Quando Hedy Lamarr apparve per la prima
volta sul grande schermo, aveva solo diciotto anni e un coraggio
fuori dal comune. Il film era Estasi (1933), un’opera che
per la sua audacia scandalizzò il pubblico e fu censurata dalle
autorità tedesche. In quelle scene, l'attrice austriaca rompeva ogni
tabù dell'epoca, attirando su di sé tanto fama quanto riprovazione.
Ma nessuno poteva immaginare allora che la sua vera epopea sarebbe
iniziata ben lontano dai riflettori.
Tra coloro che notarono Hedy c'era
Fritz Mandl, uno dei più potenti industriali europei nel settore
delle armi. Figlio di un ebreo convertito e fervente sostenitore dei
regimi fascisti, Mandl era un uomo avvolto da un alone di lusso e
pericolo. Sedusse la giovane attrice con la promessa di una vita di
agi, sposandola prima che compisse diciannove anni. Ma ciò che seguì
fu ben diverso da un sogno dorato.
Mandl si rivelò un marito oppressivo e
ossessivo. Offeso dalle scene di nudo interpretate dalla moglie,
tentò con ogni mezzo di cancellare la memoria di quel film,
acquistandone e distruggendone tutte le copie reperibili. Pretese che
Hedy abbandonasse la recitazione, relegandola in una gabbia dorata
dalla quale ogni libertà artistica e personale era bandita.
Intorno
a loro, l'Europa cambiava volto: il nazismo e il fascismo avanzavano,
e il traffico di armi di Mandl fioriva all'ombra di Mussolini e
Hitler.
Ma Hedy, cresciuta in una Vienna
cosmopolita e colta, non era disposta a rinunciare alla propria
indipendenza. Dopo anni di matrimonio soffocante, orchestrò una fuga
degna di un film di spionaggio: si travestì da cameriera, eludendo
la sorveglianza della sua stessa casa, e si imbarcò alla volta di
Parigi.
A Londra incontrò Louis B. Mayer, il
leggendario capo della Metro-Goldwyn-Mayer. Mayer, colpito dalla sua
bellezza straordinaria e dal suo spirito indomito, la convinse a
raggiungere Hollywood. In America, le disse, avrebbe potuto
rinascere. L'Europa, sempre più schiacciata sotto il tallone
dell'antisemitismo, non era più un posto sicuro per una giovane
donna ebrea come lei.
Così Hedy Lamarr salpò verso gli
Stati Uniti, decisa a riconquistare il suo destino.
In America, Hedy divenne una delle
attrici più ammirate del suo tempo. L’eleganza eterea, i
lineamenti scolpiti, l’innata intelligenza conquistarono
rapidamente il pubblico e i produttori. Ma dietro la scintillante
carriera cinematografica, la sua mente irrequieta non smise mai di
cercare nuovi orizzonti.
Durante la Seconda Guerra Mondiale,
Hedy Lamarr co-inventò, insieme al compositore George Antheil, un
sistema di comunicazione a spettro espanso, concepito per guidare
siluri radiocomandati senza rischio di intercettazione. Sebbene il
suo brevetto fu inizialmente ignorato dall'esercito americano,
sarebbe diventato anni dopo il principio alla base delle moderne
tecnologie Wi-Fi, Bluetooth e GPS.
Una donna di una complessità
straordinaria: non solo diva, ma anche inventrice, ribelle e
sopravvissuta.
Se volessimo paragonare la vita di Hedy Lamarr a una ricetta, gli
ingredienti sarebbero audacia, intelligenza, resilienza e una buona
dose di fascino naturale. Miscelati insieme, sotto la pressione di
un'epoca spietata, hanno dato vita a un’esistenza che ancora oggi
stupisce per la sua modernità.
Curiosità finali: "Cosa forse non sapevi su
Hedy Lamarr"
Nome di nascita: Hedwig Eva Maria Kiesler.
Rinunciò a enormi fortune: mai riscosse un
centesimo per le invenzioni che aiutarono a plasmare il futuro delle
telecomunicazioni.
Riscoperta tardiva: solo negli anni '90 fu
finalmente riconosciuta per il suo contributo scientifico.
Sulla Walk of Fame: il suo nome è inciso
tra quelli delle grandi stelle di Hollywood, ma il suo lascito va
ben oltre il cinema.
Sbarcata in America con poche valigie e un carico immenso di
speranze, Hedy Lamarr seppe immediatamente conquistare i riflettori.
Il suo debutto hollywoodiano avvenne con il film Algeri
(1938), dove, nei panni della misteriosa Gaby, ammaliò il pubblico e
la critica. Con la sua presenza scenica magnetica e la bellezza
definita "la più perfetta mai apparsa su uno schermo",
Lamarr divenne una delle attrici più richieste degli anni '40.
Tuttavia, la sua mente straordinaria non si accontentava di ruoli
stereotipati di femme fatale. Quando la Seconda Guerra Mondiale
scosse il mondo, Hedy decise che avrebbe contribuito più
concretamente alla causa alleata, non solo prestando il suo volto per
vendere titoli di guerra, come molte colleghe, ma impegnandosi sul
fronte dell'innovazione tecnologica.
Durante una cena a Hollywood, conobbe il compositore George
Antheil, un eccentrico spirito affine. I due discussero a lungo del
problema dei siluri radioguidati: troppo spesso i segnali venivano
intercettati o disturbati dai nemici. Hedy, grazie anche
all'esperienza accumulata durante le cene d'affari del suo ex marito
Mandl – dove si parlava liberamente di tecnologia militare –
concepì l'idea di una "comunicazione a salti di frequenza"
che avrebbe reso i segnali impossibili da intercettare.
Lamarr e Antheil svilupparono insieme il progetto, brevettandolo
nel 1942. Lo offrirono gratuitamente alla Marina degli Stati Uniti,
ma il Pentagono dell'epoca lo considerò troppo complesso da
implementare. Il brevetto fu archiviato, dimenticato per decenni,
mentre Hedy continuava la sua carriera artistica con alterne fortune.
Soltanto molti anni dopo, con l'avvento della
tecnologia moderna, i principi alla base dell'invenzione di Lamarr si
rivelarono essenziali per il funzionamento di sistemi come Wi-Fi,
Bluetooth e GPS, strumenti che oggi regolano gran parte della nostra
quotidianità.
Nonostante il successo iniziale, la carriera cinematografica di
Hedy Lamarr subì un lento declino. I ruoli si fecero meno
interessanti, l'età – in un'industria spietatamente giovanilista –
divenne un ostacolo insormontabile. Lamarr si ritirò
progressivamente dalle scene, vittima anche di battaglie legali e
difficoltà finanziarie.
Nel frattempo, il suo genio rimaneva misconosciuto. Non ci furono
riconoscimenti, né premi, né il rispetto che avrebbe meritato per i
suoi contributi scientifici.
Solo negli anni '90, ormai anziana e
lontana dalle scene, Hedy ricevette la meritata riabilitazione
pubblica: nel 1997, la Electronic Frontier Foundation le assegnò un
prestigioso premio per il suo contributo alle comunicazioni moderne.
Morì nel 2000, senza aver mai goduto pienamente della fama per la
sua mente brillante quanto per il suo volto incantevole.