Si lo era. Quella scena mostrava le sue vere intenzioni e cosa era disposta a fare per ottenere ciò che voleva. Ha dimostrato che sapeva come giocare con gli "istinti di base" degli uomini e che era sempre al potere.

Sharon Stone afferma di non essere consapevole che i suoi privati ​​stavano mostrando sullo schermo, ma quell'incrocio di gambe non solo ha reso la scena iconica, ma l'ha anche resa una star.

Ricordo ancora di averlo visto la prima volta con mio padre e ci siamo guardati entrambi, abbiamo premuto il pulsante di riavvolgimento, ci siamo fermati e ci siamo guardati. Era orgoglioso di me quando ha visto quanto fossi incuriosito e più tardi quella notte abbiamo parlato degli uccelli e delle api.


Prendi una qualsiasi canzone di Enrique Iglesias o il 90% dei brani dei giovani a Sanremo. Stimo possa essere scritta in un'ora. Io di sicuro la scriverei in un'ora, e le mie abilità compositive sono perfettamente in linea con quelle di molti musicisti da strada con esperienza di lungo corso e con una storia famigliare di musicisti parenti e nonni.

Perché posso dare questa stima con sicurezza?

  1. Perché (il brano) usa un giro armonico banale e rodato. Scelto in cinque secondi.

  2. Perché la melodia viene costruita su uno qualsiasi dei rivolti dell'accordo e al massimo si inseriscono due note diverse giusto per creare un minimo di variazione.

  3. Perché ritornello e strofa sono sullo stesso giro di accordi e su note simili.

  4. Perché l'arrangiamento è preso da un database pre-confezionato.

  5. Perché non c'è un middle 8 (variazione dopo il secondo ritornello), o se c'è è concepito sfruttando il trucco del temporaneo cambio di chiave sul quarto grado della scala.

  6. Perché il riff è elementare e riprende le note di cui sopra.

  7. Perché c'è una sola chiave (con l'eccezione possibile del middle 8).

  8. Perché non c'è un vero testo o una idea concettuale ma solo frasi fatte e tipiche del tipo di brano.

  9. Perché è sempre e solo in 4/4 con poca roba in controtempo o con zero modifiche al ritmo di base.

  10. Perché non ci sono assoli.

Da questo puoi desumere per opposto cosa caratterizza un brano complesso.

Man mano che ti allontani da questi elementi aumenta la complessità di composizione e la robustezza del brano.

Esempi a caso. Vado in ordine di complessità:

  • Il tipico brano di Vasco lavora sul testo e sui riff. Un po' sull'arrangiamento. Ligabue idem. Eccezione Certe Notti e Urlando contro il Cielo, qui la sofisticazione è più alta.

  • Arisa ha scritto un bel pezzo a Sanremo. Ha lavorato sul testo, arrangiamento, cambiamento di ritmo, ritornello e strofa hanno una struttura difforme, non segue la struttura classica. Sia sta a questo livello.

  • Billy Joel (il mio musicista preferito) è un artista dei testi, degli arrangiamenti, dei riff, della struttura dei brani, degli assoli di piano e sax. Spesso modifica molto strofa da ritornello. I Queen sono nella stessa classe compositiva per quanto ai non esperti sembrino supereroi assoluti.

  • Elio e le storie tese lavorano costantemente su testo, ritmo, chiavi, assoli, giri armonici, riff. Motivo per cui sono i più grandi compositori moderni in Italia (famosi) e nessun musicista serio può rimanere indifferente al loro grado di maestria inarrivabile per molti di noi.

  • Un tipico brano dei Dream Theater lavora su tutti e dieci i punti di cui sopra in modo estremo al limite del ridicolo e spesso sfociano nel freddo virtuosismo. Infatti i loro sono piccoli lavori di ingegneria compositiva.

Sul concreto e con esempio personale: riuscirei facilmente a scrivere un brano sino al livello di Sia, un po' di complessità sui suoi giochi di seconde voci e invenzioni mi farebbe tirare quattro Madonne. Farei una bella fatica ad arrivare a Billy Joel o ai Queen, ma con molto lavoro e l'aiuto di altri musicisti potrei forse arrivarci. Il livello di Elio non è per me concepibile. Ma di gran lunga. I Dream Theater li guardo da un altro pianeta.



Gli OMD ossia gli Orchestral Manoeuvres in the Dark (manovre orchestrali al buio), un gruppo Rock e Synth Pop inglese noto negli anni '80 per il brano Enola Gay.



Il nome farebbe pensare ad un gruppo di musica classica o da camera per via del termine orchestrale ma la loro musica in realtà affonda le radici nel Punk e nel Rock elettronico tedesco. Anche il loro singolo di gran successo, Enola Gay, é un inganno: il titolo sembra alludere ad una donna chiamata Enola (l'allegra Enola) ma in realtà si riferisce al nome del bombardiere americano che sganciò la prima bomba atomica su Hiroshima.


Risultati immagini per Industrial metal




L’industrial metal è un genere musicale di musica post-industriale evolutosi dal'industrial rock mescolando la musica heavy metal a sonorità ed intuizioni tipiche della musica industriale. Fra gli esponenti più noti di questo genere si possono citare gli statunitensi Ministry, Nine Inch Nails, Fear Factory, e Marilyn Manson, i tedeschi Rammstein, i norvegesi The Kovenant e i finlandesi Ruoska e Turmion Kätilöt (questi ultimi con forti contaminazioni death metal). I gruppi Die Krupps e Nine Inch Nails, inoltre, suonano una particolare variante di questo genere, in quanto uniscono l'heavy metal con l'alternative rock e simili. Oppure, il gruppo tedesco Oomph! affianca allo stile heavy metal delle sonorità ambient e industrial. Tale stile è suonato anche nei più recenti album dei già citati Nine Inch Nails. Altri gruppi, primi tra tutti i norvegesi The Kovenant e i finlandesi Havoc Unit inglobano nel proprio sound elementi heavy metal e Krautrock, dai quali prendono le particolari sonorità futuristiche e fantascientifiche.
Tra i gruppi industrial metal è difficile individuare un filone comune, tuttavia, il sound dei gruppi appartenenti a questo genere presenta le seguenti caratteristiche:
  • Parti strumentali suonate con i classici strumenti della musica metal (chitarra elettrica, basso, batteria)
  • Parti elettroniche, create al computer, con software appositi e basi elettroniche, oppure con veri strumenti musicali, quali tastiere, campionatori, batterie elettroniche e sintetizzatori)
  • Lo stile vocale presenta sempre parti pulite e cadenzate, sebbene sia frequente anche l'uso dello scream; alcune linee vocali vengono talvolta volutamente effettate con l'elettronica.
Il primo tentativo di unione delle tecniche vocali e degli strumenti di rock (e successivamente metal) ed industrial, lo effettuarono i Cabaret Voltaire, che già a cavallo tra i '70 e gli '80 provarono ad aggiungere al sound minimale e ritmato dell'Industrial tradizionale, strumenti come basso e batteria, rendendo più accessibile il loro sound rumorista, quindi diventando di diritto i precursori dell'industrial rock e dell'industrial metal. I primi album dei KMFDM, gruppo formatosi nel 1984, segnano il passaggio da industrial a industrial metal. Nel 1987 sono i Ministry di Al Jourgensen a decretare la nascita del genere; il disco The Land Of Rape And Honey era infatti caratterizzato dalle ritmiche punk, dagli inserti puramente crossover di svariati stili. La vera esplosione dell'industrial metal si ebbe però all'inizio dei '90, con l'avvento di gruppi come Godflesh, Nine Inch Nails e Fear Factory, i primi nati per volere di Trent Reznor, e dediti ad un Industrial più tradizionale con contaminazioni metal e di altri generi, i secondi caratterizzati da una forte componente death e thrash metal, sound che verrà da alcuni definito come cyber thrash. In questo periodo i tedeschi Die Krupps e qualche anno dopo gli sloveni Laibach, dediti all'Industrial, cambiano rotta e si annoverano nel movimento industrial metal, i primi con l'album “II – The Final Option” e i secondi con “Jesus Christ Superstar”. Nel 1995 esce il debutto dei Rammstein, band che riuscirà a dare nuova linfa al genere grazie ad un sound originale e all'uso della lingua tedesca, sommato ad un notevole successo commerciale.
L'industrial metal ha influenzato molto i gruppi nu metal, tra cui soprattutto i Korn, ritenuti insieme ai Deftones gli iniziatori del genere, negli album See You on the Other Side e Untitled. In tale contesto si situano anche Coal Chamber, Static-X, Sevendust, Powerman 5000, Dope e American Head Charge, tra i gruppi di genere ad avere una spiccata componente industrial metal, oppure anche gruppi come Slipknot, Mudvayne e Mushroomhead hanno una influenza industrial nelle loro composizioni.
Gli Aborym sono dediti ad un industrial black, mentre gli Strapping Young Lad ad un death/thrash/industrial, i Meshuggah come industrial post-thrash e i Qube più psycho/prog/Metal ; questi gruppi non sono da considerarsi propriamente industrial metal.
Il cyber metal è una variante dell'industrial metal che affina le sonorità classiche dell'heavy metal a ritmi più martellanti, abbinati a basi elettroniche che richiamano un'atmosfera futuristica o addirittura dubstep, i principale esponenti di questa variante sono i Sybreed. Ciò che differenzia il cyber metal dall'industrial metal sono principalmente i temi, infatti i temi prevalenti sono la tecnologia, l'esplorazione spaziale, l'apocalisse, il nichilismo e in alcuni casi tematiche politiche. Il sonoro è rappresentato da un ritmo molto ripetitivo ricco di suoni tecnologici e riff martellanti, la voce è generalmente scream o pulita, ma spesso modificata con sintetizzatori o effetti vocali, in modo da adattarsi alle sonorità più futuristiche. Un esempio sono gli italiani Expel, che hanno completamente sostituito le percussioni con il dubstep, e che utilizzano effetti vocali per avvicinarsi a sonorità futuristiche.


Risultato immagini per Come si riconosce il proprio talento?




Lasciandolo totalmente perdere.
Il concetto di talento è una trappola che purtroppo sta facendo un sacco di danni, bloccando schiere di giovani davanti al computer alla ricerca di risposte. Nella società occidentale siamo stati condizionati a trattare qualsiasi argomento come un qualcosa di controllabile e su cui si può operare sempre una scelta (di consumo). Soprattutto, ci ha condizionato a ritenerci per forza SPECIALI in qualcosa di specifico. La nostra esclusività non va cercata nei risultati che otteniamo o nelle cose che decidiamo di fare, ma, in COME le facciamo, ovvero nel SENSO con cui le facciamo. E questo si può ottenere solo attraverso l’espressione della propria autenticità, il proprio cuore, i propri valori più profondi.
Poi, ognuno di noi ha dei canali espressivi preferenziali che dipendono in larga misura dalla genetica, che spingono una persona a prediligere alcune modalità rispetto ad altre, ma si tratta comunque di orientamenti generali che possono essere valorizzati in migliaia di contesti umani.
Il mio suggerimento è dunque quello di agire, di avere un atteggiamento proiettivo verso l’esterno, un atteggiamento di apertura e amore. Quindi aperto alla vita e affamato di essa. Prova, sbaglia, cadi, rialzati.

Risultato immagini per Come può il duro lavoro battere il talento?


Il duro lavoro batte il talento perché il più delle volte ciò che chiamiamo talento altro non è che il frutto del duro lavoro.
Non c’è niente da fare, abbiamo proprio una concezione sbagliata al riguardo. Vediamo il talento come qualcosa d’innato, qualcosa che possiede chi ha vinto alla “lotteria della genetica”. E, di conseguenza, tendiamo a contrapporre il talento al duro lavoro.
Non c’è casa senza fondamenta, non c’è evento senza processo, non c’è esperienza senza apprendimento, non c’è successo senza fallimento. Allo stesso modo non c’è talento senza duro lavoro: il duro lavoro è la pietra miliare del talento.
Finora nessuna ricerca scientifica è infatti riuscita a dimostrare l'esistenza di caratteristiche genetiche collegate a una predisposizione innata al talento. Certo, possiamo essere più predisposti di altri in qualcosa, ma questo non significa che abbiamo talento.
Quand'ero bambino ero molto predisposto al disegno. Mi divertivo a disegnare i personaggi di Dragon Ball (Goku, Vegeta, ecc.) e, a dirla tutta, mi venivano anche bene, tant'è che i miei compagni di classe mi chiedevano sempre di fargli qualche disegno. Quando i prof. chiedevano chi fosse bravo a disegnare, tutti rispondevano a gran voce: “Alessio!”. Ritenevo di essere bravo e sognavo che un giorno avrei aperto uno studio di animazione come quello della Toei Animation. Ma poi ho abbandonato il disegno ed oggi provo imbarazzo solo a tenere una matita in mano.
Dicono che il talento non coltivato è un talento perduto, ma è una balla. Senza il duro lavoro non c’è proprio nessun talento da coltivare. Ero predisposto al disegno, ma non ho fatto il duro lavoro o, come dicono gli americani, non ho fatto i compiti a casa. E oggi, pur avendo ancora quella predisposizione, non ho alcun talento nel disegno.
E se la mia storia non è abbastanza convincente, allora leggete le autobiografie (non le biografie!) delle persone “di talento”, leggete delle loro fatiche, dei loro sacrifici, dei loro errori, e capirete che il “talento innato” è solo una frottola.
Tra queste autobiografie una delle mie preferite è quella di Ray Kroc, grazie al quale ho scoperto un bellissimo aforisma che ora voglio riportare a conclusione della mia risposta:
Niente al mondo può sostituire la tenacia. Il talento non può farlo: non c'è niente di più comune di uomini pieni di talento ma privi di successo. Il genio non può farlo: il genio incompreso è quasi proverbiale. L'istruzione non può farlo: il mondo è pieno di falliti istruiti. La tenacia e la determinazione invece sono onnipotenti.
Calvin Coolidge




Credo che un esempio abbastanza famoso possa essere quello di Roger Waters, il fondatore e bassista dei Pink Floyd.


Uscito dalla band, all’inizio degli anni Ottanta, intraprese una carriera solista assolutamente in sordina. Basti pensare che il suo primo tour solista, quello della promozione del suo album “The Pros And Cons of Hitch Hiking” (1984), raccolse pochissimo pubblico. Stesso destino capitò al successivo “Radio KAOS” (1987), addirittura surclassato dal contemporaneo tour dei redivivi Pink Floyd. Waters scontò sulla sua pelle l’importanza del nome Pink Floyd, capace di assorbire ed oscurare anche l’identità dei suoi singoli membri, come lui stesso ebbe ad imparare.
Fu solo all’inizio degli anni Duemila, dopo le prove generali del concerto celebrativo della caduta del muro di Berlino, che l’immagine di Roger Waters tornò ad imporsi presso il grande pubblico, finendo negli ultimi anni per raccogliere un incredibile successo, tutto quello che non gli era stato tributato ad inizio carriera solista.
Oggi Roger Waters è uno degli artisti con i tour più di successo al mondo, ma all’inizio non era stato così e la sua gavetta solista fuori dai Pink Floyd rimane un ricordo difficile da associare al gigante che è oggi e che era nei Pink Floyd.






Risultato immagini per Qual è stato il più grande spreco di talento musicale nella storia, che si tratti di un musicista di talento che si è ritirato troppo presto o è morto prematuramente?


La scena pop/rock degli anni ‘60 e ‘70 è leggendaria per l’abuso di droga e alcol che si faceva e che ha stroncato tante vite, da Hendrix a Morrison a Joplin.
Meno noto è che lo stesso è avvenuto nel mondo del jazz, ma in lasso di tempo molto più lungo.
Uno dei primi grandi trombettisti degli anni ‘20, Bix Beiderbecke, morì nel 1931 a 28 anni, corroso dall’alcol e tormentato da allucinazioni ottiche.
Il pianista Thomas “Fats” Waller ebbe la fortuna di ottenere il successo popolare, però morì a 39 anni di complicazioni dovute all’alcol nello scompartimento di un treno nella stazione di Kansas City nel 1943.
Nemmeno tre dei pilastri del jazz e della musica del 20esimo secolo sono riusciti a sfuggire alla morsa dell’abuso chimico.
La tormentata e leggendaria cantante Billie Holiday, dopo una vita fatta di violenza sessuale da bambina, prostituzione, alcol ed eroina, morì nel 1959 a 44 anni.
I due sassofonisti più importanti del jazz morirono prima dei 40 anni. John Coltrane aveva trovato sonorità e soluzioni armoniche quasi mistiche nella sua vita, e morì di cirrosi epatica nel 1967 avendo compiuto solo da pochi mesi 40 anni. Charlie Parker ha letteralmente creato un intero nuovo modo di suonare negli anni ‘40 e primi anni ‘50, ma era così devastato dalla droga che subito dopo la sua morte nel 1955 a 34 anni l’ufficiale medico gli segnò 30 anni in più sul primo certificato di decesso.
Altri ancora morivano per malattie attribuibili alla povertà, tipo tubercolosi o polmonite, condizioni che non venivano migliorate dall’essere spesso in tournée ed in ambienti angusti affollati. La necessità di stare parecchio in macchina, viaggiando da una serata all’altra, spesso a notte fonda dopo il lavoro, aumentava il rischio di incidenti. Ben tre musicisti rivoluzionari morirono per queste cause prima dei 26 anni: il chitarrista Charlie Christian, pioniere della chitarra elettrica, morì di tubercolosi nel 1942, mentre il trombettista Clifford Brown ed il bassista Scott LaFaro perirono ambedue in incidenti automobilistici nel 1956 e 1961 rispettivamente. Tutti e tre avevano solo 25 anni.
Per le rockstar del periodo d’oro abusarsi era per lo più una cosa edonistica, sesso, droga e rock’n’roll appunto, mentre per troppi musicisti jazz era il solo modo che avevano di confrontarsi con una vita dove erano sottopagati, sottovalutati dal pubblico e spesso sottoposti al razzismo dell’epoca.
Non riesco a pensare a nessun’altra categoria di musicisti che abbia perso talmente tanti giovani talenti in così poco tempo come i musicisti jazz del 20esimo secolo.





Dopo essere stato spazzato via da un ciclone nel film del 1928 "Steamboat Bill, Jr." uno stordito Buster Keaton si ferma in mezzo a una strada per riprendere fiato. Mentre fissa impassibile la telecamera, la parete frontale

di una casa a due piani gli crolla addosso. Ma riesce a fuggire illeso perché il suo corpo è perfettamente incorniciato da una

finestra aperta. 80 anni dopo, sembra ancora impossibile e pericoloso. La finestra era abbastanza grande da dargli

2 pollici di spazio su entrambi i lati. Il signor Keaton in seguito definì l'acrobazia uno dei suoi più grandi brividi, quindi aggiunse,

"Ero pazzo in quel momento o non l'avrei mai fatto".


Direi che Eli Wallach probabilmente ottiene la luce dei riflettori. Famoso per aver interpretato Tuco nel classico senza tempo di Sergio Leone Il buono, il brutto e il cattivo, Wallach per tre volte (!) è quasi morto durante le riprese. È un miracolo che sia uscito vivo dal set prima dei titoli di coda. Una domanda migliore sarebbe: "Quale scena del film non ha quasi ucciso Wallach nel girarla?"



Ad un certo punto, Wallach provò a bere da una bottiglia di soda, solo per scoprire che un assistente distratto aveva lasciato una bottiglia identica piena di acido in giro... la bevve, quasi svenne e dovettero fare immediatamente una lavanda gastrica. Il giorno dopo, come un soldato, Tuco era tornato sul set!



Un'altra volta, Wallach stava girando una scena in cui era seduto su un cavallo con un cappio intorno al collo. Venne sparato un finto colpo di pistola e il cappio si ruppe, ma il colpo spaventò il cavallo. Questo iniziò a correre con l'attore ancora sulla schiena, incapace di liberarsi perché le sue mani erano strettamente legate dietro la schiena per la scena. Il cavallo corse per quasi un miglio prima che alcuni membri della troupe cinematografica riuscissero a raggiungerlo, calmarlo e liberare Wallach, che in qualche modo era riuscito a rimanere sul cavallo ed era sopravvissuto.



Infine, il nostro sfortunato amico Tuco è stato quasi decapitato da un treno. Durante un'elaborata scena in cui Wallach e il suo rapitore erano incatenati insieme, i due uomini avrebbero dovuto saltare da un treno in corsa. Eseguirono con successo l'acrobazia, ma Wallach avrebbe dovuto posizionare il manichino che rappresentava l'altro uomo sul binario della ferrovia, in modo che un treno in arrivo potesse recidere le catene che li legavano insieme.

Wallach posò il pesante manichino sui binari e rimase accanto ad esso in posizione prona ad aspettare il treno. Tuttavia, i tecnici non erano a conoscenza dei pesanti gradini di ferro che sporgevano da ogni vagone. Wallach rimase a terra mentre tutti i vagoni del treno gli passavano sopra; se avesse alzato la testa solo una volta l'avrebbe persa

Il buono, il brutto e il cattivo è un film fantastico. Sicuramente uno dei migliori western mai realizzati, un pezzo leggendario della storia del cinema... ma pochi sanno che, nel realizzare il film, il regista Sergio Leone sembrava quasi deciso a uccidere uno dei personaggi principali del film, il povero Eli Wallach, che solo attraverso alcuni interventi divini è arrivato vivo fino alla fine. La sua leggendaria fortuna ha però prevalso ed Eli ha vissuto fino al 2015, morendo all'età di 98 anni.




Tom Cruise è semplicemente su un altro livello, onestamente. Mi piace Matt, ma chiunque conosca anche una cosa di base sulla recitazione o sia addestrato può dirti che Cruise è stato uno dei più grandi attori del mondo negli anni '80-'90. Le persone che dicono che Cruise non è un bravo attore semplicemente non lo hanno guardato negli anni '80-'90 o addirittura nei primi anni '00. Le interpretazioni di Cruise in Magnolia e Collateral in realtà avrebbero dovuto dargli le sue due vittorie all'Oscar nella categoria attore non protagonista. Queste due performance sono state le migliori performance dei rispettivi anni, 1999 e 2004. Nessuno in quegli anni, anche nella categoria lead, è stato migliore di Cruise. La complessità, la profondità e la spettacolare quantità di potenza nelle esibizioni di Cruise erano incommensurabili. Cruise è un attore di gran lunga migliore della maggior parte dei preferiti delle persone, ad es. DiCaprio ecc. Cruise è stato assolutamente fantastico in artisti del calibro di Rain Man (una performance sottile che mi è piaciuta molto di più di quella di Hoffman), Born On The Fourth Of July (una performance considerata la preferita per vincere l'Oscar di quell'anno nel 1989), Jerry Maguire , Intervista con il vampiro, Tropic Thunder, The Last Samurai, Edge Of Tomorrow e anche A Few Good Men. Diavolo, era la luce splendente anche in quel terribile film Rock Of Ages. Sento che le persone lo sottovalutano a causa della sua vita personale, purtroppo. Se non fosse stato per questo, e per la sua importante carriera nel cinema d'azione, questo tizio sarebbe stato considerato uno degli attori migliori e più talentuosi di sempre!!






Quelli che sono progettati per essere plausibili, piuttosto che semplicemente divertenti.

L'esempio più popolare di questo tipo di film è Alien Planet, un adattamento del molto più dettagliato (e a mio parere, un po' meglio) libro Expedition dell'incredibile Wayne D. Barlowe.



La docufiction seguiva due droni mentre navigavano su un pianeta extrasolare, Darwin IV, incontrando molte forme di vita aliene - tutte create da Barlowe. Le ha progettate per assomigliare a nulla di ciò che si vede sulla Terra, che è proprio ciò che gli alieni sarebbero nella vita reale.

Ecco alcune illustrazioni (sempre di Wayne Barlowe) dal suo libro, che penso siano molto più belle degli alieni in CGI del film.





C'erano alcuni punti che criticherei in termini di plausibilità. Principalmente, gli animali non sembravano essere correlati; erano tutti estremamente diversi come se provenissero da molti pianeti diversi.

Tuttavia, il libro era estremamente innovativo nel modo in cui ritraeva la vita aliena, e il film naturalmente ha incarnato questa innovazione.

Ci sono altri film di docufiction speculativa simili. Il più vecchio che conosco è Mars and Beyond della Disney, che era molto avanti rispetto al suo tempo in termini di alienità dei suoi alieni. Alcuni dei concetti erano poco plausibili, credo, come la flora che usava armi soniche (che non funzionerebbero nell'aria, specialmente in quella sottile di Marte).



Poi c'è Natural History of an Alien, un documentario che esplora come potrebbe essere la vita aliena. Fu trasmesso nel 1997, per celebrare il lancio della navicella Pathfinder. Non sperate negli effetti CGI, dopotutto era il 1997.



Cosmic Safari, uscito nel 1999, era molto simile a Natural History of an Alien nelle sue premesse e simili, anche se era più tecnico e aveva input e opinioni di scienziati di vari campi, come Alien Planet.



Il più recente che non ho ancora menzionato è Extraterrestrial. Mi è piaciuta molto questa miniserie; si concentra su due mondi, chiamati Aurelia e Blue Moon. Il primo è un pianeta bloccato da un punto di vista tidale, mentre il secondo è una luna densa-atmosferica di un gigante gassoso. In realtà ha trovato un modo per rompere l'altezza massima della flora arborea catturando l'acqua dall'alto piuttosto che pomparla da terra.



Tutti questi documentari sono disponibili su YouTube, ma probabilmente non dovrei linkarli qui. Godeteveli.