Il fatto è che la maggior parte di questi film, eccetto magari quelli più recenti un po' più accurati, fa un bel po' di minestrone fra le tribù.

Che siano Sioux, Apache, Nasi Forati, Cheyenne, Arapaho, ecc. la rappresentazione-tipo è sempre la stessa: seminudi o vestiti di pelli e pellami, vivono nelle tende, hanno tutti i capelli lunghi fino alle spalle che ornano con penne e perline, tutti che adorano Manitu e conoscono solo l'infinito dei verbi.



Invece le società native americane erano diversissime tra loro; alcuni ad esempio vivevano in case, altri erano nomadi, e anche le lingue erano piuttosto differenti e spesso non intelligibili neppure fra tribù vicine.

Un altro errore ancora più grossolano è quello di aver per molto tempo usato attori caucasici per rappresentarli, forse pensando che bastasse un po' di fard sulla pelle per trasformarti in un pellerossa. I risultati spesso sono stati penosi, anche in film tutto sommato rispettosi dei nativi





Poi, francamente, anche nella loro caratterizzazione storica si è spesso passati da un eccesso di semplificazione all'altro.

Mentre fino agli anni '70 erano considerati i classici cattivi, ora, al contrario, sono tutti buoni quasi degli hyppie.

La verità, come sempre, sta un po' nel mezzo anche se ciò non sposta di una virgola le gravissime colpe dei colonizzatori bianchi nei loro confronti.