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Gli Abbey Road Studios sono degli studi di registrazione creati nel 1931 dalla EMI a Londra e situati nell'omonima via (appunto Abbey Road), nel quartiere aristocratico di St John's Wood.
Oltre al loro uso come studio di registrazione, i locali sono stati usati anche per rimasterizzare molte delle registrazioni di musica classica effettuate nella chiesa di Kingsway Hall.

Storia

L'edificio costruito in stile georgiano, fu acquistato dalla EMI nel 1929, ristrutturato ed inaugurato il 12 novembre del 1931 con la storica registrazione nello Studio 1, di Land of Hope and Glory, scritta da Edward Elgar che dirigeva la London Symphony Orchestra.
Gli EMI Studios, che cambiarono nome in Abbey Road Studios a partire dal 1970, si componevano inizialmente di tre studi di registrazione a cui si aggiunsero la console Penthouse (1980), per i mixing e le colonne sonore, e in tempi recenti due studi mobili.
Fu lo Studio 2 a divenire il centro della musica rock internazionale quando nel 1957 Cliff Richard and The Drifters registrarono lì Move It, uno dei primi singoli Rock 'n' roll della storia della musica europea.

I Beatles

Il 6 giugno 1962, il produttore discografico George Martin portò nello studio quattro ragazzi di Liverpool. Erano i futuri Beatles che avrebbero poi registrato qui, dal 1962 al 1969, circa il 90% di tutti i loro LP e singoli e chiamarono la loro ultima registrazione del 1969 con il nome della via in cui gli studi erano situati (gli studi cambiarono nome solo l'anno dopo). La mitica foto di Iain McMillan in copertina che ritrae i quattro sulle strisce pedonali appena fuori dagli studi fece divenire il luogo meta di pellegrinaggio. I Beatles utilizzarono principalmente lo Studio Due, dove sperimentarono nuove tecniche di registrazione musicale; il gruppo realizzò all'interno dello studio alcune delle più celebri canzoni di tutti i tempi, e alcuni album che vi realizzarono, come Rubber Soul, Revolver, Sgt. Pepper's Lonely Hearts Club Band, il White Album e Abbey Road; sono ancora oggi considerati fra i migliori di tutti i tempi.

Altri musicisti

Altri artisti che registrarono in questo periodo furono Manfred Mann, Gerry and the Pacemakers e gli Hollies. Un'altra band storica che utilizzò gli studi di Abbey Road furono i Pink Floyd che qui registrarono tutti i loro album sino a Wish You Were Here (1975), The Dark Side of the Moon incluso, e successivamente Syd Barrett registrò qui i suoi due album solisti.
A partire dagli anni ottanta con la costruzione all'ultimo piano del Penthouse, iniziarono ad essere registrate negli studi anche le colonne sonore dei film, tra i quali si ricordano Riders of the Storm, la trilogia di Guerre stellari di George Lucas, Camera con vista, la trilogia del Signore degli Anelli, il film culto Brazil di T. Gilliam, Braveheart e Eyes Wide Shut di Stanley Kubrick.
Tra gli altri musicisti che hanno registrato ad Abbey Road si ricordano Sigur Ròs, The Shadows, Europe, Queen, Spandau Ballet, Simple Minds, Jeff Beck, The Police, Iron Maiden, U2, Muse, Oasis, Coldplay, Suzanne Vega, Kylie Minogue, Radiohead, Blur, The Killers, The Subways, Manic Street Preachers, Deep Purple, One Republic, Gianna Nannini, Gigi D'Alessio, Emma Marrone e compositori cinematografici come Ennio Morricone, M. Nyman, M. Kamen, H. Shore, John Williams, C. Burwell.
Sui muri che circondano gli studi vengono lasciati messaggi dai turisti in ricordo dei grandi che vi hanno registrato (o che continuano a incidere lì). Periodicamente i muri vengono riverniciati per lasciare spazio ad altri nuovi messaggi.




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La Columbia Records è la più antica etichetta discografica statunitense ancora in commercio.



Storia

Fondata nel 1888, fu la prima casa discografica (fra quelle ad oggi sopravvissute) ad utilizzare come supporto audio dischi preregistrati in concorrenza con i cilindri audiofonici di Edison. Dal 1961 al 1990, le sue registrazioni furono realizzate al di fuori degli Stati Uniti e in Canada sotto l'etichetta CBS Records (al fine di evitare la sovrapposizione con il marchio "Columbia" della britannica Columbia Graphophone Company facente capo alla EMI) prima di adottare il nome Columbia nella maggior parte del mondo. Oggi è la prima etichetta sussidiaria della Sony BMG Music Entertainment. Steve Barnett e Rick Rubin sono direttori della Columbia Records.
Fino al 1988, la Columbia Records non ha avuto alcuna connessione con la Columbia Pictures, tranne il nome simile; oggi è connessa ad essa in quanto parte del gruppo Sony.

Le origini

Columbia fu originariamente una compagnia locale fondata da Edward Easton, che distribuiva e vendeva i fonografi e i cilindri fonografici di Thomas Alva Edison a Washington D.C., in Maryland e nel Delaware, e il suo nome deriva dal Distretto di Columbia, che era il suo quartier generale.
Come era costume delle compagnie locali, la Columbia produsse innumerevoli cilindri commerciali di propria produzione, e già nel 1891 aveva un catalogo lungo 10 pagine. Quando la società ruppe con Edison nel 1894 iniziò a vendere solo registrazioni di propria manifattura.
Nel 1902, Columbia introdusse il disco "XP" record, un cilindro marrone, da usare sui vecchi fonografi.
A partire dal 1901, per competere con la Victor Talking Machines, iniziò a produrre anche dischi piatti a 78 giri in addizione ai cilindri fonografici.
Nel 1908, lanciò il primo disco a doppia faccia, dotato di un lato A e di un lato B: "due canzoni su un solo disco!" come esclama con enfasi il disco promozionale distribuito per l'occasione. Nel luglio del 1912, la Columbia decise di concentrarsi esclusivamente sulle registrazione su disco e abbandonò la produzione di cilindri, benché continuasse a vendere per un altro paio di anni vecchi cilindri del loro catalogo.

No. Fatta eccezione per gli attori bambini al di sotto di una certa età, che potrebbero avere un brutto presentimento per l'attore che interpreta un rivale/cattivo contrapposto a loro (ma che alla fine capisce che è comunque tutta una recitazione) chiunque sia coinvolto nel processo di ripresa di qualcosa di immaginario sa come fare una differenza emotiva tra ciò che eseguono e ciò che provano nella vita reale.

Ora la recitazione metodica può, in alcuni casi, andare un po 'troppo oltre. Non ho letto di casi in cui l'attore va completamente fuori di testa al punto di danneggiare i suoi colleghi, ma qualcuno che decide di rimanere nel personaggio tra una ripresa e l'altra può alla fine sentirsi un po 'perso quando è tutto finito. Tuttavia, in questo caso, di solito sarebbero ancora in grado di percepire i loro colleghi attori per quello che sono, altrimenti avremmo sentito di cose terribili accadute sui set e l'industria cinematografica sarebbe notoriamente etichettata come stranamente pericolosa.

Tutto sommato, la nemesi sullo schermo può trasformarsi in una situazione di vita reale solo se gli attori hanno avuto un problema nella vita reale per cominciare. I loro ruoli potrebbero di sicuro accentuarlo. Ma senza problemi pregressi, i loro personaggi non possono essere quelli che li influenzano emotivamente al punto da farli fare a pezzi a vicenda. Anzi piuttosto, li avvicinerà.




Steven Seagal.



Dopo i flop dei suoi ultimi film ha smesso di recitare ed é diventato vice sceriffo in Luisiana e poi in New Mexico.


Tom Selleck.



L'ex Magnum P.I. e star della serie Blue blood si é quasi ritirato e coltiva avocado nella sua fattoria in California.


Le gemelle Olsen.



Le gemelle piú famose d'America, sorelle di Elizabeth Olsen, la Wanda Maximoff dell'MCU, hanno smesso ormai da anni di recitare ed hanno una compagnia che si occupa di moda, profumi, gadget, DVD musicali, videogiochi ed altro. Sono tra le donne piú ricche d'America e questo giá da quando erano pre-adolescenti.


Nikki Blonsky.



La star insieme a John Travolta del film Hairspray: grasso é bello ha lasciato da anni il cinema e adesso fa la parrucchiera ad Hollywood.


Jim Belushi.



La star di La vita secondo Jim e del film Poliziotto a 4 zampe si é quasi ritirato ed oggi coltiva marijuana nella sua fattoria in Oregon. Non é l'unico, anche Mike Tyson, Whoopi Goldberg e Snoop Dogg stanno investendo in questo nuovo business.


Chris Owen.



L'attore di American Pie e dei suoi seguiti in seguito al divorzio da sua moglie nel 2013 é finito quasi in bancarotta e adesso é cameriere in un ristorante giapponese di Los Angeles!

Amanda Bynes.



Dopo i suoi problemi di droga e i continui ricoveri nelle cliniche di disintossicazione l'ex fidanzatina d'America ha lasciato il cinema per la moda. Oggi é un'apprezzata stilista e possiede una casa di moda che produce cosmetici e accessori.


Gene Hackman.



Il grande attore, protagonista de Il braccio violento della legge, Colpo vincente, Senza via di scampo e due volte premio Oscar si é ritirato nel 2004 e adesso fa lo scrittore.

Chiudo con un attore che ha fatto il percorso inverso: Harrison Ford.



La star di Blade runner, Indiana Jones e di Star Wars nasce come falegname. Iniziò a lavorare negli studios come attrezzista e falegname, ed essere successivamente notato dai registi per la prestanza fisica e il volto, convincendosi a diventare attore.


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Mitch Miller, nato Mitchell William Miller, (4 luglio 1911 – New York, 31 luglio 2010), è stato un compositore, cantante e direttore d'orchestra statunitense, ma anche produttore discografico e direttore musicale della Columbia Records. È stato una delle figure più influenti nel panorama della musica leggera statunitense durante gli anni 1950 e gli inizi dei 1960, nella doppia veste di capo della divisione Artists & Repertoire alla Columbia Records e di esecutore e direttore d'orchestra. In quest'ultima veste Miller è stato il creatore di quello che è oggi il karaoke, realizzato nella serie televisiva messa in onda dalla NBC-TV, Sing Along with Mitch (Canta assieme a Mitch).

Biografia

Diplomatosi presso la Eastman School of Music della University of Rochester nei primi anni 1930, Miller come stimato strumentista di oboe e corno inglese, ed ha registrato numerosi album, divenuti dei classici, di pezzi strumentali, anche se è più noto come direttore d'orchestra, direttore di coro e direttore di edizione fonografica.
Divenuto capo della divisione Artists and Repertoire alla Mercury Records alla fine degli anni 1940, passò poi alla Columbia Records, assumendo lo stesso incarico, nel 1950. Questa era la posizione centrale nella casa discografica, in quanto era il centro decisionale che sceglieva i musicisti ed i cantanti che sarebbero stati prodotti dall'etichetta discografica.
Egli definì lo stile della Columbia negli anni 1960, producendo importanti artisti come, Patti Page, Frankie Laine, Johnnie Ray, Ray Conniff, Percy Faith, Jimmy Boyd, Johnny Mathis, Tony Bennett e Guy Mitchell (il cui pseudonimo è basato sul nome di Miller), e spianò la carriera di cantanti come, Doris Day, Dinah Shore e Jo Stafford, solo per citarne alcuni. Miller scoprì anche Aretha Franklin e le fece firmare il suo primo contratto con un'etichetta importante. La Franklin lasciò poi la Columbia dopo alcuni anni, quando Ahmet Ertegün della Atlantic Records le promise la libertà di scegliere il suo repertorio al di fuori del repertorio leggero dominante in quei tempi per approdare verso il rhythm and blues.
Miller disapprovava il rock and roll, e non accettò Elvis Presley e Buddy Holly, che divennero delle star presso altre etichette. Nonostante la sua distanza dal rock 'n' roll, Miller produsse spesso album per artisti legati alla Columbia che erano rocker per natura. Canzoni come "A White Sport Coat (and a Pink Carnation)" di Marty Robbins, e "Rock-a-Billy" by Guy Mitchell sono solo due esempi. Nel 1961, Miller convinse Bob Dylan a firmare per la Columbia, su raccomandazione di John Hammond.
Come produttore discografico, Miller conquistò la sua reputazione basando la sua attività sull'innovazione e la novità. Nonostante abbia realizzato decine di pezzi di grande successo, i suoi arrangiamenti incontrarono talvolta le critiche dei suoi ammiratori, come nel caso di "Come on-a My House", "Mama Will Bark" a causa del loro scostamento dai canoni tradizionali della musica popolare del tempo. Il critico musicale Will Friedwald scrisse nel suo libro Jazz Singing (Da Capo Press, 1996) che "Miller esemplifica il peggior pop americano. Incombe nelle ire dell'ascoltatore intelligente quando prova a trasformare artisti importanti come Sinatra, Clooney e Tony Bennett in qualcosa di banale. Miller sceglie le peggiori canzoni e la assembla con quanto di peggio sia immaginabile, non con l'attitudine del cattivo musicista... tradizionalmente usata, ma con consapevolezza, avvedutezza, precisa pianificazione e perversa brillantezza."
Nonostante i metodi di Miller fossero invisi a molti interpreti della Columbia come Frank Sinatra e Rosemary Clooney, l'etichetta mantenne la sua linea per tutti gli anni 1950. Sinatra, in particolare, parlò male di Miller e gli attribuì la colpa del suo calo di popolarità nei suoi anni alla Columbia, per averlo obbligato a cantare canzoni come "Mama Will Bark" e "The Hucklebuck." Miller, da parte sua, replicò che il contratto consentiva a Sinatra di rifiutare qualunque canzone.
Nei primi anni 1950, Miller registrò con l'orchestra della Columbia come Mitchell Miller and His Orchestra. Registrò inoltre una serie di album e singoli di successo, con un coro maschile ed il suo specifico arrangiamento, sotto il nome di Mitch Miller and the Gang a partire dal 1950. I maggiori successi furono "Tzena, Tzena, Tzena", "The Yellow Rose of Texas" nel 1955 che raggiunge la prima posizione nella Billboard Hot 100 per sei settimane e le due marce da Il ponte sul fiume Kwai: "The River Kwai March" e "Colonel Bogey" prima in Germania per tredici settimane ed in Olanda per nove settimane ed ottava in Norvegia nel 1958.
Nel 1961 Miller realizzò due pezzi corali tratti dalle musiche di Dimitri Tiomkin dalla colonna sonora del film I cannoni di Navarone. Nel 1962 fu la volta del tema dal film Il giorno più lungo tratto dai titoli finali. Nel 1965 cantarono la "Major Dundee March", la canzone dal film di Sam Peckinpah, Major Dundee. Il film fu un clamoroso flop, ma paradossalmente la canzone rimase famosa per molti anni. Nel 1987, Miller diresse la London Symphony Orchestra con il pianista David Golub nell'apprezzata registrazione delle opere di George Gershwin, Un americano a Parigi, Rapsodia in blu e Concerto in fa.
Negli anni 1960, Miller divenne notissimo con il suo show televisivo (andato in onda dal 1961 al 1966 sulla NBC) Sing Along with Mitch, uno spettacolo imperniato sulle esecuzioni sue e di un coro maschile, a seguito del suo eccezionale successo con la serie di dischi portanti lo stesso titolo. Nel corso della seconda stagione di Sing Along with Mitch, Miller coniò la frase "sorridiamo tutti" Questa era preceduta dalle istruzioni per "cantare assieme; seguendo le parole del testo che scorrevano sullo schermo" come nelle attuali sessioni di karaoke. In seguito a questo fatto la gente ritiene Mitch Miller come l'inventore del karaoke.
Miller ricevette un Grammy Award alla carriera nel 2000. Negli ultimi tempi viveva a Manhattan, New York, dov'è morto alla veneranda età di 99 anni al Lennox Hill Hospital.

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Il missaggio (o mixaggio) nell'industria discografica consiste nel miscelare opportunamente fra loro uno o più suoni (o anche brani).

Missaggio audio

Con il termine "missaggio audio" si intende l'arte di miscelare, equalizzare, ottimizzare a livello di volume, timbro e spazialità (direzionalità e riverberazione) suoni diversi tra loro, provenienti generalmente da strumenti diversi, precedentemente registrati su un supporto, analogico o digitale multitraccia, o direttamente dal vivo durante concerti, spettacoli teatrali e rappresentazioni. Eseguire un missaggio si dice "missare".
In genere lo strumento che permette di portare a compimento questa fase di lavorazione di un prodotto fonografico si chiama mixer. Esso permette di raccogliere le varie tracce preregistrate e convogliarle poi verso dei bus di uscita a scelta dell'ingegnere del suono, dopo che, attraverso i mezzi di controllo di cui il mixer dispone, sono stati elaborati gli eventuali filtraggi, equalizzazioni, aggiunte di effetti, ecc.
Questo tipo di elaborazione viene fatta generalmente per ottenere quello che in gergo si chiama master, che sarà più o meno la registrazione originale del disco che poi, stampato in serie, verrà destinato alla distribuzione o alla vendita.
Anche nei concerti dal vivo i tecnici del suono utilizzano mixer per ottimizzare e miscelare i segnali audio provenienti da strumenti musicali o voce (in questo caso non precedentemente registrati).

Sequenza missata

Spesso il termine missaggio viene utilizzato impropriamente, soprattutto nel mondo dei disc jockey, riferendosi alla sovrapposizione e concatenazione di più brani musicali. Tramite delle opportune tecniche di beat mixing e key mixing, il deejay crea una sequenza ininterrotta di brani musicali, in gergo chiamata DJ set o anche sequenza mixata.

Cinema e televisione

Nel cinema e nella televisione si intende per missaggio l'operazione di integrazione, fusione, o sovrapposizione, in un unico supporto della colonna sonora, dei dialoghi, delle immagini e dei suoni di un film (registrati separatamente).
Il missaggio tuttavia è inteso anche come momento di finalizzazione della colonna sonora. Alcuni compositori di colonne sonore si occupano anche di questa fase della produzione ritenendo che sia importante quanto il momento creativo.



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Uno studio di registrazione è uno spazio progettato per l'acquisizione, mixaggio ed editing del suono. In uno studio di registrazione è possibile registrare band musicali, artisti solisti, show radiofonici, suoni per colonne sonore e spot pubblicitari.

Storia

Anni 1890 – 1930

Nell’epoca delle registrazioni acustiche, i primi studi di registrazione erano semplici strutture insonorizzate che provvedevano a isolare l’ambiente interno da quello esterno. Le registrazioni venivano eseguite in maniera analogica e, i musicisti, si trovavano raggruppati attorno a un corno acustico, una sorta di fonografo di grandi dimensioni. L’energia acustica delle voci e/o degli strumenti era canalizzata attraverso il diaframma del corno verso un tornio meccanico di taglio situato nella stanza adiacente, che incideva direttamente il segnale come scanalatura modulata, direttamente sulla superficie del disco. Dopo l’introduzione commerciale del microfono, dell’amplificatore elettrico, del banco da mixing e degli altoparlanti, l’industria di registrazione si è progressivamente trasformata e, nel 1925, questa tecnologia ha sostituito i metodi di registrazione analogici per importanti etichette come l’RCA Victor e la Columbia. Dal 1933, la registrazione acustica è stata completamente rimpiazzata.

Anni 1940 - 1970

Alla fine degli anni ’30, gli strumenti di registrazione elettronici erano di utilizzo comune, ma il mastering avveniva sempre in forma analogica, tagliando direttamente sul disco. Sulla base delle tendenze musicali principali, gli studi di registrazione, in questo periodo, erano prevalentemente progettati per riprese in diretta di orchestre sinfoniche e di altri grandi gruppi strumentali. Gli ingegneri avevano infatti scoperto che gli spazi molto ampi, come le sale da concerto, erano in grado di assicurare un’acustica e un riverbero naturali migliori, che rendevano più nitide le registrazioni. Le sale dal vivo erano, di conseguenza, preferite di gran lunga rispetto alle cabine acustiche e le sale da studio divennero molto comuni a partire dalla fine degli anni ’60. A causa delle limitazioni dovute alla tecnologia per la registrazione, che non consentivano di registrare multitraccia, gli studi della metà del XX secolo furono progettate sulla base del concetto di raggruppamento dei musicisti e dei cantanti, anziché su una separazione strategica di esecutori e microfoni per catturare l’interazione armonica e acustica dell’esecuzione. Tutt’oggi, questa precisa tecnica viene impiegata per orchestrazioni sinfoniche per l’ambito cinematografico e per grandi progetti.

Struttura

Tipicamente uno studio di registrazione consiste di due o più spazi: una sala di controllo, o regia (control room), attrezzata con apparecchi adatti a registrare i dati su supporto, a instradare il suono in canali appositi e a manipolarlo per vari scopi; c'è poi una sala (o più) chiamata "live room", destinata ad ospitare chi (o cosa) produce il suono. Tali sale sono isolate acusticamente, se devono ospitare degli strumenti molto rumorosi, e per evitare che il suono che viene prodotto venga registrato da microfoni presenti eventualmente in altre sale. Le sale sono progettate in base ai principi dell'acustica: oltre ad essere isolate, possono essere rivestite di materiali che ne modificano la risposta acustica favorendo o eliminando le riflessioni del suono all'interno.

La sala ripresa

La sala ripresa è un ambiente acusticamente isolato e curato dove i segnali audio vengono ripresi per mezzo dei trasduttori elettroacustici (solitamente microfoni) per essere trasferiti attraverso dei cavi nella regia.

La regia

La regia è l'ambiente, anch'esso acusticamente isolato e curato, dove si trovano il mixer, i monitor ed altri processori di segnale tra cui registratori multitraccia, multieffetto, cd recorder, DEC, DAT e altri ancora. In questo ambiente il fonico modifica e miscela i segnali audio.

La sala macchine

La sala macchine è l'ambiente acusticamente isolato e termicamente stabilizzato in cui si trovano le macchine tramite le quali i segnali audio vengono memorizzati su supporti digitali o analogici. Questo ambiente non è sempre presente in quanto ormai, per mancanza di spazio, ma anche a causa delle innovazioni digitali, i registratori audio si trovano quasi sempre nella regia.

Attrezzatura

L'equipment di base di uno studio di registrazione è:
  • un mixer;
  • un multitraccia, ormai sempre più spesso sostituito da moderni sequencer multitraccia software;
  • microfoni;
  • studio monitor, ovvero diffusori con una risposta in frequenza neutra, ovvero il più lineare possibile.
Esso disporrà inoltre di:
  • una digital audio workstation con software di produzione audio e midi;
  • vari tipi di effetti come riverberi, o processori di segnali quali compressori ed equalizzatori, inoltre saranno presenti una vasta gamma di plug-in digitali;
  • fondamentali sono la scheda audio e i convertitori A/D, che possono sfruttare diversi protocolli per tradurre in digitale i segnali audio analogici (campionamento) e portarli alla digital audio workstation, tramite connessioni standard (USB, firewire, PCI) o specifici trasporti digitali proprietari.

Tipologie di studi di registrazione

Man mano che il costo delle tecnologie audio è sceso, soprattutto grazie al digitale, è stato possibile creare dei piccoli studi di registrazione anche disponendo di pochi capitali da investire o addirittura allestire un piccolo studio di registrazione nella stanza di una casa.
È divenuto perciò necessario fare distinzione tra studio professionale, project studio ed home studio.

Studio professionale

Lo studio professionale è di solito il più grande delle tre tipologie. Dispone quasi sempre di più ambienti di ripresa e di regia nonché delle migliori tecnologie analogiche e digitali. Effettua registrazioni conto terzi di materiale che quasi sempre finisce nel circuito discografico.

Project studio

Spesso il project studio nasce per portare a termine la registrazione di un progetto di un artista o di un gruppo. Allo stesso tempo o successivamente effettua anche registrazioni conto terzi sia di demo sia di dischi per il mercato discografico. È di solito dotato di almeno una sala ripresa ed una regia e ben fornito sia di macchinari analogici quanto digitali.

Home studio

L'home studio è la versione casalinga del project studio. Allestito tra le mura domestiche, ha di solito il solo scopo di produrre demo o preproduzioni per i dischi. Con il diminuire dei prezzi delle tecnologie audio è sempre più utilizzato, ma si deve disporre di una buona conoscenza del materiale e di buone attrezzature. Raramente dispone di dispositivi costosi e si appoggia per lo più alle tecnologie digitali. Studi di questo tipo si sono diffusi molto grazie alla tecnologia MIDI.
Per l'home recording studio sono necessari:
  • una buona scheda audio (USB o firewire);
  • eventualmente un mackie control (che può essere utilizzato anche come controller del software);
  • una digital audio workstation, ma in studi casalinghi è più che sufficiente un comune PC (eventualmente modificato per ottenere delle buone prestazioni audio);
  • microfoni di buona qualità;
  • un software per la produzione audio e midi dotato di plug-in digitali (essi possono rimpiazzare i vari effetti e processori esterni ingombranti e costosi);
  • monitor professionali o semiprofessionali per l'ascolto ed il missaggio della produzione.

Digital audio workstation

I computer general purpose odierni consentono di rimpiazzare alcuni degli apparecchi di registrazione dello studio, come mixer, multitraccia, sintetizzatori, sampler ed effetti. Un computer attrezzato a questo scopo è definito digital audio workstation o DAW. I software più popolari rivolti a queste attività sono: Avid Pro Tools, Ardour (disponibile per Linux e Mac OS), Cubase e Nuendo di Steinberg, MOTU Digital Performer, FL Studio di Image Line, Ableton Live, Reason di Propellerhead, Cakewalk SONAR, Presonus Studio One, ACID Pro, Apple Logic Pro e Reaper di Cockos.
Grazie all'invenzione dei supporti magnetici e agli standard dei formati di registrazione, non tutti i progetti iniziano e finiscono nello stesso studio.
È possibile registrare delle tracce in uno studio, completare la registrazione in un altro studio e fare il missaggio di tutto il materiale in un altro ancora, scegliendo una o l'altra struttura per la sua acustica o per i particolari dispositivi di cui dispone.
Un metodo abbastanza economico per realizzare un album musicale sfruttando questi vantaggi, è quello di iniziare le registrazioni di alcune tracce nello studio casalingo (tastiere e tracce guida ad esempio), completare le registrazioni (Voce, batteria, chitarre e basso per esempio) in un project studio che dispone di almeno un ambiente acusticamente isolato e trattato, e infine delegare solamente il missaggio e il mastering ad uno studio professionale.