La loro amicizia è iniziata nel 1990 quando hanno fatto un'audizione per lo stesso ruolo nella serie TV "Parenthood".



Lo stesso scenario per "Voglia di ricominciare" 1993.

Hanno fatto un patto per aiutarsi a vicenda quando possibile. Quel legame non si è mai spezzato.

Alla fine hanno recitato insieme nel famigerato "Il grande Gatsby"/2013.

Possono ancora essere visti insieme alle partite dei Lakers, in vacanza alle Bahamas e in Belize, o in giro per i club di Sunset Blvd.

L'amicizia tra Leo DiCaprio, la regalità di Hollywood, e Tobey Maguire, ha resistito alle prove nel corso del tempo.


I film in generale tendono a non essere affatto realistici sulle armi, ma nemmeno un po'. A volte sono vergognosamente esagerati come lo sono sull'hacking, un altro argomento che i film tendono a rendere in modo stridente, da far girare gli occhi.



Detto questo, attualmente sto guardando una serie su Netflix chiamata The Frankenstein Chronicles, con Sean Bean. È ambientata a Londra nel 1827, e il personaggio di Sean Bean usa una pistola a pietra focaia.



Hanno fatto un lavoro abbastanza buono per ottenere i dettagli giusti, tra cui mostrare il personaggio di Sean Bean che conserva l'arma "al sicuro" rimuovendo il meccanismo di sparo dal calcio di legno, e mostrare che non è davvero terribilmente affidabile - fa cilecca (abbastanza realisticamente per una pietra focaia) in un episodio alla fine della stagione 1.


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Lucille Ball, nome alla nascita Lucille Désirée Ball (Jamestown, 6 agosto 1911 – Beverly Hills, 26 aprile 1989), è stata un'attrice statunitense.
Affascinante e spigliata, dotata di verve comica e di mimica non comuni, oltre ad interpretare diversi film per il cinema ha lavorato molto anche in televisione ed è nota per la situation comedy Lucy ed io (I Love Lucy).

Biografia

Lucille Ball mosse i primi passi nel mondo dello spettacolo posando come modella per una rivista, e nel 1933 riuscì ad interpretare un ruolo per la casa cinematografica MGM, nel film Il museo degli scandali (1933); dopo questa sua prima interpretazione ne seguirono altre in piccoli ruoli per la Columbia e la RKO.
Dopo una serie di ruoli brillanti, anche se di contorno, tra cui quello dell'attricetta senza lavoro in Palcoscenico (1937), e della partner dei frenetici fratelli Marx in Servizio in camera (1938), nel 1942 fu impegnata in una parte drammatica nel film Dedizione (1942), con Henry Fonda. Per tutti gli anni quaranta, sarebbe stata ancora impegnata nel cinema, soprattutto in commedie e musical.
Nel 1940 sposò il direttore d'orchestra di origini cubane Desi Arnaz, con il quale interpretò la famosa serie televisiva Lucy ed io (I Love Lucy) (dal 1951 al '57), in cui mise in evidenza tutte le sue spumeggianti doti di attrice comica, nel ruolo di una affettuosa e un po' svagata madre di famiglia le cui velleità artistiche le procurano comici guai. Il matrimonio con Arnaz - da cui nacquero due figli, Desi jr. e Lucie - terminò con il divorzio nel 1960 (che provocò anche la cancellazione della sitcom The Lucy-Desi Comedy Hour, che vedeva i due attori protagonisti nel ruolo di marito e moglie) e l'anno successivo l'attrice si risposò con Gary Morton.
Nel 1957 la coppia Ball-Arnaz aveva rilevato, per conto della propria casa di produzione televisiva, chiamata "Desilu", gli studi della RKO, dove in seguito sarebbero state girate importanti produzioni televisive, come Star Trek (la prima serie) e Mission Impossible. Nel 1962 ottenne nuovo successo come protagonista della sitcom The Lucy Show, al fianco dell'attore e amico Gale Gordon, sua fedele spalla. Lucille Ball continuò a riscuotere grande successo per più stagioni: la serie proseguì fino al 1968. Interpretò poi un'altra sitcom, Here's Lucy, che impegnò l'attrice fino al 1974, dandole anche l'occasione di recitare accanto ai suoi due figli.
Per quanto l'attività televisiva la tenesse straordinariamente impegnata, l'attrice non abbandonò comunque il cinema. Nel 1954 aveva interpretato una commedia diretta da Vincente Minnelli, dal titolo Dodici metri d'amore, al fianco di Desi Arnaz, e dopo due film al fianco del comico Bob Hope nei primi anni sessanta, Lucille Ball avrebbe preso parte alla commedia familiare, Appuntamento sotto il letto (1968) di Melville Shavelson, insieme ad Henry Fonda. La sua ultima esperienza sullo schermo fu come protagonista della trasposizione cinematografica di un musical, Mame (1974) di Gene Saks, ma la sua interpretazione non convinse né il pubblico né la critica, e il grave insuccesso della pellicola spinse l'attrice ad abbandonare il cinema.
Dopo diversi anni di assenza dalla televisione, se non come ospite di revival e talk-show, nel 1986 tornò ad essere interprete di una sitcom, dal titolo Life With Lucy, che però non riscosse il successo sperato. La serie venne interrotta dopo solo otto puntate.
Lucille Ball morì a causa di un aneurisma all'aorta, nella sua casa di Beverly Hills, nell'aprile del 1989. Da diversi anni soffriva di artrite reumatoide.
Il 6 luglio 1989 le è stata concessa (postuma) la medaglia presidenziale della libertà dal Presidente degli Stati Uniti George Bush.

Curiosità

  • Nel 1965, il "pilot" originale per la serie classica di Star Trek venne rifiutato dalla NBC perché ritenuto "troppo cerebrale". Lucille Ball usò la sua considerevole influenza nella televisione per spingere la NBC a dare un'altra chance a Gene Roddenberry. Il successivo "pilot" dal titolo Where No Man Has Gone Before venne accettato e Star Trek venne alla luce, rendendo Lucille Ball la "madrina" della serie.

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Il canto è l'emissione, mediante la voce, di suoni ordinati per ritmo e altezza a formare una melodia. Il canto si articola di solito su un testo, anche se non necessariamente; il duplice canale di comunicazione (musica-parola) rende la voce lo strumento musicale naturale più duttile, capace di produrre sull'uomo gli effetti più profondi nell'animo e nella psiche.
Un gruppo di cantanti (detti anche cantori) che cantano insieme, formano un coro.

Tipi di emissione

La voce umana è il suono prodotto nella laringe dalla vibrazione delle corde vocali per effetto dell'aria espirata dai polmoni mediante occlusione della glottide. Il timbro vocale è influenzato principalmente dalle caratteristiche morfologiche delle corde vocali, ma anche dalla conformazione del viso (dove risuona la voce) e fisica in generale. Il timbro vocale può essere artefatto e questa capacità è studiata e sfruttata da attori, imitatori e altre categorie di professionisti della voce.
Nel canto la voce di petto si usa in prevalenza per i suoni gravi e quella di falsetto per le note acute. I due registri ('di petto' e 'di testa') possono combinarsi tra loro; a seconda dello stile e delle tecniche adottate, si avverte in modo più o meno pronunciato il passaggio dall'una all'altra emissione.

Voce impostata

La cosiddetta "impostazione" è un termine tecnico legato ai diversi tipi di repertori ed estetiche, alla storia e alle differenti scuole vocali. Il concetto storico-estetico di "voce impostata" si è sviluppato parallelamente alle crescenti difficoltà tecniche richieste ai cantanti dai coevi repertori vocali, pertanto è molto difficile dare una definizione univoca della voce impostata e del relativo allenamento fisico-artistico.
Per 'voce impostata' secondo i dettami della musica colta si intende, di solito, una voce di timbro omogeneo (detto "rotondo"), che abbia una buona tenuta di fiato (per cantare frasi lunghe) e volume (per farsi sentire anche da molto lontano); tutto ciò dovrebbe essere ottenuto cercando di non sottoporre le corde vocali a sforzi o atteggiamenti eccessivi che le danneggerebbero (si dice in proposito "cantare sul fiato").
La respirazione è detta in genere diaframmatica. Dopo l'inspirazione, varie fasce muscolari, tra cui gli addominali inferiori e i muscoli pelvici, vengono tesi per creare un sostegno muscolare che accompagni il dosaggio controllato del fiato.
L'emissione avviene all'altezza della laringe, organo dentro il quale si situano le corde vocali. Per una buona emissione di canto, qualunque sia il genere praticato, bisognerebbe evitare che nella voce sia presente aria, cercando di produrre un suono il più possibile limpido e pulito. Nel canto lirico, in cui le vocali tendono a essere pronunciate in modo uniforme (o omogeneo), i suoni sono indirizzati verso la "maschera", ossia la parte del viso compresa tra bocca e fronte, e in particolare la zona dei seni paranasali. Ciò penalizza la dizione delle vocali, che è alterata rispetto a quella della lingua parlata, ed è il motivo per cui di solito nel canto lirico non si comprendono le parole.
La tecnica di articolazione varia a seconda delle caratteristiche fonetiche della lingua in cui si canta. Cantare in tedesco o in italiano presuppone diversi atteggiamento muscolari all'altezza della maschera o della laringe. Anche l'altezza, a seconda del registro impiegato, influenza l'articolazione ed è spesso accompagnata da particolari fogge facciali (i sovracuti vengono spesso intonati sorridendo, mentre gli acuti di petto con un'iperestensione della mandibola).
La voce impostata è solitamente una voce sonora, se non stentorea. In particolare i repertori tardo ottocenteschi e contemporanei richiedono molto spesso voci potenti che riescano ad emergere sul volume imponente dell'orchestra.

Falsetto

La voce di falsetto è documentata nei trattati antichi, nei repertori classici e moderni e nelle trattazioni estetiche. Il falsetto coinvolge in minor modo la muscolatura, permettendo di riprodurre i suoni, soprattutto acuti, con uno sforzo minore rispetto alla voce di petto. È per questo che, rispetto alla voce piena, il suono del falsetto risulterà più leggero. Durante l'emissione in falsetto il piano delle corde vocali è inclinato.

Registri

I registri vocali sono classificazioni che vengono associate alla voce in base all'estensione, ma anche ad altri parametri che possono variare a seconda dell'epoca e della cultura di appartenenza.
Normalmente, la voce maschile è più bassa della voce femminile. Dal più acuto al più grave, nel canto classico i registri vocali sono così denominati:
  • soprano
  • mezzosoprano
  • contralto
  • tenore
  • baritono
  • basso
Nella musica lirica si sono create successivamente ulteriori categorie: soprano drammatico, soprano di coloratura, tenore di grazia, basso profondo etc.

Gli stili di canto

Per stile di canto si intende in genere una modalità esecutiva, variabile in relazione al repertorio e all'epoca. L'interpretazione di questa locuzione è però ampia, potendo comprendere diversi aspetti dell'arte del canto.
Si può, inoltre, parlare di stile vocale per i cantanti che utilizzano in maniera personale i diversi elementi costitutivi della voce, anche in funzione dei mezzi di amplificazione (microfoni), o di registrazione (digitale o analogica), dove l'emissione vocale è modificata nel timbro, volume, etc.
Le tecniche di canto, colte e popolari, possono includere:
  • Sprechgesang - stile vocale espressionista che unisce il canto al parlato, presente in numerose composizioni classiche (specie nella tradizione germanica).
  • Urlo - usato da numerosi gruppi hardcore punk.
  • Growl - voce profonda, rauca e gutturale, introdotta da Jeff Becerra dei Possessed nell'album Seven Churches
  • Scream - voce "strillata" e "sgraziata", tipica di generi come black metal, death metal e hardcore punk.
  • Ululato - impiegato in numerosi generi sperimentali ed underground, nel country e nella psichedelia
  • Canto armonico, diplofonia, triplofonia - tecnica di produzione di più note o armonici contemporaneamente (come nel canto Xöömej, nel canto a tenore o nei canti religiosi dei monaci tibetani).
  • Scat - improvvisazione jazz con fonemi privi di senso.
  • Jodel o jodler - canto caratteristico del Tirolo con rapidi e netti salti che alternano falsetto e voce di petto.
  • Vocalese - stile vocale jazz che si basa sull'adattamento di testi di senso compiuto alla linea melodica originariamente strumentale.


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Sir Charles Spencer "Charlie" Chaplin (Londra, 16 aprile 1889 – Corsier-sur-Vevey, 25 dicembre 1977) è stato un attore, comico, regista, sceneggiatore, compositore e produttore cinematografico britannico, autore di oltre novanta film e tra i più importanti e influenti cineasti del XX secolo.
Il personaggio attorno al quale costruì larga parte delle sue sceneggiature, e che gli diede fama universale, fu quello del "vagabondo" (The Tramp in inglese; Charlot in italiano, francese e spagnolo): un omino dalle raffinate maniere e la dignità di un gentiluomo, vestito di una stretta giacchetta, pantaloni e scarpe più grandi della sua misura, una bombetta e un bastone da passeggio in bambù (di una qualità particolarmente elastica e flessibile, che Chaplin acquistava in quantità di un centinaio per volta presso un negozio di ombrelli di New York, non lontano da Times Square, tuttora in attività); tipici del personaggio erano anche i baffetti e l'andatura. L'emotività sentimentale e il malinconico disincanto di fronte alla spietatezza e alle ingiustizie della società moderna, fecero di Charlot l'emblema dell'alienazione umana - in particolare delle classi sociali più emarginate - nell'era del progresso economico e industriale. Splendidamente, nell'annunciarne la morte, il Corriere della Sera ne delinea l'aspetto psicologico dell'uomo e del personaggio: "Aveva nel sorriso il pianto del mondo e nelle lacrime delle cose faceva brillare la gioia della vita. Toccato dalla grazia del genio era il guanto rovesciato della nostra civiltà, il miele e lo schiaffo, lo scherno ed il singhiozzo; era il nostro rimprovero e la nostra speranza di essere uomini. Testimone universale commosse e rallegrò i cuori di tutte le razze e latitudini, ovunque si celebrasse il processo all'iniquità, alla presunzione, al cinismo dei ricchi e dei potenti, ovunque dal dolore potesse scaturire la protesta del debole sopraffatto e il riscatto dell'umiliato. Uomini e donne di tutte le età e colore si riconobbero in lui, si contorcevano dalle risa e sentivano salirsi dentro pietà per se stessi. Andavano per gioire e uscivano pieni di malinconia. Così fu, così è, così sarà sempre: il debole vilipeso, lo sconfitto irriso, la dignità dell'uomo calpestata dal soperchiatore e dall'arrogante, e il candore, l'innocenza fraintesi per ingenuità, e sono invece la forza del giusto: è qui la tragedia che si colora di comico, la farsa che si tinge di dramma. Il lungo viaggio di un pessimista europeo, con sangue gitano ed ebreo, carico di antichi dolori, compiuto per convincersi che tuttavia conviene credere nell'uomo; questo il transito di Chaplin, il senso della sua opera di artista universale".
Chaplin fu una delle personalità più creative e influenti del cinema muto. La sua vita lavorativa nel campo dello spettacolo ha attraversato oltre 75 anni. Fu influenzato dal comico francese Max Linder, a cui dedicò uno dei suoi film. Star mondiale del cinema, fu oggetto di adulazione e di critiche serrate, anche a causa delle sue idee politiche. Nei primi anni cinquanta, durante le persecuzioni del cosiddetto Maccartismo, le sue idee di forte stampo progressista furono infatti avversate dalla maggior parte della stampa; fu inviso anche al governo federale statunitense. In viaggio con la famiglia verso Londra (settembre 1952), dove si sarebbe tenuta la prima mondiale de Luci della ribalta e successivamente un periodo di vacanza, fu raggiunto dalla notifica del procuratore generale degli Stati Uniti in base alla quale gli veniva annullato il permesso di rientro negli USA: visse il resto della sua esistenza in Svizzera, nella tenuta de "Manoir de Ban", nel comune di Corsier-sur-vevey. Riabilitato dall'opinione pubblica americana solo all'inizio degli anni settanta, quando tornò nella sua patria di adozione per ritirare l'Oscar alla carriera. Tra gli attori più famosi dalla nascita dell'industria hollywoodiana, l'American Film Institute lo ha inserito al decimo posto tra le più grandi star della storia del cinema.
Chaplin era ateo. La figlia Geraldine rilasciò in proposito una lunga intervista a Maria Pia Fusco al settimanale La Domenica di Repubblica, pubblicata il 20 maggio 2007.
Un film biografico su Chaplin, intitolato Charlot, è stato girato nel 1992 dal regista Richard Attenborough, interpretato da Robert Downey Jr. (nel ruolo di Chaplin), Dan Aykroyd, Geraldine Chaplin, Anthony Hopkins, Milla Jovovich, Moira Kelly, Kevin Kline, Diane Lane, Penelope Ann Miller, Paul Rhys, Marisa Tomei, Nancy Travis e James Woods.
Il 16 aprile 2016, al termine di 15 anni di progettazione e lavori, è stato inaugurato, a Corsier-sur-Vevey, il "Chaplin's World". museo dedicato all'immenso artista, nel medesimo luogo dove tutta la famiglia Chaplin visse e risiedette dal 1953 fino alla morte della di lui moglie Oona O'Neill. Visita alle sale della "Menoir de Ban", villa residenziale contenente gli arredi, foto, documenti, oggetti, appartenuti al geniale Charlie. In un nuovo edificio, gli Studios, adiacente la villa, allestite riproduzioni 3D dei famosi set cinematografici con i protagonisti dei suoi film immortali.

Biografia

L'infanzia e gli inizi

Charles Chaplin nacque il 16 aprile 1889 a East Street, nel sobborgo londinese di Walworth. Nei registri del Comune di Londra non c'è traccia della sua nascita, ma solo la notifica della sua presenza nel 1891, due anni dopo la nascita. Nel 2011 venne ritrovata una lettera a lui indirizzata, datata 1970, che ipotizza la sua venuta al mondo in un carro di zingari accampato nei pressi di Birmingham. I suoi genitori erano Charles Chaplin Senior, un attore di varietà di discreto talento e successo, ma compromesso dal vizio dell'alcol e Hannah Harriette Hill, un'attrice conosciuta come Lily Harley di altrettanto talento, ma minor fortuna. La coppia aveva già un figlio, Sydney, nato quattro anni prima.
Col piccolo Charlie in fasce ed il di lui padre in tournée in America, Hannah allacciò una relazione con un cantante piuttosto in voga, Leo Dryden dal quale ebbe un figlio: Wheeler Dryden, (il fratellastro del quale Chaplin verrà a conoscenza solo molto più tardi). Il matrimonio già in crisi subì un colpo definitivo dal tradimento. La separazione avvenne l'anno successivo la nascita di Charles. Il padre cercò di tenere con sé (per la verità senza troppa convinzione) e con la sua nuova compagna, sia il piccolo Charles sia suo fratello Sydney, ma il tentativo fallì e i due bambini andarono a vivere con la madre cui furono concessi dieci scellini la settimana per il mantenimento di entrambi.
Per le precarie condizioni finanziarie della famiglia, Charles e il fratello Sydney trascorsero due anni fra collegi e istituti per orfani a Lambeth. Il talento innato e la frequentazione dei teatri al seguito della madre forgiarono il piccolo Chaplin, sedimentando i primi rudimenti artistici appresi proprio dalla madre nel canto e nella recitazione. I primi passi sul palcoscenico li mosse assieme a lei a sette anni. Nel 1896 durante una recita in un teatro di varietà, Hannah, a causa di un improvviso abbassamento di voce, fu fischiata e costretta ad abbandonare il palcoscenico; l'impresario mandò a sostituirla in scena proprio il piccolo Charlie che ottenne un discreto successo cantando una canzone popolare dell'epoca, 'E Dunno Where 'E Are.
La famigliola si trasferì nel 1898 a Manchester, nei pressi di Belle Vue. Qui Charlie frequentò la scuola per tre anni. Grazie ad alcuni conoscenti del padre, entrò a far parte di una vera compagnia, gli Eight Lancashire Lads formata tutta da enfants prodige, sotto la guida di William Jackson. Gli otto bambini si esibivano in un ballo con gli zoccoli. Nel 1900 l'undicenne Charlie, grazie al fratello Sydney, ottenne un ruolo comico nella parte di un gatto nella pantomima Cinderella (Cenerentola), rappresentata all'Hyppodrome di Londra, nella quale recitava anche il famoso clown Marceline. Nello stesso anno Sydney si imbarcò su una nave come trombettista: Charlie rimase solo a sostenere la madre, la cui salute sia fisica che mentale cominciava a manifestare segni di cedimento. L'anno successivo vide la perdita del padre.
Le faticose vicissitudini quotidiane segnarono Hannah, obbligandola ad un primo ricovero ospedaliero a seguito di una importante forma depressiva a cui non era probabilmente estranea una condizione di denutrizione. Nel 1903 Charles ottenne una piccola parte in Jim, the Romance of a Cockney e la sua prima personale recensione favorevole sulla stampa; di lì a poco ebbe il primo ruolo fisso in teatro: quello dello strillone Billy in Sherlock Holmes (per la regia di Quentin McPherson), portato a lungo in tournée. Intanto il fratello era tornato a Londra e aveva cominciato anche lui a lavorare in teatro. Grazie alla migliorata situazione finanziaria, i due riuscirono a far dimettere Hannah dall'ospedale prendendosene cura, ma per poco tempo: una ricaduta ne determinò un nuovo internamento. La madre trascorrerà i propri ultimi sette anni di vita in California, nella villa donatale dai figli, ivi morì nel 1928.

Il varietà con Fred Karno

Fra il 1906 e il 1907 Chaplin lavorò ne Il Circo di Casey, misto di varietà e numeri circensi. L'esperienza gli permise di familiarizzare con il mondo del circo e di entrare nella compagnia di Fred Karno, anche grazie al fratello Sydney che già vi lavorava. La paga era di 3 sterline a settimana e il debutto avvenne nel 1906 con L'incontro di calcio, in cui Charles interpretava la parte di un individuo senza scrupoli che tenta di drogare il portiere avversario prima dell'incontro. Il fratello maggiore ideava le pantomime e Charlie le doveva interpretare: così Chaplin imparò l'arte di esprimersi senza parole.
Ben presto il giovane Chaplin divenne, insieme a Stanley Jefferson (meglio conosciuto come Stan Laurel) uno degli attori più apprezzati della compagnia. Oltre al teatro Chaplin si dedicava al podismo: era iscritto al club podistico di Kennington e si allenava sulle distanze lunghe; nel 1908 prese anche in considerazione l'idea di iscriversi alla maratona delle Olimpiadi di Londra, ma proprio in quel periodo si ammalò. Nel 1909 la compagnia di Karno iniziò le tournée all'estero: dapprima a Parigi e, due anni dopo, negli Stati Uniti. Chaplin era il primo comico in A Night in an English Music Hall, atto unico di pantomima.
L'esperienza americana non fu particolarmente felice, ciononostante la compagnia ritornò oltreoceano anche l'anno successivo e questa volta le cose andarono diversamente: il successo fu grande grazie anche al giovane Charles, entrato da poco ma già elemento di punta della compagnia. Chaplin fu notato dal produttore Mack Sennett, che nel novembre 1913 lo mise sotto contratto per la casa cinematografica Keystone. Era il primo contratto di Chaplin per una casa cinematografica. Il compenso fu di 175 dollari la settimana.

Da primo comico a celebrità: 1914-1919

Nel 1914 Chaplin esordì nell'ancora acerbo mondo del cinema con il cortometraggio Charlot giornalista, prodotto dalla Keystone. In questo film, uscito il 2 febbraio di quell'anno, però non indossava ancora i panni del personaggio che lo avrebbe in seguito reso universalmente celebre ed immortale. Saranno i due cortometraggi usciti quasi contemporaneamente: Charlot ingombrante (uscito il 7 febbraio) e Charlot all'hotel (9 febbraio) a far conoscere al pubblico la maschera di Charlot quale anche noi conosciamo: (bombetta, baffetti e bastone da passeggio, pantaloni e scarpe sformati e consunti), benché interpretando il ruolo di un comune ubriaco. Il personaggio universalmente conosciuto come "Il vagabondo" si definirà pienamente soltanto nell'aprile del 1915, quando Chaplin interpretò il cortometraggio Il vagabondo. Iniziò in quel febbraio 1914 la rapida e travolgente ascesa di Chaplin, nell'arco di cinque anni conquistò un posto d'onore nella storia della settima arte. Prima di Chaplin, un altro comico aveva creato il personaggio del "vagabondo": Lew Bloom (1859-1929); a lui si ispirarono decine di altri comici (e Chaplin tra di loro). Ma fra tutti i "vagabondi" proposti in quel periodo, ad emergere fu "Charlot" e sarà per l'eternità.

Il periodo Keystone

Per la californiana Keystone, nel solo 1914 Chaplin recitò in trentacinque cortometraggi. Da virtuoso della pantomima, comunicava al pubblico una vasta gamma di emozioni in particolare col volto, dei cui muscoli facciali, padroneggiava appieno il controllo. Il suo personaggio era anticonvenzionale e a tratti sprezzante. Nel dicembre 1915 si trasferì a Chicago, dove lavorò per la Essanay in altre quattordici produzioni. La Essanay se lo aggiudicò offrendogli uno stipendio settimanale di 1.250 dollari.

Il periodo Mutual

Con cachet adeguati a una popolarità sempre più grande, Chaplin approdò alla Mutual Film, firmando altri dodici corti: Charlot fu di volta in volta cameriere, milionario, muratore e sfaccendato. Il pubblico lo stimava per la grossa carica di umanità che emanava attraverso le sue storie, disseminate di amore e di insidie. Nel 1916 Charlie Chaplin era già un attore da oltre 600.000 dollari l'anno, una cifra mai vista per un artista fino ad allora quando scritturò la diciannovenne Edna Purviance, facendone la sua primadonna in ben 35 film fra il 1916 e il 1923. Dal momento della firma del suo nuovo contratto, Chaplin disponeva anche di uno studio personale con relativo staff, una sala per le proiezioni, uffici ed alloggi per gli attori.
I due vissero anche un intenso e travagliato legame affettivo, che si mantenne in amicizia anche dopo la fine della passione (1918) e della carriera artistica di lei (accelerata dagli eccessi dell'alcol): Chaplin continuerà a corrispondere con Edna fino alla sua morte, oltre a passarle una paga salariale da attrice. Con la Mutual Film realizzò dodici film nel periodo 1916-1917 (uno dei più felici della sua carriera). Chaplin, non ancora trentenne, recitò e diresse quasi cento corti nell'arco di cinque anni.
Chaplin non progettava mai su carta nessuna delle sue gag, né tanto meno "sceneggiava" l'intreccio delle sue comiche. Riusciva a tenere a mente un intero film per poi spiegarlo agli attori sul set man mano che lo girava. Nel 1918 decise di mettersi in proprio e passò alla First National, con cui fece dieci film, fino al 1923. Fu proprio la First National – grazie anche all'interessamento del fratello Sydney, ormai suo procuratore — a corrispondergli il favoloso ingaggio di un milione di dollari, cachet mai guadagnato prima da un attore.

La United Artists

Nel 1919 Charlie Chaplin insieme ad alcuni colleghi (fra cui Mary Pickford, Douglas Fairbanks e David Wark Griffith) fondò la United Artists Corporation. Da allora in poi curerà da solo ogni fase della sua produzione cinematografica, attorniato da un gruppo di fedelissimi quanto preziosi e competenti collaboratori, tra cui spicca Alfred Reeves, inglese come lui, già manager della compagnia di Karno, che all'UA assunse il ruolo di direttore di produzione.
A un periodo professionalmente felice non corrispose, però, una vita privata altrettanto serena. Nel 1918 aveva infatti sposato la giovane Mildred Harris, incinta di lui (la gravidanza si rivelò però falsa). Harris rimase incinta poco dopo il matrimonio e diede alla luce un bambino gravemente malformato, Norman Spencer, che sopravvisse solo tre giorni. I due divorziarono nel 1920.

I grandi successi

Il monello

Nel 1921 Chaplin lavorò ad una pellicola che lo consacrò definitivamente come star affermata. Dopo diversi travagli che funestarono le riprese e la fase di post-produzione, nel gennaio del 1921 ebbe luogo la prima proiezione ufficiale de Il monello, che Chaplin diresse e interpretò e nel quale fece debuttare il piccolo-grande attore Jackie Coogan.
Nello stesso anno Chaplin si imbarcò sull'Olympic e tornò nella madrepatria dopo undici anni di assenza. A Londra fece una visita nei quartieri di Lambeth, Kennington ed Elephant and Castle per rivedere i luoghi che gli furono familiari da bambino.
Dal 1923 al 1952 Chaplin lavorò costantemente per la United Artists, e girò otto film, tra i più importanti della sua carriera. Il primo lavoro fu La donna di Parigi nel 1923, primo film nel quale non figurò come interprete (si ritagliò una piccola comparsa nel ruolo di facchino). Il film, pur ampiamente apprezzato dalla critica, non ebbe l'atteso successo di pubblico, ma i capolavori successivi lo proiettarono nel firmamento della cinematografia.

La febbre dell'oro

La febbre dell'oro del 1925 è considerato da molti una delle sue opere meglio riuscite. La produzione del film successivo, Il Circo (1928), fu però travagliata a causa dei problemi sorti nella vita privata: in quel periodo divorziò dalla seconda moglie, l'attrice Lita Grey che aveva sposato nel 1924. La coppia aveva avuto due figli: Charlie Chaplin junior (1925) e Sydney (1926).
L'affermazione del sonoro (a partire dal 1927) colse in contropiede Chaplin, che aveva pensato e costruito Charlot solo per il cinema muto. Chaplin decise di andare avanti proponendo il suo personaggio. Nel 1929, l'assegnazione del suo primo Premio Oscar alla carriera lo consacrò come la prima star a vincere tale premio (e a tutt'oggi il più giovane regista ad averlo vinto).

Luci della città

Quando nel 1929 Charlie Chaplin cominciò a interessarsi al suo nuovo film, il sonoro era diventato ormai pressoché irrinunciabile per qualsiasi regista dell'epoca. Sydney, fratello e manager di Charlot, non esitò a proporgli l'idea di una pellicola sonorizzata, ma Charlie era molto scettico rispetto alla nuova invenzione e tentò in tutti i modi di restare alla pantomima che lo aveva reso celebre. Chaplin girò nel 1931 Luci della città, film muto accompagnato dalla musica. Fu il primo film di Chaplin con sonoro e musiche sincronizzate.
All'inizio del film la voce delle persone è resa con il suono degli strumenti musicali. Questa volta la protagonista femminile sarebbe stata Virginia Cherrill: la graziosa ventiduenne bionda avrebbe impersonato una fioraia cieca. Chaplin raccontò di averla conosciuta ad un incontro di boxe nel 1928 e di averla scritturata immediatamente per il suo imminente lavoro. Varie vicissitudini coinvolsero Charlie durante la realizzazione di Luci della città. Una tra le più importanti: la fioraia avrebbe dovuto scambiare il piccolo vagabondo per un milionario ma Chaplin non sapeva come ottenere tale risultato. Prima di trovare una soluzione rifece la scena svariate volte, provando i più svariati espedienti.
Tale scena alla fine è divenuta la più ripetuta nella storia del cinema, per un totale di 342 ciak.
Albert Einstein andò alla prima del film negli Stati Uniti in compagnia dello stesso Chaplin: quando gli spettatori li videro, si alzarono in piedi applaudendoli calorosamente. Allora pare che Chaplin abbia mormorato ad Einstein: "Vede, applaudono me perché mi capiscono tutti; applaudono lei perché non la capisce nessuno".

Tempi moderni

Nello stesso anno l'attore/regista ricevette l'onore dell'attribuzione della Legione d'onore francese. Cinque anni dopo girò un altro capolavoro del cinema muto, Tempi moderni. Ecco come Chaplin descriveva il suo personaggio nel 1931:
«All'inizio Charlot simboleggiava un gagà londinese finito sul lastrico [...] All'inizio lo consideravo soltanto una figura satirica. Nella mia mente, i suoi indescrivibili pantaloni rappresentavano una rivolta contro le convenzioni, i suoi baffi la vanità dell'uomo, il cappello e il bastone erano tentativi di dignità, e i suoi scarponi gli impedimenti che lo intralciavano sempre»
Nel 1932 aveva conosciuto l'attrice Paulette Goddard, che aveva già avuto qualche esperienza marginale nel cinema in parti minori. I due s'innamorarono e Paulette recitò con Charles in Tempi moderni (1936), l'ultimo film in cui compare Charlot. Si sposarono nel 1936 e divorziarono nel 1942. Tuttavia, ancora oggi, esistono dubbi se fra i due ci sia stato un effettivo matrimonio: entrambi rifiutavano di concedere dichiarazioni al riguardo e la Goddard, in lizza per ottenere il ruolo di Rossella O'Hara in Via col vento, perse per un soffio contro Vivien Leigh perché non fu in grado di dimostrare ai produttori di essere realmente sposata con Chaplin.
Chaplin raccontava pubblicamente che si erano sposati in Cina e che avevano divorziato in Messico, ma con gli amici e la famiglia sosteneva che non erano sposati. Per realizzare i suoi successivi film Chaplin decise di abbandonare il personaggio che gli aveva donato la popolarità.
«Non potrebbe parlare, non saprei che voce usare. Come riuscirebbe a mettere insieme una frase? Per questo motivo Charlot ha dovuto darsela a gambe».


Il grande dittatore

Il grande dittatore (1940) fu il primo film completamente sonoro di Chaplin, girato e distribuito negli Stati Uniti poco prima dell'entrata nella Seconda guerra mondiale. Nel film, Chaplin interpreta due personaggi: Adenoid Hynkel, il dittatore di Tomania, esplicitamente ispirato ad Adolf Hitler, e un barbiere ebreo perseguitato dai nazisti. Dopo la guerra, quando l'internamento e lo sterminio degli Ebrei furono noti, Chaplin dichiarò che non avrebbe realizzato il film se solo avesse potuto immaginare cosa fosse accaduto nei campi di concentramento. Il film ebbe due candidature agli Oscar, come miglior attore protagonista e miglior sceneggiatura, ma non vinse alcuna statuetta. Fu l'ultima apparizione del vagabondo.
Il film era anche una sfida coraggiosa al più potente dittatore dell'epoca, Adolf Hitler, dal quale Chaplin era diviso anagraficamente da soli quattro giorni. L'imitazione caricaturale sottolineava i toni e gli atteggiamenti del Führer, come nel discorso alla folla, completamente improvvisato e girato in un'unica scena. Memorabile, oltre che fortemente rappresentativa, la scena nella quale il dittatore danza con il mappamondo sulla musica del preludio del Lohengrin di Richard Wagner.
La scelta del luogo di presentazione della pellicola al pubblico fu ponderata. Si puntò su New York, meno influenzata dal clima di destra col quale anche gli Stati Uniti dovevano confrontarsi. La realizzazione del film fu accompagnata dallo sfiorire del rapporto sentimentale tra Chaplin e Paulette Goddard, in procinto di chiedere il divorzio. Durante la lavorazione, nel dicembre del 1939, Chaplin fu anche raggiunto dalla comunicazione della morte improvvisa dell'amico Douglas Fairbanks, che soltanto un mese prima gli aveva fatto visita sul set. Ne fu sconvolto e la perdita del "solo vero amico che abbia mai avuto", come ebbe a dire Chaplin, rimarrà una profonda ferita per l'attore. Dopo questo film Chaplin interruppe la sua attività cinematografica per circa sette anni.
Tra il 1942 e il 1943 ebbe una breve relazione con Joan Barry. Nell'ottobre del 1943, la Barry ebbe una figlia, Carol Ann, presunta figlia di Chaplin. Dopo le analisi del sangue, la corte stabilì che la bambina non poteva essere sua figlia. Dopo due difficili processi che approdò all'accusa di "turpitudine morale" da parte del procuratore, Chaplin fu dichiarato esserne il padre. Il giudice rifiutò di accettare le prove mediche (soprattutto il differente gruppo sanguigno) che avrebbe scagionato l'attore e oggi è universalmente riconosciuto che fu un errore giudiziario. Carol Ann ricevette un assegno di mantenimento mensile dall'attore fino al compimento dei 21 anni.
Nel 1942 conobbe la diciassettenne Oona O'Neill, figlia del celebre drammaturgo Eugene O'Neill, che divenne sua moglie nel 1943, creando scandalo per la grande differenza d'età. La coppia ebbe otto figli, tre nati negli Stati Uniti e cinque in Svizzera: Geraldine (1º agosto 1944), Michael (7 marzo 1946), Josephine (28 marzo 1949), Victoria (19 maggio 1951), Eugene, (23 agosto 1953), Jane (23 maggio 1957), Annette (3 dicembre 1959) e Christopher (8 luglio 1962). Nel 1947 uscì un nuovo film, Monsieur Verdoux ispirato alla famosa storia di Henri Landru, da un'idea suggerita a Chaplin da Orson Welles.

Il presunto antiamericanismo e il trasferimento in Europa

Le sue simpatie politiche non furono da lui mai rivelate esplicitamente. Si ritiene fosse un progressista, ma non socialista o comunista, oltre che (cosa da lui invece rivelata) un pacifista. Di certo, in molti suoi film aveva analizzato la realtà cupa dei lavoratori, dei poveri e degli emarginati (Tempi moderni, del 1936, ne può essere un chiaro esempio), ed aveva messo in piena luce le contraddizioni della società statunitense. Benché vivesse negli Stati Uniti da molti anni e vi pagasse le tasse, Chaplin non aveva mai chiesto la cittadinanza statunitense.
Già all'uscita di Monsieur Verdoux (1947) venne pubblicamente accusato di "filocomunismo" e 1949 divenne uno dei bersagli del movimento innescato dal senatore Joseph McCarthy. Chaplin negò sempre, con veemenza. Disse anche che era stanco di rispondere sempre alla stessa domanda, affermando che la propria ideologia non era altro che quella professata dal suo "omino":«Avere un tetto sulla testa, lavorare liberamente e formarsi una famiglia. Questo un Ideale democratico, non già comunista». Nel 1951 iniziò a girare quello che sarebbe stato il suo film d'addio: Luci della ribalta, tratto da un suo romanzo, Footlights, mai pubblicato. Fu il suo ultimo film prodotto a Hollywood, e anche l'unico che interpretò assieme ad un altro mattatore del cinema muto: Buster Keaton. In questo film debuttò la figlia Gerardine Chaplin.
La condanna decisiva nei suoi confronti arrivò nel settembre del 1952 per "gravi motivi di sfregio della moralità pubblica e per le critiche trasparenti dai suoi film al sistema democratico del Paese che pure accogliendolo gli aveva dato celebrità e ricchezza". Chaplin e la sua nuova famiglia si erano imbarcati per l'Europa per la prima mondiale a Londra di Luci della ribalta; successivamente aveva previsto un periodo di vacanza della durata di sei mesi. Mentre si trovavano ancora in navigazione il ministro della giustizia statunitense dispose per pubblico decreto che a Chaplin, in quanto cittadino britannico, non sarebbe stato permesso di rientrare nel paese a meno che non avesse convinto i funzionari dell'immigrazione di essere "idoneo". Avutane notizia, Chaplin decise di stabilirsi in Europa fissando la sua residenza in Svizzera. Nella primavera del 1953 restituì il permesso di rientro, che pure gli era stato rilasciato all'atto della sua partenza dalle stesse autorità americane. Nel luglio dello stesso anno Chaplin presenziò allo spettacolo del grande clown svizzero Grock, di stanza col proprio circo nel contiguo comune di Vevey. I due si omaggiarono e si abbracciarono, riconoscendo la reciproca grandezza nell'arte mimica.
Nel 1957 Chaplin ritornò dietro la macchina da presa per girare di nuovo un film: Un re a New York. Fu il suo penultimo film, tra l'altro anche l'unico in cui recita assieme a suo figlio Michael. L'opera non ebbe successo e la sua vena cinematografica sembrò effettivamente appannata. Dal 1959 e per più di una decina d'anni successivi, Chaplin usava villeggiare, con la famiglia, nella cittadina irlandese di Waterville, paese all'interno del Ring of Kerry, nell'omonima contea. Una statua in onore del celebre attore è stata collocata sul lungomare. Nel 1964, dopo circa un anno di lavoro, scrisse un'autobiografia (nella quale non vi è menzione del film Il circo, che probabilmente preferiva non ricordare per le tristi circostanze nelle quali fu girato). Nel 1966 si calò per l'ultima volta nei panni di regista, per girare La contessa di Hong Kong: fu il suo ultimo film, nonché l'unico a colori, nel quale lavorò assieme a due star del cinema mondiale: Marlon Brando e Sophia Loren.
Grazie alla sua genialità di compositore, proprio in quegli anni produsse la versione sonora di alcuni suoi capolavori: Il circo nel 1969, Il monello nel 1971, e infine nel 1975 La donna di Parigi. Nel 1972, riconciliatosi con l'opinione pubblica statunitense, ritornò negli Stati Uniti per ritirare il suo secondo premio Oscar, questa volta alla carriera, assegnatogli per "aver fatto delle immagini in movimento una forma d'arte del Ventesimo secolo". In tale occasione fu protagonista della più lunga ovazione nella storia dell'Academy Awards. L'anno successivo vinse il Premio Oscar alla migliore colonna sonora per il film Luci della ribalta. Il 4 marzo 1975, dopo molti anni di esilio volontario dal suo Paese d'origine, Chaplin fu nominato Cavaliere di Sua Maestà dalla regina Elisabetta II d'Inghilterra. L'onorificenza era già stata proposta nel 1956, ma - in piena guerra fredda - non era stata concessa per il veto imposto dal Foreign Office britannico sempre a causa delle presunte "simpatie comuniste" di Chaplin.


L'uscita di scena

Il pomeriggio inoltrato della vigilia di Natale, Chaplin chiese alla moglie Oona di spalancare le porte della camera affinché dalla hall sottostante potessero salire le note delle "Christmas Carols" come da rituale che si ripeteva da oltre vent'anni il 24 dicembre nella loro residenza. Quella stessa notte, intorno alle 4, se ne andava per sempre, nel sonno, uno dei più grandi attori di sempre della storia del cinema. Charles Chaplin morì a Corsier-sur-Vevey (Vaud), in Svizzera, la notte di Natale del 1977. Fu sepolto nel piccolo cimitero della cittadina svizzera. Al suo fianco lo raggiungerà Oona nel 1991. Gli sopravvissero dieci figli, ma soprattutto gli sopravvive la sua immortale creatura Charlot e i suoi meravigliosi film. Nei giorni successivi la scomparsa di Chaplin, personalità del mondo dello spettacolo rilasciarono, sulla stampa di tutto il mondo, oltre al cordoglio anche impressioni e ricordi a lui legati:
  • Jackie Coogan esprimendo la propria tristezza, ricordò l'unicità, la gentilezza dell'uomo e l'influenza che ebbe sulla sua vita non solo artistica.
  • Jacques Tati rimarcò l'apporto insostituibile all'arte cinematografica e dell'attualità ed eternità della sua opera. "Senza Chaplin probabilmente non sarei diventato l'attore che sono".
  • Zeppo Marx "Probabilmente il più grande mimo mai esistito".
  • René Clair "É stato il monumento del cinema di tutti i paesi e di tutti i tempi".
  • Paulette Goddard "Non solo fu il più grande creatore di film, ma anche uno degli uomini più affascinanti".
  • Sophia Loren "Attore e regista meraviglioso, e dietro di lui la moglie Oona".
  • Laurence Olivier "È stato probabilmente l'attore comico più grande di tutti i tempi e come tale spero ed auspico sarà ricordato".
  • Radio Vaticana "È stato il più geniale e amato uomo di cinema di tutti i tempi".
  • Federico Fellini "È scomparso nella stessa atmosfera natalizia in cui lo vidi per la prima volta. A Rimini i suoi film erano i più importanti e venivano programmati immancabilmente nel periodo natalizio. Da bambino lo vedevamo come un omino cui dovere gratitudine e lo si accettava come un fatto naturale, come la neve d'inverno, il mare d'estate, Gesù Bambino. È una specie di "Adamo", il progenitore da cui tutti si discende".
Tre mesi dopo la sua morte, la notte del 1º di marzo 1978, le sue spoglie furono trafugate a scopo di estorsione da due profughi, un operaio bulgaro e un disoccupato polacco, da tempo residenti in Svizzera dove avevano ricevuto asilo politico. Un milione di franchi svizzeri fu la richiesta di riscatto. La fermezza della moglie Oona e il suo rifiuto a voler trattare con i colpevoli fece fallire il piano criminale. 75 giorni dopo furono catturati, la salma localizzata e recuperata nei pressi del comune di Noville, sul Lago di Ginevra, e interrata nuovamente nel paesino svizzero.


Megan Fox.



Transformers è uscito nel 2007 e, dopo aver visto il film, la maggior parte degli uomini aveva solo due parole in mente: non Optimus Prime, bensì Megan Fox.



Erano tutti così innamorati di lei da averla fatta inserire nella lista delle donne più belle al mondo.

Sappiamo tutti che l'accoglienza che ha ricevuto Transformers è stata inversamente proporzionale al suo guadagno del botteghino, perché più un film è brutto, più la gente va a guardarlo.

E poi insomma, il direttore è Michael Bay.



Dopo aver recitato in ben due film della saga, la Fox ha sentito la necessità di rilasciare un'intervista su Michael Bay:

"Crede di essere Hitler sul set, e un po' lo è. Lavorare con lui è un incubo, ma quando lo frequenti fuori dall'ambito professionale non è in versione-regista e mi piace tanto il suo modo di fare. È come un elefante in una cristalleria! Non sa socializzare, fa proprio tenerezza."

E udite udite?

Nel terzo film è stata rimpiazzata da Rosie Huntington-Whiteley.



I film nei quali recitò dopo, ossia Jennifer's Body, Jonah Hex and Passion Play, furono dei veri e propri flop, mentre il terzo capitolo di Transformers ebbe un guadagno lordo di un miliardo di dollari.

Adesso starete pensando che è stato Michael Bay a licenziarla, ma ecco che arriva colpo di scena.

Il regista stesso ha detto le seguenti parole:

"La Fox era su un altro pianeta, costantemente con gli occhi rivolti al suo BlackBerry. Devi restare concentrata sul posto di lavoro. E poi immagino sappiate della storia di Hitler. Steven ha ordinato di licenziarla immediatamente."

Ebbene sì, il produttore esecutivo dei film Steven Spielberg disse a Bay di licenziare Megan Fox.

Immagino che si sia pentita di aver fatto quel commento, dato che ha ribaltato completamente la sua carriera.


Risultati immagini per Video curriculum



Per video curriculum si intende generalmente una presentazione in video di una persona che cerca lavoro oppure che vuole far conoscere le proprie competenze. La video presentazione è ripresa da una telecamera e diffusa via internet, per mezzo di blog, o portali come ad esempio YouTube oppure altri portali dedicati al lavoro.
Il candidato può anche farsi porre le domande dei colloqui di selezione da qualcuno in modo tale da ricreare la situazione di colloquio, allenarsi ai colloqui, cioè a rispondere alle domande tipiche dei colloqui di selezione, rivedendosi, può anche migliorare il suo stile comunicativo ed arrivare così più pronto al colloquio tradizionale. Resta sempre in allegato la soluzione tradizionale del curriculum testuale. Il video curriculum può rappresentare un pre colloquio, perché assomiglia in sintesi al primo colloquio di selezione conoscitivo. Serve per dare più informazioni di sé, di chi c'è dietro un cv e dare un assaggio del colloquio che poi si sosterrà.
I vantaggi per il candidato sono di mettere in evidenza le proprie competenze e qualità al di là di pregiudizi e stereotipi di età,sesso, razza e origini. Per l'azienda sono quelli di fare una preselezione dei CV, vedendo anticipatamente la persona, facendosi un'idea più chiara ed approfondita di quello che è scritto normalmente in un curriculum vitae tradizionale. Così ad esempio da 100 curriculum, anziché fare 100 colloqui, l'azienda che cerca personale potrebbe chiamare a colloquio solo le persone di cui è più convinta, diminuendo quindi il numero dei colloqui. E soprattutto l'azienda può vedere il candidato nel video curriculum vitae quando vuole, più volte e da qualsiasi accesso web.
In particolari casi nel videocv si può trovare la dimostrazione di alcune competenze del candidato, come quelle tecnico pratiche oppure quelle multilinguistiche portando un consistente vantaggio sia alle aziende e sia ai candidati.
Si tratta di un metodo molto utilizzato laddove le tecnologie del web, e la pratica con gli strumenti informatici di video produzione è più diffusa: come ad esempio negli USA, in Francia od in Spagna. In Italia il fenomeno è in espansione.