Il giornalismo musicale è una branca
del giornalismo specializzata nella produzione di interviste,
articoli e reportage in ambito musicale. Dai profili dettagliati su
cantanti e gruppi musicali ai brevi articoli su singoli album in
uscita, il giornalismo musicale ha una tradizione ormai
ultradecennale, portata avanti da riviste quali Rolling Stone, URB,
New Musical Express e The Source negli Stati Uniti.
La critica musicale consiste
nello studio, valutazione e interpretazione della musica.
Il critico musicale è un giornalista musicale che esercita
un metodo critico, frutto di studi musicologici, al fine di produrre
recensioni, analisi e interpretazioni approfondite su un disco, un
artista o un evento.
Storia del giornalismo
musicale
Già nell'antichità si possono
rintracciare documenti anticipatori della critica musicale moderna,
redatti da filosofi, poeti, letterati e storici. La letteratura
greca offre ampie pagine di approfondimento sull'incidenza della
musica nel costume e nella cultura contemporanea, oltre alle dispute
fra generi e strumenti. Sofocle, Plutarco ed Erodoto furono
i più illustri critici ante litteramconosciuti.
Nell'antica Roma la musica non
riesce a ritagliarsi uno spazio così importante nella cultura, e di
conseguenza la critica risulta essere piuttosto marginale e confinata
nelle satire di Giovenale, oppure nelle opere
di Tacito, nelle quali questi grandi pensatori assumono
posizioni negative rispetto all'arte musicale.
Agli inizi del Settecento risale
la celebre critica ai cantanti realizzata da Benedetto Marcello,
intitolata Il teatro alla moda, così come in quei decenni
prosegue la dura polemica fra i sostenitori dell'operetta italiana
e di quella francese.
Il compositore inglese Charles
Avison (1709-1770) è riconosciuto come il primo autore di un
pezzo di critica musicale moderna in lingua inglese. Si tratta di
un Saggio sull'Espressione Musicale (Essay on Musical
Expression) pubblicato nel 1752, in cui Avidon critica la musica
di Georg Friedrich Händel, suo contemporaneo. Tra il 1722 e il
1725 è pubblicato "Critica Musica", mensile fondato dal
musicista e teorico Johann Mattheson.
Prima degli anni 40 dell'800,
articoli di tema musicale sono scritti sia da riviste specializzate,
sia da quotidiani d'indirizzo più generalmente politico, che
riservano all'ambito musicale uno spazio minimo; le riviste
specializzate d'indirizzo musicale più importanti nell'Europa del
tempo erano l'Allgemeine musikalische Zeitung(pubblicato prima
da Breitkopf & Härtel e poi da Rieter-Biederman) e
il Neue Zeitschrift für Musik (fondato dal
musicista Robert Schumann) nell'area germanica, The Musical
Times nel Regno Unito (si tratta della più antica
rivista musicale ancora pubblicata nel Regno Unito).
I primi dell'800 segnano una svolta per
il giornalismo musicale; grazie all'avvento del Romanticismo avviene
infatti una sorta di "educazione musicale" dell'Europa, che
porta ad un maggiore interesse e considerazione dei quotidiani per la
musica e per i musicisti, ed alla nascita della figura professionale
del critico musicale. In tal senso, la differenza sostanziale
con il periodo precedente gli anni 40 dell'800 è che i critici non
sono più anche musicisti, come invece era avvenuto fino a quel
momento. Inoltre la valorizzazione della musica passa anche
attraverso l'approfondimento della sua storia, anello mancante e
carente, invece, fino a quel momento, rispetto alle altre discipline
artistiche.
Giornalismo musicale
moderno
Se è vero che un critico musicale è
necessariamente un giornalista musicale, non è vero il contrario. La
professione di giornalista, che si afferma senza precedenti,
direzioni predefinite o regole di base, prende piede in meno di un
secolo. I giornalisti musicali possono essere tanto esperti
dell'ambiente quanto scrittori freelance; il loro lavoro si concentra
su singoli, album, DVD ed esecuzioni dal vivo, avvalendosi di
interviste ai musicisti, profili sulla strumentazione e
collaborazioni. Con l'affermarsi della professione, l'influenza del
giornalismo musicale cresce a tal punto che le etichette musicali e i
produttori cominciano ad inviare copie gratuitamente degli album e
dei DVD in uscita, favorendo la stesura di recensioni e l'incontro
con gli artisti.
Attualmente la professione è
esercitata da professionisti dipendenti di testate cartacee o
radiotelevisive (specializzate e non), o da freelance che collaborano
a tali testate. Tuttavia, concedendo in particolare i quotidiani
sempre meno spazio a recensioni e critiche, la professione sta
conoscendo un progressivo depauperamento. Altro ambito lavorativo dei
critici e giornalisti musicali è quello saggistico che si
concretizza nella pubblicazione di libri di argomento musicale (saggi
su specifici argomenti, biografie, ecc.), settore che, in particolare
in ambito "popular music", si è sviluppato a partire dalla
fine degli anni '70.
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