Sir Charles Spencer "Charlie"
Chaplin (Londra, 16 aprile 1889 – Corsier-sur-Vevey, 25
dicembre 1977) è stato un attore, comico, regista, sceneggiatore,
compositore e produttore cinematografico britannico, autore di oltre
novanta film e tra i più importanti e influenti cineasti del XX
secolo.
Il personaggio attorno al quale costruì
larga parte delle sue sceneggiature, e che gli diede fama universale,
fu quello del "vagabondo" (The Tramp in inglese;
Charlot in italiano, francese e spagnolo): un omino dalle
raffinate maniere e la dignità di un gentiluomo, vestito di una
stretta giacchetta, pantaloni e scarpe più grandi della sua misura,
una bombetta e un bastone da passeggio in bambù (di una qualità
particolarmente elastica e flessibile, che Chaplin acquistava in
quantità di un centinaio per volta presso un negozio di ombrelli di
New York, non lontano da Times Square, tuttora in attività); tipici
del personaggio erano anche i baffetti e l'andatura. L'emotività
sentimentale e il malinconico disincanto di fronte alla spietatezza e
alle ingiustizie della società moderna, fecero di Charlot l'emblema
dell'alienazione umana - in particolare delle classi sociali più
emarginate - nell'era del progresso economico e industriale.
Splendidamente, nell'annunciarne la morte, il Corriere della Sera ne
delinea l'aspetto psicologico dell'uomo e del personaggio: "Aveva
nel sorriso il pianto del mondo e nelle lacrime delle cose faceva
brillare la gioia della vita. Toccato dalla grazia del genio era il
guanto rovesciato della nostra civiltà, il miele e lo schiaffo, lo
scherno ed il singhiozzo; era il nostro rimprovero e la nostra
speranza di essere uomini. Testimone universale commosse e rallegrò
i cuori di tutte le razze e latitudini, ovunque si celebrasse il
processo all'iniquità, alla presunzione, al cinismo dei ricchi e dei
potenti, ovunque dal dolore potesse scaturire la protesta del debole
sopraffatto e il riscatto dell'umiliato. Uomini e donne di tutte le
età e colore si riconobbero in lui, si contorcevano dalle risa e
sentivano salirsi dentro pietà per se stessi. Andavano per gioire e
uscivano pieni di malinconia. Così fu, così è, così sarà sempre:
il debole vilipeso, lo sconfitto irriso, la dignità dell'uomo
calpestata dal soperchiatore e dall'arrogante, e il candore,
l'innocenza fraintesi per ingenuità, e sono invece la forza del
giusto: è qui la tragedia che si colora di comico, la farsa che si
tinge di dramma. Il lungo viaggio di un pessimista europeo, con
sangue gitano ed ebreo, carico di antichi dolori, compiuto per
convincersi che tuttavia conviene credere nell'uomo; questo il
transito di Chaplin, il senso della sua opera di artista universale".
Chaplin fu una delle personalità più
creative e influenti del cinema muto. La sua vita lavorativa nel
campo dello spettacolo ha attraversato oltre 75 anni. Fu influenzato
dal comico francese Max Linder, a cui dedicò uno dei suoi film. Star
mondiale del cinema, fu oggetto di adulazione e di critiche serrate,
anche a causa delle sue idee politiche. Nei primi anni cinquanta,
durante le persecuzioni del cosiddetto Maccartismo, le sue idee di
forte stampo progressista furono infatti avversate dalla maggior
parte della stampa; fu inviso anche al governo federale statunitense.
In viaggio con la famiglia verso Londra (settembre 1952), dove si
sarebbe tenuta la prima mondiale de Luci della ribalta e
successivamente un periodo di vacanza, fu raggiunto dalla notifica
del procuratore generale degli Stati Uniti in base alla quale gli
veniva annullato il permesso di rientro negli USA: visse il resto
della sua esistenza in Svizzera, nella tenuta de "Manoir de
Ban", nel comune di Corsier-sur-vevey. Riabilitato dall'opinione
pubblica americana solo all'inizio degli anni settanta, quando tornò
nella sua patria di adozione per ritirare l'Oscar alla carriera. Tra
gli attori più famosi dalla nascita dell'industria hollywoodiana,
l'American Film Institute lo ha inserito al decimo posto tra le più
grandi star della storia del cinema.
Chaplin era ateo. La figlia Geraldine
rilasciò in proposito una lunga intervista a Maria Pia Fusco al
settimanale La Domenica di Repubblica, pubblicata il 20 maggio
2007.
Un film biografico su Chaplin,
intitolato Charlot, è stato girato nel 1992 dal regista
Richard Attenborough, interpretato da Robert Downey Jr. (nel ruolo di
Chaplin), Dan Aykroyd, Geraldine Chaplin, Anthony Hopkins, Milla
Jovovich, Moira Kelly, Kevin Kline, Diane Lane, Penelope Ann Miller,
Paul Rhys, Marisa Tomei, Nancy Travis e James Woods.
Il 16 aprile 2016, al termine di 15
anni di progettazione e lavori, è stato inaugurato, a
Corsier-sur-Vevey, il "Chaplin's World". museo dedicato
all'immenso artista, nel medesimo luogo dove tutta la famiglia
Chaplin visse e risiedette dal 1953 fino alla morte della di lui
moglie Oona O'Neill. Visita alle sale della "Menoir de Ban",
villa residenziale contenente gli arredi, foto, documenti, oggetti,
appartenuti al geniale Charlie. In un nuovo edificio, gli Studios,
adiacente la villa, allestite riproduzioni 3D dei famosi set
cinematografici con i protagonisti dei suoi film immortali.
Biografia
L'infanzia e gli inizi
Charles Chaplin nacque il 16 aprile
1889 a East Street, nel sobborgo londinese di Walworth. Nei registri
del Comune di Londra non c'è traccia della sua nascita, ma solo la
notifica della sua presenza nel 1891, due anni dopo la nascita. Nel
2011 venne ritrovata una lettera a lui indirizzata, datata 1970, che
ipotizza la sua venuta al mondo in un carro di zingari accampato nei
pressi di Birmingham. I suoi genitori erano Charles Chaplin Senior,
un attore di varietà di discreto talento e successo, ma compromesso
dal vizio dell'alcol e Hannah Harriette Hill, un'attrice conosciuta
come Lily Harley di altrettanto talento, ma minor fortuna. La coppia
aveva già un figlio, Sydney, nato quattro anni prima.
Col piccolo Charlie in fasce ed il di
lui padre in tournée in America, Hannah allacciò una relazione con
un cantante piuttosto in voga, Leo Dryden dal quale ebbe un figlio:
Wheeler Dryden, (il fratellastro del quale Chaplin verrà a
conoscenza solo molto più tardi). Il matrimonio già in crisi subì
un colpo definitivo dal tradimento. La separazione avvenne l'anno
successivo la nascita di Charles. Il padre cercò di tenere con sé
(per la verità senza troppa convinzione) e con la sua nuova
compagna, sia il piccolo Charles sia suo fratello Sydney, ma il
tentativo fallì e i due bambini andarono a vivere con la madre cui
furono concessi dieci scellini la settimana per il mantenimento di
entrambi.
Per le precarie condizioni finanziarie
della famiglia, Charles e il fratello Sydney trascorsero due anni fra
collegi e istituti per orfani a Lambeth. Il talento innato e la
frequentazione dei teatri al seguito della madre forgiarono il
piccolo Chaplin, sedimentando i primi rudimenti artistici appresi
proprio dalla madre nel canto e nella recitazione. I primi passi sul
palcoscenico li mosse assieme a lei a sette anni. Nel 1896 durante
una recita in un teatro di varietà, Hannah, a causa di un improvviso
abbassamento di voce, fu fischiata e costretta ad abbandonare il
palcoscenico; l'impresario mandò a sostituirla in scena proprio il
piccolo Charlie che ottenne un discreto successo cantando una canzone
popolare dell'epoca, 'E Dunno Where 'E Are.
La famigliola si trasferì nel 1898 a
Manchester, nei pressi di Belle Vue. Qui Charlie frequentò la scuola
per tre anni. Grazie ad alcuni conoscenti del padre, entrò a far
parte di una vera compagnia, gli Eight Lancashire Lads formata
tutta da enfants prodige, sotto la guida di William Jackson.
Gli otto bambini si esibivano in un ballo con gli zoccoli. Nel 1900
l'undicenne Charlie, grazie al fratello Sydney, ottenne un ruolo
comico nella parte di un gatto nella pantomima Cinderella
(Cenerentola), rappresentata all'Hyppodrome di Londra, nella
quale recitava anche il famoso clown Marceline. Nello stesso anno
Sydney si imbarcò su una nave come trombettista: Charlie rimase solo
a sostenere la madre, la cui salute sia fisica che mentale cominciava
a manifestare segni di cedimento. L'anno successivo vide la perdita
del padre.
Le faticose vicissitudini quotidiane
segnarono Hannah, obbligandola ad un primo ricovero ospedaliero a
seguito di una importante forma depressiva a cui non era
probabilmente estranea una condizione di denutrizione. Nel 1903
Charles ottenne una piccola parte in Jim, the Romance of a Cockney
e la sua prima personale recensione favorevole sulla stampa; di lì a
poco ebbe il primo ruolo fisso in teatro: quello dello strillone
Billy in Sherlock Holmes (per la regia di Quentin McPherson),
portato a lungo in tournée. Intanto il fratello era tornato a Londra
e aveva cominciato anche lui a lavorare in teatro. Grazie alla
migliorata situazione finanziaria, i due riuscirono a far dimettere
Hannah dall'ospedale prendendosene cura, ma per poco tempo: una
ricaduta ne determinò un nuovo internamento. La madre trascorrerà i
propri ultimi sette anni di vita in California, nella villa donatale
dai figli, ivi morì nel 1928.
Il varietà con Fred Karno
Fra il 1906 e il 1907 Chaplin lavorò
ne Il Circo di Casey, misto di varietà e numeri circensi.
L'esperienza gli permise di familiarizzare con il mondo del circo e
di entrare nella compagnia di Fred Karno, anche grazie al fratello
Sydney che già vi lavorava. La paga era di 3 sterline a settimana e
il debutto avvenne nel 1906 con L'incontro di calcio, in cui
Charles interpretava la parte di un individuo senza scrupoli che
tenta di drogare il portiere avversario prima dell'incontro. Il
fratello maggiore ideava le pantomime e Charlie le doveva
interpretare: così Chaplin imparò l'arte di esprimersi senza
parole.
Ben presto il giovane Chaplin divenne,
insieme a Stanley Jefferson (meglio conosciuto come Stan Laurel) uno
degli attori più apprezzati della compagnia. Oltre al teatro Chaplin
si dedicava al podismo: era iscritto al club podistico di Kennington
e si allenava sulle distanze lunghe; nel 1908 prese anche in
considerazione l'idea di iscriversi alla maratona delle Olimpiadi di
Londra, ma proprio in quel periodo si ammalò. Nel 1909 la compagnia
di Karno iniziò le tournée all'estero: dapprima a Parigi e,
due anni dopo, negli Stati Uniti. Chaplin era il primo comico in A
Night in an English Music Hall, atto unico di pantomima.
L'esperienza americana non fu
particolarmente felice, ciononostante la compagnia ritornò
oltreoceano anche l'anno successivo e questa volta le cose andarono
diversamente: il successo fu grande grazie anche al giovane Charles,
entrato da poco ma già elemento di punta della compagnia. Chaplin fu
notato dal produttore Mack Sennett, che nel novembre 1913 lo mise
sotto contratto per la casa cinematografica Keystone. Era il primo
contratto di Chaplin per una casa cinematografica. Il compenso fu di
175 dollari la settimana.
Da primo comico a celebrità: 1914-1919
Nel 1914 Chaplin esordì nell'ancora
acerbo mondo del cinema con il cortometraggio Charlot giornalista,
prodotto dalla Keystone. In questo film, uscito il 2 febbraio di
quell'anno, però non indossava ancora i panni del personaggio che lo
avrebbe in seguito reso universalmente celebre ed immortale. Saranno
i due cortometraggi usciti quasi contemporaneamente: Charlot
ingombrante (uscito il 7 febbraio) e Charlot all'hotel (9
febbraio) a far conoscere al pubblico la maschera di Charlot quale
anche noi conosciamo: (bombetta, baffetti e bastone da passeggio,
pantaloni e scarpe sformati e consunti), benché interpretando il
ruolo di un comune ubriaco. Il personaggio universalmente conosciuto
come "Il vagabondo" si definirà pienamente soltanto
nell'aprile del 1915, quando Chaplin interpretò il cortometraggio Il
vagabondo. Iniziò in quel febbraio 1914 la rapida e travolgente
ascesa di Chaplin, nell'arco di cinque anni conquistò un posto
d'onore nella storia della settima arte. Prima di Chaplin, un altro
comico aveva creato il personaggio del "vagabondo": Lew
Bloom (1859-1929); a lui si ispirarono decine di altri comici (e
Chaplin tra di loro). Ma fra tutti i "vagabondi" proposti
in quel periodo, ad emergere fu "Charlot" e sarà per
l'eternità.
Il periodo
Keystone
Per la californiana Keystone, nel solo
1914 Chaplin recitò in trentacinque cortometraggi. Da virtuoso della
pantomima, comunicava al pubblico una vasta gamma di emozioni in
particolare col volto, dei cui muscoli facciali, padroneggiava
appieno il controllo. Il suo personaggio era anticonvenzionale e a
tratti sprezzante. Nel dicembre 1915 si trasferì a Chicago, dove
lavorò per la Essanay in altre quattordici produzioni. La Essanay se
lo aggiudicò offrendogli uno stipendio settimanale di 1.250 dollari.
Il periodo Mutual
Con cachet adeguati a una popolarità
sempre più grande, Chaplin approdò alla Mutual Film, firmando altri
dodici corti: Charlot fu di volta in volta cameriere, milionario,
muratore e sfaccendato. Il pubblico lo stimava per la grossa carica
di umanità che emanava attraverso le sue storie, disseminate di
amore e di insidie. Nel 1916 Charlie Chaplin era già un attore da
oltre 600.000 dollari l'anno, una cifra mai vista per un artista fino
ad allora quando scritturò la diciannovenne Edna Purviance,
facendone la sua primadonna in ben 35 film fra il 1916 e il 1923. Dal
momento della firma del suo nuovo contratto, Chaplin disponeva anche
di uno studio personale con relativo staff, una sala per le
proiezioni, uffici ed alloggi per gli attori.
I due vissero anche un intenso e
travagliato legame affettivo, che si mantenne in amicizia anche dopo
la fine della passione (1918) e della carriera artistica di lei
(accelerata dagli eccessi dell'alcol): Chaplin continuerà a
corrispondere con Edna fino alla sua morte, oltre a passarle una paga
salariale da attrice. Con la Mutual Film realizzò dodici film nel
periodo 1916-1917 (uno dei più felici della sua carriera). Chaplin,
non ancora trentenne, recitò e diresse quasi cento corti nell'arco
di cinque anni.
Chaplin non progettava mai su carta
nessuna delle sue gag, né tanto meno "sceneggiava"
l'intreccio delle sue comiche. Riusciva a tenere a mente un intero
film per poi spiegarlo agli attori sul set man mano che lo girava.
Nel 1918 decise di mettersi in proprio e passò alla First National,
con cui fece dieci film, fino al 1923. Fu proprio la First National –
grazie anche all'interessamento del fratello Sydney, ormai suo
procuratore — a corrispondergli il favoloso ingaggio di un milione
di dollari, cachet mai guadagnato prima da un attore.
La United Artists
Nel 1919 Charlie Chaplin insieme ad
alcuni colleghi (fra cui Mary Pickford, Douglas Fairbanks e David
Wark Griffith) fondò la United Artists Corporation. Da allora in poi
curerà da solo ogni fase della sua produzione cinematografica,
attorniato da un gruppo di fedelissimi quanto preziosi e competenti
collaboratori, tra cui spicca Alfred Reeves, inglese come lui, già
manager della compagnia di Karno, che all'UA assunse il ruolo di
direttore di produzione.
A un periodo professionalmente felice
non corrispose, però, una vita privata altrettanto serena. Nel 1918
aveva infatti sposato la giovane Mildred Harris, incinta di lui (la
gravidanza si rivelò però falsa). Harris rimase incinta poco dopo
il matrimonio e diede alla luce un bambino gravemente malformato,
Norman Spencer, che sopravvisse solo tre giorni. I due divorziarono
nel 1920.
I grandi successi
Il monello
Nel 1921 Chaplin lavorò ad una
pellicola che lo consacrò definitivamente come star
affermata. Dopo diversi travagli che funestarono le riprese e la fase
di post-produzione, nel gennaio del 1921 ebbe luogo la prima
proiezione ufficiale de Il monello, che Chaplin diresse e
interpretò e nel quale fece debuttare il piccolo-grande
attore Jackie Coogan.
Nello stesso anno Chaplin si imbarcò
sull'Olympic e tornò nella madrepatria dopo undici anni di
assenza. A Londra fece una visita nei quartieri di Lambeth,
Kennington ed Elephant and Castle per rivedere i luoghi che gli
furono familiari da bambino.
Dal 1923 al 1952 Chaplin lavorò
costantemente per la United Artists, e girò otto film, tra i più
importanti della sua carriera. Il primo lavoro fu La donna di
Parigi nel 1923, primo film nel quale non figurò come interprete
(si ritagliò una piccola comparsa nel ruolo di facchino). Il film,
pur ampiamente apprezzato dalla critica, non ebbe l'atteso successo
di pubblico, ma i capolavori successivi lo proiettarono nel
firmamento della cinematografia.
La febbre dell'oro
La febbre dell'oro del 1925 è
considerato da molti una delle sue opere meglio riuscite. La
produzione del film successivo, Il Circo (1928), fu però
travagliata a causa dei problemi sorti nella vita privata: in quel
periodo divorziò dalla seconda moglie, l'attrice Lita Grey che aveva
sposato nel 1924. La coppia aveva avuto due figli: Charlie Chaplin
junior (1925) e Sydney (1926).
L'affermazione del sonoro (a partire
dal 1927) colse in contropiede Chaplin, che aveva pensato e costruito
Charlot solo per il cinema muto. Chaplin decise di andare avanti
proponendo il suo personaggio. Nel 1929, l'assegnazione del suo primo
Premio Oscar alla carriera lo consacrò come la prima star a
vincere tale premio (e a tutt'oggi il più giovane regista ad averlo
vinto).
Luci della città
Quando nel 1929 Charlie Chaplin
cominciò a interessarsi al suo nuovo film, il sonoro era diventato
ormai pressoché irrinunciabile per qualsiasi regista dell'epoca.
Sydney, fratello e manager di Charlot, non esitò a proporgli
l'idea di una pellicola sonorizzata, ma Charlie era molto scettico
rispetto alla nuova invenzione e tentò in tutti i modi di restare
alla pantomima che lo aveva reso celebre. Chaplin girò nel 1931 Luci
della città, film muto accompagnato dalla musica. Fu il primo
film di Chaplin con sonoro e musiche sincronizzate.
All'inizio del film la voce delle
persone è resa con il suono degli strumenti musicali. Questa volta
la protagonista femminile sarebbe stata Virginia Cherrill: la
graziosa ventiduenne bionda avrebbe impersonato una fioraia cieca.
Chaplin raccontò di averla conosciuta ad un incontro di boxe nel
1928 e di averla scritturata immediatamente per il suo imminente
lavoro. Varie vicissitudini coinvolsero Charlie durante la
realizzazione di Luci della città. Una tra le più
importanti: la fioraia avrebbe dovuto scambiare il piccolo vagabondo
per un milionario ma Chaplin non sapeva come ottenere tale risultato.
Prima di trovare una soluzione rifece la scena svariate volte,
provando i più svariati espedienti.
Tale scena alla fine è divenuta la più
ripetuta nella storia del cinema, per un totale di 342 ciak.
Albert Einstein andò alla prima del
film negli Stati Uniti in compagnia dello stesso Chaplin: quando gli
spettatori li videro, si alzarono in piedi applaudendoli
calorosamente. Allora pare che Chaplin abbia mormorato ad Einstein:
"Vede, applaudono me perché mi capiscono tutti; applaudono lei
perché non la capisce nessuno".
Tempi moderni
Nello stesso anno l'attore/regista
ricevette l'onore dell'attribuzione della Legione d'onore francese.
Cinque anni dopo girò un altro capolavoro del cinema muto, Tempi
moderni. Ecco come Chaplin descriveva il suo personaggio nel
1931:
«All'inizio Charlot simboleggiava un
gagà londinese finito sul lastrico [...] All'inizio lo consideravo
soltanto una figura satirica. Nella mia mente, i suoi indescrivibili
pantaloni rappresentavano una rivolta contro le convenzioni, i suoi
baffi la vanità dell'uomo, il cappello e il bastone erano tentativi
di dignità, e i suoi scarponi gli impedimenti che lo intralciavano
sempre»
Nel 1932 aveva conosciuto l'attrice
Paulette Goddard, che aveva già avuto qualche esperienza marginale
nel cinema in parti minori. I due s'innamorarono e Paulette recitò
con Charles in Tempi moderni (1936), l'ultimo film in cui
compare Charlot. Si sposarono nel 1936 e divorziarono nel 1942.
Tuttavia, ancora oggi, esistono dubbi se fra i due ci sia stato un
effettivo matrimonio: entrambi rifiutavano di concedere dichiarazioni
al riguardo e la Goddard, in lizza per ottenere il ruolo di Rossella
O'Hara in Via col vento, perse per un soffio contro Vivien
Leigh perché non fu in grado di dimostrare ai produttori di essere
realmente sposata con Chaplin.
Chaplin raccontava pubblicamente che si
erano sposati in Cina e che avevano divorziato in Messico, ma con gli
amici e la famiglia sosteneva che non erano sposati. Per realizzare i
suoi successivi film Chaplin decise di abbandonare il personaggio che
gli aveva donato la popolarità.
«Non potrebbe parlare, non saprei
che voce usare. Come riuscirebbe a mettere insieme una frase? Per
questo motivo Charlot ha dovuto darsela a gambe».
Il grande
dittatore
Il grande dittatore (1940) fu il
primo film completamente sonoro di Chaplin, girato e distribuito
negli Stati Uniti poco prima dell'entrata nella Seconda guerra
mondiale. Nel film, Chaplin interpreta due personaggi: Adenoid
Hynkel, il dittatore di Tomania, esplicitamente ispirato ad Adolf
Hitler, e un barbiere ebreo perseguitato dai nazisti. Dopo la guerra,
quando l'internamento e lo sterminio degli Ebrei furono noti, Chaplin
dichiarò che non avrebbe realizzato il film se solo avesse potuto
immaginare cosa fosse accaduto nei campi di concentramento. Il film
ebbe due candidature agli Oscar, come miglior attore protagonista e
miglior sceneggiatura, ma non vinse alcuna statuetta. Fu l'ultima
apparizione del vagabondo.
Il film era anche una sfida coraggiosa
al più potente dittatore dell'epoca, Adolf Hitler, dal quale Chaplin
era diviso anagraficamente da soli quattro giorni. L'imitazione
caricaturale sottolineava i toni e gli atteggiamenti del Führer,
come nel discorso alla folla, completamente improvvisato e girato in
un'unica scena. Memorabile, oltre che fortemente rappresentativa, la
scena nella quale il dittatore danza con il mappamondo sulla musica
del preludio del Lohengrin di Richard Wagner.
La scelta del luogo di presentazione
della pellicola al pubblico fu ponderata. Si puntò su New York, meno
influenzata dal clima di destra col quale anche gli Stati Uniti
dovevano confrontarsi. La realizzazione del film fu accompagnata
dallo sfiorire del rapporto sentimentale tra Chaplin e Paulette
Goddard, in procinto di chiedere il divorzio. Durante la lavorazione,
nel dicembre del 1939, Chaplin fu anche raggiunto dalla comunicazione
della morte improvvisa dell'amico Douglas Fairbanks, che soltanto un
mese prima gli aveva fatto visita sul set. Ne fu sconvolto e la
perdita del "solo vero amico che abbia mai avuto", come
ebbe a dire Chaplin, rimarrà una profonda ferita per l'attore. Dopo
questo film Chaplin interruppe la sua attività cinematografica per
circa sette anni.
Tra il 1942 e il 1943 ebbe una breve
relazione con Joan Barry. Nell'ottobre del 1943, la Barry ebbe una
figlia, Carol Ann, presunta figlia di Chaplin. Dopo le analisi del
sangue, la corte stabilì che la bambina non poteva essere sua
figlia. Dopo due difficili processi che approdò all'accusa di
"turpitudine morale" da parte del procuratore, Chaplin fu
dichiarato esserne il padre. Il giudice rifiutò di accettare le
prove mediche (soprattutto il differente gruppo sanguigno) che
avrebbe scagionato l'attore e oggi è universalmente riconosciuto che
fu un errore giudiziario. Carol Ann ricevette un assegno di
mantenimento mensile dall'attore fino al compimento dei 21 anni.
Nel 1942 conobbe la diciassettenne Oona
O'Neill, figlia del celebre drammaturgo Eugene O'Neill, che divenne
sua moglie nel 1943, creando scandalo per la grande differenza d'età.
La coppia ebbe otto figli, tre nati negli Stati Uniti e cinque in
Svizzera: Geraldine (1º agosto 1944), Michael (7 marzo 1946),
Josephine (28 marzo 1949), Victoria (19 maggio 1951), Eugene, (23
agosto 1953), Jane (23 maggio 1957), Annette (3 dicembre 1959) e
Christopher (8 luglio 1962). Nel 1947 uscì un nuovo film, Monsieur
Verdoux ispirato alla famosa storia di Henri Landru, da un'idea
suggerita a Chaplin da Orson Welles.
Il presunto antiamericanismo e il trasferimento in Europa
Le sue simpatie politiche non furono da
lui mai rivelate esplicitamente. Si ritiene fosse un progressista, ma
non socialista o comunista, oltre che (cosa da lui invece rivelata)
un pacifista. Di certo, in molti suoi film aveva analizzato la realtà
cupa dei lavoratori, dei poveri e degli emarginati (Tempi moderni,
del 1936, ne può essere un chiaro esempio), ed aveva messo in piena
luce le contraddizioni della società statunitense. Benché vivesse
negli Stati Uniti da molti anni e vi pagasse le tasse, Chaplin non
aveva mai chiesto la cittadinanza statunitense.
Già all'uscita di Monsieur Verdoux
(1947) venne pubblicamente accusato di "filocomunismo"
e 1949 divenne uno dei bersagli del movimento innescato dal senatore
Joseph McCarthy. Chaplin negò sempre, con veemenza. Disse anche che
era stanco di rispondere sempre alla stessa domanda, affermando che
la propria ideologia non era altro che quella professata dal suo
"omino":«Avere un tetto sulla testa, lavorare liberamente
e formarsi una famiglia. Questo un Ideale democratico, non già
comunista». Nel 1951 iniziò a girare quello che sarebbe stato il
suo film d'addio: Luci della ribalta, tratto da un suo
romanzo, Footlights, mai pubblicato. Fu il suo ultimo film
prodotto a Hollywood, e anche l'unico che interpretò assieme ad un
altro mattatore del cinema muto: Buster Keaton. In questo film
debuttò la figlia Gerardine Chaplin.
La condanna decisiva nei suoi confronti
arrivò nel settembre del 1952 per "gravi motivi di sfregio
della moralità pubblica e per le critiche trasparenti dai suoi film
al sistema democratico del Paese che pure accogliendolo gli aveva
dato celebrità e ricchezza". Chaplin e la sua nuova famiglia si
erano imbarcati per l'Europa per la prima mondiale a Londra di Luci
della ribalta; successivamente aveva previsto un periodo di
vacanza della durata di sei mesi. Mentre si trovavano ancora in
navigazione il ministro della giustizia statunitense dispose per
pubblico decreto che a Chaplin, in quanto cittadino britannico, non
sarebbe stato permesso di rientrare nel paese a meno che non avesse
convinto i funzionari dell'immigrazione di essere "idoneo".
Avutane notizia, Chaplin decise di stabilirsi in Europa fissando la
sua residenza in Svizzera. Nella primavera del 1953 restituì il
permesso di rientro, che pure gli era stato rilasciato all'atto della
sua partenza dalle stesse autorità americane. Nel luglio dello
stesso anno Chaplin presenziò allo spettacolo del grande clown
svizzero Grock, di stanza col proprio circo nel contiguo comune di
Vevey. I due si omaggiarono e si abbracciarono, riconoscendo la
reciproca grandezza nell'arte mimica.
Nel 1957 Chaplin ritornò dietro la
macchina da presa per girare di nuovo un film: Un re a New York.
Fu il suo penultimo film, tra l'altro anche l'unico in cui recita
assieme a suo figlio Michael. L'opera non ebbe successo e la sua vena
cinematografica sembrò effettivamente appannata. Dal 1959 e per più
di una decina d'anni successivi, Chaplin usava villeggiare, con la
famiglia, nella cittadina irlandese di Waterville, paese all'interno
del Ring of Kerry, nell'omonima contea. Una statua in onore del
celebre attore è stata collocata sul lungomare. Nel 1964, dopo circa
un anno di lavoro, scrisse un'autobiografia (nella quale non vi è
menzione del film Il circo, che probabilmente preferiva non
ricordare per le tristi circostanze nelle quali fu girato). Nel 1966
si calò per l'ultima volta nei panni di regista, per girare La
contessa di Hong Kong: fu il suo ultimo film, nonché l'unico a
colori, nel quale lavorò assieme a due star del cinema mondiale:
Marlon Brando e Sophia Loren.
Grazie alla sua genialità di
compositore, proprio in quegli anni produsse la versione sonora di
alcuni suoi capolavori: Il circo nel 1969, Il monello
nel 1971, e infine nel 1975
La donna di Parigi. Nel 1972, riconciliatosi con l'opinione
pubblica statunitense, ritornò negli Stati Uniti per ritirare il suo
secondo premio Oscar, questa volta alla carriera, assegnatogli per
"aver fatto delle immagini in movimento una forma d'arte del
Ventesimo secolo". In tale occasione fu
protagonista della più lunga ovazione nella storia dell'Academy
Awards. L'anno successivo vinse il Premio Oscar alla migliore colonna
sonora per il film Luci della ribalta. Il 4 marzo 1975, dopo
molti anni di esilio volontario dal suo Paese d'origine, Chaplin fu
nominato Cavaliere di Sua Maestà dalla regina Elisabetta II
d'Inghilterra. L'onorificenza era già stata proposta nel 1956, ma -
in piena guerra fredda - non era stata concessa per il veto
imposto dal Foreign Office britannico sempre a causa delle presunte
"simpatie comuniste" di Chaplin.
L'uscita di scena
Il pomeriggio inoltrato della vigilia
di Natale, Chaplin chiese alla moglie Oona di spalancare le porte
della camera affinché dalla hall sottostante potessero salire le
note delle "Christmas Carols" come da rituale che si
ripeteva da oltre vent'anni il 24 dicembre nella loro residenza.
Quella stessa notte, intorno alle 4, se ne andava per sempre, nel
sonno, uno dei più grandi attori di sempre della storia del cinema.
Charles Chaplin morì a Corsier-sur-Vevey (Vaud), in Svizzera, la
notte di Natale del 1977. Fu sepolto nel piccolo cimitero della
cittadina svizzera. Al suo fianco lo raggiungerà Oona nel 1991. Gli
sopravvissero dieci figli, ma soprattutto gli sopravvive la sua
immortale creatura Charlot e i suoi meravigliosi film. Nei giorni
successivi la scomparsa di Chaplin, personalità del mondo dello
spettacolo rilasciarono, sulla stampa di tutto il mondo, oltre al
cordoglio anche impressioni e ricordi a lui legati:
Jackie Coogan esprimendo la
propria tristezza, ricordò l'unicità, la gentilezza dell'uomo e
l'influenza che ebbe sulla sua vita non solo artistica.
Jacques Tati rimarcò l'apporto
insostituibile all'arte cinematografica e dell'attualità ed
eternità della sua opera. "Senza Chaplin probabilmente non
sarei diventato l'attore che sono".
Zeppo Marx "Probabilmente il
più grande mimo mai esistito".
René Clair "É stato il
monumento del cinema di tutti i paesi e di tutti i tempi".
Paulette Goddard "Non solo fu
il più grande creatore di film, ma anche uno degli uomini più
affascinanti".
Sophia Loren "Attore e
regista meraviglioso, e dietro di lui la moglie Oona".
Laurence Olivier "È stato
probabilmente l'attore comico più grande di tutti i tempi e come
tale spero ed auspico sarà ricordato".
Radio Vaticana "È stato il
più geniale e amato uomo di cinema di tutti i tempi".
Federico Fellini "È
scomparso nella stessa atmosfera natalizia in cui lo vidi per la
prima volta. A Rimini i suoi film erano i più importanti e venivano
programmati immancabilmente nel periodo natalizio. Da bambino lo
vedevamo come un omino cui dovere gratitudine e lo si accettava come
un fatto naturale, come la neve d'inverno, il mare d'estate, Gesù
Bambino. È una specie di "Adamo", il progenitore da cui
tutti si discende".
Tre mesi dopo la sua morte, la notte
del 1º di marzo 1978, le sue spoglie furono trafugate a scopo di
estorsione da due profughi, un operaio bulgaro e un disoccupato
polacco, da tempo residenti in Svizzera dove avevano ricevuto asilo
politico. Un milione di franchi svizzeri fu la richiesta di riscatto.
La fermezza della moglie Oona e il suo rifiuto a voler trattare con i
colpevoli fece fallire il piano criminale. 75 giorni dopo furono
catturati, la salma localizzata e recuperata nei pressi del comune di
Noville, sul Lago di Ginevra, e interrata nuovamente nel paesino
svizzero.