Non disprezzo la musica odierna in generale che è piena di interessanti innovazioni e roba interessante quanto alcuni aspetti di quella italiana, vale a dire
Chiamare "novità" roba che gira da anni
In Italia le innovazioni musicali arrivano sempre con anni di ritardo. Prendiamo un esempio


Questo signore passerà alla storia come "quello che ha rivoluzionato il rap italiano" quando la trap, il genere che ha introdotto, negli USA gira da un decennio buono così come in Francia e Inghilterra
Sfera è un rapper mediocre con un ottimo produttore, non ha punchlines fighe, non ha un flow particolarmente ricercato, cosa più importante, non ha inventato niente di nuovo. Ma siccome il pubblico medio italiano non guarda a un palmo dal proprio naso, come sentono un sound leggermente diverso impazziscono. Ecco come fa a fare i soldi un artista mediocre, introducendo qualcosa che esiste da anni in un paese che non sta al passo coi tempi

La morte della scrittura
Ora, non voglio essere frainteso. Io sono il primo che ascolta musica "leggera" quando vuole divertirsi. Ma è innegabile che negli ultimi anni la capacità di scrivere un testo sensato, profondo o semplicemente intelligente è andata via via morendo. Il cantautorato in Italia è praticamente scomparso, i generi che vanno di più sono l'indie, dove ci sono artisti validi ma molti che non sanno mettere due parole in fila e il cui tipico testo è "prendo una birra, penso a te perchè sono depresso, torno a casa e prendo una medicina", il pop che lasciamo perdere e la già citata trap che manda in radio i peggiori. Si possono scrivere testi decenti e andare in radio, una cosa non esclude l'altra, perfino un testo di Katy Perry ha più spessore della metà di quelli che sento in radio quando faccio l'errore di accenderla

In Italia non c'è spazio per determinati generi
La cosa che mi manda più in bestia è che certe sonorità che negli USA, in Inghilterra e in altri paesi sono apprezzate e vanno in classifica da decenni, in Italia sono praticamente snobbate. Per esempio, citatemi un gruppo rock italiano che avete sentito in radio. Nessuno? Allora un gruppo metal. Allora un gruppo di progressive rock
In Italia abbiamo solo il pop rock stile Negramaro, che può piacere, non critico nessuno, ma tutti i gruppi hanno la stessa dannata sonorità, sono tutti orientati verso il pop. Se esce fuori qualcosa di alternativo, di più pesante, di più ricercato, 90% non passa in radio

La gente pensa che chi vende più dischi è un artista migliore


Per finire, ragioniamo su questo punto.
Sento tanta gente dire che se fai il disco d'oro o di platino sei un artista vero.
Come si ascoltava la musica prima? Con i dischi perchè non esisteva il web, non c'era Spotify ecc.
Ergo, per vendere 100.000 dischi dovevi avere fan che andavano attivamente a cercarsi la tua musica
Oggi, con youtube, Apple Music, Spotify ecc. tutti hanno accesso immediato a qualsiasi tipo di musica
E il pulcino pio fa il disco d'oro perchè, logicamente, si è aggiunta una fascia di pubblico che prima non esisteva, quella dei bambini che sono una grossa fetta degli ascoltatori
Non ci vuole davvero niente a fare 100.000 streaming su Spotify o a vendere 100.000 volte il tuo brano su Apple Music a 0.99€, basta spammarlo ovunque o comprarti le views
in conclusione, mi fanno pena questi aspetti della musica italiana di oggi

Prima di commentare cerca di capire che:
1 - Non sto dicendo che il panorama musicale italiano sia una merda totale. Quello che passa in radio all'80% è piattume ma esistono artisti validi. Fortunatamente, per chi come me va a cercarsi gli artisti e cerca di ascoltare un po' tutto saltano sempre fuori artisti originali, anche se hanno meno visibilità di altri
2 - Il fatto che esistano Spotify ecc. non è una cosa negativa, sono piattaforme che permettono di accedere alla musica più facilmente e questo è un bene. Ma questo rende fare un disco d'oro facilissimo e quando prendere un premio diventa così semplice, quel premio perde automaticamente valore
3 - Ognuno si ascolta quello che gli pare. L'oggettività viene sempre dopo la soggettività quando si parla di espressione artistica

Come si scrive una sceneggiatura - Parte 1 | CineFile



  1. La vita delle donne non ruota attorno agli uomini. Preferisco leggere un libro senza personaggi femminili piuttosto che uno in cui i personaggi femminili pensano e parlano sempre di uomini.
  2. Se non riesci ad evitare un punto di vista maschile nella tua scrittura, immaginare cosa significhi essere una donna e non essere interessata a quello che gli uomini pensano del tuo aspetto, dei tuoi modi di fare, o di quanto piaci agli uomini, sei nei guai. Le donne a volte si preoccupano di quello che alcuni uomini pensano di loro, ma la maggior parte delle volte, la cosa non ci sfiora nemmeno. Inoltre, non diamo così tanto peso al parere maschile quanto gli uomini.
  3. Le donne hanno buone, salutari e soddisfacenti relazioni con le altre donne. Parliamo di cose diverse dagli uomini (o dai nostri figli), e possiamo anche goderci la compagnia senza fare discorsi particolarmente sentimentali.
  4. Le donne sono divertenti.
  5. Le donne sono forti. Ma i personaggi femminili duri e insensibili sono piuttosto noiosi. Le donne non devono essere dure allo stesso modo in cui gli uomini lo sono. La maggior parte delle donne sono indifferenti alle cose per cui gli uomini si aspetterebbero di vederci entusiaste. Siamo abituate a fare cose difficili. Ma solitamente non ci interessa comportarci da dure.
  6. C'è un'enorme differenza tra le donne giovani, anziane e di mezza età, e non ha nulla a che fare con il nostro aspetto o il fatto che abbiamo dei figli.
  7. La nostra anatomia non è interessante.
  8. Viviamo in un mondo non progettato per noi. Tutto è progettato per gli uomini, dalle argenterie ai telefoni cellulari, dalle auto alle attrezzature di sicurezza. L'assistenza sanitaria è progettata per gli uomini. Il mondo non è così confortevole per noi quanto lo è per gli uomini. Raramente ci sentiamo davvero a nostro agio o appartenenti a qualcosa. Anche questo lo diamo per scontato. (Fisicamente parlando.)
  9. Molte donne hanno "retroscena tragici", ma in molti casi siamo abbastanza capaci di gestirli, nonostante tutto.
  10. Le donne si sentono spesso a disagio o impaurite dagli uomini, ma solitamente non ne parlano. Lo diamo per scontato. In realtà, di solito ne parliamo solamente quando ci rivolgiamo agli uomini, perché loro non lo capiscono, e le donne già lo sanno.
  11. Gli uomini ci trattano costantemente come se fossimo inferiori a loro. Un mio collega, l'altro giorno, mi ha chiesto di regolargli la temperatura pdell'aria condizionata. Stavo lavorando, ero occupata, e lui era seduto a non fare niente. Lo guardai e gli dissi: "Il termostato è laggiù, sul muro". Non ero né arrabbiata né scocciata e ciò non mi fece interrompere quello stavo facendo. Anzi, è stato divertente. Questo genere di cose succedono sempre alle donne. Diamo anche queste per scontato.
  12. Le donne sono occupate. Se mi chiedi cosa ho fatto durante il fine settimana e ti rispondo "Niente", probabilmente ho fatto quattro lavatrici, pulito il forno, lavato la vasca da bagno e portato il cane a fare una passeggiata.



Parlando di originalità, sicuramente dopo gli anni Settanta si è assistito ad un declino inconfutabile, ed anche in termini di qualità.
Questo però, va detto, che è successo anche e anzi direi soprattutto proprio da parte dei grandi nomi molto prolifici negli anni '70 (personalmente sugli anni '80 di Pink Floyd, The Who, Led Zeppelin mi viene da "voltare pagina").
Questo per dire che il momentuccio era tale per tutti, o quasi.
Tuttavia, dal 1980 assistiamo ai primi lavori in studio di sonorità originali di artisti che, o avevano giusto mosso i primi passi negli anni '70, ma che avrebbero trovato una loro strada e una loro peculiarità, originale, dagli anni '80 in poi, o ad artisti nati in tutto e per tutto negli anni '80.
Tra queste due categorie penso a:









Oltre a questi, ci sono stati i nuovi nati di fine anni '80 e che sono sbocciati fino agli anni '90, con sonorità che, ovviamente, avevano punti in comune ad esempio con l'hard rock, il metal o il punk anni '70, ma che hanno creato sonorità comunque molto riconoscibili e originali.
Questi i maggiori:







Quindi direi di NO, non è vero che il rock dopo gli anni Settanta non ha più prodotto nulla di originale.





  1. GTA è iniziato grazie a un bug di un altro gioco.
    Rockstar stava sviluppando un videogame chiamato Race ‘N Chase, dove il protagonista assume il ruolo di un poliziotto che cerca di sventare rapine. Il bug che ha fatto cambiare a Rockstar idea sul formato si è presentato durante una missione dove il giocatore si trova ad interpretare un rapinatore. L’intelligenza artificiale dei poliziotti ha deciso che i poliziotti dovevano cercare di mandare fuori strada l’auto dei rapinatori in un inseguimento decisamente adrenalinico, e gli sviluppatori si sono divertiti tanto da decidere di cambiare progetto per il gioco, pensando che sarebbe stato divertente impersonare un criminale che fugge dalla polizia.
  2. GTA 3, a causa dei terribili eventi del 11 settembre dell’anno di pubblicazione, ha dovuto subire dei cambiamenti ed è stato pubblicato in ritardo. Pur restando ambientato a New York, i poliziotti di GTA 3 hanno cambiato aspetto per somigliare meno ai veri componenti del NYPD e anche alcune missioni sono state tagliate per evitare di ricordare gli attentati terroristici che hanno portato alla distruzione delle Twin Towers.
  3. Le cause intentate contro il franchise sono così tante che insieme valgono un miliardo di Dollari. Le cause provengono da soggetti diversi, da normali cittadini a celebrità come Lindsay Lohan, che combatte con Rockstar a causa del personaggio di GTA V che le somiglia.
  4. Driver 3 ha un cameo in GTA 3, succede durante una missione dove compare un personaggio in un completo nero chiamato Tanner.
  5. L’ultimo videogioco della serie, GTA V, ha la mappa più grande mai creata da Rockstar Games. La mappa è grande quando quelle Red Dead Redemption, GTA IV e GTA San Andreas messe insieme. Rockstar ha svelato che la mappa di gioco è più grande della zona di Manhattan nella città di New York.
  6. Anche se Rockstar non lo ha ammesso direttamente, il mito è che abbia pagato per avere pubblicità negativa. La leggenda narra che il PR di Rockstar Max Clifford abbia inviato storie particolari ai media, con l’apposito scopo di creare controversie. Come si usa dire, “l’importante è che se ne parli”…
  7. GTA 4 ha 80.000 righe di dialogo. La sceneggiatura è stata creata in modo da espandersi in tantissime missioni, con anche tanti parti di dialoghi creati per gli NPC quando si interagisce casualmente con loro. Nell’immagine potete vedere una differenza impressionante: a sinistra trovate lo script di GTA 3 mentre a destra quello di GTA 4. Ancora non sappiamo quanto sia vasta la sceneggiatura di GTA V.
  8. Il personaggio Niko Bellic di GTA 4 è basato su Vladimir Mashkov, personaggio dal film Behind Enemy Lines (“Dietro le Linee Nemiche”). Vladimir, durante un talk show in Russia, ha ammesso di aver ricevuto da Rockstar la richiesta di doppiare il personaggio, ma ha rifiutato.
  9. GTA V ha guadagnato circa un miliardo di Dollari entro i primi tre giorni dal lancio. In ogni caso il gioco è costato 137 milioni di Dollari per essere sviluppato, questo significa che il gioco da solo è costato più dei film Watchmen e Prometheus messi insieme.
  10. Durante la missione “Three Leaf Clover” di GTA 4, potrete notare che il team di sviluppo si è ispirato chiaramente al film Heat. Tutto della missione, dai vestiti alle armi, è stato creato ispirandosi al film.
  11. Quando GTA V è stato pubblicato in Regno Unito, si è registrato un numero sconcertante di chiamate per malattia: circa il 14% degli uomini quel giorno ha chiamato il lavoro spacciandosi per malato, per un totale di circa due milioni di uomini malati, contagiati da una strana epidemia che ha colpito la popolazione maschile britannica durante il giorno della pubblicazione di GTA V.
  12. Il record di completamento di GTA 3 è stato effettuato da un utente YouTube e il tempo impiegato è di un ora e 12 minuti.
  13. Rockstar stava incontrando DJ Pooh per parlare della colonna sonora del gioco quando è arrivata una chiamata: era il Rapper Young Maylay e deve aver detto la cosa giusta, perché è stato subito scelto per il ruolo di CJ Johnson.
  14. I personaggi principali di GTA V non possono essere uccisi. Uno dei nuovi aspetti di questo gioco, rispetto ai titoli precedenti, è proprio questo: ci sono tre personaggi principali che non è possibile eliminare.
    Addirittura se provate a seguirli per troppo tempo si gireranno verso di voi e vi metteranno k.o.
  15. Una mod per GTA San Andreas chiamata Hot Coffee ha reso possibile un mini gioco vietato ai minori (a causa di contenuti pornografici), disponibile per la versione PC. Questo è costato a Rockstar una causa legale da 20 milioni di Dollari.
  16. Quando GTA 3 è stato pubblicato, non c’erano motociclette in giro per la città. Le motociclette sono diventate utilizzabili durante il gioco solo un paio di anni dopo, con la pubblicazione di Liberty City. La spiegazione è che Rockstar non era stata in grado di sviluppare a dovere le moto al tempo della pubblicazione di GTA 3 e che solo successivamente sono stati in grado di inserirle nel gioco.
  17. Durante una particolare missione di GTA 4 chiamata “Final Interview”, se sparate alla guardia in cima alle scale lui farà il famoso urlo di Wilhelm, effetto sonoro cinematografico molto utilizzato nei film di grandi produzioni.
  18. Ray Liotta ha doppiato Tommy Vercetti in Vice City. Dopo aver completato il gioco, Ray si è pentito di non aver chiesto abbastanza soldi per il suo lavoro.
  19. Se visitate il Grant Bridge in San Andreas potrete trovare un segno che descrive la composizione del ponte in termini di sviluppo: 15.000 poligoni, 600m di distanza disegnata, 11 textures e 1.27 MB di spazio su disco.
  20. In GTA San Andreas ci sono oltre 360 frasi che contengono la parola “fuck”.
  21. In Giappone, una compagnia chiamata Medicom ha pubblicato una edizione limitata di mattoncini Lego che rappresentano personaggi di GTA 3, San Andreas e Vice City. I pezzi hanno ora un grande valore per i collezionisti.
  22. Gli universi di Rockstar Games sono connessi: Carcer City da Manhunt è menzionata nella radio di GTA e la Bully’s Bullworth Academy può essere vista in GTA 4, nello show TV chiamato I’m Rich.



Tutti noi conosciamo La notte dei morti viventi, il capolavoro del 1968 di George Romero. È stato grazie al regista americano se molti di noi hanno iniziato ad avere paura degli zombie!


Un film molto più profondo di quanto si creda, che nasconde anche sottili spunti di critica sociale che lo rendono non un semplice horror, ma una pellicola che se approfondita offre interessanti momenti di riflessione.
Ma forse pochi di noi sanno che La notte dei morti viventi è un film non protetto da copyright. Esattamente! A causa di un grossolano errore da parte del distributore, il film non venne registrato con il copyright e conseguentemente distribuito nelle sale completamente privo di tutela. Secondo la severissima legge americana, non è poi possibile ovviare in un secondo momento, è così, ancora oggi, il capolavoro di Romero è disponibile gratuitamente su numerose piattaforme di distribuzione.
Ad oggi La notte dei morti viventi detiene un vero e proprio record di download, con oltre 3.200.000 copie scaricate da Internet Archive.




Siamo onesti: il Joker sarà sempre più cool di Batman, Darth Vader è incommensurabilmente più iconico di Luke Skywalker e la regina cattiva ha un carattere molto più profondo di Biancaneve.
Se ti trovi spesso a fare il tifo per i cattivi o ti senti sorprendentemente comprensivo del cattivo in un film, non sei solo. Un nuovo studio condotto da psicologi della Northwestern University ha esplorato questo fenomeno e ha cercato di spiegare perché le persone sono spesso attratte da malvagi malevoli, immorali e decisamente maleducati (purché siano immaginari).
Riferito sulla rivista Psychological Science, i ricercatori sostengono che la "simpatia per il diavolo" in un ambiente immaginario è forse un modo sicuro per le persone di relazionarsi con aspetti più oscuri della loro personalità senza minacciare il fragile senso di sé.
"La nostra ricerca suggerisce che storie e mondi immaginari possono offrire un" rifugio sicuro "per il confronto con i nostri sé più oscuri. Quando le persone si sentono sicure, sono più interessate a confronti con personaggi negativi che sono simili a loro per altri aspetti", Rebecca Krause, autore principale dello studio e dottorando presso la Northwestern University, spiega in una nota.
"Le persone vogliono vedersi in una luce positiva", osserva Krause. "Trovare somiglianze tra se stessi e una persona cattiva può essere scomodo." Tuttavia, simpatizzare con un cattivo immaginario non sembra minacciare il nostro senso di sé se riusciamo a separarlo dalla realtà.
Per giungere a queste conclusioni, i ricercatori hanno prima analizzato i dati di circa 232.500 utenti anonimi registrati sul sito di intrattenimento incentrato sui personaggi CharacTour. La piattaforma contiene un quiz sulla personalità che consente alle persone di vedere la loro somiglianza con una serie di personaggi diversi, sia buoni che cattivi, tra cui Maleficent, The Joker, Darth Vader, Sherlock Holmes, Joey Tribbiani di "Friends", Donkey di "Shrek", Groot e Yoda. Osservando i risultati di questo quiz, nonché le risposte degli utenti ai loro risultati, i ricercatori hanno scoperto che le persone tendevano ad apprezzare maggiormente sia i cattivi che i non criminali quando si rendevano conto di condividere somiglianze con loro.
Nella parte successiva della ricerca, hanno effettuato cinque esperimenti di laboratorio successivi sui partecipanti. In uno di questi esperimenti, hanno cercato di vedere se le persone facevano una distinzione tra criminali immaginari e reali, così come eroi immaginari ed eroi della vita reale, ponendo a 100 partecipanti una serie di domande. In un altro esperimento, hanno usato test psicologici per vedere se le persone si sentivano diverse nei confronti dei criminali fittizi se la loro immagine di sé fosse minacciata o meno. Ad esempio, se il confronto con il cattivo fosse sottile o se quella somiglianza con una persona cattiva potesse causare un vero giudizio sociale da parte di altri.
Sebbene i ricercatori ammettano che devono essere condotte ulteriori ricerche solide prima di giungere a conclusioni solide, affermano che i loro risultati suggeriscono che le persone sono attratte dai cattivi perché notano una somiglianza con un aspetto della loro personalità. Tuttavia, se queste somiglianze diventano troppo "reali" e iniziano a manifestarsi nella realtà, allora le persone tendono ad essere respinte dai cattivi.
"Forse la finzione fornisce un modo per interagire con gli aspetti oscuri della tua personalità senza farti domande se sei una brava persona in generale", ha aggiunto Krause.




Creiamo gli archetipi. Gli archetipi, o personaggi o PCs, sono quello che le modelle ed i modelli devono rappresentare e che sono solo marginalmente evincibili dai requisiti del casting. Altezza, misure, età, tipo e colore di pelle e capelli… sono solo puntini: se li unisci ci puoi vedere un carro o un orso, come guardando le stelle.
Nota: Se ad un casting prendono una modella che secondo te è meno brava o adatta di te, non significa che l'ha data al produttore… io sono un produttore esecutivo professionale ed occasionalmente produttore e scrivendoti questo non solo mi espongo pubblicamente a chiunque sul mio conto voglia sostenere il contrario, ma mi gioco ogni possibilità che qualsiasi modella me la dia prima di venire scritturata… che è quello che deve essere e che mi batto perchè sia, seppur non senza una lacrimuccia testostoronica che mi righi il viso. Ovviamente nella mia vita privata ci sono modelle, attrici etc… ma non mentre si lavora.

  1. Pubblichiamo un casting. Di solito prima di questo scegliamo la location, di solito un bel set o uno studio di posa. Il casting viene pubblicato online. Ci sono tante piattaforme che utilizziamo, ma per il momento a livello internazionale siamo ancora legati a modelmahyem. Ma io mi occupo anche del casting, oltre o insieme al regista o al direttore della fotografia o all'assistente di produzione e via di seguito. Te lo specifico per dirti che io cerco ovunque. Socials, eventi, clubs… Di solito avvicino l'accompagnatore o l'accompagnatrice del futuro modello/a, lo rassicuro che non sto cercando di rimorchiare, gli mostro chi sono e cosa faccio, evito di venire pestato ed invito a contattare l'assistente di produzione per confermare la data del casting.
  2. Casting call. Ci prendiamo dai 2 ai 5 giorni per i casting. Vengono fiumi di persone, bisogna dare attenzione a tutti, fornire e raccogliere questionari, chiamare una persona alla volta per scattare e/o fare il provino e poi dar da mangiare e da bere per tutti perché quei poveracci in fila per il casting (in fila… chi è famoso non fa la fila: è vero… facciamo passare avanti) non possono schiattare. A parte mangiare e bere, foto gratis e registro, non sono previsti rimborsi per partecipare ai casting. In via del tutto eccezionale, ad esempio, se il candidato avesse dei tratti particolari per i quali c'è stata poca affluenza in fase di booking, la produzione rimborsa spostamenti da e per lo studio di posa fino ad una certa distanza (le mie produzioni hanno rimborsato fino a poco più di 800 km) ed ospitalità per il pernottamento.
  3. Pool tank decisionale. Premessa: questo è il nostro metodo, altri fanno in altro modo. Ok? Viene composto un pool tank decisionale, ognuno dei quali è portatore di un singolo voto, vedremo poi a cosa corrisponda, composta da (A) una piccola pool di general audience, di solito una decina di persone o poco più: complessivamente esprimono un voto (B), il produttore esecutivo (C) il produttore (D) il regista (E) il direttore artistico o, se diverso da uno dei precedenti, il direttore della fotografia o il fashion manager. La somma aritmetica dei voti espressi, con un margine di +/- 2, rappresenta il risultato finale dell'audizione. Insomma… scorciatoie disoneste con questo sistema sono difficili quanto in ambito universitario. Magari non è detto che vengano presi i migliori, ma almeno sappiamo che se quando questo si verifica, è più probabile che sia per un difetto del sistema di calcolo piuttosto che per un difetto del sistema morale.
  4. Comunicazione del risultato (in caso di accoglimento). E' più unico che raro che un candidato non selezionato riceva una comunicazione da parte della produzione. Questo perché in alcuni casi aver passato il casting non è l'ultimo passaggio. E' solo la prima scrematura. Qui il produttore esecutivo (e non il produttore) di solito piange: perché si ritrova con 5–6 opzioni per un ruolo, tutte altrettanto valide e sa che ciascuna di quelle alle quali dovrà dire no è una stella. Vi giuro che di solito in questa fase se non mi vengono le lacrime agli occhi, perdo l'appetito. Tranne una volta che il direttore della fotografia ha ordinato i burritos più buoni dell'universo… ma ero davvero giù di morale. Mangiavo solo perchè era davvero irresistibili quei burritos…
  5. Chiudere il cerchio. Se hai davvero troppi candidati eccezionali, scegliere è durissimo. Ed in questi casi è necessario un secondo giro, magari recitando alcune battute, esprimendo qualcosa di più.
  6. Sei dentro. Quando ti chiama l'assistente di produzione… è perchè ce l'hai fatta. Sei l'una su cento.
Va bene… che palle tutta questa roba scritta, no? Ok, qualche foto…


Olya foto del casting, affettuosamente chiamata "Pepsi girl", in quanto era la testimonial della Pepsi Ginger. Volevamo l'adolescente peperina rossa… Olya ha fatto fuori tutta la concorrenza al primo casting. Perché? Perchè il suo canale TikTok mi ha convinto più di quello Instagram.



In effetti fa un po' strano che una star internazionale come Michael Jackson sia andata a ripescare "I cigni di Bakala" di Albano. Quello che c'è da sapere sulla faccenda è che in effetti il brano di Michael "Will you be there" era estremamente simile alla canzone del cantante pugliese (37 note consecutive nel ritornello erano identiche). Quindi c'è stato un plagio? Secondo una prima sentenza si e ad Albano furono accordati 5 miliardi di lire di danni.


Quello che in pochi sanno è che il la Corte d'appello decretò che entrambi i cantanti si erano ispirati ad un'altra canzone del 39 (senza copyright) ovvero Bless You For Being An Angel degli Ink Spots che era ispirata ad una canzone dei nativi americani.


Albano quindi ha dovuto pagare tutte le spese del processo, ad oggi continua a dire di averlo vinto, comunque…



Forse non tutti sanno che i Pink Floyd stavano rischiando di sciogliersi quando Syd rimase schiacciato dal cocktail micidiale di follia e LSD.
Syd Barrett era i Pink Floyd, punto. Le composizioni geniali che avevano imposto il gruppo londinese presso il pubblico underground di Londra erano nate dalla sua penna. E tutto quello che si sarebbe poi riversato su The Piper At The Gates Of Dawn era frutto della sua lucida follia. Certamente Right, Mason e Waters erano tre grandi musicisti e compositori, in particolare Rick Wright, il tastierista che insieme a Barrett costruiva i drappeggi psichedelici dei primi Pink Floyd. Ma Syd Barrett era il diamante del gruppo, il frontmen, l'immagine dei Pink Floyd.
Quando si parla dei primi concerti dei Pink Floyd, di solito si entra nella leggenda e si viene a sapere che un'intera generazione di musicisti inglesi, David Bowie in testa, si accalcavano sotto il palco dei Pink Floyd per ammirare Barrett. Barrett era capace di composizioni stralunate e straordinarie come Astronomy Domine, The Gnome, Arnold Layne, disegni di caleidoscopica pazzia incomprensibili ai più, ma frutto della testa del compositore inglese su cui certamente l'LSD stava svolgendo un ruolo determinante quanto mortale. Ma al tempo stesso, Barrett era un visionario anche nell'utilizzo della chitarra, con i suoi proverbiali accordi aperti che divennero da subito il tratto distintivo della formazione inglese.


Quando fu evidente che Syd era ormai diventato ingestibile, i Pink Floyd dovettero prendere una decisione che avrebbe determinato il loro futuro: continuare senza o fare di tutto per proseguire con lui? Il loro manager e l'etichetta insisterono molto perché Syd rimanesse nella formazione, convinti che senza di lui i Pink Floyd sarebbero morti. Ma la decisione del gruppo fu diversa e la strada dei Pink Floyd senza Barrett divenne un percorso nuovo per il gruppo.
Difficile dire cosa sarebbe successo se Syd Barrett fosse rimasto in salute e nei Pink Floyd, ma mi piace azzardare dicendo che, nonostante una storia che sarebbe stata completamente diversa, i Pink Floyd avrebbero avuto comunque un successo incredibile.


Perché MOLTE gamers femmine sono giocatrici mediocri. E sono molto popolari solo perché sono belle e sfilano seminude negli stream su Twitch o nei video di YouTube.
Effettivamente spesso solo un quinto dei loro video sono dedicati a giocare,il resto è costituito da: Q&A,Tag, unboxing, cosplay e cose varie.
Chiari esempi sono le youtuber gamer

Windygirk

E

"Ari Gameplays"

Inutile dire che il 70% dei loro fan sono dodicenni arrapati appassionati o non di videogiochi.
Io non sono un appassionato dei videogiochi e "Ari Gameplays" mi sembra una ragazza molto bella, ma nonostante tutto capisco che molti maschi della comunità gamer sono infastiditi da ragazze gamers mediocri che sono popolari solo per il loro corpo. E quindi chiedono che alle fiere o tornei di videogiochi siano invitati gamer maschi più competenti al loro posto.









Purtoppo la scrittura creativa dal punto di vista scientifico è ancora ai suoi albori, almeno a mio parere personalissimo. La maggior parte di ciò che leggerai in materia di scrittura creativa
1) è sbagliato
2) è personale, e non andrebbe esteso a tutti.
Io ho un imprinting scientifico. Sono nato in una famiglia dove la scienza è una religione, e le cose vanno prima osservate, poi spiegate e infine DIMOSTRATE.


Là dove nessuno può spiegarti come creare qualcosa che non è mai esistito prima (un romanzo 'originale'), io posso darti quelle pochissime regole su cui concordano LA STRAGRANDE MAGGIORANZA degli scrittori e delle scuole di scrittura creative SERIE, quelle con un approccio empirico, ovvero che insegue i risultati.
E a differenza di chi elenca e basta con fare piuttosto dogmatico, io ti spiegherò pure.
Sappi però che le spiegazioni scientifiche che ti darò sono ‘all original’, ovvero mie.
1) bisogna leggere tanto. Tutti concordano su questo primo punto, ma io te lo spiegherò pure. Più leggi, più apprendi le 'soluzioni narrative' altrui. Significa che ogni volta che leggi qualcosa, impari inconsciamente come l'autore x ha detto la cosa y. Sto parlando solo di frasi, per ora. Quindi più leggi, più soluzioni hai a disposizione per dire un determinato concetto, e dunque più probabilità avrai di spiegare bene i TUOI contenuti, quando verrà il momento di farlo. Il problema è che tutte le frasi che leggerai, prima o poi le dimenticherai pure (è inevitabile). Ecco perché dovrai leggere A) tanto B) regolarmente C) per tutta la vita. Io che scrivo da 20 anni arrivo adesso addirittura a 'sentire' quando non sto leggendo ‘abbastanza’ MENTRE scrivo. Durante le mie prime stesure, 'sento' letteralmente di non riuscire a mettere giù le cose come facevo quando leggevo di più. A quel punto la sera faccio una tirata di lettura più lunga del solito, e in genere il giorno dopo è già tutto a posto.
2) bisogna scrivere tanto perché siamo tutti esseri umani, e qualunque cosa un essere umano faccia tanto e spesso, la farà sempre meglio. Si chiama ESPERIENZA e sì, c’è anche in scrittura creativa. Ma il capolavoro x e y erano opere prime. Sì, c’è sempre qualcuno che nomina qualche genio della letteratura… sperando di essere come lui. Devo aggiungere altro? No, non serve. Perfino il sesso ti viene meglio più avanti nella vita rispetto alle prime volte. Giusto? Accettatelo. Dimenticatevi di scrivere un capolavoro come vostro primo romanzo, perché quest'idea è una scemenza che viene da libri, film, luoghi comuni e leggende urbane. Scrivere bene non è un colpo di fortuna. non si riduce a una botta di culo, okay? Fine. Mettetevela via.
3) le cose vanno iniziate dall'inizio, non dalla fine. E' perfettamente inutile provare a scrivere un romanzo se è la prima volta che scrivi. La prima cosa da fare, è imparare a gestire l'arte della scena. Poi quella della descrizione 'minima' (niente rami del lago di Como, in questa fase). Poi si passa al racconto breve. (inizio-svolgimento-fine). Un romanzo invece è una trama ultra-complessa, per raccontare la quale occorrono varie sotto-trame complete, ed è perfettamente inutile cercare di scrivere un romanzo (una trama ultracomplessa) quando non hai ancora imparato a scrivere bene i racconti (le singole trame).
4) la scrittura è una malattia, e funziona per contagio - la teoria Wallace sul valore letterario (originale, ma 100% compatibile con quanto insegnato da Pierluciano Guardigli, università Bocconi di Milano, docente di critica letteraria). Giacomo Leopardi scriveva autobiografismi d'amore esattamente come il 99% della robaccia che viene giustamente rifiutata dagli editori. Era un ragazzo brutto e solitario (lo sfigato della scuola), e nella sua banalità assoluta… Andava pure dietro alla più figa di tutta la scuola. Questo perché si sa, spesso i falliti sono anche i più scollegati dalla realtà. Patetico, vero? Io ho letto una quantità infinita di scrittori che vengono giustamente respinti dalle case editrici perché se lo meritano, e TUTTI scrivono autobiografismi di una banalità assurda e scritti malissimo pure. Nel farlo, credono TUTTI di essere UGUALI a Leopardi. Qual è la differenza tra Leopardi e milioni di voi? Consiste in due fattori:
1) Leopardi provava DAVVERO quello che provava MENTRE lo scriveva, gli altri no. Gli altri lo ‘pensavano’ soltanto: spesso era al massimo un ricordo o, peggio ancora, una esagerazione vera e propria. Una MENZOGNA.
2) lo stile meraviglioso della scrittura di Leopardi, quasi paranormale, che rende VERO nelle nostre teste quello che lui provava VERAMENTE mentre scriveva. Questo per spiegarvi che il valore 'oggettivo' del contenuto non esiste nella critica letteraria ‘vera’. Questa è la prima cosa che vi insegnano in critica letteraria: il contenuto è opinabile (dipende dai gusti), mentre quanto invece FUNZIONA tale contenuto… Non lo è. Ecco allora la definizione personale di valore letterario del vostro Wallace (comunque compatibile con quella accademica, ma leggermente diversa). Il valore letterario è la risposta a queste due domande: "quanto era importante nella testa dello scrittore quello che stava scrivendo? (valore 'potenziale', problema dell’autore) E quanto riesce a farlo diventare importante nella testa di noi lettori? (efficacia del risultato, problema tecnico). Dunque il casino maggiore - quando si parla di romanzi - è creare una trama DI FANTASIA che sia però importante per il nostro cuore PURE, e farlo NONOSTANTE tale contenuto sia PURA invenzione. Noi scrittori sappiamo benissimo che quello ce siamo scrivendo ce lo siamo appena inventato, eppure quella storia di fantasia è comunque più importante della nostra stessa vita reale. E’ più improtante del nostro lavoro, dei nostri amici e parenti, di tutto… E qui sorge un problema non da poco, che potrebbe avere risultati MOLTO dannosi sulla vostra salute (dal ricovero in ospedale fino alla morte). Sì, perché di scrittura - ormai l’avrete intuito - si può anche morire: dare importanza alle cose di fantasia è la definizione scientifica di follia. E quindi è una cosa che non si fa a comando. Non è un interruttore che si accende e si spegne, ma è una cosa che si insegue meglio che si può - ed è quello che poi fanno tutti gli scrittori che vi piacciono e che sono bravi… ma si tratta appunto un ‘inseguire’, non di un comandare. In conclusione:
  • come si scrive un romanzo dell'orrore? Scrivendo una storia che faccia paura a te, mentre la scrivi… E se l’hai scritta bene, farà paura anche ai lettori.
  • Come faccio a far affezionare il lettore ai miei personaggi? Ti ci devi prima affezionare tu, e poi lo faranno anche i lettori.
E quando sentirete il vecchio adagio “devi scrivere cose che piacciono a te”, non è solo una semplificazione oscena, ma è sbagliata proprio. Scrivere quello che ti piace va bene per iniziare, quando sei un pivellino. Dopo qualche anno, ti accorgi invece che i risultati veri, quelli sorprendenti, non si trovano MAI dentro quello che ti piace scrivere, ma dentro quello che
1) non sai da dove arriva e
2) non diresti mai che può dare buoni risultati, ma
3) per esperienza sai che lo farà. E il sapore delle ottime idee non è MAI del tutto gradevole. E’ un sapore strano, inesplorato, magnetico: ti attira, ma non sai perché. Sembra pericoloso, e lo è. Sembra innaturale, e lo è. Scrivere bene è innaturale non è scrivere quello che ti piace scrivere, bensì scrivere il meglio che trovi dentro di te, qualunque cosa sia. Ma ci vogliono anni e anni di scrittura per farlo diventare una seconda natura e riuscirci regolarmente, perché quello che funziona dentro di te è sempre strano, non sembra mai un capolavoro, ma ti dà una sensazione ben precisa che si impara a riconoscere solo con l’esperienza.
4) il timing (parte 1) conseguenza del punto 3 (l’importanza di quello che TU provi per la tua stessa idea) è che le idee vanno scritte ORA. Le idee vanno scritte quando ti vengono, non domani né dopo domani perché è quello che provi ORA per una certa idea che farà il risultato finale, non l’idea in sé. Un’idea è soprattutto qualcosa che sta succedendo ORA nella tua testa, non un’idea allo stato puro, e basta. Due scrittori diversi scriveranno un capolavoro e una schifezza dalla stessa identica idea. Chiaro? Perché la scrittura creativa funziona così. King arriva al punto di consigliare di non parlare con nessuno del tuo romanzo finché non l’hai concluso, per evitare che gli altri cambino quello che TU provi dentro di te nei confronti della tua stessa idea.
  • Il timing parte 2: per la ragione di cui sopra, la tua mentre creativa non funziona così: capitolo 1, capitolo 2, capitolo 3. Nessuno scrive così. La tua mente creativa (purtroppo) funziona piuttosto così: capitoli 1–2–3, pausa. Capitolo 6, capitolo 7, capitolo 9, capitolo 4 e poi indietro, a scrivere i pezzi macanti. E' un gran casino. Tu scriverai quello che ti viene e nel momento che ti viene, e POI rimetterai assieme i pezzi in ordine, come un puzzle. E quando un pezzo indispensabile non ti verrà fuori, tu continuerai a pensarci e ripensarci mentre lavorerai sulle altre parti fino a quando non ti verranno. Il risutato sarà in genere molto breve, ma assolverà lo scopo. Funzionerà. E lo scopo del romanzo è funzionare, non essere profondo, intellettuale, educativo o stronzate del genere. FUNZIONARE è la parola chiave. Tutto il resto non conta. Ma per sbarazzarsi di ogni ‘razionalizzazione’ e seguire solo ‘ciò che funziona’, occorrono anni. Bisogna resettarsi completmente. Bisogna cambiare TUTTA la propria VITA in funzione di dove ti portano I RISULTATI. E questo è il motivo principale per cui la maggior parte degli scrittori NON VOGLIONO migliorare se stessi: perché percepiscono questo processo come una crudeltà. E lo è. Per uno scrittore, automigliorarsi è una crudeltà.
5) la lista della spesa la lista della spesa è il logico contrario (e dunque da evitare) del punto precedente: un buon romanzo non è quello che vuoi tu, ma quello che vuole lui. un buon romanzo non è mai quello che tu vorresti che fosse, e non lo sarà mai. Dire a se stessi: “scriverò questo e quest'altro perché così così sarà un capolavoro” è il modo migliore per scrivere da cani (e lo fanno TUTTI quelli che scrivono male). Farsi la lista della spesa e seguirla è il modo migliore per scrivere da annoiati e affaticati… E dunque annoiare e affaticare il lettore. Alcuni anni fa sono riuscito finalmente a compiere la mia personale rivoluzione copernicana: quanto deve essere lungo il mio romanzo? niente. I grandi scrittori non scrivono 'romanzi'. I grandi scrittori scrivono il numero di pagine che serve a raccontare BENE una determinata storia. Ecco perché ogni romanzo ha una lunghezza diversa dall’altro: perché DEVE essere la storia a decidere quanto sarà lunga, non l’autore. Fino a quando troverai nuovi input interessanti da esplorare, scriverai di più. Viceversa, scriverai di meno. Un romanzo è uno spunto iniziale che ti dà tante idee, non un’idea che ‘merita’ (secondo te) ‘almeno 400 pagine’. L’unica cosa che conta veramente, è portare BENE a termine le proprie idee, non 'essere' uno scrittore. Bisogna spostare il comando ‘militare’ della ‘guerra’ dall’autore all’idea. Bisogna obbedire all’idea, non comandarla.
5) Lo stile sarà la tua condanna. Ieri leggevo un post che diceva che Stephen King non ha un vero e proprio stile nel senso 'letterario' del termine. E' più la sua voce che racconta al vicino di casa una storia 'in soldoni'. E' verissimo. Ma quello che ha dimenticato l'autore del post, è che per riuscire in questa cosa apparentemente semplicissima… occorrono mediamente vent'anni di esperienza COSTANTE. I problemi principali del tuo stile sono (e saranno per sempre) due:
  • A) rileggersi 'da fuori', perché è impossibile. Fate un bell’esperimento. Provatelo, costa pochissima fatica. Descrivete la piazza che volete della vostra città. Poi chiudete la descrizione in una busta e lasciatela in un cassetto per TRE MESI senza MAI aprirla. Tre mesi dopo, strappate per la prima volta la busta e… sorpresa! Dopo un anno senza avere mai riletto quel testo, vi renderete conto con grande sorpresa che la vostra descrizione di quella piazza faceva letteralmente cagare. Questo fenomeno (descritto anche da King) ha una spiegazione (che però aggiungo io): quando lo scrittore rilegge se stesso, 'ricorda' quello che aveva in testa, e dunque ciò che INTENDEVA dire, e dunque gli è impossibile giudicare se stesso perché non è in grado di distinguere tra ciò che intendeva dire e ciò che invece ha messo veramente sulla carta. Purtroppo un autore è in grado di giudicare se stesso soltanto in base ai suoi risultati creativi, mentre per quanto riguarda lo stile non è assolutamente in grado di “vederlo”. Gli è totalmente invisibile. Ma se lo stile non funziona, sulla carta non arriva un bel niente e per scrivere bene BISOGNA risolvere questo problema. Per riuscire a 'oggettivizzarsi' (fare una autocritica dello stile che ‘funzioni’) lo scrittore deve passare ANNI ad auto-coreggersi usando il metodo delle lunghe pause, e AGIRE di conseguenza sul proprio stile (lacrime e sangue…). Durante tali lunghe pause è meglio scrivere qualcos'altro, perché facendolo dimenticherai prima/di più (altro motivo questo per scrivere tanto).
In genere, io correggo il mio ultimo romanzo dopo circa tre mesi, mentre ne sto già scrivendo un altro, e durante quei tre mesi resisto alla tentazione di autorileggermi per il puro piacere di farlo (cosa che da giovane facevo continuamente, rovinando così la pausa che mi avrebbe consentito di auto-dimenticarmi e, di consegenza, rovinando - come fanno tutti i pivellini - le mie capacità di auto-revisionare il mio stile).
  • B) 'universalizzarsi' cosa vuole uno scrittore dal suo stile, in soldoni? Vuole che tutti quelli che lo leggono, leggano la stessa cosa. Poi per carità, quella cosa può piacere o non piacere (i gusti sul contenuto sono gusti) ma ciò che conta veramente è 'trasmettere' una certa cosa a QUASI tutti. Il problema è che il pensiero di noi esseri umani NON è universale. Quando noi pensiamo nelle nostre teste, diamo per scontate tutta una serie di cose che per gli altri non lo sono, e queste cose sottointese sono molte [di più] e [più importanti] di quelle che scriviamo ‘effettivamente’. Ognuno di noi sotto indende determinate cose, e ognuno le sotto intende diversamente dagli altri. Lo scrittore che funziona, è quello che ha passato talmente tanto tempo a rileggersi 'da fuori', che ha imparato a tradurre il suo pensiero in scrittura universale, una forma di scrittura che fa lo stesso effetto (soprattutto emotivo) sul 90% dei lettori (perché al 100% non ci arrivava nemmeno Edgar Allan Poe, Tolstoji e nessun altro). Ma questo è un processo PURAMENTE empirico, e nessuno al mondo potrà insegnartelo perché ognuno di noi deve trovare il SUO modo di risolvere il SUO problema. In altre parole, è un cammino solitario che dura anni durante il quale nessuno ti aiuterà SE NON RILEGGERTI DOPO LUNGHE PAUSE. L’unico aiuto che puoi trovare è, al massimo, una persona che ti dica: “questa parte è migliore di quest’altra”, e tu ne trarrai le tue conseguenze. Ma DEVE essere un lettore ‘illuminato’ (non troppo amico, non troppo nemico, uno che sa quel che dice, eccetera). E trovare tali super-letori non è per niente facile.
6) la musa sarà la tua maledizione continuando per almeno 3–5 anni a inseguire risultati, arrivi a una tragica conclusione: nella pianificazione c'è la noia, nell'improvvisazione c'è il genio. Ma saltare continuamente a piè pari nel vuoto, non è per nulla facile, né divertente, né piacevole. E spesso ti fai un male della madonna. Vi ricordate quando vi ho detto di dare a ogni idea il numero di pagine 'che serve' per raccontarla? Vi ricordate quando vi ho detto di scrivere le idee quando vi vengono (e non domani, né dopo domani)? Tutto questo questo si raccorda perfettamente con quest'ultimo punto: uno scrittore ha un'idea, comincia a scrivere. L'idea è complessa, con varie trame che si intrecciano, il numero di pagine sale. Nel farlo, tutto quello che pianificherai, sarà grigio e passabile, mentre tutto quello che improvviserai sarà una gemma. Sarà fuori dal comune. Ma scrivere 400 pagine improvvisate, 400 pagine TUTTE provenienti da idee scritte nel momento ESATTO in cui quelle idee ti sono vengono (e poi ricomporre il puzzle in modo che tutto funzioni alla perfezione) è UN CASINO DELLA MADONNA… Ma è ciò che fanno TUTTI i tuoi scrittori preferiti.
E se ci riesci, quello sarà il migliore romanzo della tua vita per quelle che erano le tue capacità di scrittore in quel momento. O di più. Già. Perché solo improvvisando riesci a scrivere addirittura MEGLIO dello scrittore che sei.
In definitiva, il grande scrittore insegue SOLO i risultati e DIVENTA ciò che scrive meglio. Se scrivi meglio fantasy, accettalo. Se scrivi meglio gialli, accettalo. Se vuoi scrivere meglio, DEVI diventare i tuoi risultati.
E questo è il motivo per cui la maggior parte degli scrittori smettono di scrivere.
Perché presto o tardi, TUTTI gli scrittori scoprono che ‘scrivere bene’ e ‘dare il massimo’ significa NON scrivere quello che ‘vorresti’ scrivere, ma ‘trovare il meglio dentro di te e scriverlo’… qualunque cosa esso sia.
E questo per definizione non è MAI quello che vorresti scrivere.
Mai, mai, mai.
Tanto meno, ti farà mai diventare lo scrittore che vorresti diventare.
Vuoi diventare uno scrittore fantasy? Scordatelo.
Vuoi diventare il nuovo Dan Brown? Scordatelo.
Diventerai quello che funziona dentro di te e non sarà mai quello che pensavi.
Un mio amico che scriveva libri esistenziali di una noia assoluta, ma rideva come un pazzo quando guardava i film Christian De Sica e Massimo Boldi. Gli ho fatto scrivere allora così’, solo per esercizio, un racconto brevissimo che fosse una commediola volgare… Lui ha scritto un capolavoro, ma poi ha smesso di scrivere per sempre.
Un altro scriveva fantasy orrendi e interminabili, ma anche ottimi racconti polizieschi brevi. Quando gli ho detto che dovrebbe mollare il fantasy e provare a scrivere un thriller, mi ha praticamente risposto che lui non scriveva per scrivere bene, ma per divertirsi.
George Martin è stato uno scrittore di fantascienza PER TUTTA LA VITA, ma il suo capolavoro è l’unico vero fantasy della sua vita. Il famoso Trono di Spade è il suo unico vero fantasty, ed è scritta CENTO VOLTE MEGLIO di qualunque suo altro dei suoi lavori.