A mio avviso nessuno.

Intanto occorre fare una premessa: distinguere tra comici propriamente detti e attori comici.

Si tratta di due concetti completamente diversi.

Un attore comico è comunque per definizione una persona che ha frequentato una scuola di teatro, ha una buona impostazione della voce, una dizione perfetta e che è eclettico, ossia sa interpretare personaggi diversi da se stesso, al teatro o al cinema.
Esistono poi attori che, per determinate caratteristiche anche legati al suo fisico, voce o presenza scenica, vengono perlopiù scelti per ruoli comici.

Ad esempio un uomo non proprio bello, un po' rotondetto, con una voce stridula e con lineamenti particolari si presta meglio a ruoli leggeri rispetto a un altro dai lineamenti più rudi e seriosi.

Ciò non toglie che all'occorrenza sappiano interpretare anche ruoli più impegnati e drammatici dando anche ottima prova di sè.

Un esempio illustre è Alberto Sordi che intrepretò quasi sempre suoli comici o leggeri, ma non lesinò partecipazione in ruoli drammatici, dimostrando la sua estrema versatilità



Un comico parte da basi ben diverse. Di solito inizia la sua carriera con piccoli sketch o monologhi esibendosi in spettacoli dal vivo. Poi magari passa al teatro o in TV sempre in queste vesti.

Probabile poi che gli venga proposto da qualche regista di girare pure qualche film come protagonista oppure, se ha abbastanza risorse, il film se lo gira da solo.

Può darsi che i film abbiano successo e che siano anche buoni film, ma l'interpretazione del comico, salvo eccezioni, sarà sempre di se stesso.

Mentre infatti un attore è eclettico, un comico non è di solito abituato a impersonare altri personaggi e, quando lo fa, sono macchiettistici.
Tutti i personaggi che interpreta tenderanno ad assomigliarsi, perché sono lui.

Gli esempi li abbiamo sotto gli occhi un po' tutti: Benigni, Massimo Boldi, Ezio Greggio, Checco Zalone, Ficarra & Picone, Aldo, Giovanni e Giacomo ecc. possono far ridere e piacere al pubblico, ma fondamentalmente non sono attori.

(foto da Odio l'estate)


Non hanno una dizione perfetta, non sanno impostare e modulare la voce, non sanno interpretare una vasta gamma di personaggi diversi e persino i loro film, quando sono loro a dirigerli, sembrano più una serie di sketch e battute che dotati di una sceneggiatura vera e propria.
Anche perché, spesso e volentieri, sono proprio questo: un collage di gag, battute e sketch teatrali cuciti assieme.

Per cui, almeno personalmente, non vedo attualmente grandi attori comici in Italia ma solo comici che fanno gli attori.


 




Lo spiego in estrema sintesi, accennando i passaggi principali.

Si doppiano le voci di tutti i personaggi su varie tracce sonore. Soprattutto adesso per protocollo sanitario si doppia un personaggio alla volta. Un doppiatore alla volta. Per cui se il film ha 10 personaggi avremo dieci tracce audio.

Poi si ricevono dalla casa di produzione del film le tracce audio della MUSICA, rumori di AMBIENTE o SOTTOFONDO ed EFFETTI.

A questo punto si effettua il cosiddetto MIX AUDIO, in cui si uniscono tutte le tracce audio, di cui parlavo sopra, livellando i volumi e armonizzando il tutto. Ora non resta che sostituire la traccia audio originale con quella nuova ed augurare buona visione a tutti!

 


Kevin Spacey


Nessuno viene bandito da Hollywood.

"Hollywood" non è un monole. Hollywood è solo una descrizione dell'industria dell'intrattenimento, che ora comprende film, produzioni televisive, prodotti trasmessi in streaming su Internet.

Quella che ora viene chiamata Hollywood è dominata da conglomerati che hanno iniziato come studi cinematografici nel sud della California, ma ora includono hub cinematografici in vari punti del mondo.

Così. Gli attori e le attrici, i registi o gli scenografi non vengono banditi o scomunicati. Non esiste un'autorità centrale che invia promemoria ed e-mail in tal senso, e non è mai esistita. Ogni azienda fa le sue cose.

Kevin Spacey, per esempio, non è mai stato bandito. Il suo marchio è semplicemente diventato tossico quando le persone si sono fatte avanti e hanno affermato di essere stati molestati e/o aggrediti sessualmente, e quelle accuse hanno raggiunto una massa critica. E improvvisamente, nessuno studio o conglomerato lo assumerebbe, perché le società sono quasi sempre avverse al rischio e alle controversie.

Semplice.

A parte Mr. Spacey (e altri del suo genere), i talenti cinematografici diventano inoccupabili per un'ampia varietà o ragioni: hanno problemi di droga; hanno problemi con l'alcol; non stanno bene con gli altri. Ad esempio, Shia LaBeouf ha avuto problemi personali per anni ed è sulla buona strada per esibirsi nei teatri di quartiere (se è fortunato) e da nessun'altra parte. Anche così, non sono stati pubblicati decreti di esilio contro di lui.

Ma c'era un tipo di "divieto" che era diffuso alla fine degli anni '40 e '50, ed era la lista nera di Hollywood. Se eri conosciuto per essere stato un membro del Partito Comunista, eri cancellato. Questo valeva per attori, scrittori, registi, chiunque. I sindacati e gli studi cinematografici hanno tutti partecipato alla lista nera e la maggior parte delle organizzazioni l'ha sostenuta. Alla fine del 1947, i dirigenti dello studio si riunirono al Waldorf Astoria di New York City e pubblicarono quello che divenne noto come il Waldorf Statement:

... Congederemo immediatamente o sospenderemo senza indennizzo coloro che sono alle nostre dipendenze, e non riassumeremo nessuno dei 10 fino a quando non sarà assolto o non si sarà purgato dal disprezzo e dichiarerà sotto giuramento di non essere un comunista.

Sulla questione più ampia dei presunti elementi sovversivi e sleali a Hollywood, i nostri membri sono ugualmente pronti a intraprendere un'azione positiva.

Non impiegheremo consapevolmente un comunista o un membro di qualsiasi partito o gruppo che sostenga il rovesciamento del governo degli Stati Uniti con la forza o con metodi illegali o incostituzionali.

Roy Huggins, creatore di Maverick, The Fugitive, The Rockford Files e altri iconici programmi televisivi, ha partecipato ad attività di sinistra quando era giovane, e un giorno ha scoperto di essere nella lista dei cattivi della Guerra Fredda:

Sono andato [in studio] e ho scoperto che non mi avrebbero lasciato entrare nel lotto. ... Ho consegnato alla guardia la mia sceneggiatura e ho detto di "dare questo al signor Sparks con i miei complimenti", e sono tornato a casa. ...

Ho detto al mio agente che ero stato inserito nella lista nera ... così ho scritto uno script specifico chiamato Hangman's Knot. Avevo sentito dire che esisteva un mercato nero in cui gli scrittori inseriti nella lista nera potevano fare soldi ... ma io non volevo farlo. ...

Huggins ha venduto Hangman’s Knot con il suo nome sopra a uno degli studi e ha scoperto che gli studi erano perfettamente felici di acquistare sceneggiature da scrittori nella lista nera, ma non volevano impiegare scrittori nella lista nera. Quello che ha anche scoperto è che alcuni studi erano persino d'accordo con l'assunzione dei membri della lista nera... se volevano quel copione disperatamente.

Questo è quello che è successo a Huggins.

Il mio scopo nel sollevare questi eventi di tanto tempo fa è mostrare (ancora una volta) che Hollywood non è, e non è mai stata, un gigantesco automa che bandisce qualcuno. Anche al culmine della lista nera, uno studio che aveva pubblicamente accettato di non assumere un comunista, ha assunto un comunista. Decise che l'atto di disobbedienza era nel suo interesse commerciale, quindi fanculo alla Commissione per le attività antiamericane.

Il che mi riporta al punto iniziale. Anche Shia LaBeouf può farsi assumere (e tutto il resto) una volta ogni tanto. Anche Kevin Spacey (forse). E perché? Perché un'entità aziendale decide di volerlo assumere.

D'altra parte, forse le entità hanno ricevuto il promemoria da Hollywood Central. O una copia della "Dichiarazione per vietare LaBeouf/Spacey". Ma ne dubito.

Addendum: Roy Huggins descrive cosa è successo dopo che il film Hangman's Knot è stato rilasciato e l'HUAC ha scoperto (tramite i titoli di coda dell'immagine), che il signor Huggins ed è stato ... assunto!


 



Trovo che i vecchi attori sono molto professionali e non recitano sul set, bensì entrano completamente nella parte; come si vede fare ai bravi attori di teatro. Forse manca loro la gavetta e/o si rifanno allo stile dei vecchi fotoromanzi in cui più che "facce da rincoglioniti" (quasi come quelle che escono quando si va a fare le fotografie per i documenti) non si vedevano. Però c'erano donzelle che li leggevano con occhi sognanti …. mi chiedo ancora per chi o cosa….

Tra raccomandati e cosi poi poco studio recitazione e poca propensione naturale alla recitazione ovvero sul set solo per soldi. E poi troppo esibizionisti, piacioni edonisti che si dimenticano cosi pure quel po che sanno del recitare.

La melodia piace perchè il compositore ha intercettato la tensione della mente legata ad un particolare stato d’animo (che evidentemente provava in quel momento) e di essere riuscito ad evocarlo tramite la disposizione dei suoni o note dai quali è composta la melodia.

Basta pensare alla “Tristezza” di Chopin o all’Aria sulla IV corda di Bach che han fatto storia.

Ecco perché si parla sempre più spesso di musicoterapia; musica quindi come “modulatore straordinario dei sentimenti”, tanto da parlare di autentica farmacopea.

Vien da sè che ogni tipo di musica suscita sentimenti particolari, per il ritmo, la tonalità, il volume e l’intensità con i quali viene espressa.

Toni quindi ascendenti, discendenti, alterati e così via, a seconda della motivazione che il compositore intendeva dare al suo brano; un canale di comunicazione quindi, tra il compositore e l’ascoltatore che apprezza quanto più il compositore è riuscito a creare quel clima di pathos con la disposizione delle note.




Prima della realizzazione del celebre film Disney Pixar "Alla ricerca di Nemo", l'azienda chiese al suo team artistico di seguire dei corsi di Biologia Marina, Oceanografia e Ittiologia presso l'Università di Berkeley (California), per poter rappresentare il più fedelmente possibile i personaggi ed il loro mondo.

Il team Disney Pixar dovette seguire anche un corso di immersioni, e si avvalse per tre anni della consulenza al professor Adam Summers, esperto in biologia, il quale fornì un parere tecnico per quanto riguarda i movimenti degli animali.


 




Semplice: il CD è più fedele.

Vorrei fare una premessa. Qui mi riferisco ai dischi in vinile "autentici", ovvero a quelli incisi negli anni '70 o prima. Infatti, quelli di oggi sono una mezza "sola" in quanto a genuinità. Si tratta infatti di dischi in vinile, ma realizzati da master digitale.

È evidente che si ha qui un doppio passaggio: dalla sorgente acustica reale al supporto digitale e poi da questo all'incisione analogica su vinile. Se qualcuno sente la versione digitale e quella del vinile tratta dalla prima e afferma che la seconda è più fedele è chiaro che si prende in giro da solo. Talora c'è addirittura un passaggio in più, perché si prende un vecchio vinile, lo si masterizza in digitale e, infine, si riporta il tutto di nuovo sul vinile. Il tutto per mere ragioni commerciali, cioè per chi vuole avere, vedere e toccare il vinile che riporta i brani preferiti.

Detto ciò, con il livello di campionatura (numero di bit di rilevazione al secondo o bitrate) di oggi, garantito durante la registrazione del suono originale, il formato digitale supera di gran lunga la qualità di qualunque traccia fisico-analogica sul vinile. Perché? Fondamentalmente, perché il digitale permette di veicolare agli altoparlanti una quantità superiore d'informazione (bit) emessa dalla sorgente reale.

All'atto pratico sono diverse le superiorità della musica in digitale. Quest'ultima consente una riproduzione con molto minori alterazioni. La risposta della puntina (piezoelettrica, ceramica o magnetica) alla deformazione indotta dai solchi del disco è infatti complessa, non certo lineare. Questo ovviamente senza considerare che puntina e solchi si consumano. In un CD il lettore laser non può sbagliare, a meno che non subentri un difetto.

Per motivi analoghi, la musica su un vinile può essere restituita fedelmente entro un intervallo dinamico inferiore a quella registrata su CD. Ciò significa che un suono molto basso tende a confondersi col rumore di fondo e uno molto alto tende a distorcere. Solo la musica che sta nel mezzo è pulita. L'orecchio sensibile se ne accorge, specie se il brano è ben noto. Basterebbe comunque ascoltare i passaggi in "pianissimo" per verificare la bontà del CD.

A proposito di rumori, va qui citata l'assenza nel CD di suoni spuri che derivano dai disturbi di sottofondo provocati dal tipo di sollecitazione subita dalla puntina del giradischi. Essi sono dovuti alle imperfezioni dei solchi sul vinile, all'ineliminabile polvere o alla puntina stessa che sfrega sul disco. Buona parte di queste interferenze sono ineliminabili anche con i migliori filtri. Senza contare che i filtri talora filtrano anche il suono originale.

Non è finita. Un disco in vinile, meccanicamente trascinato, ha una velocità di rotazione la cui costanza è molto difficile da controllare. Piccolissime variazioni nel motore, nella cinghia o nella forma del disco possono provocare cambiamenti di velocità che, seppur minimi, influiscono sul suono. La rotazione di un CD, invece, ha un'altra natura, poiché serve solo a presentare l'informazione in sequenza. Il ritmo è controllato digitalmente dall'orologio di sistema.

Naturalmente, se la campionatura è scarsa (basso bitrate) la qualità scema anche nella musica digitale. Per motivi simili occorre fare attenzione al tipo di formato digitale. Per intenderci, l'informazione audio compressa, tipo mp3, consente una riduzione notevolissima di spazio di memoria, ma comporta inevitabilmente la perdita della nitidezza del suono. Qui si può certamente concordare sul fatto che la qualità decada. Meno il formato è compresso, più informazione passa e più il suono è fedele all'originale. Questo è sicuro. Va anche detto che, data una certa compressione, alcuni brani soffrono di più di altri.

In definitiva, se stiamo su bitrate originali elevati, come nei migliori CD, ed evitiamo la compressione dei dati registrati l'informazione veicolata dalla sorgente reale si conserva di più col digitale che con la riproduzione analogica. La riproduzione di un vinile passa certamente meno informazione e, inoltre, ne introduce di nuova che nulla ha a che vedere con la sorgente reale.

La storia che il vinile sia meglio del CD è appunto solo una storia, una leggenda metropolitana priva di fondamento tecnico-scientifico e sviluppata solo per qualche ragione nostalgica o per qualche predilezione "vintage". Giustificatissima emotivamente, sia chiaro; ma per nulla avvalorata fisicamente.

Può però essere interessante considerare che il vinile talvolta piace di più proprio per i difetti che ha. Gli stacchi musicali netti che un CD restituisce nitidamente risultano ammorbiditi su un vinile e questo offre talvolta l'impressione di superiore armonia. In realtà, il CD riporta più fedelmente quella che è la realtà dei fatti acustici, anche nelle porzioni più discontinue. Ci sono dei suoni per i quali ciò si evidenzia con chiarezza, come nel caso dello zampillio dell'acqua, della monetina che rotola e persino del parlato, tanto per fare degli esempi.


Tron.

Ormai il concetto di entrare con la mente in un computer é diventato comune da Matrix in poi. La realtà virtuale ormai é diventata familiare e questi film non impressionano piú. Stesso discorso per Videodrome, Il tagliaerbe, Brainstorm - Generazione elettronica, Strange days e Johnny mnemonic.


Wargames.


Un gioiello degli anni '80 ma invecchiato male. L'idea di poter hackerare i computer dell'esercito USA con uno casalingo dei primi anni '80 oggi fa davvero sorridere. Molto meglio Hackers del 1995 con una Angelina Jolie ventenne.

Dragonheart.


Gli effetti speciali di questo film, all'epoca tra i migliori, oggi appaiono molto datati. Dopo la saga di Jurassic Park e la trilogia del Signore degli anelli sono decisamenti superati, stesso discorso per La storia infinita e il suo seguito.


The day after - Il giorno dopo.


Questo film é ormai superato dalla storia, e non di poco. Venne girato nel 1983 ma divenne superato giá nel 1989 dopo il crollo dell'Unione Sovietica e dei paesi del Patto di Varsavia. Oggigiorno non viene piú trasmesso in TV proprio per questo.


 



Tutti sono in grado di cantare, solo alcuni sono intonati. Tra gli intonati c'è chi ha una bella voce, con un timbro caratteristico, con una grande estensione o con qualsiasi altro tratto che li renda ben identificabili, credo sia questo che si intende per “voce di un cantante”. Tra i cantanti c'è poi chi riesce a trasmettere emozioni, ad arrivare al cuore della gente attraverso l'interpretazione, attraverso il carisma, attraverso l'originalità. Personalmente ritengo quest'ultima la dote fondamentale di un cantante, anche a discapito delle pure doti canore. Detto in altre parole preferisco cento volte qualcuno con una voce non esagerata ma che sia capace di farmi provare qualcosa nel mio intimo e al di fuori della canzone, rispetto ad un esecutore perfetto che inizia e finisce nella mera performance.

Colui che è in grado di cantare ha delle buone potenzialità. Colui che ha la voce di un cantante ha studiato come trasformare le potenzialità in caratteristiche. Ha sicuramente studiato tecnica, e interpretazione.

Chiunque può avere la voce di un cantante perché quando si parla di voce spesso ci si riferisce al timbro vocale. Non tutti però sono in grado di cantare usando il diaframma e prendendo sempre le note giuste.



E' una storica tecnica di ripresa microfonica molto valida per strumenti solisti, non solo la voce quindi, che ha quasi un secolo.

La inventò negli anni '30 l'ottimo ingegnere del suono Allan Dower Blumlein in linea con quello che fu il suo contributo più importante nella storia della riproduzione audio: il suono stereofonico.
Blumlein pose le base anche per il "surround", che è il sistema di ascolto più immersivo che finora abbiamo creato, ma non seppe mai quanto famose divennero le sue invenzioni, dato che fu ucciso nel 1943 mentre era impegnato in progetti bellici segreti.
Si chiama tecnica M/S e l'intenzione originale era cercare di ricostruire con più fedeltà possibile cosa ascolta una persona posta esattamente davanti a un musicista/cantante impegnato in un'esecuzione. "M" sta per Mid, e "S" sta per Side, la tecnica M/S si realizza usando due microfoni con le capsule poste a 180° l'una rispetto l'altra, come nella foto:


La capsula inferiore s'imposta con polarità cardioide, anche se variazioni negli anni ammettono anche quella ipercardioide, ominidirezionale .

Il microfono superiore è impostato tassativamente a figura-8, così nel totale si ottiene una sensibilità spaziale con questa direzionalità:

Se entrambi i microfoni hanno il diagramma polare a figura-8, la tecnica viene chiamata "tecnica Blumlein" invece di M/S. Ma sempre dello stesso principio si tratta.

La sorgente sonora viene così catturata direttamente con il microfono Mid posto davanti (diagramma blu), mentre il microfono Side, che ha la minore sensibilità nel punto dov'è la sorgente ma la massima ai suoi lati, raccoglie soprattutto le riflessioni.
Il microfono Mid è quindi sistemato in maniera classica, ma la magia la fa l'altro.
Il segnale che arriva dal microfono Side viene separato in due canali, Sinistro e Destro, ed a uno dei due viene invertita la fase. Il risultato della somma dei due microfoni è una tridimensionalità e naturalezza del suono, ed è particolarmente controllabile. Infatti si può sia agire sul volume del mic side per attenuare o enfatizzare l'effetto, sia agire sul pan dei due canali sinistro e destro per allargare o stringere il panorama stereo a piacimento. Ultimo vantaggio, ma non meno importante: anche nell'ascolto mono si ha la garanzia di restare in fase.
La tecnica M/S non è "la migliore" e non viene utilizzata per qualsiasi situazione, ma se si deve registrare un unico strumento va presa assolutamente in considerazione.
Va molto bene anche per la voce, ma oggi registrare cantanti con la M/S è abbastanza raro. Per avere un gran suono da chitarre classiche e soprattutto acustiche invece è una bomba!
E' importante che la stanza dove si allestisce la ripresa sia trattata acusticamente perché le riflessioni del suono, quelle catturate dal microfono Side, sono una componente determinante per la qualità dei risultati.



Noi diremmo Patty Duke



Patty è nata come Anna Marie Duke. Suo padre era un alcolizzato e sua madre soffriva di depressione clinica. Suo padre è stato costretto a lasciare la loro casa. Alla fine, sua madre fu sopraffatta e quando Anna aveva otto anni la diede la tutela a una coppia di agenti di talento, John ed Ethel Ross, che rappresentavano già il fratello maggiore di Anna.

I Rosses hanno promosso incessantemente Anna, che hanno insistito per chiamarla "Patty" (e hanno costretto Anna a usare anche il nome). Le hanno costantemente tolto due anni dalla sua età per farla sembrare più giovane di quanto non fosse in realtà. Hanno anche riempito il suo curriculum di referenze per far sembrare che avesse più esperienza. Ci si aspettava che a "Patty" tutto questo andasse bene. Per tenerla sotto controllo, le davano alcool e farmaci da prescrizione. Hanno tenuto per loro la maggior parte di ciò che ha guadagnato e spesso le hanno fatto delle avance sessuali.

Quando aveva 12 anni, è apparsa nel programma televisivo "The $ 64.000 Question" le è stato detto di imbrogliare e le sono state date le risposte in anticipo.

Ma i Ross hanno avuto un grande successo quando, all'età di 13 anni, "Patty" è stata scelta per essere la protagonista nella produzione di Broadway di "The Miracle Worker" dove ha interpretato la sordo-cieca Helen Keller. Due anni dopo, è apparsa nella versione cinematografica e ha vinto l'Oscar come miglior attrice non protagonista. Questo l'ha resa un nome familiare. A 16 anni, aveva una sua sitcom in cui interpretava cugini identici.

Per allontanarsi dai Rosses, Duke sposò il 31enne Henry Falk quando aveva 18 anni.

Oltre a tutte queste vicissitudini, soffriva anche di disturbo bipolare non diagnosticato. Ha continuato a recitare regolarmente e ha vinto tre Emmy Awards oltre a un Oscar.

Le ci volle un po', ma alla fine si calmò. Dopo due matrimoni in sette anni, il suo successivo matrimonio con l'attore John Astin (16 anni più grande di lei) è durato tredici anni, e il suo quarto matrimonio è durato oltre 30 anni fino alla sua morte, all'età di 69 anni. Ha anche servito come presidente della giuria Actors Guild per quattro anni.


La lista degli attori che hanno lavorato di più insieme include:

Amy Adams e Christian Bale



Matt Damon e Ben Affleck


Johnny Depp e Helena Bonham Carter




Tina Fey e Amy Poehler




Kevin Hart e Dwayne "The Rock" Johnson




Scarlett Johansson e Chris Evans




Jack Lemmon e Walter Matthau




Jerry Lewis e Dean Martin




Myrna Loy e William Powell




Melissa McCarthy e Ben Falcone




Ginger Rogers e Fred Astaire




Elizabeth Taylor e Richard Burton




Marlon e Shawn Wayans




Kristen Wiig e Bill Hader




Shailene Woodley e Ansel Elgort