Julia Roberts, quella con il sorriso a 32 denti, si è guadagnata il soprannome di "Tinkerhell" per essere una persona da incubo con cui lavorare.

La signorina Roberts ha un passato di cattiva condotta sul set e fuori dal set.

Julia ha iniziato a frequentare Danny Moder quando lui era ancora sposato con la stilista Vera Steimberg.

Quando Danny cerca di divorziare da Vera per sposare Julia, Vera si rifiuta di firmare i documenti del divorzio.

In preda alla rabbia, Julia si è presentata davanti ai paparazzi con una maglietta che svergognava pubblicamente la moglie, madre di due figli.... "The lower Vera" (Nota: gioco di parole con "Authorize Vera").

Alla domanda di Oprah sull'ormai famigerata maglietta, Julia Roberts ha risposto... "Tengo la mia maglietta".



 

Grace Kelly - "La finestra sul cortile"/1954.


La futura Principessa Grace era spettacolare con i vestiti di Jean Louis, i capelli e il trucco di Perc Westmore, catturata qui mentre sta guardando la telecamera con un ampio sorriso, indossando diamanti e pelliccia alla premiere di La finestra sul cortile.


Restando in casa, per Noi sono Monica e Mariangela, la seconda scomparsa.

Due bellezze e due talenti molto diversi, altrettanto inarrivabili.



Eccone qualcuno

John Boyega in Star Wars



John Boyega ha detto che la Disney non sapeva cosa fare del suo personaggio e di altri interpretati da persone di colore in Star Wars e che se avesse saputo che lo avrebbero pubblicizzato tanto solo per ritrovarsi così non avrebbe accettato.


Halle Berry in Catwoman


Non penso ci sia bisogno di spiegare perché. La Berry ha voluto fare questo film perché insoddisfatta di come Hugh Jackman ricevesse più attenzione di lei nei film degli X-Men. Beh con questo film di sicuro in molti hanno prestato attenzione a lei…


Zac Efron in High School Musical



Da allora viene assunto sempre per lo stesso ruolo mentre lui evidentemente sperava di diventare qualcosa di diverso.


Harrison Ford e Sir Alec Guinness in Star Wars




Entrambi non hanno mai nascosto di disprezzare il franchise fantascientifico di maggior successo di tutti i tempi. Ford sbottò sul set del primo film chiamando il copione "merda" di fronte a George Lucas. Solo dopo che questi ebbe un infarto durante la lavorazione, si diede una calmata, forse preso dai sensi di colpa. Ma comunque ha sempre disprezzato il personaggio, evitando il più possibile di rispondere a domande sull'argomento o di interagire con i fans di Star Wars. Guinness fu invece molto professionale sul set e rincuorò anche Lucas quando era depresso ma fuori dal lavoro non ebbe problemi a definire Star Wars "nonsense mumbo jumbo". Una volta fece piangere un fan perché gli disse che gli avrebbe fatto un autografo solo a condizione di non vedere mai più Star Wars.

Tutti e due comunque hanno apprezzato molto i (tanti) soldi ricavati dal franchise. Quindi non so quanto si siano del tutto pentiti.


Michelle Pfeiffer in Grease 2


Michelle Pfeiffer ha detto di aver interpretato il ruolo di Stephanie in Grease 2 perché era "giovane e non sapeva niente". Disse che non poteva credere a quanto fosse brutto e che lo odiava con tutta se stessa.


Christopher Plummer in Tutti Insieme Appassionatamente



Plummer disse che era il ruolo più noioso di tutta la sua carriera. E prese come offesa personale il fatto che la sua voce durante le canzoni fu sostituita in post-produzione con quella del cantante dei Mellomen Bill Lee. La ragione per cui molti anni dopo accettò un ruolo in Fievel Sbarca In America è perché voleva dimostrare al pubblico che sapeva cantare.







Nel 2008, l'attrice Carrie Fisher, famosa per aver interpretato la Principessa Leila nella saga di "Guerre Stellari", ha dichiarato che se avesse saputo quanto sarebbe diventata famosa per quel ruolo, non l'avrebbe mai fatto.



Si è anche lamentata del suo costume da schiava - il famoso bikini dorato - e di come la trasformazione in un sex-symbol abbia cambiato la sua vita personale.

Quando le è stato chiesto perché ha accettato di partecipare al nuovo film nel 2015, ha risposto che è difficile trovare lavoro dopo i 30 anni a Hollywood.


Sovente non pensiamo neanche a quanti sacrifici possano aver fatto le celebrità che popolano il mondo del jet-set italiano.



Uno che dovette affrontare svariati problemi per poter coronare il suo sogno è stato Lino Banfi.

Pasquale Zagaria nasce ad Andria nel 1936, ed entra in seminario da ragazzino per volontà dei genitori cattolici, anche se ben presto la passione per il teatro prende il sopravvento.

Inizia così a calcare le scene, ma senza fortuna inizialmente, e attraversa diversi momenti di difficoltà economica tali da rivolgersi agli usurai.

Era talmente povero che si finse malato per farsi operare alle tonsille e avere la possibilità di dormire per qualche giorno in un letto di ospedale.

Il successo arrivò negli anni ‘60 con la partecipazione a diversi programmi televisivi, commedie teatrali e film. Il resto è storia.


Non sa ritrarre, né fare i capelli, né cosa alcuna che imiti la carne”.



Domínikos Theotokopoulos, più noto come El Greco (1541-1614).

L’artista in Italia non era riuscito ad emergere e fu a Toledo che trovò la consacrazione, città cosmopolita, ma in cui gli artisti non godevano del prestigio sociale che avevano nel Bel Paese.

Era senza dubbio un pittore di riconosciuto valore, tra i migliori della Spagna intera, ma probabilmente non era soddisfatto del suo status.

Convinto di essere un genio, si considerava superiore ai suoi illustri colleghi italiani, come Michelangelo che denigrò senza pietà. Da buon cretese era attaccabrighe e arrogante: la modestia non era fatta per lui.


Dopo la sua morte, il suo amico Felix Paravicino scrisse: “Creta gli diede la vita, Toledo la patria migliore dove comincia a raggiungere l’eternità con la morte”.

Sono certo che quest’ultimo saluto lo ha apprezzato.


Cresciuta in una famiglia rigorosamente cattolica, Madonna è cresciuta ribellandosi alla religione. Dopo essere diventata ossessionata dalla danza, si è trasferita a New York City e ha scoperto la sua passione per il canto.

Il resto è storia!


Laura Antonelli



Una donna meravigliosa, abile e sensuale, spesso ricordata solo per la commedia sexy all'italiana ma con un curriculum di primo piano. Una vera diva italiana.

Si ritiró dalle scene per la MALALINGUA tipicamente italiana e per essere stato il CAPRO ESPIATORIO della mondanità del cinema che sovente sfociava in eccessi

Vennero trovati 36 grammi di cocaina nella sua abitazione e venne accusata di spaccio, con tutto il mondo artistico che le ha voltato le spalle, e il falso perbenismo e falso puritanesimo tipicamente italiano. Quasi come se fosse solo lei l'unica in quel mondo ad essere consumatrice di tali sostanze. ( per caritá, non giustifico l'uso di cocaina, anzi, lo condanno proprio ), ma distruggerne la carriera fu un accanimento che la portó alla solitudine, alla depressione e infine alla morte.

Nel 2000 venne assolta dalle accuse, peraltro infondate fin da subito.

Il moralismo bigotto uccide? Si. E Laura Antonelli fu una delle sue vittime. E la cosa che fa rabbia é che chi doveva supportarla,colleghi nel lavoro e complici di mondanità, furono i primi a scansarla

Le ultime foto di Laura Antonelli, morta il 22 giugno 2015 a 73 anni.


Hugh Jackman



A detta di tutti, lui è Gesù Cristo. È letteralmente il collega più gentile, modesto e umile che si possa incontrare. Secondo la tradizione, fa una cosa chiamata "Lottery Ticket Fridays", in cui compra biglietti della lotteria per tutti i membri del cast e della troupe e li distribuisce. Se qualcuno ha un biglietto vincente, può tenersi tutto il denaro.

È sposato ed è rimasto sposato.



Sua moglie ha dieci anni in più e lui sembra davvero amarla profondamente. Senza voler insultare nessuno, è evidente che non è un uomo superficiale. Queste persone assomigliano alla coppia che vive nel tuo stesso isolato, se uno di loro fosse Wolverine.

Ha un ottimo rapporto con i suoi figli. Una delle mie storie preferite racconta di come un amico di suo figlio fosse innamorato del fatto che suo padre fosse Wolverine, e suo figlio rispose: "Non è affatto come Wolverine". Mio padre è un idiota totale. " Perfetto.

Ha anche un grande talento. Sa ballare, cantare e recitare meglio della maggior parte dei suoi contemporanei. Sfido chiunque a guardare The Greatest Showman e a non divertirsi. Sfido chiunque a guardare Prisoners senza pensare che sia una delle migliori interpretazioni mai viste. Anche il suo impegno e la sua trasformazione corporea per Wolverine meritano un elogio. Mantenere quel corpo per quel personaggio è a dir poco strano. Sfido chiunque a dirmi che il suo Wolverine non è stato il miglior eroe d'azione degli ultimi trent'anni.

Non ha scandali. La sua politica è un mistero. Tutti lo amano. Hugh Jackman è il migliore.


In Die Hard, per la scena culminante dove il cattivo Hans Gruber muore cadendo dal Nakatomi Plaza, Alan Rickman ha accettato di fare l'acrobazia da solo, cadendo all'indietro su un tappetino cinque metri più in basso. Il piano prevedeva che Rickman cadesse da solo al conteggio di tre secondi, ma il coordinatore degli stunt, Charlie Picerni, lo ha ingannato facendolo cadere al primo secondo, in modo da evocare una reazione più realistica.

E ha funzionato. Lo sguardo di shock e terrore sul volto di Rickman nella scena ormai iconica è autentico al 100%.




Invece, in Beautiful Girls, il personaggio di Natalie Portman, l'adolescente Marty, ha una cotta per il suo vicino molto più grande, Willie, interpretato da Timothy Hutton. Ovviamente Willie delude Marty e, alla fine del film, se ne va con una ragazza più adatta alla sua età, cioè Tracy (interpretata da Annabeth Gish).

Quando Willie dice addio a Marty, le dà un rapido bacio sulla guancia, evocando una reazione molto carina da parte di Portman. È stato il regista Ted Demme a dire a Hutton di baciare la guancia di Portman, senza che lei sapesse nulla, quindi anche la sua reazione è stata spontanea e genuina.




Ludwig van Beethoven (1770-1827), da giovane era preso in giro a causa della carnagione olivastra e veniva chiamato per questo Der spanische (lo spagnolo).



Alto circa 1.65 m, aveva spalle larghe e una corporatura tarchiata. La testa massiccia era coperta da una massa di capelli spesso arruffati e aveva denti sporgenti.

Ma la sua abitudine peggiore era quella di sputare dappertutto, cosa che faceva peraltro sovente!

Viveva da solo circondato da una confusione indescrivibile perché nessun servitore riusciva a sopportare il suo pessimo carattere.

Era goffo e maldestro, tanto che faceva cadere spesso gli oggetti che toccava e si tagliava continuamente quando si faceva la barba.