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Con il termine musica underground, a cui ci si riferisce anche con il termine inglese underground music, si intendono tutti quei generi musicali che si pongono programmaticamente in antitesi e/o in alternativa alla cultura di massa o al sistema dell'industria della musica tipico delle multinazionali o delle culture dominanti. Il termine fu utilizzato per la prima volta da Marcel Duchamp, in una famosa conferenza del 1961 tenutasi a Filadelfia, nella quale dichiarò programmaticamente che l'Arte dovesse diventare sotterranea ("will go underground"), indicando la via per l'utilizzo del termine underground
La musica underground può tendere ad esprimere idee comuni, come l'alto rispetto per la sincerità e l'intimità, la libertà di espressione creativa in contrapposizione alla composizione altamente formulaica della musica commerciale e l'apprezzamento dell'individualità artistica in contrapposizione alla conformità alle attuali tendenze. A parte forse le scene del rock underground nell'Unione Sovietica pre-Mikhail Gorbachev o la moderna scena metal anti-islamica degli stati teocratici della Penisola arabica, pochissimi tipi di musica underground sono completamente sotterranei, sebbene performance e registrazioni possano essere di difficile reperibilità per i neofiti.

Storia del termine
Il termine inglese underground (sottosuolo) appare agli inizi degli anni cinquanta negli USA ed è collegata alla nascita e allo sviluppo della Beat Generation (di cui un esempio è I sotterranei di Jack Kerouac, scritto nel 1952 e pubblicato nel 1958). Il termine è inteso come via esistenziale e culturale che superi gli schemi della società contemporanea.
L'uso si evolve ed estende negli anni sessanta: inizialmente nei paesi anglosassoni, in seguito in quelli dell'Europa continentale. Dagli inizi degli anni settanta viene menzionato in Italia per individuare degli stili di vita e dei modelli creativi non facilmente riconducibili alle norme della cultura di massa.

In musica
In ambito musicale l'underground dovrebbe individuare una proposta con uno spirito creativo estremo, non affiancata alle major, oltreché allo stesso concetto di musica indipendente.







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Con etica DIY (acronimo di Do It Yourself, equivalente dell'italiano fai da te) ci si riferisce ad un'etica anticonsumista dell'autosufficienza che prevede lo svolgimento di attività senza l'aiuto di un esperto pagato. L'etica del fai-da-te promuove l'idea che chiunque sia in grado di acquisire le conoscenze richieste per svolgere una certa varietà di compiti invece di affidarsi a dei tecnici. Il termine può riferirsi a una varietà di discipline, tra cui il miglioramento della casa, il primo soccorso, alcune attività politiche o i lavori creativi.
Piuttosto che sminuire o mostrare disdegno per coloro che si dedicano al lavoro manuale o ai mestieri qualificati, il fai-da-te sostiene l'individuo medio alla ricerca di tali conoscenze e competenze. Al centro dell'etica è l'empowerment degli individui e delle comunità, incoraggiando l'impiego di approcci alternativi di fronte a ostacoli burocratici o sociali per raggiungere i loro obiettivi.

Cultura punk
Il DIY è un'etica nata e diffusa all'interno della cultura punk, che propugna il rifiuto per le major della distribuzione musicale, ritenute capitaliste, espresso nello slogan DIY not EMI, e la formazione di etichette indipendenti con cui pubblicare i propri album. Tra le etichette più importanti nate da quest'etica Flat Earth Records, Loony Tunes Records, Profane Existence e Crass Records, mentre tra i gruppi più noti si segnalano Crass e Fugazi. Quest'etica è diffusa principalmente nell'anarcho punk e nell'hardcore punk, e l'etichetta simbolo può essere considerata la Crass Records, che ha pubblicato moltissimi gruppi anarcho punk degli anni '80 fra cui Flux of Pink Indians, Rudimentary Peni e Conflict. Dall'autoproduzione dei dischi poi l'etica del DIY si è anche espansa, per abbracciare sempre più aspetti della vita quotidiana e della commercializzazione. Un altro aspetto importante del DIY è la produzione e distribuzione di fanzine, ossia giornali autoprodotti, che cercavano di diffondere notizie e idee della scena punk. Col tempo poi si è arrivati anche a magliette, toppe, spille e beni di consumo materiali, quali saponi e oggetti per la cura del corpo. Grazie all'hardcore americano dei primi '80, il DIY ha avuto una larghissima diffusione tra i gruppi e i giovani, fino a diventare una vera e propria scelta non solo musicale, ma anche di vita.


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Per radio pirata si intende un'emittente radiofonica che trasmette illegalmente.

Significato
L'etimologia del termine evidenzia la natura illecita delle trasmissioni, ma storicamente non mancano casi in cui quello delle radio pirata, fondate per iniziativa dell'equipaggio di alcuni vascelli, si è sviluppato come un fenomeno privo di connotazioni negative.
Il termine si riferisce solitamente a trasmissioni radiofoniche utilizzate illegalmente per intrattenere o come mezzo di propaganda politica, ma può anche riferirsi alle operazioni di ricetrasmissione, non consentite dalla legge. In realtà la legislazione radiofonica è molto varia da stato a stato. Negli USA e in molti paesi dell'Europa il termine "radio pirata" descrive la trasmissione illecita secondo tecnologia FM radio, AM radio o dei segnali a onde corte ad ampio raggio.

Radio pirata in Italia
Tra le emittenti broadcast pirata in Italia, viene ricordata Radio Fanfulla, famosa per il genere goliardico delle sue trasmissioni. Trasmetteva sulla frequenza di 87,700 MHz in modulazione di frequenza con la copertura dell'intera città di Milano e parte della provincia. Fondata nella seconda metà degli anni ottanta, traeva il nome dalla famosa canzone di evidente genere goliardico, narrante appunto le gesta di Fanfulla da Lodi, un "cavaliere di gran rinomanza" che, dopo alcune avventure con donne di facili amori, perse la propria virilità. Tale canzone fu il jingle di Radio Fanfulla per tutta la sua attività. Le trasmissioni avvenivano dalle ore 22 fino a notte fonda ed intrattenevano gli ascoltatori con canti popolari, goliardici, a doppio senso, ecc., nonché dirette radiofoniche notturne. Radio Fanfulla cessò le trasmissioni alla metà degli anni novanta.




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"tha Supreme, il rapper-cartoon scala le classifiche: È anche fenomeno web: primo su YouTube e Spotify Canta un mix di italiano, inglese e suoni onomatopeici"
Quello che avete appena letto è il titolo scelto dal Corriere Della Sera per il suo articolo su tha Supreme. Sarebbe facile farci due battutine, no? Perché noi lo sappiamo bene, noi, chi è! Siamo qua dall'inizio! Hai postato cringe bro! No, no, aspetta: Ok boomer! HAHAHAH!
No, ecco. È bello che tha Supreme sia arrivato un po' ovunque, dalla TV ai quotidiani nazionali—che quindi si sono messi a spiegare ai loro lettori che cos'è quello scarabocchio che i loro figli idolatrano, e perché ci sono delle sue statue in stazione a Milano e Roma, e perché usa tutti quei numeri nei titoli, e soprattutto che cacchio sta dicendo.
"Non scandisce le parole e le frasi criptiche hanno bisogno di essere interpretate", continua il Corriere, che cita poi "blun7 a swishland": "Come il verso «Swisho un blunt a swishland, bling blaow, come i Beatles», che avrebbe a che fare con un sigaro di cannabis, il bagliore dei gioielli e i Fab Four di Liverpool."
Come facciamo a sapere tutto questo? È che da VICE siamo abbonati al Corriere e ogni giorno ce ne arriva una copia in redazione, ma vi dobbiamo confessare che la nostra office manager sbuffa ogni volta che si rende conto che nessuno l'ha cacato di striscio, dato che ogni mattina alle 9:30 ci attacchiamo agli schermi dei nostri computer e chi ci sposta più, sicuro non della stupida carta stampata. L'unico modo che abbiamo di reagire a tha Supreme, a delle persone più anziane di noi che parlano di tha Supreme, è fare come si fa su internet: con i pezzi d'opinione e/o le battute.
Dato che il pezzo d'opinione l'avevamo già fatto, restavano quindi le battute. E quindi abbiamo coinvolto in un'indagine sociologica i nostri genitori, che appartengono alla fetta della popolazione a cui il Corriere si rivolge. Abbiamo voluto capire che cosa passa nella mente dei signori e delle signore di mezza età quando sentono questo ragazzo dire che a scuola fumava marijuana, quindi figlio di puttana, stai lontano dai miei guai.


PATRIZIA, 63 ANNI
Ciao Patrizia! Chi sei?
Patrizia:
Imprenditrice turistica, mamma di tre figli e nonna di due nipoti. La mia passione è la cucina, specialmente i dolci, e mi piacciono i film thriller. Sono originaria della provincia di Benevento, ma vivo a Vada (Livorno) da circa quarant’anni.

Che musica ascolti di solito?
Ascolto tutta la musica, specialmente la radio in macchina—non amo ascoltare musica mentre faccio altre attività. Così su due piedi dico Battisti e Baglioni, ma non ho un vero artista preferito.

Avevi mai sentito parlare di tha Supreme prima d'ora?
No.

Bene, ti facciamo sentire "scuol4". Dicci che cosa ne pensi. Ti piace?
Piacere no, ma c’è un testo interessante e una melodia abbastanza orecchiabile. È una canzone da analizzare e capire, non la prendi per quello che è come una canzone neomelodica che parla d’amore, o commerciale. È una canzone “da contenuto”, secondo me.

Questa canzone è davvero molto famosa. Perché secondo te?
Perché è anticonformista nel conformismo. Oggi tutti i giovani fanno le stesse cose, mentre questo rapper non segue la tendenza e per questo piace. Questa canzone si rivolge a un pubblico di ragazzi che hanno tutti le stesse problematiche ed è inserito nello stesso contesto: a tutti la scuola va stretta, tutti si fanno di marijuana, si vestono tutti allo stesso modo, ma alla fine, presi singolarmente, vorrebbero essere tutti dei contestatori come il rapper. Lui dice quello che tutti i ragazzi pensano, ma che nessuno vuole dire. Tutti vogliono seguire la moda, l’ultimo telefonino, Instagram, perché siamo tutti vittime di questo conformismo, ma singolarmente i ragazzi sono contestatori. E la canzone piace perché ti puoi immedesimare un quello che dice il rapper, che si ribella a questo sistema, denuncia il non voler essere parte del coro.

Wow, grazie dell'analisi! Passiamo a "blun7 a swishland". Ti piace?
Sì, perché c’è molta musicalità. Nel rap di solito c’è molto “blablablabla”, invece qua c’è ritmo, c’è musica, c’è melodia.

Swisho un blunt a Swishland, bling blaow, come i Beatles / Blessin' tic tac, le prendo dal mattino”. Che cosa significa secondo te?
"Le prende dal mattino” cosa? Ipotizzo che possano essere le idee.

Ti piace la sua voce? Molti la trovano fastidiosa.
Con questo autotune non si sente il suo vero timbro, quindi è alterata. Però per me non è fastidiosa.


GIUSEPPE, 71 ANNI
Ciao Giuseppe, raccontaci un po' di te.
Giuseppe:
Sono Esposito Giuseppe, per tutti “Beppe." Sono nato il 28/02/48, origini beneventane, ma risiedo nella provincia di Livorno dal ‘52. Lavoravo nel settore della ristorazione turistica con una mia attività, ma adesso sono pensionato e vivo a pochi metri dal mare livornese. Ho l’hobby del pollice verde, soprattutto per gli alberi di limone.

Chi sono i tuoi artisti preferiti e come ascolti musica?
Pink Floyd, Lucio Battisti e i Queen. Ma sono un amante di tutta la musica, anche classica. La ascolto principalmente in radio.

Avevi mai sentito parlare di tha Supreme prima d'ora?
Di? Dazio? Cos’è, musica?

È il ragazzo che ha fatto questa canzone, "scuol4". Ti piace?
È fuori dai miei tempi. È una musica che chiamerei “globalizzata”, non Italiana, non esprime nulla della nostra tradizione musicale. Tutto questo “uehuehueh” senza senso, molto nasale, per me è no. È un misto tra una tarantella e una cantilena araba. Se la musica deve essere un’emozione, questa sembra più una ribellione della musica. Non mi dice nulla.

E perché piace a così tante persone, secondo te?
Ma perché è il genere del momento, un “blablabla” di parole di contestazione senza amore. Questa canzone non mi rilassa, anzi, mi mette addosso dei pensieri. La droga, la scuola di oggi, il ragazzino all’ultimo banco... questo invece di aiutare i ragazzi, li deprime.

Tu che cosa ascoltavi quando andavi a scuola per sentirti ribelle?
Ai tempi miei, per me, non c’erano canzoni che creavano dentro di noi, nel nostro animo, moti di contestazione. Io la musica l’ascoltavo per stare bene. Per me era amore, libertà, non contestazione, ecco, perché non avevo la spinta alla ribellione.

Ora ti facciamo sentire "blun7 a swishland". Che cosa ne pensi?
Per i tempi che corrono, sì, mi è piaciuta. Ma se devo giudicare in base alla musica dei miei tempi no, perché non mi ci ritrovo. Mi sembra una musica “araba”. Mi ricorda, come si chiama quell’altro, Ghali. Adesso secondo me va molto di moda fare musica che ha richiami orientali, e questo ragazzo è molto influenzato da questo modo di fare.
"Per me non ha senso, è uno che al mattino si sveglia e dice cose a caso. Tanto adesso va di moda fare musica così e allora spara senza senso..."
“Swisho un blunt a Swishland, bling blaow, come i Beatles / Blessin' tic tac, le prendo dal mattino”.

Che cosa significa secondo te?
Per me non ha senso, è uno che al mattino si sveglia e dice cose a caso. Tanto adesso va di moda fare musica così e allora spara senza senso...
Però cita i Beatles! Magari li ascolta, ha studiato, li conosce...
Mah, per me è solo un “bla bla bla”.

Perché secondo te tha Supreme piace così tanto ai giovani?
Per i ragazzi lui è come un paravento dietro il quale possono sentirsi sicuri. La sua musica è per loro una sorta di liberazione del loro stato d’animo, si immedesimano nei suoi testi. Poi anche perché la sua musica è trasgressiva e le sue verità sono tipiche della sua età e, quindi, del suo pubblico. Gli adulti dovrebbero capire però questi messaggi per capire meglio i giovani.

Definiresti "rap" quello che hai ascoltato?
Queste sono più musiche di contestazione, di mal di vivere! Per me questo è rap, ma è un rap che va bene per un certo tipo di persone, non per me. Non voglio sentire storie che parlano di droga, di ragazzi con problemi, eccetera... mi mette quasi tristezza. La musica, per me, deve essere allegria. Qua non c’è amore.


GABRIELLA, 75 ANNI
Ciao Gabriella! Chi sei e che cosa ascolti?
Sono Gabriella e vengo da Milano. Più o meno, perché sono nata in provincia di Verbania, sul Lago Maggiore. La musica mi piace abbastanza tutta, ascolto quello che mi capita. Meno quella rap, eccetera, però dipende. Può piacermi anche quella. Se devo dirti un'artista, ti dico Gianna Nannini.

Come ascolti musica di solito?
In televisione, se c'è qualche programma o concerto. O se mi capita di sentire la radio. Qualche volta posso anche mettermela io, ma raramente. Spotify, streaming e YouTube non so neanche cosa sono.

Hai mai sentito parlare di tha Supreme prima di questo momento?
No. Chi è? Un cantante, un programma?

È il nome di un rapper, come se fosse "Fedez". Questa canzone si intitola "6itch" ed è insieme a un altro ragazzo che si chiama Nitro. La vuoi sentire con il testo davanti?
No, se è in italiano anche senza testo.
Però mi sa che si capisce poco... vediamo. Dura due minuti e mezzo.
(Sbuffa)
"Questo gergo così volgare, pesante... a me ormai dà fastidio. La prima ti fa ridere, la seconda la ascolti, adesso basta."

Bene! Questo disco sta avendo un successo senza precedenti ed è molto amato dai giovanissimi. Ti è piaciuta la canzone?
Mi piace la musica, che è un po' diversa dalle solite canzoni... che poi, "canzoni", boh, di questi rapper. Il fondo della musica è un po' diverso. Il ritmo delle parole è sempre uguale. Sempre uguale, noiosissimo ormai.

Double cup, falla te o fammi un tè, fai un po' te, basta che scende l'ansia, mamma”. Che cosa sta dicendo secondo te?
[ride] Di fargli un tè? La double cup... è la doppia porzione? Non so poi io se loro hanno un doppio significato! Per me è un caffè doppio.

La canzone si intitola "bitch". Sai che cosa significa?
No, so solo che è una spiaggia.

No, non "beach". "Bitch", con la "i". Letteralmente vuol dire "cagna", per estensione vuol dire "puttana". Pensi che sia un termine ok da usare in un pezzo?
No, anche perché ormai tutti questi termini volgari, pesanti, sono diventati noiosi. Questo genere di canzoni ormai sta in piedi solo perché usa questo vocabolario, ai ragazzini piace perché per loro questa è la trasgressione. Questo gergo così volgare, pesante... a me ormai dà fastidio. La prima ti fa ridere, la seconda la ascolti, adesso basta.

Secondo te quello che hai sentito è "rap"?
Non lo so se è "rap", si chiama così. Sento che questo ritmo ormai è uguale per tutti.

Secondo te perché i ragazzini impazziscono per tha Supreme?
Ormai tutti ascoltano questo tipo di musica. È sempre uguale, li prende, non hanno in più da pensare. È solo un sottofondo. Il ritmo del cantante è sempre il solito, e probabilmente a loro piace perché hanno sempre questa tonalità nelle orecchie.

C'è molta gente che considera fastidiosa la sua voce, tu che cosa ne pensi?
Non ho un termine di paragone con gli altri, per cui non saprei. Io li metto un po' tutti allo stesso livello, forse perché non lo capisco e sono sempre stata prevenuta. Non mi dice più di tanto, non sento neanche se la sua voce è diversa da quella degli altri.

Ok, ora ti facciamo ascoltare "m8nstar". Ti piace?
Era noiosa. Ripeteva sempre le stesse cose, sempre lo stesso argomento, siamo sempre lì. La trasgressione, la volgarità.

Quando dice “Sono una moonstar, vengo dal cielo, sì, faccio kaboom, yah / Tu che fai puff, yah, gua' che il talento non si compra col Prime”, che cosa vuole dire secondo te?
Non lo so. Immagino si riferisca a qualche droga o qualcosa di eccitante.
No, questa non parla di droga!
Che strano.

LUCIANO, 70 ANNI
Ciao Luciano! Grazie di essere qua. Chi sei?
Luciano: Ho 70 anni e sono di Parma. Mi sono laureato in Lingue, ho lavorato come broker per gran parte della mia vita, ma ho anche fatto l’insegnante di equitazione e quando ero ancora studente universitario il tuttofare, compreso il vocalist in un club di Londra. Oggi sono in pensione, sto molto tempo con i miei due nipoti e mi sono appassionato alla cucina e alla chitarra, che sto studiando da qualche anno.

Che cosa ti piace ascoltare di solito e come lo ascolti?
I cantautori italiani come De Andrè, Lucio Dalla, De Gregori, ma anche il rock. I Beatles, Patti Smith, Bruce Springsteen e i Queen. Gianna Nannini. Ascolto la radio e uso i CD.

Avevi mai sentito parlare di tha Supreme prima d'ora?
No, mai.
Bene, questa è "swin6o", insieme a Salmo. Cosa ne pensi?
Conosco Salmo! Non è nelle mie corde ma se lo passano in radio non cambio, a differenza di altri rapper. Questo pezzo aveva una bella melodia, allegra, divertente.

Prendi questa parte del testo: “Twen-twenty-four sono i miei flow / Uh, solo in questa song, oh, wo-oh, wow / Swing-swing-swing-swing-swing-swingo le parole”. Che cosa significa secondo te?
Mi riporta al futurismo di Marinetti.
"So che la Sprite è una bibita, ma che cosa c’entri non ne ho idea."

Bene! Passiamo a "7rapper ma1". Ti piace?
Mi ricorda uno di quei film degli anni Sessanta dove c’erano i fotogrammi he andavano velocissimi. Questa musica me la immagino di accompagnamento a quella frenesia.

Che cosa vuol dire secondo te "Fai un po' scuola con la moda trap, Maka' e Sprite"?
Non lo so. So che la Sprite è una bibita, ma che cosa c’entri non ne ho idea.

Grazie! Ti sembra che quello che hai ascoltato sia "rap"?
Non lo classificherei nella trap o nel rap, mi sembra che abbia delle sonorità diverse, complesse, “metallizzate” e che proprio perché diverse meritano di essere ascoltate.

Perché secondo te tha Supreme piace così tanto ai giovani?
Credo che la ragione per cui i giovani si appassionino ad alcuni artisti è sempre da un lato il sentirsi capiti e rappresentati, dall’altro amare quel tipo di sound che ti fa essere parte di una corrente. Come quando c’erano i rockabilly, oppure i mods e via così.


ROMANA, 66
Ciao Romana! Presentati ai nostri lettori.
Romana:
Ho 66 anni e insegno inglese alle superiori. Laureata in Lingue, come mio marito. La mia grande passione da quasi sei anni a questa parte sono Zoe e Rocco, i miei nipoti. Amo anche viaggiare, anche se raramente in aereo perché mi terrorizza.

Come descriveresti i tuoi gusti musicali?
Mi piace il pop. Apprezzo Beyoncé e Lady Gaga. Grazie a mia figlia però ho ascoltato ogni genere possibile. Mi piacevano abbastanza alcune cose, tipo i Cure o quegli altri... gli Smashing Pumpkins. Altre zero, come il punk. Tra gli italiani di oggi mi piacciono Tiziano Ferro e Marco Mengoni.

Avevi mai sentito nominare tha Supreme prima di adesso?
No.

Ti facciamo ascoltare "sw1n6o", con Salmo. Sai che è stato lui a scoprire tha Supreme, quando aveva solo 16 anni? Che ne pensi?
Salmo lo conosco un po’ di più, anche se non saprei dirti il titolo di un suo pezzo. Questa canzone m’è piaciuta, m’ha fatto venire voglia di ballare, proprio carina. Se mio figlio a 16 venisse preso da Salmo sarei solo felice. Se la musica fosse quello che vuole fare nella vita, perché non dovrei?

Bene, questa invece è "7rapper ma1". Che ne pensi?
Mi è piaciuta meno ma comunque non è stato un brutto ascolto. Il significato è troppo ermetico per me, non so cosa voglia dire. Si tratta di gergo che capiscono i ragazzi—come è giusto, perché a loro si rivolge.

Molti trovano irritante la sua voce, tu che ne pensi?
No, non mi ha irritata, l’ho ascoltato volentieri.

tha Supreme fa rap, secondo te, o diresti che è qualcosa di diverso?
Forse per il tipo di testo sì, è rap, ma la musica è diversa, originale.


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La popstar (o pop star) è un cantante (o un musicista) di musica pop di successo, famoso al punto da poter essere considerato un'icona del suo genere musicale.
Le popstar con più successo e fama fino ad oggi sono state Michael Jackson e Madonna, chiamati ancora oggi nella cultura popolare "re e regina del pop". Il termine popstar tuttavia è riferito anche alle giovani icone come Britney Spears ("principessa del pop")[1], Lady Gaga, Miley Cyrus, Rihanna, One Direction, Katy Perry, Girls' Generation riconosciute mondialmente come popstar per il successo delle loro canzoni in classifica, fanbase molto vasti (per esempio, i B-Army di Britney Spears, i Little Monsters di Lady Gaga, i KatyCats di Katy Perry e gli Smilers per Miley Cyrus) e performance iconiche.