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Con l'espressione inglese popular music si intende una macrocategoria che include tutti i generi e le correnti nati e affermatisi all'interno dell'industria della musica. Prodotta con logiche di distribuzione di massa e rivolto a un pubblico eterogeneo dal punto di vista socioculturale, incorpora in sé sia il mainstream e che l'underground musicale. In musicologia la popular music è spesso distinta dalla musica colta e dalla musica tradizionale, assieme alle quali, secondo Philip Tagg, forma un "triangolo assiomatico" di macrogeneri musicali.

Definizione

«La nostra musica preferita oggi ci raggiunge malgrado il processo industriale; e questa è precisamente la ragione per cui la musica che più amiamo è portata a sfidare le condizioni della sua stessa esistenza.»
(Simon Frith, L'industrializzazione della musica tratto da Enciclopedia della musica, vol. 1, 2001)
Il musicologo Allan Moore descrive la popular music come
«quell’insieme di attività musicali comuni nel mondo contemporaneo che va dalle canzoni al rock, dalla musica cinematografica e televisiva al jazz»
Per gli studiosi è complesso decidere entro quali parametri definire la popular music. Il musicologo Frans A. J. Birrer riassume in quattro categorie:
  • 1) Normativo: che cataloga la popular music come un genere inferiore
  • 2) Negativo: musica che non rientri nelle categorie di folk e "seria"
  • 3) Sociologico: musica che identifica i diversi gruppi sociali
  • 4) Tecnologica: musica in cui investe un ruolo importante il mercato di massa e l'industria dei mass-media
Secondo Richard Middleton e Peter Manuel invece tali categorie prese singolarmente sono insufficienti a definire la musica popolare, proponendo come parametri sia il lato della diffusione della musica tramite i media, sia la musica prodotta dall'alto o dal basso, analizzandole poi dal punto di vista del mercato.

Origine del nome e distinzioni

Il termine popular music nacque negli anni venti ed era usato in senso molto ampio per riferirsi all'intero corpus della musica occidentale di massa, intesa come "di gradimento generale, diffuso" ("having popular appeal").
La necessità di riferirsi a un concetto ingombrante come popular music in termini comprensibili e comuni a tutti, ha generato un dibattito ancora aperto e una serie di espressioni, spesso usati erroneamente come sinonimi da studiosi e appassionati: musica leggera, commerciale, di massa, rock, pop. Una tale proliferazione di termini nasce probabilmente dall'esigenza di rendere al meglio nella lingua italiana la traduzione inglese di popular music. Sebbene si possano riscontrare casi in cui si è deciso di tradurre letteralmente dall'inglese popular music all'italiano musica popolare, molti studiosi accusano il termine "musica popolare" di creare confusione. In molti quindi preferiscono l'uso del termine "popular music" applicato alla lingua italiana.
La popular music non va confusa con la pop music (o musica pop), espressione che, pur condividendone le radici (infatti pop vale come contrazione di popular), viene «ormai acquisita come parola identificativa di un non ben identificabile sottoinsieme della musica popular, più facile e commerciale di altri», connotato da «uno stile di sicura presa sul pubblico e di facile consumo», che divenuta fenomeno di consumo di massa a partire dagli anni cinquanta del Novecento. Dopo l'affermazione del rock and roll degli anni cinquanta, le correnti principali che costituiscono il macroinsieme musica popolare sono il pop e il rock. Questo ha creato frammentazione e specificazione del senso generale dell'espressione popular music si è prodotto all'incirca alla metà del XX secolo, nel momento in cui forme di musica ritenute tradizionalmente come meno "colte" si sono impossessate di uno status culturale più solido: il pop si è affermato come musica di facile ascolto e di intrattenimento su larga scala, mantenendo il senso originario di popular appeal e plasmando la sua struttura su logiche commerciali ben precise, mentre il rock, ereditando il portato anche sociale dell'eversione rock & roll, si è conquistata un'identità controculturale e underground.
L'espressione musica popolare è una traduzione letterale dell'inglese popular music, ma quest'ultima, riassumendo tra le tante definizioni datele, è concepibile come musica "fatta per la gente", creata cioè per essere accessibile a un numero quanto più grande possibile di persone con l'aiuto dei media. la seconda è invece musica "fatta dalla gente", di tradizione e generalmente a trasmissione orale. Con lo sviluppo in quest'ordine dell'editoria musicale, della radio e dell'industria discografica, il termine inglese popular music ha assunto significati autonomi rispetto alle forme musicali appartenenti alla musica popolare.
Un altro tentativo di traduzione è stato fatto con musica leggera, ma - in modo simile alle espressioni musica pop, musica commerciale e musica di consumo - non ricopre il significato di popular music in modo esauriente.



Storia

Musica tradizionale e musica "colta"

Prima dell'Ottocento, in Europa, le uniche correnti musicali concepite erano la musica popolare (oggi tradizionale, cioè precedente all'industria musicale) e la musica generalmente intesa oggi come "colta"; ciò mostra una netta divisione sociale e culturale tra il pubblico.
I compositori professionisti potevano lavorare solo su commissione di un'istituzione religiosa o alle dipendenze di una corte, mentre le composizioni di autori dilettanti o minori si potevano tradurre nelle cosiddette variazioni e reinterpretate dai compositori famosi (es. variazioni sul tema della follia, variazioni Goldberg di Bach ecc.).
Tra il XVIII e il XIX secolo, con l'ascesa della borghesia, i concerti vengono aperti ad un pubblico più ampio, e i compositori, per utilizzare un termine moderno, diventano dei "liberi professionisti", producendo composizioni anche per "uso domestico", cioè spartiti di facile reperibilità e a basso costo in modo che chiunque potesse suonare le musiche più popolari anche a casa propria.
Esempi di questa tendenza si possono trovare nei lied tedeschi e nelle canzonette per pianoforte di Donizetti, due forme con una struttura comune a molti brani pop moderni. A questo si aggiunse poi sul finire del Settecento un notevole aumento di concerti di musica popolare nei "giardini di piacere, sale da ballo, teatri popolari e cancerti da camera". Nasce infatti un'editoria che stampa spartiti musicali e che ne tutela il diritto di composizione (una prima forma del moderno diritto d'autore), ma non ancora di esecuzione. I primi esecutori di musica popolare collaborarono con l'industria dello spartito musicale per diffonderne i prodotti, sempre più persone si trovarono così coinvolte nella musica, partecipando a cori amatoriali, o all'attività delle orchestre.
Napoli intorno ai primi dell'Ottocento vide il fiorire di negozi e numerosi editori musicali (Guglielmo Cottrau, Fratelli Fabbricatore e Fratelli Clausetti, per citarne alcuni) che diedero l'avvio a quella che oggi viene chiamata l'epoca della Canzone classica napoletana. Nel 1839 nacque così il primo concorso canoro di Piedigrotta. Le canzoni proposte presentano caratteristiche tipiche della musica popolare partenopea ma in forma di arrangiamenti ed esecuzioni tali da sembrare arie d'opera lirica; le canzoni più di successo vengono stampate su fogli singoli detti copielle, contenenti testo e melodia, spesso diffuse dai "posteggiatori", musici vagabondi che suonavano le canzoni o in luoghi al chiuso o lungo le vie della città. Con l'editoria degli spartiti venduti in massa (la canzone te voglio bene assaje vendette ben 180.000 copielle nasce una prima forma di industria musicale.
Contemporaneamente, negli Stati Uniti, Stephen Foster, musicista autodidatta e compositore di ispirazione musicale europea, in particolare italiana e tedesca, mette in scena spettacoli goliardici parafrasando la musica folclorica americana nello stile dei neri, adottando un'orchestra di bianchi che facevano uso di strumenti quali violini, banjo e chitarre.

Hillbilly, Race records e Tin Pan Alley

Tra l'Ottocento e il Novecento la scena musicale si concentra nelle grandi città, a New York in particolare poiché gli editori spostano i propri uffici vicino ai teatri. L'editoria newyorkese – e di conseguenza il genere di musica che viene da essa divulgata – viene soprannominata Tin Pan Alley da un noto giornalista del periodo; tra gli appartenenti a questa categoria nei primi anni si possono citare personaggi di spicco quali Cole Porter e George Gershwin, di estrazione classica ma fortemente influenzati dal nascente ragtime.
La musica tin pan alley domina i gusti degli americani, conquistando cospicui successi nelle vendite, su tutti il brano After the ball (1891) di Charles K. Harris supera i cinque milioni di spartiti venduti. Nei primi del novecento il fonografo di Thomas Edison viene soppiantato dall'invenzione del grammofono da parte di Emile Berliner, in quanto il supporto utilizzato, il disco, è più resistente ai cambiamenti climatici e soprattutto è possibile farne delle copie, cosa che non era pensabile per il cilindro dell'americano; prende così piede l'industria discografica.
Nei primi decenni del nuovo secolo la categorizzazione discografica è così organizzata: la musica di tin pan alley, dal maggior successo; hillbilly, antenata della musica country, proveniente dalle campagne e di ispirazione principalmente irlandese e africana, riprende l'amalgama strumentale degli spettacoli comici di Stephen Foster; i cosiddetti "race records", la musica dei neri comprendente il ragtime, poi jazz e il blues.
La popular music nasce quindi con la commercializzazione discografica e editoriale della musica popolare.

Innovazioni tecnologiche e dopoguerra

Con l'introduzione commerciale della radio (intorno agli anni venti) il copyright acquista anche il diritto di esecuzione e nascono due associazioni di editori: la ASCAP che si occupa di musica tin pan alley e la BMI che si occupa di musica nera e hillbilly. Le associazioni in sostanza richiedono un pagamento alle radio per la trasmissione dei brani, queste ultime però, salassate dalle esose richieste degli editori newyorkesi, trasmettono solo canzoni registrate dalla BMI perché molto più economiche. Tin Pan Alley è in declino.
L'invenzione del microfono negli anni trenta porta i cantanti a sperimentare una nuova forma di canto, fino ad allora le esibizioni erano possibili solo con urli, voci molto alte e potenti, fischi o addirittura megafoni, con la nuova tecnologia invece è possibile anche solo "sussurrare", creare un'atmosfera più intima e confidenziale: nasce la figura del crooner; tra i maggiori esponenti troviamo Dean Martin, Frank Sinatra e Bing Crosby.
Dopo la seconda guerra mondiale le tecnologie prima utilizzate per lo spionaggio, soprattutto di provenienza tedesca, vengono utilizzate per migliorare la qualità delle registrazioni in studio.
la rivista billboard rinomina la categoria race records con rythm & blues, definita così, oltre che per utilizzare un termine politicamente corretto, anche per definire un innovativo impatto ritmico, poi accresciuto ulteriormente in seguito all'introduzione del basso elettrico (1951).
Le major del tempo sono la Columbia e la RCA, la prima nel 1948 inventa e adotta il vinile 33 giri, più adatto per le registrazioni di musica colta, la seconda preferisce usare il formato 45 giri che diventa inizialmente il preferito per i brevi singoli di popular music.

Look e consumismo

Il termine payola deriva dalla crasi delle parole inglesi "pay" (pagare) e "victrola" (una famosa marca di riproduttori sonori), nel mondo del business musicale è una pratica che consiste nella corruzione di un dj o di un direttore radiofonico da parte di società di edizioni (es. ASCAP, BMI, SIAE ecc.) o di etichette discografiche in cambio della messa in onda dei brani da loro licenziati. Questa pratica da sempre in uso fin dalla nascita della radio commerciale non è stata ritenuta illegale fino al 1960 quando Alan Freed venne incriminato (a partire da una operazione legale della ASCAP) per aver accettato $2.500 dalla BMI, somma che, stando alle dichiarazioni del disc jockey, voleva rappresentare un premio di gratitudine e che non lo avrebbe minimamente influenzato nella programmazione. Freed pagò la cauzione, ma lo scandalo distrusse tanto la sua carriera quanto quella di molti altri dj di rock & roll.
La nascita del bebop segna anche la presa di coscienza da parte degli afroamericani della loro centralità artistica e l'evoluzione della popular in un fenomeno culturale molto più vicino alla sociologia che alla musica. Alla fine degli anni quaranta, i giovani di colore che ascoltano bebop ci tengono a dare una particolare immagine di sé, immagine che riflette quella degli esecutori della loro musica preferita, indossano zoot suits cioè larghi abiti trafugati dai magazzini della marina militare e vengono chiamati zooties.
Gli anni cinquanta segnano l'inizio del consumismo in ogni campo industriale: gli esperti di marketing e pubblicità vedono nel fenomeno dell'emancipazione giovanile terra fertile per i nuovi prodotti e il mercato discografico non è più solo legato alla musica dell'artista ma anche alla sua immagine, grazie soprattutto all'avvento della televisione.
Nel '51 il dj statunitense Alan Freed fonda il primo programma di musica r&b, "The Moondog House". I critici sono discordanti sulla nascita del rock & roll: c'è chi dà la paternità del genere a Ike Turner con rocket 88 (1951), chi a Chuck Berry e T-Bone Walker che fanno della chitarra elettrica lo strumento principe, ma la maggior parte per convenzione fa risalire l'origine a Bill Haley & his comets con Rock Around the Clock che divenne un notevole successo nel 1955. L'esplosione del rock & roll porta i media a congestionare questa nuova percezione della cultura giovanile nella figura di Elvis Presley che scandalizza l'America con le sue movenze sul palco; tra gli altri protagonisti del genere si possono citare Jerry Lee Lewis, Little Richard, Buddy Holly e Ritchie Valens, la morte di questi ultimi due in un incidente aereo nel 1959, l'allontanamento dalle scene di Elvis per il servizio militare, lo scandalo di incesto e bigamia in cui piombò Jerry Lee Lewis e soprattutto lo scandalo "payola" che si può interpretare come un attacco diretto e mirato alla musica rock per favorire il ritorno del perbenismo americano; tutti questi avvenimenti segnano la fine del rock & roll come fenomeno musicale e, almeno in superficie, culturale.
In Giamaica con Theophilus Beckford nasce lo ska.
Tra la fine del '50 e l'inizio dei '60 fa la sua apparizione nelle scene musicali e cinematografiche il primo personaggio costruito appositamente per soddisfare le richieste del pubblico dei teenager: Fabiano Anthony Forte detto Fabian. Questo periodo vede il ritorno in auge della musica sullo stile dei crooner (Paul Anka, Al Martino), dei gruppi vocali (The Supremes, The Isley Brothers) e strumentali (Shadows, Link Wray, Dick Dale, The Ventures). I nuovi idoli sono giovani ben educati e dall'immagine pulita, soprattutto italoamericani dalla voce impostata e cristallina, figure ben lontane da personaggi come Eddie Cochran o Gene Vincent. Si impone così un nuovo modello di successo per il mondo discografico, modello che viene prontamente adottato dal fondatore della prima etichetta discografica diretta completamente da afroamericani: la Motown Records di Berry Gordy. L'intuizione vincente di Gordy è rendere la musica r&b ampiamente accettabile e fruibile da un pubblico più numeroso, per fare ciò si occupa personalmente della supervisione in ogni fase produttiva di ogni singolo, sviluppa un proprio sound e caratterizza ogni pezzo con un certo appeal, elimina la figura del manager, assume come vicepresidente e rappresentante l'amico Barney Ales, unico bianco dello staff, in modo da facilitare i rapporti con i distributori, impone ai suoi artisti una certa immagine pubblica facendo seguire loro i corsi della International Talent Management Incorporated su come comportarsi, parlare o persino fumare una sigaretta in modo accattivante. In un ambiente a conduzione famigliare ma quasi dittatoriale per gli artisti, Gordy percepisce i gusti del pubblico bianco e i meccanismi del pop riuscendo a proiettare nella parte alta della classifica cantanti come Diana Ross, Marvin Gaye, Smokey Robinson, Stevie Wonder e i Jackson five, sperimentando una logica di "vendibilità della musica" che si paleserà negli anni a venire influenzando pesantemente le manovre commerciali delle grandi etichette discografiche.

Mainstream e underground musicale

L'impressione che si può dare della storia della musica in generale e della storia del popular in particolare è comunque molto generica, sarebbe praticamente impossibile elencare e definire con precisione ogni periodo attraversato dalla musica moderna senza che si parli di mainstream e di underground musicale. Per la musicologia infatti non è sempre facile tracciare una linea di demarcazione netta tra queste due correnti a causa di continui fraintendimenti dei termini e di accavallamenti stilistici, per esempio il termine rock inteso come "musica ribelle" e controculturale è successivo agli anni cinquanta, poiché in questo periodo il termine pop era essenzialmente sinonimo di rock and roll, infatti questa musica, per quanto già allora rivoluzionaria e selvaggia, all'epoca ne era l'anima commerciale. Negli anni sessanta, il rock & roll è ormai superato e sostituito in popolarità dal beat, in questo periodo la popular music diventa più internazionale che mai grazie all'attenzione mediatica mondiale riservata ai Beatles e alla diffusione delle fanzine a loro dedicate. Anche l'Italia dopo il 1955 (il primo pezzo rock and roll italiano è Coccinella di Ghigo Agosti) conosce la nuova e dilagante invasione anglosassone del beat (I Corvi, I Giganti, Equipe 84).
Il riff di You Really Got Me (1964) dei Kinks inventa virtualmente l'hard-rock.
Nella seconda metà dei '60 il pop conosce il bubblegum dei Monkees, Turtles e Ohio Express.
Il termine rock oggi può essere inteso sia come "musica alternativa" che come "caratteristica aggressiva", quest'ultima definizione ha dato origine alla denominazione di generi che con la cultura alternativa non c'entrano niente, per esempio all'ossimoro ideologico del genere pop/rock. È dunque in questo periodo, con l'intromissione del rock, che avviene la scissione semantica tra i termini pop e popular, in quanto la popular music assume anche un'identità culturale rilevante e l'attenzione della critica specializzata.
Se il beat inglese di metà anni sessanta costituisce il lato mainstream, la musica di tendenza stimolata dai media e dall'industria discografica, in reazione al consumismo del decennio precedente e in linea con il germe anticonformista del rock & roll inizia a formarsi nella popular music anche una sottocultura che da un lato lega alla musica tematiche dal forte impatto sociale pescando dal linguaggio della musica folk (Contemporary folk music), con Bob Dylan, Pete Seeger e Woody Guthrie che fanno del "messaggio" un punto di forza, da un altro lato va incontro a una ricerca tecnica e stilistica ribelle e provocatoria o più semplicemente alternativa con gruppi e artisti come Fugs, Standells (a questi due in particolare si deve lo sviluppo dell'ideologia controculturale, dando di fatto alla luce il rock inteso come musica ribelle).
Mentre Santana e Jimi Hendrix reinventano la chitarra elettrica e la figura del chitarrista, prende piede la controcultura hippie legata alla musica psichedelica, agli allucinogeni come simboli di una nuova presa di coscienza, alla protesta e alla rivoluzione sessuale, che culminerà con la cosiddetta Summer of Love del '67.
I Led Zeppelin sono il primo gruppo il cui successo di massa non dipende dalla programmazione radiofonica dei singoli, in più lanciano l'hard rock e definiscono l'LP come mezzo più adeguato per il rock.
I Black Sabbath, invece, si impongono come antesignani del metal e delle sue future evoluzioni. Intanto prende forma la cultura Glam, corrente che valorizza, quasi estremizzandolo, l'impatto visivo dell'artista (T. Rex e New York Dolls).
La ricercatezza tecnica proseguirà con il già citato progressive rock, che troverà una sua età dell'oro anche in Italia.
In Germania con gruppi come Can, Kraftwerk, Tangerine Dream e poi in America con i Suicide si definisce la musica elettronica in senso moderno e l'hip hop diventa popolare grazie al dj giamaicano Clive Campbell. In reazione al progressive e conseguentemente alla diffusione di un dilagante nichilismo nato dalle ceneri del movimento hippie, nella metà degli anni settanta esplode e si consuma il movimento punk, originato musicalmente da una estremizzazione del garage, che ritorna a fare del messaggio e del linguaggio il suo punto di forza insieme alla velocità e alla linearità delle esecuzione con gruppi come Ramones, Clash, Sex Pistols, Pop Group, Damned e Cramps, ma poche delle band citate riusciranno poi a evolvere ulteriormente il punk verso qualcosa di veramente nuovo, cosa che avverrà invece negli Stati Uniti con la new wave dei Pere Ubu, Devo, Talking Heads, Television, in Inghilterra con Ultravox, Gang of Four e Joy Division, mentre i Roxy Music insieme a Smiths e Simple Minds contribuiranno a influenzare l'onda new romantic poi portata al successo da Spandau Ballet e Duran Duran.
Mammagamma (1982) degli Alan Parsons Project è il primo brano suonato interamente da un computer, confermando così l'inizio dell'era della musica digitale. Siouxsie and the Banshees fanno prendere forma al movimento dark che influenzerà gruppi come Cure e Bauhaus. Brian Eno, ex Roxy Music, porta alla luce la no wave di Lydia Lunch e Arto Lindsay, movimento sostenuto anche dagli australiani Birthday Party di Nick Cave, derivante dal punk e caratterizzato dal rifiuto delle convenzioni imposte dalla musica pop.
Si può notare che questo periodo è ricchissimo di varie correnti musicali e band legate a etichette discografiche indipendenti, questo grazie a una rivoluzione auto-editoriale ("do it yourself") lanciata dal punk, questa tendenza in ambito musicale nei primi anni ottanta crea molta confusione tra ciò che può essere definito pop e ciò che può essere definito rock (si veda anche la popolarità mainstream acquisita dal metal) si specifica infatti che questa spaccatura culturale all'interno della musica occidentale non è assolutamente netta ma generalmente individuabile, comunque la popular music conosce in definitiva le caratteristiche principali delle proprie correnti mainstream e underground, identifica cioè una corrente relativamente impopolare e ricercata che ne influenza una popolare e di tendenza con nuovi elementi tecnici, stilistici e ideologici.

I video musicali e Internet

Il video si accosta alla musica fin dalla nascita del cinema sonoro ma l'importanza comunicativa che ha l'immagine dell'artista si comprende appieno solo negli anni cinquanta con le riprese dei concerti dei musicisti rock & roll. Il video musicale può essere quindi considerato un incentivo espressivo notevole per gli artisti, si pensi ad esempio alle sperimentazioni musicali/visuali degli anni sessanta oppure ai Devo che li usano per diffondere la loro teoria della "devo-luzione", i Pink Floyd li hanno usati ampiamente nel corso dei loro tour e sono un elemento essenziale per il gruppo Residents.
Ma l'idea vera e propria di uno sfruttamento commerciale "di massa" arriva negli anni ottanta.
Mtv (prima messa in onda 1981) e network simili dalla metà degli anni ottanta si affermano come un ulteriore mezzo divulgativo e una notevole opportunità di acquisire visibilità e popolarità, le trasmissioni video portano anche a una suddivisione commerciale dei generi per venire incontro ai gusti di più persone, in particolare dei giovani, questo perché appunto la tv si rivolge a un pubblico sempre più vasto e per funzionare deve poter agire su più target. Ovviamente la necessità di audience e la presenza dell'aspetto visuale porta i network a favorire un certo tipo di band o di solista piuttosto che un altro, nascono le boy band (Take That, *NSYNC) e le girl band (Spice Girls, Destiny's Child) gruppi vocali la cui immagine gioca un ruolo fondamentale. In questo periodo le major escono dalla crisi in cui si erano trovate dopo l'esplosione delle etichette indipendenti, ma negli anni novanta si trovano ad affrontare un altro fenomeno che piegherà la curva delle vendite discografiche.
Internet è un'altra notevole innovazione per quanto riguarda la diffusione della musica, ma in modo diverso rispetto alla radio o alla televisione, infatti il fruitore diventa un ascoltatore attivo, cioè gli viene data la possibilità di venire a conoscenza di un parco molto più ampio di generi musicali e soprattutto di scegliersi la "propria" musica, perché in internet non esiste necessariamente la logica del target mediatico, ogni utente può scegliere cosa ascoltare quando vuole, non deve cioè seguire una programmazione obbligata e le varie correnti musicali vengono generalizzate in minor misura. Si sviluppa anche una sorta di passaparola virtuale, simile a ciò che avveniva negli anni sessanta, e un ritorno dell'indie, tutto questo ha portato lo sviluppo di una nuova corrente denominata New Weird America e di fatto all'abolizione, o comunque all'attenuazione, della figura del divo, poiché vi è una sorta di ridistribuzione dei fan e divisione in più movimenti culturali.
Siti come Myspace e YouTube permettono a chiunque di diffondere la propria musica nel web gratuitamente, ciò ha fatto la fortuna di molte band, come ad esempio Arctic Monkeys, Cansei de Ser Sexy e Ok Go.


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La Uk Music Hall Of Fame onora i musicisti che hanno raggiunto una fama illimitata a livello mondiale. I musicisti membri possono essere di qualsiasi nazionalità. La Hall Of Fame nasce nel 2004 con l'inserimento di cinque membri fondatori e altri cinque membri selezionati con il televoto del pubblico, per un totale di due da ognuna delle scorse cinque decadi. Dagli anni successivi, un gruppo di oltre 60 giornalisti ed impiegati nell'industria musicale decide quali musicisti inserire nella Hall Of Fame.

Al di fuori delle difficoltà ovvie, che sono presenti in qualsiasi professione, come essere motivati, ogni giorno, mettersi al pc e portare a termine i lavori.

Direi che è la parte dell'ideazione.



Una cosa è trovare un'idea per gli articoli, quando lo fai solo per divertimento.

Ma quando proponi articoli e competi per entrate effettive contro altri bravi scrittori, la posta in gioco è molto più alta. Se uno spera di essere un professionista in qualsiasi strada creativa, è davvero necessario intensificare ed esibirsi più della media, o verrai calpestato molto velocemente.

Scrivere non è come, con tutto il rispetto, ingegneria. Con questo voglio dire, puoi essere un ingegnere medio e continuare a guadagnarti da vivere.

Lo stesso non è vero per la scrittura. Devi essere l'1% superiore o più o sarai al verde. È guerra (con te stesso in molti casi).


Non gli è successo niente.

Il motivo per cui non sta lavorando così tanto come negli anni '80 e '90:

  1. I suoi film non tiravano al botteghino quando è passato alla televisione -Il potere di attrazione di Chuck Norris stava diminuendo a metà degli anni '90 e così è diventato una star televisiva con il programma Walker: Texas Ranger. Questa serie ebbe un successo eccezionale in onda e in syndication e Norris non tornò più al cinema come prima.

  2. È un uomo eccezionalmente ricco - il patrimonio netto personale di Norris supera i 70 milioni di dollari. Semplicemente ha poche ragioni per tornare alla routine della produzione televisiva o cinematografica.

  3. Sta invecchiando - Norris ha 78 anni nel 2018. Probabilmente non può eseguire molte delle mosse di arti marziali che poteva 25-30 anni fa e quindi non ci sarebbe molto da "fare" per lui se tornasse al cinema o alla televisione.

  4. Permette alle sue posizioni politiche e sociali di influenzare la sua selezione di ruoli - Norris ha dichiarato che non prenderà certi ruoli perché sono in conflitto con le sue opinioni politiche e/o sociali. Poiché questo è un suo diritto come interprete, non c'è niente da rimproverargli per questo. Tuttavia, questo significa che ci sono meno progetti in cui sarebbe un buon adattamento.

  5. Non è mai stato un buon attore - Nonostante cinque decenni nel business, Chuck Norris non è mai diventato un forte interprete. Mentre ha lavorato bene nei ruoli in cui è stato ingaggiato, non ha mai fatto lavori di scena; né ha accettato ruoli che avrebbero messo alla prova le sue capacità. Non c'è una grande ragione per lanciare Norris, dato che probabilmente non sarebbe in grado di avere successo nel ruolo.

Se Norris non cambia idea, è improbabile che torni all'intrattenimento tradizionale prima della fine della sua vita.





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Il teen pop è un genere di musica pop nella cui produzione, promozione, e marketing, le case discografiche si orientano espressamente verso un pubblico costituito da giovanissimi consumatori, di età preadolescenziale o adolescenziale, o a un pubblico ritornato tale.

Storia

Il teen pop è un genere musicale confezionato per soddisfare i gusti di un pubblico giovanissimo (o che indulge a rimanere in tale età), ed è commercializzato, generalmente, attraverso la proposta discografica di figure di "artisti" anch'essi molto giovani. Lo scopo delle etichette discografiche è quello di dedicarsi perlopiù a un pubblico minorenne, puntando più sull'immagine veicolata dall'artista che sulla stessa musica. Solitamente, infatti, il brano viene composto dai produttori più che dagli artisti proposti. Tutto ciò, quindi, avviene adottando tecniche che favoriscono un successo sicuro, puntando su un'immagine accattivante, che possa affascinare l'ascoltatore, con una musica assimilabile, leggera e di facile ascolto.
Negli anni novanta si assiste al periodo di massima espansione del teen pop a seguito del successo di boy band come Take That, Backstreet Boys, *N Sync, Hanson, Westlife, 5ive e Boyzone, e al successo di girl group come Spice Girls, All Saints e Destiny's Child. Alla fine degli anni novanta si affermano anche i primi cantanti solisti che diventano idoli per gli adolescenti come Britney Spears, Christina Aguilera, Justin Timberlake, Jessica Simpson e Mandy Moore.
Nei primi anni duemila, il teen pop è rappresentato da artisti come Avril Lavigne, i Blue, Hilary Duff, Rihanna, Chris Brown, Lindsay Lohan, Jesse McCartney e Ashlee Simpson.
Alla fine degli anni 2000 e inizio anni 2010 si affermano cantanti solisti come Taylor Swift, Katy Perry, Miley Cyrus, Demi Lovato, Selena Gomez e Justin Bieber, ma anche gruppi come Jonas Brothers e One Direction.

Caratteristiche

La sonorità di questo genere è spesso una semplificazione ulteriore del pop: l'impianto musicale delle canzoni spesso si basa su solo 3 o 4 accordi, ed è raro che i bridge e i riff si differenzino dal resto della canzone; quasi sempre la tonalità della canzone rimane sulla stessa ottava, mentre i suoni sono prodotti da strumenti più comuni rispetto a quelli del pop: in alcune canzoni è utilizzato il basso, compare il sintetizzatore, e la chitarra acustica.
Caratteristiche che contraddistinguono questo genere sono:
  1. le canzoni seguono sempre gli standard commerciali di durata, quindi 3 minuti circa;
  2. le musiche sono sempre orecchiabili con suoni mai distorti o accordi che non fanno parte di giri armonici;
  3. i temi proposti dalle canzoni sono tipici dell'età adolescenziale;
  4. molto spesso l'uscita dell'album è seguita da un grande movimento commerciale e di marketing, puntato naturalmente ad un pubblico giovanissimo.

Divismo

Il fenomeno commerciale della teen pop si accompagna alle manifestazioni parossistiche di divismo tipiche dell'intero movimento della pop music e delle produzioni musicali e artistiche della cultura di massa: in tal senso, i protagonisti di questo genere musicale tra anni novanta e duemila sono i fruitori di una corrente della tendenza idolatrica pop le cui manifestazioni, iniziate già negli anni quaranta del XX secolo, sono poi esplose negli anni sessanta e settanta, attraverso una tradizione ereditata e continuata, nell'epoca del ripiegamento e riflusso degli anni ottanta e novanta, dal "pop artificiale ed edulcorato" di Madonna e Michael Jackson.

Lui é l' agente Aaron Hochner, interpretato da Thomas Gibson.


Gibson era il muro portante del serial Criminal Minds, lo é stato per ben 11 ani, finchè la produzione ha deciso di sbatterlo fuori arrivando a riscrivere il copione del serial per giustificare la sua scomparsa. Non gli fu permesso nemmeno di girare una 'scena di addio' per farlo morire.

Perchè?

Perchè Gibson ha un carattere di merda.

La versione educata dice che "L'11 agosto 2016 Gibson fu sospeso dopo due episodi della dodicesima stagione del telefilm Criminal Minds, in seguito a un alterco avvenuto sul set con lo scrittore-produttore della serie televisiva. Successivamente Gibson si è scusato per il confronto in una dichiarazione, sostenendo che la controversia sarebbe nata in seguito a delle divergenze creative in un episodio che Gibson stava dirigendo"

In realtà l' alterco consistette nel fatto che Gibson diede alcuni spintoni al produttore, ed un calcio al regista. Per questo fu denunciato dal produttore Virgil Williams. Gibson non era nuovo ad episodi di violenza nel confronto di attori e di produttori, già alcuni anni prima era stato sospeso e costretto a frequentare un "utilissimo" corso di gestione della rabbia.


Principalmente perché ha la fama di film cult; alcuni lo osannano senza averlo mai guardato, altri dicono sia il migliore di Kubrick senza conoscere il resto della sua filmografia.

A me è piaciuto sul serio, trovo sia un ottimo documento ormai storico nonché una delle più suggestive rappresentazioni distopiche in ambito cinematografico.

La violenza, la libertà e la causticità attirano da sempre qualsiasi spettatore, nel bene o nel male.



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Mainstream è un termine inglese usato come aggettivo in vari campi delle arti e della cultura per indicare una corrente che, in un particolare ambito culturale, è considerata più tradizionale e "convenzionale", comune e dominante, venendo quindi seguita dal più grande pubblico.
In inglese americano indica anche una corrente o una tendenza che, in determinato ambito, beneficia di un seguito di massa, in contrapposizione alle tendenze minoritarie. Questo utilizzo del termine a volte sottende un giudizio di valore, che può essere negativo o positivo a seconda dei casi e dei contesti.

Uso del termine

È in genere usato in vari campi della cultura e delle arti, come la musica, il cinema, la letteratura, la scienza, l'economia, il mondo dell'informazione e così via. Il significato specifico dipende dal singolo ambito e variabile può essere anche la sua connotazione in termini di valore, positiva, negativa o anche dispregiativa, a seconda del contesto. Ad esempio, in letteratura l'attributo mainstream porta con sé un giudizio di valore positivo, indicando solitamente la produzione letteraria "non di genere", raffrontata alla narrativa di genere, spesso considerata "di bassa qualità", in contrapposizione "all'alta qualità" della narrativa letteraria.
In altri campi il termine sottende una valutazione nettamente dispregiativa, come quando è usato in contrapposizione a underground, subcultura e controcultura, o a produzioni artistiche d'autore, per indicare, anche con intento spregiativo, produzioni artistiche legate a generi tipicamente di "tendenza" (come film d'azione, exploitation movie, musica pop, eccetera) o a un particolare target, mossi da motivi puramente commerciali (ad esempio, i prodotti costruiti per essere destinati a pubblici adolescenziali).

Cultura di massa

Da un punto di vista sociologico sono definite mainstream quelle tendenze nel campo delle idee, delle preferenze, dei gusti, della moda, dei consumi, dei comportamenti collettivi o individuali, che sono seguiti dalla maggioranza delle persone e costituiscono "tendenza". In questo senso ciò che è mainstream si contrappone alle culture minoritarie.
Spesso il termine assume una connotazione negativa e viene usato anche in senso spregiativo per indicare artisti che si esprimono all'interno di generi tipicamente di "tendenza" e di massa (esempio di ciò sono i film d'azione o la musica pop), o si rivolgono a un particolare target (es. adolescenti), per motivi e interessi puramente commerciali; queste manifestazioni artistiche, considerate di consumo, si contrappongono a quelle che sono appannaggio di culture underground, subculture, controculture.

Musica mainstream

Un esempio di questo uso lo si può rinvenire nel campo della musica di consumo, in cui l'espressione Musica mainstream vuole indicare la musica leggera, commerciale e di tendenza, secondo le mutevoli stagioni del costume e delle mode. Essa può comprendere quindi generi musicali che riscuotono un seguito notevole, come la musica pop e derivati, o il rock. La musica mainstream può essere classificata sotto l'etichetta della cosiddetta popular music, legata alla cultura di massa prodotta dall'industria dello spettacolo e trasmessa attraverso i canali comunicativi dei mass media.

Mezzi di comunicazione

Nell'ambito delle comunicazioni, il termine mainstream identifica canali, mezzi e prodotti comunicativi più radicati e con un più ampio spettro di diffusione, che godono di un maggior grado di penetrazione nel tessuto sociale. Dal punto di vista dei contenuti e dei valori veicolati, tali mezzi di comunicazione si muovono all'interno di orizzonti di interpretazione e rappresentazione che riflettono sintonia ideologica con orientamenti ideologici definibili di "senso comune".
Sono esempi di mezzi di comunicazione mainstream le televisioni generaliste, le grandi emittenti satellitari, i network radiofonici. A questi esempi possono aggiungersi, a volte, anche alcune principali testate giornalistiche cartacee.
Rispetto all'informazione mainstream, i mezzi di comunicazione non-mainstream si configurano come "alternativi", adempiendo spesso a una funzione almeno duplice: da un lato, vi è la definizione, costruzione, rafforzamento di una dimensione sociale identitaria nella quale si riconoscono i soggetti appartenenti; dall'altro, invece, vi è l'aspirazione ad andare oltre le strategie rappresentative dei mass media "ufficiali" e a "forzare" il rapporto produttori/fruitori dell'informazione "tradizionale". L'azionamento di questa leva informativa non-mainstream non si esaurisce nella raccolta e diffusione (per gli autori) di contenuti informativi alternativi, negletti o messi a margini dall'informazione mainstream, o nella loro conoscenza (attinta dai semplici fruitori): questa sfera informativa, definibile come "cognitiva", è solo il presupposto culturale per un impegno più profondo nel tessuto sociale (mediattivismo). Da questo punto di vista, anche Internet, in determinate circostanze, nonostante la sua diffusione, può essere annoverata tra i mezzi di comunicazione alternativi, nella misura in cui riesce a dare spazio a un'informazione non ufficiale.

Jazz

Con il termine jazz mainstream si identifica, in genere, l'evoluzione moderna del bebop e dello swing avvenuta a partire dagli anni cinquanta. In seguito, a seconda delle tendenze, è stato identificato con generi come l'R&B, la musica disco e dance, l'hip hop ed in generale il pop ed il rock.

Letteratura

In campo letterario, mainstream assume una connotazione positiva, andando a indicare la produzione di estrazione culturale più alta, a cui si attribuisce maggior qualità, che si potrebbe descrivere entro i margini (peraltro non ben definiti) di "letteratura alta", "letteratura colta", o, anche, "letteratura d'autore".
La letteratura mainstream si definisce meglio in rapporto di contrapposizione con la produzione della cosiddetta letteratura di genere moderna, considerata di consumo, e a cui si attribuisce solitamente una bassa qualità artistica: si tratta, in quest'ultimo caso, di un fenomeno la cui genesi può essere fatta risalire almeno al romanzo gotico e le cui espressioni letterarie sono andate gradualmente cristallizzandosi entro codici di genere piuttosto ben definiti: si tratta, oltre al romanzo gotico, di generi come il romanzo storico, il poliziesco, il romanzo rosa, a cui si sono aggiunti gli apporti della produzione di consumo novecentesca, come la fantascienza, la New Age, il fantasy. Al contrario, le manifestazioni della letteratura "colta", "d'autore" ("mainstream") assumono forme variabili e dinamiche che si sottraggono a una codificazione canonica entro l'orizzonte convenzionale di un genere e sono considerate, sol per questo, manifestazioni "alte", a prescindere dalla intrinseca qualità che, d'altronde, può ben raggiungere livelli elevati anche nella moderna scrittura di genere.


Discipline scientifiche

Il mainstream, nell'ambito di una determinata disciplina scientifica o accademica, e all'interno di un determinato campo di ricerca scientifica, contraddistingue un approccio che non si discosta in maniera significativa dalle principali e consolidate scuole di pensiero e dai più accettati approcci metodologici. È il caso, ad esempio, dell'economia, in cui si parla di teorie economiche mainstream.

Problema di demarcazione

Nella filosofia della scienza, mainstream si riferisce a quell'area dell'attività scientifica che non si trova più nella necessità di doversi affermare come accettata e consolidata. Nuove aree di frontiera, che sono ancora alla ricerca di una legittimazione come discipline affermate, sono in genere etichettate come protoscienza o scienza di confine.
Per la sua attitudine ad applicare buone pratiche metodologiche, la scienza mainstream si distingue dalla pseudoscienza come problema di demarcazione mentre specifici tipi di ricerca sono smascherati come scienza spazzatura, scienza cargo cult, frode scientifica, eccetera.

Mainstreaming di genere

Etimologia

Il termine che deriva dalle parole inglesi gender, che significa genere (la parola genere fa riferimento ai due sessi nelle loro relazioni sociali) e mainstream parola composta da main, che significa principale e stream, che significa corrente. La desinenza -ing sta ad indicare movimento: il genere immesso nella corrente principale delle politiche, azioni e programmi. È una parola quindi che suggerisce dinamismo, movimento e progressione verso qualche cosa, insieme a qualche cosa.

Definizione

Integrazione sistematica delle situazioni, delle priorità e dei bisogni rispettivi delle donne e degli uomini in tutte le politiche, misure, interventi, allo scopo di mobilitare e sensibilizzare tutte le politiche di ordine generale affinché si raggiunga la parità tenendo conto degli effetti all'atto della loro pianificazione e attuazione. Il gender mainstreaming è una strategia composta da idee (teorie e assunti) ma anche da pratiche (decisioni e azioni) in grado di stimolare mutamenti della società. L'elemento essenziale nella definizione di gender mainstreaming è la sua enfasi sui processi politici e quindi l'implicazione di una organizzazione di procedure e prassi, l'organizzazione di responsabilità e capacità per internalizzare la prospettiva di genere.
Le strategie per il gender mainstreaming enfatizzano, infatti, l'attenzione sistematica ai temi di pari opportunità nelle politiche, nei programmi e nelle pratiche organizzative ed implicano cambiamenti a livello di politiche, strutture e sistemi. Le motivazioni per inserire l'ottica di genere in tutte le politiche, i programmi e le azioni (e nei processi che le sottintendono) si basano sull'assunto che uomini e donne hanno diversi bisogni, risorse, situazioni e che questa diversità influenza il modo in cui uomini e donne accedono/usufruiscono/vivono le diverse situazioni lavorative, personali, familiari, sociali.




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Un'emittente radiofonica è un complesso di mezzi e persone impiegato nella trasmissione di contenuti sonori fruibili in tempo reale da più persone. L'insieme delle emittenti radiofoniche danno vita al mezzo di comunicazione di massa chiamato "radio".
Essendo tale mezzo di comunicazione anche una forma di business, spesso il complesso di mezzi e persone è rappresentato da un'azienda. Il loro funzionamento si appoggia su opportune infrastrutture di telecomunicazioni dette di radiodiffusione (broadcasting) simili a quelle televisive (antenna a dipolo), trasmettendo il segnale entro una certa banda di frequenza, in modalità analogica o digitale, e la loro copertura può essere locale, regionale o nazionale.
Per metonimia, un'emittente radiofonica è anche la trasmissione di contenuti sonori sopra descritta. In questa seconda accezione, "emittente radiofonica" ha i seguenti sinonimi: "canale radiofonico", "rete radiofonica", "network radiofonico".

Descrizione

Le emittenti radiofoniche si dividono in due gruppi: le radio generaliste, che hanno contenuti e programmi di varia natura, e le radio tematiche. Fra le radio tematiche hanno conosciuto un successo straordinario le radio tematiche musicali, che trasmettono musica di ogni tipo. Le radio tematiche musicali sono le più ascoltate dagli utenti.
Le radio si dividono inoltre in emittenti radiofoniche nazionali, se raggiungono la maggior parte del territorio di una nazione e in emittenti radiofoniche locali, se si limitano ad un'area circoscritta. In Italia si contano una quindicina di radio nazionali e circa mille radio locali.
Questa distinzione è però in declino: infatti, a partire dalla fine degli anni novanta i programmi radiofonici possono essere trasmessi con un qualità uguale o talvolta anche maggiore, tramite la rete Internet, in tutto il mondo, a condizione naturalmente che si possieda un collegamento ad Internet. In questo modo, molte radio locali possono superare i confini della propria area circoscritta e ampliare il proprio pubblico.
Ogni emittente radio ha un proprio nome e un editore, che ne cura il palinsesto e il bilancio. L'editore è responsabile degli ascolti che l'emittente riesce a raggiungere e ne fissa gli obiettivi annui.
Generalmente i programmi sono coordinati da un Direttore Artistico, ed eseguiti da uno o più speaker, che con l'uso esclusivo della parola cerca di intrattenere gli spettatori e di instaurare un dialogo immaginario con il pubblico. Accanto allo speaker vi è un regista, che regola il suono e intervalla le parole dello speaker, con musica (se è una radio musicale), con gli interventi di altre persone o con gli spot pubblicitari. All'interno delle radio esiste un Direttore Responsabile della Testata Giornalistica per i notiziari o programmi d'informazione. Deve essere un Giornalista pubblicista o Professionista iscritto all'ordine della stampa Italiana, per ricoprire questo incarico.
Molte radio, in tempi moderni, per intrattenere un dialogo maggiore con il pubblico, hanno ideato servizi di dialogo interattivo con i radioascoltatori tramite e-mail e SMS, che vengono letti e commentati in diretta. Tante emittenti musicali inoltre hanno previsto, in uno spazio apposito all'interno del loro palinsesto, la possibilità che gli ascoltatori chiedano la trasmissione dei loro brani musicali preferiti, spesso dedicandoli a qualcuno.