguaggio cinematografico, è comunemente riferita ad attori che solitamente ricoprono ruoli secondari o di contorno che in qualche modo movimentano e vivacizzano lo snodo narrativo del racconto, spesso con una coloritura umoristica, ma anche riconducibili ad un ordito drammatico.
Contraddistinti da un forte risalto dei caratteri esteriori, il caratterista è solitamente dotato di un'identità fisica, fisionomica e di comportamento di impatto immediato che gli consentono di interpretare precise tipologie di ruoli: il burbero, il cattivo, la zitella acida, il gioviale, il nobile, il parvenu. Può succedere anche che, talvolta, attori che si cimentano in ruoli da caratteristi, possano riscuotere un certo successo iniziale proprio grazie ad una parte o ad un certo genere cinematografico, tale che l'attore diventi così fortemente identificato con un particolare tipo di ruolo e, successivamente, reimpiegato in ruoli simili.
Il termine nasce agli inizi dell'Ottocento quando, nell'organico delle varie compagnie teatrali, l'impiego fra vari attori era suddiviso e organizzato a livello gerarchico: primo carattere, secondo carattere e, infine, anche il mezzo carattere. Al caratterista, detto anche primo carattere, spettavano tutte le parti bonarie, buffe e interpretabili da personaggi dotati di una particolare tipologia scenica, specie all'interno del repertorio shakespeariano e goldoniano.

Caratteristi
Ogni cinematografia ha i suoi grandi caratteristi. Nel cinema americano, tra gli altri, si possono ricordare Thomas Mitchell, Walter Brennan, Claire Trevor, Edward Everett Horton, Louis Calhern, Arthur Kennedy, Thelma Ritter, Ed Lauter, William Demarest, Everett Sloane, Ethel e Lionel Barrymore, Christopher Lloyd, Abe Vigoda, Andy Devine, Margaret Hamilton.
Nel cinema inglese, tra quelli più noti, possiamo citare Jack Hawkins, Flora Robson, Cecil Parker, Robert Newton, James Robertson Justice, Dennis Price, Barry Fitzgerald, Donald Crisp, Edmund Gwenn, Claude Rains, Donald Meek, fino al più recente Rowan Atkinson.
Anche in Italia sono tanti gli esempi di attori noti come caratteristi, personaggi nati soprattutto con l'esplosione del cinema di genere degli anni settanta, ed entrati nella storia del cinema nostrano. Tra gli altri Guido Nicheli, Salvatore Borgese, Plinio Fernando, Bombolo, Angelo Bernabucci, Angelo Infanti, Mario Brega, Tiberio Murgia, Carlo Pisacane, Giacomo Furia, Ennio Antonelli, Mario e Memmo Carotenuto, Nino Taranto, Jimmy il Fenomeno.

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Lo showrunner (o alternativamente show runner, francese canadese: auteur-producteur) è un termine usato nelle industrie televisive statunitense e canadese per indicare la persona responsabile delle operazioni giorno per giorno di una serie televisiva, in altre parole, la persona che rende possibile il funzionamento della serie. Il termine viene occasionalmente applicato alle persone delle industrie televisive di altri paesi. Diversamente dai film, dove i registi hanno solitamente il controllo creativo della produzione, nella televisione procedurale lo showrunner è solitamente in una posizione superiore rispetto al regista.
Tradizionalmente, il produttore esecutivo di un programma televisivo era l'amministratore delegato responsabile della produzione del programma. Nel corso del tempo, il titolo di produttore esecutivo è divenuto di uso nel riferirsi ad una più ampia gamma di ruoli, da quelli responsabili per l'organizzazione di finanziamento, ad una funzione onorifica senza effettivi poteri di organizzazione. Il termine showrunner è stato creato per identificare il produttore che detiene effettivamente l'autorità finale nell'ambito organizzativo e creativo della serie. Il blog (e libro) Crafty Screenwriting definisce lo showrunner come "la persona responsabile di tutti gli aspetti creativi della serie, e responsabile solamente nei confronti dell'emittente televisiva (e della casa di produzione, se non è la sua). Il capo. Solitamente uno sceneggiatore."
L'opinionista Scott Collins del Los Angeles Times descrive gli show runner come «dei "tuttofare", un curioso ibrido di artisti visionari e operational manager duri come la roccia. Non sono solo sceneggiatori; non sono solo produttori. Essi assumono e licenziano sceneggiatori e membri della troupe, sviluppano la trama, scrivono copioni, assegnano le parti agli attori, si occupano del budget e gestiscono le interferenze tra lo studio ed i capi dell'emittente. È uno dei lavori più insoliti ed impegnativi, che impiegano ambedue gli emisferi cerebrali, nel mondo dell'intrattenimento... Gli showrunner fanno, e spesso creano, le serie, ed oggi più che mai, le serie televisive sono le uniche cose che contano. Nella "lunga corsa" dell'economia dell'intrattenimento, gli spettatori non guardano le reti televisive. Non importano mai le reti a loro. Essi guardano le serie. Non gli importa di come le ottengono.»

Canada
Nel 2007 la Writers Guild of Canada, l'associazione che rappresenta gli sceneggiatori in Canada, ha istituito lo Showrunner Award all'annuale Canadian Screenwriting Awards. Il primo Showrunner Award fu conferito a Brad Wright, produttore esecutivo di Stargate Atlantis e Stargate SG-1, nell'aprile del 2007.

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Il termine Producer, da non confondere con DJ (Disk-jockey), indica, nell'ambito della musica elettronica moderna colui che realizza, arrangia ed esegue brani musicali tramite strumentazione di tipo elettronico e, quasi sempre, un computer. Il termine "producer" è anche diventato quasi sinonimo di "musicista".
Il ruolo non è da confondere con il produttore discografico, ovvero colui che investe per la distribuzione e la diffusione promozionale di opere musicali. Un producer può essere anche un compositore, qualora sia in grado di suonare uno strumento musicale e, tramite quest'ultimo, realizzare le sue composizioni ex novo, senza ricorrere a campionamenti, così come il contrario (nel caso in cui un compositore sia in grado di seguire tutte le fasi della produzione musicale).
I primi ad introdurre il termine producer sono stati alcuni DJ di Chicago, Detroit e New York (tra la metà e la fine degli anni ottanta) che hanno contribuito con l'aiuto di varie drum machine (tra i quali Roland TR808 e 909) alla nascita della musica house e alla sua evoluzione in acid house ed electro house, a quella della techno e dell'hip hop, componendo basi musicali per il rap.

Attrezzatura

Chi si appresta alla produzione di un brano di solito fa uso di un insieme di attrezzature per la sintesi, l'editing, il processamento e l'acquisizione di suoni nonché per l'arrangiamento e il missaggio. Tutte queste apparecchiature solitamente elettroniche e/o meccaniche sono situate in un'unica infrastruttura che viene identificata come lo "studio". I brani composti da un produttore possono essere interamente realizzati nel proprio studio. Spesso, soprattutto per chi esercita quest'arte in maniera professionale, si stringono patti di collaborazione con musicisti, cantanti o semplici compositori. Le sue mansioni non si limitano alla composizione prettamente musicale, egli ha una preparazione a volte più superficiale ma più vasta di un compositore.
In passato le apparecchiature potevano essere di tipo elettronico o in certi casi di tipo meccanico (lettori per nastri, tastiere, giradischi, ma anche unità per la generazione di effetti), oggi invece la distinzione è tra hardware e software. Nel secondo caso il centro dello studio è la "DAW" (Digital Audio Workstation), ovvero come dice il nome un'apparecchiatura digitale che il produttore usa per effettuare operazioni complesse sull'audio, fino a costruire un arrangiamento. La DAW può ad esempio essere un DAT, ma quando si pronuncia questa sigla si fa riferimento soprattutto al computer, all'interno del quale è presente il software detto sequencer. Spesso il sequencer è dotato di sintetizzatori ed effetti includibili nello stesso tramite dei plug-in (a pagamento o freeware) scritti in vari formati: VST, DirectX, RTAS e TDM (per Pro Tools), e AudioUnit (per MAC). Questi strumenti vengono suonati e controllati attraverso tastiera/e e controllers che si connettono alla DAW attraverso protocollo MIDI (anche se ora si sperimentano altri protocolli più avanzati) e permettono di scrivere partiture e registrare i cambiamenti di vari parametri. Infine possono poi venire aggiunti elementi quali sintetizzatori o moduli di effetti "hardware", collegabili agli I/O della scheda audio.
Infatti nella maggioranza dei casi, gli studi sono formati da soluzioni "ibride" hardware/software; da un lato infatti è possibile trovare una grande qualità audio, dall'altra flessibilità e versatilità virtualmente infinita, e al crescere della potenza dei calcolatori, anche la possibilità di modellare suoni attraverso meccanismi e algoritmi estremamente complessi come vocal modeling.

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Un DJ set è per il DJ quello che per il musicista è il concerto, ovvero lo spettacolo in cui l'artista presenta la musica da lui selezionata al pubblico del locale (discoteca, disco bar, club, rave, dancehall, eccetera) utilizzando il più delle volte delle tecniche di missaggio (infatti spesso al termine "DJ set" si preferisce DJ mix).
Un DJ set può durare dalle due ore nel disco bar, discoteche e club, alle tre ore medie di una discoteca normale fino ai set di cinque ore di Danny Tenaglia 24 ore come il set di Marco Carola al Sunwaves Festival o di Loco Dice allo Space di Miami e addirittura 36 ore un set in back to back Tini e Bill Patrick. Spesso i DJ sono soliti alternarsi fra di loro al mixer, in modo da creare un programma molto lungo, ininterrotto e variegato.
All'interno del DJ set, il DJ selezionerà e mixerà i brani in base al suo stile, ma trovando sempre e comunque un compromesso con quello che vuole ascoltare il pubblico dell'evento. Saranno l'abilità e l'esperienza del DJ a interpretare l'umore del pubblico e ad assecondarlo, pur rimanendo fedele al suo gusto.
IL DJ set non deve essere accostato esclusivamente alla performance live: spesso (a volte anche giornalmente) il DJ mixa i suoi dischi nel proprio studio dando vita ad un cosiddetto DJ-mix (oppure "studio set" o "playlist"). Un set del genere può essere creato per piacere personale (tante persone coltivano l'hobby del DJing esclusivamente nella propria casa) oppure pubblicato e distribuito. In passato erano molto diffusi i "mixtape" ovvero musicassette su cui erano registrate performance live o in studio di DJ famosi e non: esse venivano distribuite o vendute a una cerchia più o meno ristretta di appassionati in negozi e bancarelle dallo stesso DJ, oppure dai locali che mettevano (e mettono tuttora, anche se su CD) a disposizione del pubblico la registrazione della serata. Molti DJ, più che ampi guadagni, hanno ottenuto grazie alla diffusione dei mixtape un grande ritorno promozionale. Con l'evolversi della tecnologia e la diffusione di Internet, sono nate webradio e portali dedicati all'ascolto online dei DJ mix.