Vicki Satlow, forse l'unico agente
letterario di livello massimo che lavora 'a viso aperto', con tanto
di sito in bella mostra.
Il problema è che fare l'agente
letterario è perfino peggio che lavorare per una casa editrice, per
quanto riguarda le molestie quotidiane.
Secondo molti in Italia scrive (o ha
cercato di scrivere per almeno 5–6 anni) quasi il 70% degli
Italiani.
E sono sempre tutti inevitabilmente
schiavi del Dunning-Kruger effect, un fenomeno psicologico,
perfettamente naturale, che purtroppo in letteratura ha un effetto
decisamente maggiore che in qualunque altro campo.
Il Dunning Kruger è un fenomeno per
il quale meno conosci una cosa, più ti sembra semplice, facile,
eccetera.
E questo in letteratura ('scrittura
creativa') porta inevitabilmente tutta questa masnada di scrittori a
pensare di avere scritto un capolavoro.
Ma facciamo degli esempi concreti.
Per esempio, chi non sa nulla di
bodybuilding…
Pensa che il body building sia
sollevare pesi sempre più pesanti a caso, usando le posture corrette
per non farsi male, e fine. E infatti, il motivo più diffuso per cui
la gente non si ingrossa, che ci crediate o meno è il sovra
allenamento.
Perché è il riposo a gonfiare i
muscoli. Lo sforzo li brucia. Lo sapevate questo? Ovviamente no.
La maggior parte di quelli che
falliscono nel migliorare in palestra è perché non sanno le regole
di base di come ci si allena… Le quali sì, sono complicate. Sono
complicatissime. Per questo senza istruttore nessuno ottiene mai un
bel nulla.
Ma facciamo un altro esempio.
La letteratura è incomprensibile agli
scrittori peggio ancora del
pattinaggio su ghiaccio.
Guarda come sorride… Quello che
sta facendo dev'essere assolutamente facile e divertente, no? Sennò
non sorriderebbe.
Nel pattinaggio artistico su ghiaccio,
più uno è bravo, più quello che fa sembra 'visivamente' facile.
Sembra addirittura spontaneo. E farlo sembrare facile, spontaneo e
addirittura divertente è proprio lo scopo 'visivo' dell'esibizione:
trasmettere una sensazione piacevole allo spettatore.
In realtà, l'atleta sta facendo una
fatica disumana e sta usando una concentrazione fuori dal comune,
coltivata nel corso di anni.
E pensate che sia il body building che
il pattinaggio sono MENO sottovalutati della letteratura. E tanto
pure.
TUTTI quelli che scrivono sono agnelli
sacrificali del Dunning Kruger effect; tutti quanti. Nessuno escluso.
Anche molti scrittori bravi e famosi lo sono, figurarsi quelli che
scrivono male.
Fino a quando non hai scritto 7–8
romanzi e non hai visto i tuoi stessi miglioramenti rispetto al
primo… non hai idea del lavoro che c'è dietro e di quanto sia
difficile scrivere BENE. Scrivere in modo che CHIUNQUE legge quello
che scrivi 'percepisca' ciò che deve.
E peggio ancora: in letteratura
peggio scrivi, più sei convinto di scrivere bene.
Nei casi estremi, in letteratura quando
scrivi schifezze assolute, pensi addirittura di essere un genio. Un
genio fuori dalle regole basilari della costruzione di una storia,
dei personaggi e dell'arte di raccontare. Sei superiore. Gli altri ne
hanno bisogno, ma tu no.
"Ma io scrivo cose vere"
"Ma io scrivo le mie
riflessioni"
Il 99% di chi scrive non ha capito
nemmeno che se scrive cose vere… Al lettore non gliene frega nulla.
In letteratura non è che basta 'dire'
che una storia è vera, e il lettore ci crederà. Un libro non è un
film, con degli attori in carne e ossa di fronte a te.
E anche quando racconti storie vere,
quelli sono comunque personaggi e tu stai comunque raccontando
qualcosa. Quando scrivi te la devi guadagnare quella sensazione di
sincerità che nei documentari viene fornita dalle immagini o i video
di repertorio, quelli reali.
E se scrivi riflessioni, allora i
personaggi saranno le riflessioni.
E i personaggi, che voi lo vogliate o
meno, devono andare a finire da qualche parte, non so se mi spiego.
Si chiama 'inizio-svolgimento-fine', e se non c'è, al lettore
mancherà COMUNQUE.
Il motivo per cui gli agenti
letterari e chiunque lavora nell'editoria cerca di non sbandierarlo
ai quattro venti, è non essere molestato giorno e notte da dozzine
di molestatori al giorno.
Perfino io, che non sono nessuno, vengo
'molestato' almeno una volta al mese da qualcuno che ha scritto un
ottimo 'qualcosa' (spesso nemmeno un romanzo) ed è convintissimo di
avere scritto qualcosa di fantastico…
Mentre il 100% delle volte è
letteralmente una porcata immonda… Ma io non ho nessuna voglia di
dirglielo, perché poi si offenderà.
Scrivere male significa - per
definizione - non saper distinguere quello che
*volevi*
scrivere da quello che è finito
veramente
*sulla carta*.
E dopo che l'hai scritto non vedi
letteralmente la differenza… Altrimenti scriveresti bene.
Oppure ti auto cestineresti da solo la
porcata che hai scritto… Cosa che non fa mai letteralmente NESSUNO,
perché credono tutti di avere messo su carta esattamente quello che
avevano in testa.
I cattivi scrittori scrivono appunti
personali. E' da lì che nasce il casino. 'Universalizzare' tali
appunti è un lavoro bestiale… Di cui nessuno sa assolutamente
nulla.
E quando spieghi a questa gente PERCHE'
fa schifo quello che hanno scritto (perché sì, io sono in grado di
'razionalizzarlo', purtroppo), loro credono che stai insultando
quello che loro avevano in testa, non quello che hanno scritto
effettivamente.
Quindi per evitare continue
telefonate e rotture di palle infinite, gli agenti letterari VERI in
Italia lavorano col basso profilo.
E quindi senza presenza social, senza
sito web, eccetera. Girano il loro giro di clienti e case editrici, e
fine.
Ma questo avviene anche in Inghilterra,
anche se con regole diverse.
In Inghilterra avvicinare certi agenti
letterari quando non sei nessuno, hai autopubblicato su Amazon o hai
vinto un premio letterario che non sia lo Strega… E' proprio
maleducazione, e fine della storia.