È una usanza nata negli Stati Uniti durante la grande crisi economica degli Anni ’30.


Le sale cinematografiche, per combattere il calo drammatico degli spettatori, iniziarono a offrire, insieme con la visione del film, uno snack a buon mercato da consumarsi all’interno della sala.

Si trattò di un’ottima idea, perché gli introiti permisero di salvare l’intero settore: il mais costava pochissimo, si conservava a lungo e il margine era alto, dato che i popcorn venivano venduti da 5 a 10 cents, a seconda del loro contenitore.

I popcorn potevano essere venduti e consumati soltanto fuori dalla sala, per non sporcare tappeti e moquette, e i loro contenitori lasciati nel guardaroba assieme a cappelli e cappotti.

Oggi la vendita di popcorn al cinema è diffusissima anche in Europa, soprattutto da quando esistono le multisale, nate in Italia verso la fine degli anni ’90 del secolo scorso.