Risultati immagini per Fondare un'Etichetta Discografica


L’industria musicale cambia rapidamente e c’è sempre bisogno di etichette discografiche all’avanguardia. Un'etichetta discografica di successo cerca nuovi talenti, affronta i costi della registrazione e del mixaggio degli album, organizza i tour e offre servizi di promozione e marketing ai suoi artisti.

Pianificare la Tua Impresa

Definisci la tua impresa. Per partire nel modo migliore, concentrati su un genere particolare per costruire la tua reputazione. Dovrai scegliere un genere considerando i tuoi obiettivi. Se vuoi fare molti soldi, concentrati sulla musica pop. Se il tuo obiettivo è diventare l'etichetta di riferimento per il post avant jazzcore del 21esimo secolo, il tuo approccio dovrà essere molto diverso.

Scrivi un business plan. È un passo fondamentale. Come prima cosa, costruirai la struttura della tua etichetta: come hai intenzione di trovare e sviluppare talenti, il tipo di promozione e marketing, come capirai il mercato e la competizione, come finanzierai la tua impresa, e come vuoi rendere la tua attività profittevole.
    • Se hai abbastanza soldi da finanziarti in modo indipendente, potresti non aver bisogno di investitori, almeno per la sicurezza finanziaria. Potresti però decidere di attirare degli investitori che possano aumentare la tua credibilità nel mercato. Se ad esempio hai avviato un'etichetta discografica pop con il tuo denaro, riuscire a convincere Sir Paul McCartney a investire nella tua etichetta sarebbe un grande successo. Per farlo però dovrai avere un piano credibile da mostrare agli investitori, per dimostrare di sapere quello che stai facendo.
    • Se ti servisse un sostegno finanziario, avere un piano che dimostri che comprendi rischi e benefici della tua attività, e che sei in grado di prevedere la strada futura, servirà moltissimo per convincere gli investitori a rischiare i loro capitali nella tua impresa.
Calcola tutti i costi necessari per avviare l'attività. Considera tutto, dalle pinzatrici alla bolletta elettrica dello studio ai costi di produzione. Calcola i costi in modo molto preciso: le persone che prendono in considerazione l'idea di partecipare alla tua etichetta vorranno farlo senza dubbio quando leggeranno il tuo piano! Ecco alcune cose da considerare:
    • Costi d'amministrazione: affitto, bollette, tasse e licenze vanno pagate subito e possono rappresentare costi significativi. Non dimenticare di includere costi per telefono, internet, stampanti, carta, computer, biglietti da visita e cartoleria. Ti servirà anche un sito web, e di conseguenza del personale per crearlo e mantenerlo. Alcuni di questi costi saranno settimanali, altri mensili e altri annuali o biennali. All'inizio le spese potrebbero sembrarti troppo ingenti, ma se creerai un piano quinquennale, dovresti essere in grado di capire come questi costi diventeranno una piccola percentuale del bilancio.
    • Costi di registrazione: come etichetta discografica, dovrai produrre degli artisti. Questo significa dover tenere conto della catena di registrazione, incluso il tempo passato in studio, le tariffe per gli ingegneri e i produttori (una di queste figure potresti essere tu, e dovresti considerare il tuo stipendio), tecnici audio e musicisti.
    • Budget per il marketing: un bellissimo brano non vale niente se non è sul mercato. Per farlo, dovrai promuovere la tua etichetta con pubblicità online, sulle riviste, rassegne stampa e il sito web. Dovrai anche lavorare con artisti e designer per creare il tuo logo, le grafiche dei packaging e decidere la direzione generale delle scelte grafiche.
    • I servizi professionali: mentre sei occupato a produrre bellissima musica, qualcuno dovrà occuparsi di scrivere contratti legali chiari ed efficaci per i tuoi talenti e per i tuoi accordi di lavoro. Per questo, dovresti garantirti i servizi di un avvocato qualificato specializzato nell'industria musicale. Ti servirà anche un contabile per assicurarti di non avere problemi con il fisco. Ti serviranno persone di cui ti puoi fidare.
Prepara una previsione del flusso di cassa. Pianificare un flusso di cassa per uno, tre e cinque anni richiede abilità, saggezza e delle previsioni attendibili. Il primo anno dovrebbe avere un piano molto solido: dovrai avere una buona idea dei costi di avvio dell'attività e probabilmente saprai già (e avrai già preso contatti) con alcuni gruppi che saranno i primi della tua squadra. Usando queste informazioni, determina quanto spenderai e cerca di prevedere quanto guadagnerai grazie ai tuoi primi artisti.
    • Puoi ad esempio basare le tue previsioni sui successi attuali di un gruppo: riempiono i locali? In questo caso probabilmente la loro musica è apprezzata e ti permetteranno di guadagnare una buona somma. Se invece offri contratti a gruppi emergenti, che non hanno una base di fan, dovrai occuparti molto della parte promozionale per farli conoscere.
    • Quando aggiungerai più artisti alla tua squadra, il potenziale di guadagni continuerà a crescere. Nella previsione a tre o cinque anni dovrai capire come e quando trovare nuovi talenti, e decidere come li promuoverai. Qui fare una previsione sarà più difficile: una grande band sotto contratto renderà molto più facile promuovere tutti gli altri gruppi della tua squadra. Allo stesso modo, un gruppo che non ha successo ti farà perdere soldi e può portare a problemi finanziari.

Crea la tua squadra. A meno che tu non abbia un grande talento per vendere, promuovere, produrre, curare il lato economico, quello artistico, parlare e tu non sia un avvocato come secondo lavoro, dovrai sviluppare una squadra. Ecco alcuni capacità chiave che ti permetteranno di avere successo:
    • Marketing e vendite: una persona che possa promuovere la tua etichetta, che conosca l'industria, abbia una relazione personale con gli artisti, i promoter e le persone che finanziano gli artisti. Questa persona o persone saranno la chiave per il tuo successo: saranno responsabili della ricerca dei talenti e della loro promozione. Più saranno capaci, più avrai successo.
    • Produzione. Servirà qualcuno che capisca il processo di registrazione alla perfezione, che possa trovare buoni ingegneri, mixer e produttori, e che possa guidare una sessione di registrazione.
    • Personale a progetto. Per tenere i costi bassi, almeno inizialmente, considera di assumere a progetto il resto del personale. Le attività che dovresti considerare sono creazione del logo e delle grafiche, parte legale, contabilità, ingegneria e altre necessità che si presentano solo saltuariamente.


Eseguire il Tuo Piano

Formalizza la tua attività. Crea la società adeguata per la tua attività per poter operare legalmente, e proteggerti. Hai molte opzioni, che possono avere definizioni diverse secondo la nazione, ma che funzionalmente sono le stesse:
    • Proprietario unico. In questo caso, sarai tu a occuparti di tutto. Una società a proprietario unico è facile da avviare, da chiudere e mantenere. Potresti farti aiutare da consulenti o amici, ma alla fine, la società sarà solo tua. Questo include il 100% dei profitti e tutte le responsabilità finanziare che ne conseguono. Una società di questo tipo offre poco incentivo per gli investitori, pochissima protezione per te e se la tua attività dovesse fallire, dovrai pagare tutti i debiti di tasca tua. Se vuoi rendere la tua etichetta una vera attività, o vuoi assumere delle persone quando ti espanderai, non si tratta dell'opzione migliore.
    • Società a responsabilità limitata. Questo tipo di società è adatta alle piccole attività. Hai la possibilità di aggiungere persone alla squadra quando la tua attività crescerà, e potrai proteggere le tue finanze se la tua attività dovesse fallire. Offre anche un controllo relativamente semplice e flessibile sulle finanze e sulle questioni legali e fiscali. Se vuoi cercare investitori o vuoi creare un'attività internazionale, non è una buona opzione.
    • Società per azioni. Se vuoi fondare un'attività molto grande, vuoi cercare degli investitori e ti piace una struttura formale, questa è la strada giusta. Come società per azioni, sarai protetto in caso di fallimento. Potrai dare azioni ai tuoi soci, aumentare il capitale della società e potrai sfruttare decenni di precedenti legali se necessario. Ci sono regole rigide per l'organizzazione, e il tuo contabile - e il tuo avvocato - sarà impegnato con tasse, tariffe, bilanci e rapporti. Se sei un tipo a cui piacciono le cose informali e rilassate, non si tratta dell'opzione migliore per te... a meno che tu non sia pronto a cambiare passo!

Trova i talenti. Una volta studiato il piano, quando la tua attività sarà in regola, avrai licenze e permessi, avrai creato le grafiche per le produzioni e hai dei capitali a disposizioni, sarà l'ora di mettersi al lavoro!

Vai di persona ad ascoltare musica dal vivo, ma con orecchio critico. Osserva il pubblico e le loro reazioni al gruppo. Se si alzano in piedi dall'inizio e pendono dalle labbra del cantante, potresti aver trovato una nuova rivelazione!
    • Avvicina la band e parla con loro. Scopri chi sono, da quanto tempo lavorano, se hanno rilasciato delle produzioni e quali sono i loro piani per il futuro.
    • Scopri soprattutto se hanno già un contratto discografico. Non sempre si tratterà di un ostacolo insormontabile, ma per avviare un'etichetta di registrazione, dovresti scegliere una band che non ha un contratto!

Incontra la stampa. La scena musicale è piena di scrittori che ti aiuteranno a spargere la voce, ma dovranno conoscerti per farlo. Cercali sui quotidiani locali o sui blog di musica e mettiti in contatto. Invitali a pranzo o al tuo studio e continua ad avere contatti con loro.

Incontra i tecnici. Trova gli studi di registrazione della tua zona e visitali. Alcuni potranno essere studi stravaganti e di alta qualità, mentre altri saranno semplici mono- o bilocali, con attrezzature di varie qualità. Anche se questi aspetti vanno considerati, l'elemento più importante è la qualità della musica che esce dalle casse.
    • Impara a conoscere i tecnici, e parla con loro della loro filosofia di registrazione, com'è il loro rapporto con i gruppi e cosa li infastidisce. Ti servirà sapere ad esempio, se hai un contratto con artista rap che pensi sarà un successo, che uno dei tecnici odia assolutamente il rap. Chiedi loro di farti sentire i brani che preferiscono, e ascolta con attenzione.
    • Per essere veramente preciso, chiedi un CD con le loro opere, che tu possa ascoltare nel tuo impianto di casa. Anche se è raro, un brano dal suono meraviglioso in uno studio da un milione di dollari potrebbe avere un suono terribile su un impianto di casa.

Visita i negozi di musica e di dischi. Grandi o piccoli, il loro compito è vendere dischi. Se ti conosceranno, saranno felici di vendere i tuoi dischi. Sono piccoli passi, ma quando stai iniziando, non ci sono passi troppo piccoli.

Impara a conoscere gli agenti. Sono le persone che hanno il polso dell'industria musicale locale. I gruppi che hanno un agente hanno superato una certa soglia di legittimità, semplicemente perché sono professionali al punto da assumere un agente.
    • Se i tuoi servizi faranno buona impressione agli agenti e ai promoter, la prossima volta che uno dei loro gruppi dirà "Ehi, siamo pronti per registrare un album", loro risponderanno "So esattamente a chi possiamo rivolgerci!"



Mantenere il Successo

Crea il tuo marchio. Una volta che hai preso familiarità con le attività pratica, coltiva e mantieni l'aspetto estetico della tua etichetta. Crea un logo e assicurati di usarlo, insieme al tuo "look", sui dischi fisici, sul tuo sito web, sulle carte da lettere, sulle magliette, sulle tazze, ecc. Metti sotto contratto gruppi e artisti che rientrino nell'immagine che speri di coltivare.
    • Studia etichette fai da te di successo come Sub Pop e Matador e segui il loro esempio per quanto riguarda gestione del marchio, e mantenimento di un modello indipendente.


Pubblicizza la tua etichetta in modo creativo. Negli ultimi dieci anni, internet ha cambiato drasticamente il modo in cui la musica viene acquistata, ascoltata e distribuita. Sarà difficile ottenere successo se userai il modello tradizionale dei tour e affidandoti alle vendite dei CD e agli introiti dalle radio. I video di YouTube e i modelli "paga quanto vuoi" sono sempre più popolari e ti aiuteranno a mantenere il successo del tuo marchio.
    • Considera eventi promozionali, come stampare magliette con il codice per scaricare un mixtape prodotto da te nell'etichetta. Goner records, un'etichetta di Memphis garage/punk, ha offerto persino 45 giri gratuiti a chiunque si presentasse con il tatuaggio "Goner" nei negozi di dischi.


Aumenta la base di fan. L'etichetta Sub Pop ha iniziato concentrandosi sui gruppi grunge della zona nordovest degli Stati Uniti, ma adesso produce molti gruppi mainstream, come Iron & Wine e Fleet Foxes. Grazie a questa espansione delle sonorità, il loro successo e la fetta di mercato a cui hanno accesso sono cresciuti molto. Anche se al momento ti concentri su pop star adolescenti, considera modi in cui puoi contaminare il tuo genere di partenza e adattare altri suoni e immagini al tuo marchio.
    • Nei primi anni '90, le più grandi etichette avevano una tendenza maggiore a prendere rischi, scommettendo su artisti sconosciuti o "underground". Sonic Youth, una art band noisy indipendente di New York, si è trovata in una posizione unica dopo aver ricevuto una grande offerta da Geffen, e il contratto è stato accolto con entusiasmo dai capi dell'etichetta e dai fan. Se la tua etichetta ha successo, considera se sorprendere il pubblico scommettendo su un progetto inaspettato.


Consigli

  • Non dire mai di no a nessun artista. Anche se non puoi mettere qualcuno sotto contratto, mantieni i contatti!
  • Insisti. Come tutte le attività appena avviate, creare un'etichetta discografica è difficile, e richiederà molto impegno e tempo da parte tua. Se lavorerai duramente, troverai i talenti giusti e promuoverai la tua etichetta in modo efficiente, sarai sulla buona strada!
  • Non dormire sugli allori! Rimani un passo avanti alla competizione proteggendo i tuoi diritti e trovando nuovi talenti unici.


Avvertenze

  • Il denaro è la preoccupazione più grande per ogni attività, perciò studia la parte finanziaria con attenzione prima di iniziare

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Il giornalismo musicale è una branca del giornalismo specializzata nella produzione di interviste, articoli e reportage in ambito musicale. Dai profili dettagliati su cantanti e gruppi musicali ai brevi articoli su singoli album in uscita, il giornalismo musicale ha una tradizione ormai ultradecennale, portata avanti da riviste quali Rolling Stone, URB, New Musical Express e The Source negli Stati Uniti.
La critica musicale consiste nello studio, valutazione e interpretazione della musica. Il critico musicale è un giornalista musicale che esercita un metodo critico, frutto di studi musicologici, al fine di produrre recensioni, analisi e interpretazioni approfondite su un disco, un artista o un evento.


Storia del giornalismo musicale
Già nell'antichità si possono rintracciare documenti anticipatori della critica musicale moderna, redatti da filosofi, poeti, letterati e storici. La letteratura greca offre ampie pagine di approfondimento sull'incidenza della musica nel costume e nella cultura contemporanea, oltre alle dispute fra generi e strumenti. Sofocle, Plutarco ed Erodoto furono i più illustri critici ante litteramconosciuti.
Nell'antica Roma la musica non riesce a ritagliarsi uno spazio così importante nella cultura, e di conseguenza la critica risulta essere piuttosto marginale e confinata nelle satire di Giovenale, oppure nelle opere di Tacito, nelle quali questi grandi pensatori assumono posizioni negative rispetto all'arte musicale.
Agli inizi del Settecento risale la celebre critica ai cantanti realizzata da Benedetto Marcello, intitolata Il teatro alla moda, così come in quei decenni prosegue la dura polemica fra i sostenitori dell'operetta italiana e di quella francese.
Il compositore inglese Charles Avison (1709-1770) è riconosciuto come il primo autore di un pezzo di critica musicale moderna in lingua inglese. Si tratta di un Saggio sull'Espressione Musicale (Essay on Musical Expression) pubblicato nel 1752, in cui Avidon critica la musica di Georg Friedrich Händel, suo contemporaneo. Tra il 1722 e il 1725 è pubblicato "Critica Musica", mensile fondato dal musicista e teorico Johann Mattheson.
Prima degli anni 40 dell'800, articoli di tema musicale sono scritti sia da riviste specializzate, sia da quotidiani d'indirizzo più generalmente politico, che riservano all'ambito musicale uno spazio minimo; le riviste specializzate d'indirizzo musicale più importanti nell'Europa del tempo erano l'Allgemeine musikalische Zeitung(pubblicato prima da Breitkopf & Härtel e poi da Rieter-Biederman) e il Neue Zeitschrift für Musik (fondato dal musicista Robert Schumann) nell'area germanica, The Musical Times nel Regno Unito (si tratta della più antica rivista musicale ancora pubblicata nel Regno Unito).
I primi dell'800 segnano una svolta per il giornalismo musicale; grazie all'avvento del Romanticismo avviene infatti una sorta di "educazione musicale" dell'Europa, che porta ad un maggiore interesse e considerazione dei quotidiani per la musica e per i musicisti, ed alla nascita della figura professionale del critico musicale. In tal senso, la differenza sostanziale con il periodo precedente gli anni 40 dell'800 è che i critici non sono più anche musicisti, come invece era avvenuto fino a quel momento. Inoltre la valorizzazione della musica passa anche attraverso l'approfondimento della sua storia, anello mancante e carente, invece, fino a quel momento, rispetto alle altre discipline artistiche.

Giornalismo musicale moderno
Se è vero che un critico musicale è necessariamente un giornalista musicale, non è vero il contrario. La professione di giornalista, che si afferma senza precedenti, direzioni predefinite o regole di base, prende piede in meno di un secolo. I giornalisti musicali possono essere tanto esperti dell'ambiente quanto scrittori freelance; il loro lavoro si concentra su singoli, album, DVD ed esecuzioni dal vivo, avvalendosi di interviste ai musicisti, profili sulla strumentazione e collaborazioni. Con l'affermarsi della professione, l'influenza del giornalismo musicale cresce a tal punto che le etichette musicali e i produttori cominciano ad inviare copie gratuitamente degli album e dei DVD in uscita, favorendo la stesura di recensioni e l'incontro con gli artisti.
Attualmente la professione è esercitata da professionisti dipendenti di testate cartacee o radiotelevisive (specializzate e non), o da freelance che collaborano a tali testate. Tuttavia, concedendo in particolare i quotidiani sempre meno spazio a recensioni e critiche, la professione sta conoscendo un progressivo depauperamento. Altro ambito lavorativo dei critici e giornalisti musicali è quello saggistico che si concretizza nella pubblicazione di libri di argomento musicale (saggi su specifici argomenti, biografie, ecc.), settore che, in particolare in ambito "popular music", si è sviluppato a partire dalla fine degli anni '70.

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L'alternative metal (o alt-metal) è un particolare sottogenere dell'heavy metal nato alla fine degli anni ottanta. Comprende in sé più varianti (spesso difficili da classificare), accomunate dalla fusione di elementi heavy metal e alternative rock, distaccandosi notevolmente dai canoni dell'heavy metal classico. Presenta spesso sperimentazioni anticonvenzionali, nei tempi e nelle tecniche, ed è influenzato da altri generi esterni non solo al genere heavy metal, ma spesso anche al rock. Alcuni fra i più importanti precursori ed innovatori del genere sono gli Helmet, i Primus, i Faith No More, i Jane's Addiction, gli Alice in Chains e molti altri.

Storia del genere

La categoria dell'alternative metal, analogamente a quella dell'alternative rock, è molto ampia. Infatti il termine viene usato per descrivere quei gruppi che mescolano l'heavy metal con altri generi esterni, creando un modello di musica sperimentale e fuori dai canoni classici.
All'inizio l'alternative metal interessava in primo luogo i fans dell'alternative rock; con l'indie degli ottanta presentava, inoltre, alcuni tratti comuni. I primi gruppi alternative metal fondevano l'heavy metal con elementi di hardcore punk (Corrosion of Conformity), post punk (Helmet), funk, rock progressivo, Heavy metal, Dance rock (Jane's Addiction[5], Primus), noise rock (Helmet, The Jesus Lizard), grunge (Alice in Chains, Soundgarden), industrial (Ministry, Nine Inch Nails) e rap (Rage Against the Machine, Body Count, Biohazard, Faith No More), ma anche con altri generi. Alcuni di questi avevano più ispirazioni: i Soundgarden, ad esempio, si rifacevano anche a Bad Brains, Bauhaus e Butthole Surfers. Tutte queste band non si aggregarono mai in un unico movimento; piuttosto, si generò un'ondata di gruppi accomunati dall'idea di unire l'heavy metal alle sperimentazioni formali, in genere mediante le loro influenze eclettiche ed approcci insoliti. I Jane's Addiction, ad esempio, erano molto concentrati sulla spettacolarità delle loro esibizioni; Corrosion of Conformity, Melvins e Soundgarden erano appassionati di heavy metal anni settanta; i Faith No More incorporavano nella loro musica anche elementi hip hop, new wave e funk, mentre Primus e Mr. Bungle si muovevano tra molte più influenze.
Il grunge dei primi anni novanta, che al primo heavy metal di Led Zeppelin e Black Sabbath univa elementi di underground punk, contribuì all'aumento di popolarità del parallelo alt metal. L'alternative metal ottenne alcuni consensi da parte di chi ascoltava rock alternativo, grazie anche al Lollapalooza (festival fondato dal cantante dei Jane's Addiction Perry Farrell); inoltre alcuni gruppi del genere aprirono anche per gruppi non meno importanti, come i Metallica. Con i cambiamenti indotti dall'emersione dell'alternative rock, l'"alternative metal" cominciò ad essere usato per definire quei gruppi, emersi proprio in quell'epoca dominata dai Nirvana, a cui furono contraltari. Lo storico di genere Ian Christe li definì "heavy, ma non necessariamente metal" ("heavy without necessarily being metal"). Allora si affermarono artisti con connotazioni proprie ma con un comune ascendente alternative: Ministry, Nine Inch Nails e Fear Factory diedero impulso all'Industrial metal, combinando influenze techno, industrial ed elementi di musica elettronica con chitarre distorte, i Tool si rifacevano in parte al progressive rock, i Rage Against the Machine inserivano cantati e ritmiche di derivazione hip hop, i Sepultura erano influenzati anche dalla world music, mentre gli Helmet ebbero in parte anche formazioni jazz, noise rock e post punk.
Sul finire del decennio, l'alternative metal fu caratterizzato dall'ascesa di altri gruppi, influenzati a loro volta da quelli della prima ondata. Gli Helmet in particolare, con le loro chitarre ribassate e dissonanze aggressive, ispirarono parzialmente il nu metal, una nuova ondata di Alternative metal che prese piede durante la metà degli anni novanta, per opera di gruppi come Korn, Deftones e, più tardi, Limp Bizkit. Verso la fine del decennio fece la loro comparsa i System of a Down. Inizialmente inseriti nell'elenco delle band Nu Metal, i SOAD fanno ancora oggi discutere per il loro personalissimo sound, che li rende tutt'oggi inconfondibili e difficili da classificare in un genere preciso. Agli inizi del 2000 esordì un gruppo che riscosse un grande successo commerciale e ancora oggi è uno dei più famosi gruppi del genere, i Disturbed, mentre nel 2004, dalle ceneri dei Creed, noto gruppo grunge degli anni novanta, nacquero gli Alter Bridge che svariano su vari generi quali appunto l'alternative metal, Hard & heavy e Post-grunge.

Generi correlati

Funk metal

I gruppi che mescolano elementi tipici del funk con l'heavy metal sono ascritti al funk metal. Ispirati in alcuni casi anche da hip hop e punk, hanno cominciato ad emergere dalla metà degli anni ottanta.
A cominciare questa tendenza furono gruppi alternative rock come Red Hot Chili Peppers, Fishbone, Faith No More, Extreme e Primus. Al movimento si aggregarono anche gruppi come Mr. Bungle, Mind Funk e, nei primi anni novanta, gli Incubus.

Industrial metal

L'industrial metal emerse negli anni ottanta, parallelamente all'alternative metal e in parte condividendo le influenze.
Il genere ebbe come primo esempio rappresentativo i Ministry: il loro frontman Al Jourgensen, inizialmente vicino ad un semplice elettropop, con altri colleghi sperimentò negli anni l'unione di musica elettronica, industrial e chitarre distorte. Risultato di ciò fu l'album The Land of Rape and Honey, pubblicato nel 1988. Da allora l'industrial iniziò a diffondersi anche fuori degli USA, ed altri gruppi seguirono l'esempio di Jourgensen, a cominciare dai Nine Inch Nails.
Anche i KMFDM iniziarono ad ibridare metal ed elettronica. Nel 1990 emersero i Fear Factory, che presentavano forti elementi death metal e che insieme ad altri influenzarono il nu metal. In Germania l'industrial metal è portato avanti da band come Rammstein, OOMPH! e Megaherz.

Punk metal

Anche alcuni gruppi di origine punk rock, negli anni ottanta, incorporarono sonorità metal. Se da una parte emersero grindcore, speed metal, thrash metal, metalcore, grunge e crust punk, furono soprattutto i musicisti della scena hardcore punk ad adottare influenze metalliche. D.R.I.(Dirty Rotten Imbeciles), Corrosion of Conformity, Suicidal Tendencies e Stormtroopers of Death cominciarono a farlo, ed anche loro presentano attinenze con l'alternative metal.
Queste band contribuirono alla creazione di un genere che fu poi definito come punk metal, spesso chiamato anche crossover thrash.

Nu metal

A metà degli anni novanta debuttarono sulla scena i Korn e i Deftones, ispirati dall'alternative metal e da altri stili del decennio precedente. Furono i primi due gruppi, in ordine di tempo, ad emergere nel movimento nu metal.
Tra i principali artisti di genere si distinguono, oltre agli iniziatori, Limp Bizkit, Slipknot, P.O.D., Coal Chamber, Incubus, System of a Down e Linkin Park. Le band appartenenti a questo movimento propongono uno stile che mescola essenzialmente elementi di alternative metal, rap metal, industrial metal, grunge e funk metal.



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Il podcasting è l'insieme delle tecnologie e delle operazioni relative al download automatico di file di qualsivoglia natura (detti podcast, fusione e contrazione di PoD, "Personal on Demand" o, secondo il vocabolario Treccani, dall'inglese pod = baccello, contenitore, e broadcast, "trasmissione"), tramite un'infrastruttura di trasmissione dati e un programma client chiamato "aggregatore" o feed reader.
I media disponibili tramite podcasting sono in genere file video o audio, anche se non esiste preclusione tecnica verso alcun tipo di file. La fruizione del podcast non è legata ad un sistema operativo né ad alcun browser specifico, e i contenuti di un podcast si possono sia consultare che scaricare automaticamente dal sito, salvandoli nella memoria di un dispositivo per la riproduzione.

Storia
Il termine nacque quando l'uso dei feed RSS divenne popolare per lo scambio di registrazioni audio su computer, palmari, lettori di musica digitale e anche telefoni cellulari. L'origine più accreditata del termine podcasting è un articolo apparso sul quotidiano britannico The Guardian a firma di Ben Hammersley, Audible Revolution, in cui l'articolista, per definire il nuovo fenomeno di file audio in formato MP3 disponibili su supporti facilmente trasportabili come l'iPod e la possibilità di costruire un palinsesto completamente digitale senza passare per l'etere, cercava di trovare un termine-ombrello che definisse il tutto («Come chiamarlo? Audioblogging? Podcasting? GuerillaMedia?»). Tra i pionieri di tale sistema è Adam Curry, VJ di MTV negli Stati Uniti, tra i primi a essere online con un sito personale di podcasting.
Il nome fu primariamente associato al solo scambio di file audio, ma l'uso delle tecniche RSS al fine di condividere file video, iniziate già dal 2001, fece estendere il suo significato anche allo scambio dei file video, pur non avendo alcuna relazione etimologica con essi. Nel dicembre 2005 il dizionario statunitense New Oxford ha dichiarato Podcasting «parola dell'anno», definendo il termine come «registrazione digitale di una trasmissione radiofonica o simili, resa disponibile su internet con lo scopo di permettere il download su riproduttori audio personali».
Il termine è in realtà improprio, visto che né per il podcasting né per il successivo ascolto dei file sono strettamente necessari l'utilizzo di iPod o una trasmissione tradizionale (broadcasting). L'associazione con iPod nacque semplicemente perché in quel periodo il lettore audio portatile ideato e prodotto da Apple era estremamente diffuso. È stato spesso criticato poiché darebbe meriti ingiustificati alla Apple nello sviluppo della tecnologia del podcasting. Per questo motivo si è cercato di renderlo "neutro", utilizzandolo come acronimo di "Personal Option Digital casting" (il primo ad averlo fatto sarebbe Doc Searls nell'articolo "DIY Radio with PODcasting"). La confusione sull'origine del termine si è perciò diffusa, e anche alcune testate italiane come Corriere della Sera, La Repubblica, la Rai, hanno commesso intenzionalmente l'errore di trovare l'etimo nel suddetto acronimo: è invece ormai internazionalmente accettato che il termine derivi dal nome del supporto della Apple.

Descrizione
Chiunque sia iscritto a un particolare feed scaricherà automaticamente i file indicati dal RSS avendo così la possibilità di ascoltarli sul proprio PC o su un lettore mp3 in qualsiasi momento Un protocollo feed molto diffuso è il feed RSS.
Per ricevere un podcast sono necessari:
un qualsiasi supporto connesso ad internet (un PC, ad esempio)
un programma client apposito (spesso gratuiti)
un abbonamento presso un fornitore di podcast (spesso gratuiti)
Un podcast funziona alla stregua di un abbonamento ad una pubblicazione periodica, utilizzando una metafora: il supporto connesso ad internet è la cassetta postale, il client è il postino, e il fornitore di podcast è la casa editrice. L'abbonato riceve regolarmente le pubblicazioni, e può ascoltarle o vederle nella modalità e nei tempi che gli sono più congeniali.
Per fruire del podcasting è innanzitutto necessario installare un semplice software gratuito (per esempio iTunes, Juice, HermesPod o Doppler), quindi selezionare i podcast di interesse. Il software, con la frequenza decisa dall'utente, si collega ad internet e controlla quali file sono stati pubblicati dai siti ai quali si è abbonati: se ne trova di nuovi, li scarica. La notifica della pubblicazione di nuove edizioni avviene tramite un feed RSS scambiato tra il sito del produttore e il programma dell'utente.
I podcast potranno poi essere ascoltati in ogni momento poiché la copia del file, dopo essere stata scaricata automaticamente, rimane sul computer dell'abbonato. In tal modo non si rende necessaria alcuna operazione attiva da parte dell'utente. Inoltre, a differenza delle radio on line in streaming, i podcast non richiedono necessariamente un collegamento ad internet durante la fase di ascolto, ma solo in fase di download: ciò permette di fruire dei podcast anche off-line o in condizioni di mobilità.
Gli esperti stimano che il podcasting in futuro (non remoto) possa arrivare ad insidiare il broadcasting nell'evoluzione radiofonica (cosiddetta Radio 4.0).

Differenze tra podcasting e streaming
Qualche definizione:
Broadcast indica una trasmissione radio/tv tradizionale, ascoltabile ad una determinata ora decisa dall'emittente. Quindi sincrona e on-line.
Streaming indica una risorsa audio/video fruibile in qualsiasi momento tramite un collegamento internet al sito dell'emittente e un dispositivo per la riproduzione del flusso audio/video digitale. Si possono avere le due modalità di streaming in memoria (video/audio on demand), che è asincrona e on-line, e di streaming dal vivo simile alla trasmissione radio/tv tradizionale, che è sincrona e on-line.
Podcasting indica una risorsa audio/video fruibile in qualsiasi momento, scaricata automaticamente in formato mp3 (o altro) dal sito dell'emittente e salvata nella memoria di un dispositivo per la riproduzione. È quindi: asincrona, off-line e nomadica.
Iscriversi ad un podcast permette all'utente di ottenere file riproducibili anche offline e di disporre di una grande quantità di fonti da cui attingere. Al contrario il broadcast offre una sola trasmissione alla volta e obbliga ad essere sintonizzati ad una determinata ora.
L'ascolto di audio in streaming su internet può eliminare l'obbligo di sintonizzazione in un determinato momento dato dalle trasmissioni tradizionali (come accade nel caso del video/audio on demand), tuttavia offre comunque una sola risorsa alla volta e obbliga l'utente a essere connesso a Internet durante la riproduzione del file.
La capacità di ricevere automaticamente pubblicazioni da fonti multiple è proprio uno dei punti di forza che distinguono il podcasting dalle trasmissioni sia tradizionali sia in streaming.
Nonostante i programmi in streaming - alla stregua delle trasmissioni radio tradizionali - possano essere più o meno facilmente registrati dal ricevente, la loro natura transitoria li distingue nettamente dai programmi podcast, che invece arrivano già in formato compresso sul proprio computer (è la stessa differenza che c'è tra ascoltare un brano alla radio e scaricarlo in MP3): questa rappresenta una diversità considerevole anche da un punto di vista legale, ed ha infatti suscitato accese polemiche.

Diffusione del podcasting
L'uso del podcasting si è nel tempo enormemente diffuso, raggiungendo livelli di pubblico tali da indurre la stessa Apple ad investire intensamente nel settore, offrendo nel firmware dell'iPod una voce di menù dedicata al podcasting, con migliaia di podcast gratuiti presenti nell'iTunes Store.
Anche in Italia, molti celebri artisti (come Jovanotti, Max Pezzali, Fiorello, ecc.) hanno creato un proprio podcast per parlare di sé fra canzoni e vita privata. Nella maggior parte dei casi si è trattato di esperienze di breve durata, presto rimpiazzate da altre basate su strumenti resisi via via disponibili e ritenuti più adeguati al tipo di comunicazione necessaria in quel contesto, quali MySpace, facebook o Twitter.
Il mondo del giornalismo, della politica e della comunicazione si è interessato al podcasting. In Italia, ad esempio, RAI offre le proprie trasmissioni televisive e radiofoniche come podcast e a seguire, molte altre emittenti radiofoniche nazionali (tra le più importanti: Radio DeeJay, Radio 105, Radio 24, Radio RockFM, Radio Popolare) hanno iniziato a proporre le proprie trasmissioni con la tecnologia del podcasting. Una ricca raccolta di eventi politici e documenti originali e integrali in podcast si trova su radio Radicale, più il suo Archivio Storico.
Anche il mondo accademico e quello delle istituzioni hanno dimostrato interesse per questo metodo di diffusione di contenuti multimediali ma sono pochi i casi di uso continuativo. In particolare si possono segnalare le esperienze pionieristiche dell'Università di Salerno, dove a partire dal 2006 il Centro ICT ha prodotto podcast informativi e didattici, facendo poi nascere la WebRadio universitaria Unis@und, che offre il servizio Rewind con il quale viene costituito un archivio digitale dei principali eventi dell'Ateneo; dell'Università di Bergamo, dove dal marzo del 2006 è attivo il servizio di podcasting Pluriversiradio, basato su PodcastGenerator, una libreria software sviluppata appositamente, distribuita poi come strumento open e free e usata da numerosi servizi di podcasting nel mondo; dell'Università di Napoli, la prima in Italia ad aver lanciato, nel 2010, un proprio canale su iTunes U, la piattaforma di Apple per il podcasting universitario.
La maggioranza dei contenuti offerti mediante podcasting, tuttavia non fa parte del circuito della grande editoria ma è costituito da lavori "indipendenti", privati che a vario titolo producono contenuti audio tematici.
A dimostrazione della rapida ascesa dell'utilizzo del termine podcasting basti pensare ai risultati mostrati da Google per questo termine. Il 28 settembre 2004, cercando podcasting su Google, erano presenti solo 24 risultati. Tre giorni dopo, il 1º ottobre 2004, erano già 2750, e il 18 ottobre 2004 erano già più di 100.000.

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Sebbene parte del fascino della radio abbia ceduto il passo a nuove forme di comunicazione visiva come la TV, ci sono ancora molti ascoltatori in tutto il mondo. Possono ascoltare da casa, in macchina o in ufficio. Per coloro che vogliono diventare speaker radiofonici e prendere parte a questo contesto comunicativo, alcuni punti-chiave saranno utili per affrontare la concorrenza. Usa i consigli offerti da conduttori con esperienza per avere più possibilità di sfondare nel mondo della radio.


Speaker Locale

Fai esperienza come disc jockey o come speaker radiofonico. Uno dei punti di partenza è fare esperienza concreta che ti aiuterà a fare carriera in radio.
    • Approfitta delle occasioni offerte dalle radio locali o istituzionali. Molti speaker che lavorano per le radio nazionali hanno iniziato con piccole conduzioni locali. Ad esempio, le scuole a volte hanno piccole stazioni radio diffuse via interfono. Un modo per entrare nel mondo della radio è offrirsi come volontari per lavorare in uno di questi contesti locali.
    • Trova serate o lavori come conduttore. Un altro modo per intraprendere la carriera radiofonica è fare da conduttore in eventi pubblici. In questo modo affinerai le tecniche di conduzione, oltre ad arricchire il tuo CV.


Lavora sulle tecniche di conduzione. Mentre acquisisci esperienza concreta, è una buona idea prestare attenzione alle varie abilità verbali che ti saranno utili nei futuri sforzi per diventare conduttore radiofonico.
    • Pensa a correggere eventuali difetti di pronuncia o imperfezioni in grado di ostacolare la conduzione. Cerca di affinare la voce per renderla gradevole al più vasto pubblico possibile.
    • Sviluppa il rapporto col microfono. I conduttori più esperti consigliano di lavorare a lungo con vari microfoni e di ascoltare i risultati per capire come usare un microfono al meglio. Questo include non avvicinarsi troppo, per evitare che la voce sia smorzata, e comprendere le distanze da tenere per l’acustica ideale.


Studia comunicazione. Certi titoli di studio in comunicazione possono aiutare i conduttori radiofonici, e non solo, ad accedere a un più ampio insieme di lavori o posizioni nel campo.

Crea un demo per le stazioni radiofoniche e altri potenziali datori di lavoro. Dopo aver acquisito un po’ d’esperienza ed esserti abituato all’idea di condurre in radio, in quanto persona indirizzata alla carriera, puoi impostare una presentazione da sottoporre ai referenti dei più grandi network radiofonici.

Sviluppa i contatti e una reputazione professionale. Alcuni dei conduttori più famosi hanno una lunga carriera alle spalle, fatta anche di conoscenze e vendita della propria professionalità. Sviluppare un professionista come un marchio significa promuovere le doti e la reputazione di quella persona come un conduttore efficace e una personalità pubblica popolare.

Prova a lavorare per più di una radio. Alcuni degli speaker più importanti hanno generalmente lavorato in più radio. In questo modo le opportunità per fare carriera aumentano.

Speaker Globale

Coltiva una buona voce radiofonica. Se vuoi fare carriera lavorando con la voce, devi prendertene cura e parlare con molta chiarezza. Studia recitazione, se possibile. È importante anche trovare degli esercizi di riscaldamento vocale, per preservare la voce più possibile.
    • Se non puoi permetterti di studiare, vai in biblioteca e cerca libri sugli esercizi vocali; o cerca online.
    • Ascolta diverse tipologie di radio, nazionali, locali, commerciali, web, e studia le strutture dei vari programmi, per rendere la tua più professionale.


Esercita le competenze necessarie. Dovrai parlare bene, essere creativo e persino estroverso o entusiasta. Alcuni modi per aumentare le tue abilità e la tua sicurezza includono:
    • Entrare a far parte di gruppi teatrali locali; la conduzione radiofonica sta tutta nell’intrattenere gli ascoltatori, come quando si recita.
    • Se la tua scuola organizza eventi come talent show o qualsiasi cosa richieda un conduttore, candidati sempre per la posizione, è tutta esperienza.
    • Compra (o fatti prestare) un microfono e un dispositivo per registrare, come un registratore portatile. È importante registrare e riascoltare la propria voce, per riuscire a sentire com’è percepita dagli altri.
    • Fare il DJ in discoteca o in piccole manifestazioni può essere molto utile per imparare a soddisfare un pubblico specifico, importantissimo in radio.
    • Trova programmi che accettano telefonate e chiama. Andare in onda come ascoltatore può essere un’esperienza fantastica, poiché la tua voce è trasmessa e puoi interagire con speaker professionisti e se riesci a essere divertente è un buon segno, significa che potresti diventare un buon conduttore. Dopo che hai parlato in un programma, chiama ogni giorno e diventa un collaboratore abituale, per farti notare dai responsabili della radio.


Tieniti aggiornato sull’industria radiofonica. Leggi più articoli possibili, visita i siti specializzati e ascolta le radio, poiché di tanto in tanto vengono pubblicati annunci di lavoro.


Trova un luogo in cui presentare. Le occasioni gratuite ti faranno fare molta esperienza, e otterrai validi consigli dagli addetti ai lavori. Alcuni esempi di possibili lavori volontari includono:
    • Se studi, scopri se nella tua scuola o università c’è una radio, e iscriviti. Se non ce n’è già una, forma un gruppo e fondala.
    • Molti speaker professionisti sono partiti dalle radio dei centri commerciali, perciò quando ti capita di essere in un negozio e sentire una radio specifica, chiedi informazioni a un commesso.
    • Offri i tuoi servizi a una radio locale come volontario, per fare esperienza sul campo e conoscere altre persone.


Inizia a “estenderti nel mondo”. Per questo, ti affiderai a internet, con cui si può trasmettere ovunque. Conduci il tuo programma sul web. Oggigiorno, sono moltissime le opzioni gratuite per trasmettere il tuo programma online, rendendo il tutto molto facile, e soprattutto economico.
    • Procurati un computer con un software di montaggio audio; quando hai affinato le tue doti vocali puoi iniziare a creare programmi da casa tua.
    • Se non vuoi creare un programma, potresti voler prendere parte a una webradio esistente o collaborare al programma di qualcun altro.
    • Registra sempre ogni programma che fai. Dopo aver registrato, riascolta e valuta cosa cambiare/migliorare. E fallo ascoltare a qualcun altro, per avere ulteriori opinioni.


Consigli

Invia il tuo programma agli addetti ai lavori. Quando senti di aver creato un buon programma, inizia a preparare delle demo e a inviarle ai network radiofonici. In questa fase, cerca di trovare un referente a cui inviare il materiale in ogni radio, per aumentare le possibilità che qualcuno ascolti. Se scopri che sta nascendo una nuova radio, porta sempre la tua demo il prima possibile, per acquisire priorità.



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I Santa Esmeralda sono stati un gruppo musicale franco-statunitense, formatosi negli anni settanta, che portarono al successo internazionale una cover del brano Don't Let Me Be Misunderstood, originariamente di Nina Simone.
Il gruppo fu formato da Leroy Gomez, che cominciò la propria esperienza nel campo musicale come sassofonista di Elton John. Conobbe a Parigi i compositori Nicolas Skorsky e Jean Manuel de Scarano, possessori di una casa discografica indipendente, ed insieme pubblicarono il loro primo album Don't Let Me Be Misunderstood per la Fauves Puma. In seguito al successo internazionale, l'album venne ridistribuito dalla Casablanca Records. L'album ricevette il disco d'oro, e la versione di Don't Let Me Be Misunderstood dei Santa Esmeralda, ricevette numerose cover.
All'album seguì un altro lavoro di notevole successo The House of the Rising Sun, pubblicato nel 1978 sempre per la Casablanca Records, in cui la maggior parte delle canzoni erano cantate da Jimmy Goings a cui seguirono diversi singoli hits, fra cui Sevilla Nights, incluso nella colonna sonora del film Grazie a Dio è venerdì. A questi lavori seguirono un altro paio di album, che però con il passare di moda della disco music non entrarono neppure in classifica, e dopo l'annullamento del contratto con la Casablanca Records, il gruppo si sciolse.
Nel 2002, Gómez, che aveva girato per anni in tour con una nuova incarnazione del gruppo, ha pubblicato Lay Down My Love, un album di brani inediti, e nel 2004 Santa Esmeralda - The Greatest Hits, una raccolta di vecchi successi del gruppo ricantati, compresi brani che erano stati interpretati da Goings. Nel 2007 esce l'ultima raccolta ufficiale Hits Anthology Santa Esmeralda.