Quando Blade Runner uscì nel 1982, si impose come un capolavoro visivamente rivoluzionario, destinato a diventare un cult del cinema di fantascienza. Tuttavia, dietro la macchina da presa, la produzione fu segnata da tensioni e conflitti, in particolare tra il regista Ridley Scott e la sua star, Harrison Ford. Un rapporto teso, nato sin dalle prime fasi del film e peggiorato con il passare delle settimane sul set.
All'epoca, Ford era già una delle stelle più luminose di Hollywood, grazie ai ruoli iconici di Han Solo in Star Wars e di Indiana Jones in I predatori dell'arca perduta . La sua partecipazione a Blade Runner doveva rappresentare un'evoluzione nella sua carriera, ma il rapporto con Scott si rivelò problematico sin dall'inizio.
Uno dei primi motivi di scontro fu il look del personaggio. Scott aveva in mente un'estetica ben precisa per Rick Deckard, che includeva un cappello ispirato a quello di Indiana Jones. Ford, temendo un'associazione troppo diretta con il suo precedente ruolo, si oppone fermamente. Quando il regista continuò a insistere su una direzione stilistica precisa, l'attore prese l'iniziativa e si recò dal barbiere per un taglio di capelli moderno, senza informare la produzione. Al suo ritorno, Scott fu furioso: odiava il nuovo look di Ford, ma ormai era troppo tardi per cambiarlo.
Le riprese furono estenuanti e contribuirono a inspirare ulteriormente il clima sul set. Scott era noto per il suo perfezionismo e il suo approccio visivo meticoloso, ma il suo stile di direzione, spesso freddo e autoritario, non trovò mai un punto di incontro con Ford. L'attore si sentiva frustrato dal metodo del regista, che lasciava poco spazio all'improvvisazione e all'interpretazione personale. Il malcontento si aumentò quando Scott, in un'intervista, affermò di sentirsi più vicino alla troupe britannica del film che agli attori americani, un commento che infastidì Ford e gli altri membri del cast.
Un altro elemento di attrito fu il famigerato monologo fuori campo, aggiunto in fase di post-produzione per rendere la trama più comprensibile al pubblico. Ford registrò la voce narrante con scarso entusiasmo, sostenendo che non fosse necessaria e che avrebbe appesantito il film. In seguito, nelle versioni successive della pellicola, Scott rimosse il monologo, confermando di non averlo mai apprezzato.
Tutte queste tensioni ebbero un impatto duraturo: per oltre due decenni, Ford evitò di parlare di Blade Runner nelle interviste, manifestando iniziale il suo disprezzo per l'esperienza vissuta sul set. Anche Scott non nascose il suo disappunto per le difficoltà incontrate con l'attore.
Col tempo, però, l'ostilità si attenua. Con l'uscita delle edizioni restaurate del film e il seguito Blade Runner 2049 , Ford riconobbe il valore del progetto e accettò il ruolo iconico che il film aveva assunto nella storia del cinema. Eppure, l'intensa battaglia dietro le quinte tra il regista e la sua star rimane una delle leggende più affascinanti di Hollywood.