Il ritorno del vinile è una cosa divertente. Gli audiofili vi diranno che ha un suono più chiaro e caldo.



Ma c'era qualcosa nel vinile che non si otteneva con i CD. Poi, naturalmente, sono arrivati gli MP3 e ora lo streaming, che hanno reso la quantità di canzoni disponibili quasi infinita (è un ossimoro?).



Anche se naturalmente gli altoparlanti bluetooth e i servizi di streaming hanno reso la musica più facilmente accessibile, essi comprimono il suono per portarlo al tuo dispositivo. Potenzialmente, la dimensione del file di un album in vinile - se lo si pensa come un file gigante - è enorme. Chiunque abbia provato a trasferire un album grezzo in un file digitale lo avrà constatato.



Il problema principale del vinile è sempre stato quanto sia facile danneggiarlo. Il formato è davvero buono solo per poche centinaia di ascolti, prima che la qualità cominci a calare, e graffi e crepitii abitino ogni centimetro del solco.

Personalmente, non credo che sia tutta una questione di suono. Mentre c'è qualcosa della profondità del suono che un album in vinile può avere (e credimi, molti suonano molto meglio su CD), c'è anche qualcosa dell'esperienza.



C'è tutto l'elemento di andare al negozio, guardare tutti gli album, sceglierne uno, specialmente se puoi averlo su picture disc o vinile colorato, portarlo a casa, togliere il foglio protettivo, aprire la copertina, vedere l'artwork e i dettagli, aprire la copertina interna, vedere una nuova serie di artwork su quella, o un foglio intarsiato, e infine arrivare al disco immacolato e non suonato, che poi hai dovuto praticamente ascoltare nella sua interezza nell'ordine in cui l'artista intendeva.



A meno che, naturalmente, non lo facessi cadere prima.



Recentemente ho iniziato a tornare al vinile e lo sto facendo principalmente per motivi nostalgici.

Ma seriamente, questi non sono semplicemente fantastici?




A sinistra l'attrice, a destra il ritratto di Anna Bolena. A meno che il regista o gli autori fossero daltonici o completamente ciechi, c'è qualcosa che non quadra, come va di moda ultimamente ci troviamo di fronte al classico caso di politicamente corretto e buonismo a oltranza. Non va bene fare una serie dove non ci sia almeno un attore di colore! Sarebbe razzista! E chi se ne frega se nell'Inghilterra del XVI° secolo non esistevano persone di colore, mettiamocele lo stesso!



Bonus:

Ammirate Achille e Giulio Cesare






Io in ambito musicale sono veramente una vecchia ciabatta rockettara, ascolto sempre la stessa roba che ascoltavo da ragazzino (con qualche lodevole eccezione), non mi sono mai filato x-factor, sanremo ed ESC e sono poco predisposto alle novità. A mia "difesa", non sono uno di quegli imbecilli che passa il tempo ad insultare sui social gli artisti che non apprezza, mi limito semplicemente a non filarmi le cose che non mi piacciono o interessano.

Qualche giorno fa un mio amico mi ha fatto questa stessa domanda e, incuriosito, sono andato a dare un'occhiata alla competizione. Ora, io non so se sia sempre così, ma in mezzo ad una maggioranza di ballad più o meno riuscite e pop commerciale (di buona qualità comunque), c'erano almeno 5–6 canzoni straordinarie.


Go_A - Shum (Ucraina)



Technofolk pazzesco, un'energia incredibile, non il mio genere ma talmente ben fatto da essere trascinante.


Blind Channel - Dark side (Finlandia)



Nu metal in stile nordico, con forti richiami ai Linkin Park. Niente di innovativo ma davvero ben eseguito e divertente


The Roop - Discoteque (Lituania)



Elettropop strano, con una coreografia azzeccatissima e divertente, roba che farebbe ballare anche una cariatide con l'artrosi


Daði & Gagnamagnið - 10 years (Islanda)



Fottuti geni, niente da aggiungere.


Måneskin - Zitti e buoni (Italia)



Essendo l'argomento della domanda ed il brano che ha vinto il concorso, spenderò qualche parola in più.

Il pezzo è semplicemente fantastico. Se fosse cantato in inglese da una band come i Red Hot Chili Peppers, tutti i rockettari italiani dei miei maroni che li criticano spietatamente starebbero lì a sbavare estasiati. Tralasciando la presenza scenica della band che è straordinaria, il brano ha tutte le caratteristiche per essere un "instant-classic".

  • E' costruito su un paio di riff semplici (sì, il rock DEVE essere semplice) ed orecchiabili;

  • gioca benissimo su una serie di crescendo e diminuendo;

  • tutti gli strumenti hanno un loro momento di gloria (ed in un brano da 3:30 non è cosa facile);

  • il primo ed il secondo verso sono musicalmente uguali ma il canto in doppio tempo del secondo li rende diversi e monta un'energia incredibile;

  • il bridge prima del gran finale stacca completamente con una chitarra in stile funky che si integra benissimo e sorprende l'ascoltatore

  • il finale è un classico del rock, con una pausa solo batteria e voce prima di rientrare con tutti gli strumenti a piena potenza

Sì, hanno assolutamente meritato di vincere e ringrazio il mio amico che mi ha portato ad interessarmi all'ESC, perché mi ha portato ad uscire dalla mia zona di comfort ed a scoprire tanta nuova musica straordinaria.

Se il rock si sente poco è soprattutto colpa dei bacchettoni come me che hanno perso la voglia di mettersi in discussione e di ascoltare con la giusta predisposizione le novità che vengono proposte.

Il mondo sta impazzendo per questi ragazzi, sono al nono posto nella classifica MONDIALE di spotify cantando in italiano! Potremmo avere per le mani la prima rock band italiana leggendaria a livello mondiale. Coccoliamoceli e lasciamoli crescere, miglioreranno sicuramente i loro difetti (e ne hanno, mica possono essere maturi a 20–22 anni), osserviamo e godiamoci la loro crescita artistica e supportiamoli, vuoi mai che il loro successo non convinca i produttori ad investire di più sul rock anziché la solita minestra commerciale?







1—Jack Nicholson lavorava come usciere in un cinema su Hollywood Blvd.

—“guardavo le persone che si abbracciavano e poi puntavo la mia torcia per metterle in imbarazzo a morte.”—-

2-Penn Gillette di Penn and Teller era un inserviente ospedaliero. Il peggio era impedire che "macchie di pelle e frattaglie umane ostruissero gli scarichi".

3—Willem Dafoe “da adolescente ho rilegato Penthouse e Hustler in una fabbrica del Midwest. Mai una volta ho guardato quelle foto erotiche".

4—Julianne Marguiles impacchettava gli effetti personali dei morti in un ospedale locale

5-Danny DeVito insegnava alla Wilfred School of Beauty nel New Jersey. Specialità: acconciature da alveare

6—Brad Pitt vestito da pollo, ha lavorato come addetto al saluto per il ristorante messicano El Pollo Loco a East LA.

7—Warren Beatty ha catturato i topi nel backstage del National Theatre di Washington mentre Helen Hayes suonava "The Skin of Our Teeth".

8—Hugh Grant puliva i bagni dell'IBM a Londra, “Ero bravo. Non c'è niente che non so sulla pulizia di un gabinetto."


La strana morte di Brandon Lee…

Il 31 marzo 1993 a Wilmington, Carolina del Nord, Brandon fu ferito involontariamente da un colpo di pistola mentre stava recitando nel film Il Corvo: La scena è quella in cui Eric torna nella sua abitazione e ricorda il momento della sua morte. L'arma che lo uccise era in mano a Michael Massee.


Brandon Lee

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Videomaker (analogamente a filmmaker, da "film" e "make"="fare", colui che "fa" i film) è un neologismo entrato nell’uso comune della lingua italiana, a seguito della larghissima diffusione delle apparecchiature digitali di ripresa e montaggio. Per definizione, il videomaker è colui che cura personalmente le riprese e il montaggio dei suoi lavori, che in seguito verranno diffusi attraverso canali tv, web, oppure festival di cinema e/o cortometraggi.
Nella lingua inglese il vocabolo filmmaker è anche riferito più in generale al regista cinematografico.

 



Immagino che una volta raggiunto un eccellente livello di conoscenza della tua lingua madre, l’unica cosa che ti può rendere un cattivo scrittore può essere il contenuto dei tuoi scritti: essere noioso, ripetitivo, scontato e/o banale, non avere fantasia… insomma la lista è lunga.

Non puoi essere fortunato a Hollywood.

Anche essere un attore di serie B a Hollywood è considerato un onore e un'impresa sbalorditiva. Non puoi comprare i fan. Dwayne Johnson aveva già una grande base di fan dalla sua carriera di successo in WWE, quindi quando i suoi fan hanno scoperto che voleva diventare un attore, sono stati di supporto al 100%. Sebbene non sia sicuramente il miglior attore del settore, è tutt'altro che il peggiore. Nonostante il suo fisico enorme, è fantastico quando si tratta di ritrarre personaggi emotivi che sembrano duri all'esterno ma in realtà sono morbidi all'interno. Diventare "l'attore più pagato" nel 2019 e nel 2020 non è una fortuna.





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Un album da solista o album solista o album come solista (in inglese solo album o solo record) è un album musicale del cui contenuto è responsabile un singolo cantante in contrapposizione a un gruppo musicale di cui fa (o ha fatto) parte.

Impiego del termine

Gli album da solista non indicano, come potrebbe indicare il nome, il prodotto di un lavoro attribuibile in maggioranza ad un singolo artista, ma principalmente un progetto in cui quest'ultimo esercita un controllo creativo maggiore sul prodotto rispetto a quello che avrebbe lavorando nella band di cui fa o ha fatto parte (questo non esclude tuttavia che egli contribuisca in effetti a creare tutti i suoni ed i testi dell'album, come è stato il caso di Paul McCartney). Essi possono essere considerati rappresentazione diretta dell'artista, ponendo al centro dell'attenzione la sua abilità vocale o strumentale nell'interpretazione della musica propria o di altri.
C'è un certo dubbio nella critica se considerare "tecnicamente" solisti album in cui compaiono tutti gli elementi della band di origine.
Un critico si espresse in tal caso riguardo a Ringo, il terzo album solista di Ringo Starr
(EN)
«[t]echnically... wasn't a solo album because all four Beatles appeared on it.»
(IT)
«Tecnicamente non era un album da solista perché vi comparirono tutti i Beatles»
(Jay Warner)
E in modo analogo:
(EN)
«Sandy Denny, long the leading female vocalist in England (worked on the latest Led Zeppelin LP) finds herself in contention for that honor here with the release of her first solo album. Technically solo, although in fact, she's surrounded by former Fairport Convention and Fotheringay personnel.»
(IT)
«Sandy Denny, a lungo la più importante vocalist donna in Inghilterra (ha lavorato all'ultimo LP dei Led Zeppelin) si trova in gara per tale titolo qui con l'uscita del suo primo album da solista. Tecnicamente solista, sebbene in realtà, sia circondata dal precedente staff dei Fairport Convention e dei Fotheringay»
(Billboard)
.

Diffusione

Il concetto di "album solista" era conosciuto già verso la fine degli anni quaranta. Infatti nel 1947, in un articolo della rivista musicale Billboard si parlava del primo album solista di Margaret Whiting, in precedenza cantante per varie orchestre, per la Capitol.
L'utilizzo di album solisti è diventato frequente nel rock. Neil Young fu fra le prime personalità del rock and roll a comporre, nel 1969, un album solista (l'omonimo Neil Young), presagendo in parte una tendenza che fu centrale nel decennio successivo e che all'inizio degli anni ottanta era percepita come rilevante nelle dinamiche dell'Industria musicale.
Uno dei primi album solisti nel jazz fu Schlingerland, del batterista Sven-Åke Johansson, nel 1972.

Il rapporto fra gli artisti solisti e le dinamiche delle band

L'album musicale solista può rappresentare tanto una nuova fase creativa per l'artista che lascia definitivamente il gruppo in cui ha lavorato sino a quel momento (going solo), quanto un progetto temporaneo per indagare nuove frontiere creative (side projects).
L'effetto di questi progetti sulla band di origine non è chiaro. Esistono band che si sono dissolte con l'inizio della carriere solista di alcuni o tutti i propri membri, e quindi l'uscita di album solisti viene talvolta interpretata come un possibile sintomo di instabilità di una formazione musicale e uno dei fattori chiave per l'impoverimento di una scena musicale, ma non mancano opinioni opposte che ritengono l'effetto sulla band stessa di uno o più progetti solisti dei suoi componenti minimo o non problematico (per esempio nel Pagan Metal), e altre ancora che vedono questi ultimi come una fase naturale della storia di un gruppo, persino utile in generale per la longevità delle band.

Il ruolo degli album solisti nella carriera degli artisti musicali

Nell'ambito della musica rock gli album da solista sono visti principalmente sia da parte della critica che degli artisti e degli addetti dell'industria musicale come l'opportunità per un musicista, soprattutto se eccessivamente identificato con uno specifico gruppo, di presentare un'espressione autentica e personale della propria musica. Molto frequenti sono i solo albums prodotti da band vocalists.
Per l'artista, la possibilità di lavorare o di apprendere a lavorare in modo flessibile con persone differenti è un altro fattore considerato cruciale. L'album da solista è quindi visto come un mezzo per stabilire una rete di nuovi contatti e migliorare le proprie relazioni sociali tanto con l'ambiente discografico che con il pubblico. In generale esso è percepito come un'opportunità di crescita e maturazione personale, per andare oltre gli schemi usuali.
Nella musica prettamente strumentale, quale il jazz, è possibile per l'artista sperimentare differenti formazioni musicali. Secondo i critici l'album da solista permetterebbe di realizzare al meglio il potenziale dell'esecutore, concentrandosi sull'arrangiamento e le scelte musicali.
Alcuni artisti ritengono la composizione di un album da solista un qualcosa di stimolante ma che richiede molto impegno e per questo potrebbe rivelarsi potenzialmente rischioso, anche nelle opinioni di alcuni addetti all'industria musicale. Sebbene vi siano persone che ritengano che il nome di un artista affermato, in quanto noto, abbia già un forte appeal sul pubblico, una delle principali ragioni per un insuccesso discografico potrebbe essere un basso tasso di cross-over fra i fan.
Il giudizio che emerge dalla critica musicale sulla qualità dei progetti solisti è articolato:
(EN)
«So yes, side projects are wild cards, adn they can understandably release some butterflies into the stomachs of music fans.»
(IT)
«Quindi è vero, i progetti solisti "temporanei" sono un'incognita, e possono comprensibilmente lasciare qualche farfalla nello stomaco dei fan della musica»
(Andrew Bain)
C'è una tendenza a dividere i risultati in due tipologie diverse: ci sono gli album solisti in cui l'artista riesce ad esprimere appieno il suo potenziale, con punte di originalità e freschezza, ma essi convivono frequentemente con risultati scarsi con risultati di critica e di vendita sotto le aspettative.
Per molti critici questi ultimi sono la maggioranza degli album solisti, in particolare se progetti di strumentisti di band. Spesso si rimarca in modo generale l'aridità o la pomposità, e la vanità della maggioranza di certe operazioni.
Tuttavia non si mancano di stressare le eccezioni, soprattutto in quanto tali, in particolare Sting. Mike Oldfield è invece citato come esempio di polistrumentista che è riuscito ad ottenere ottimi risultati anche da solista.


 



Vincere la statuetta d'oro è IL sigillo di approvazione, la più alta convalida, la consapevolezza di avercela fatta in un settore esigente e instabile.

Vincere un Oscar rafforza la credibilità. Il prestigio che ne deriva apre molte opportunità.

Il vero valore della vittoria sta nell'influenza derivata. Il prestigio e la pubblicità sono un trampolino di lancio per ruoli più grandi in futuro.

Gli uomini, secondo uno studio della Colgate University, godono di un aumento di stipendio dell'80%.

Un premio per il miglior attore dà al vincitore un aumento di stipendio di oltre 3 milioni di dollari, secondo MarketWatch.






Tutti conoscono quanto sia maniacale Tom Cruise riguardo il realismo delle scene d'azione. Per questo le effettua lui in prima persona, a proprio rischio e pericolo, fino a rasentare la pura follia. Ne è l'esempio la famosa scena del film "Mission impossible" che lo vede protagonista sull'aereo in decollo mentre salta e corre su una delle ali, scivola su un fianco e si aggrappa al portellone. L'aereo decolla e lui è lì, aggrappato. Per fare questo ha dovuto convincere il regista che si è opposto fino all'ultimo cedendo poi alle sue insistenze. Sono state allora prese delle precauzioni, come una tuta protettiva che l'attore aveva sotto il vestito, ma il decollo comportava comunque un volo di 7 minuti. Cruise ha indossato anche lenti a contatto speciali per proteggere tutta la cornea, perché anche il minimo pulviscolo in un occhio a quella velocità avrebbe potuto creare danni irreparabili alla vista. Finita la scena mozzafiato, hanno tutti applaudito e tirato un sospiro di sollievo per lo scampato pericolo. Immaginatevi la faccia del regista quando è stato lo stesso Cruise a decretare che, secondo lui, non era tutto così perfetto come doveva essere e ha rifatto la scena per ben altre 7 volte.









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Un album di remix è un album discografico solitamente contenente remix di canzoni precedentemente registrate in una versione differente. Uno dei primi album di remix fu Aerial Pandemonium Ballet di Harry Nilsson, pubblicato nel 1971. Blood on the Dance Floor: HIStory in the Mix di Michael Jackson è invece il più venduto di sempre.
Nonostante esistano da parecchi anni, solo dopo il 2000 gli album di remix hanno riscosso un successo di pubblico e critica lontanamente comparabile a quello dei classici album di inediti. Il primo album di remix a debuttare alla prima posizione nella Billboard 200 è stato infatti J to tha L-O!: The Remixes di Jennifer Lopez, del 2002, mentre Reanimation, album di remix dei brani contenuti in Hybrid Theory, pluripremiato album di debutto dei Linkin Park, ha avuto un discreto successo negli Stati Uniti d'America e in Europa, vendendo oltre tre milioni di copie in tutto il mondo.