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Il rock and roll (spesso scritto anche con la grafia rock 'n' roll o rock & roll) è un genere della popular music nato negli Stati Uniti tra la fine degli anni quaranta e l'inizio degli anni cinquanta, originato dal blues, dal bluegrass, dal country, dall'R&B, dal jazz, dal gospel e, in misura minore, dal folk.
Attorno alla metà degli anni sessanta, il rock and roll si evolse in quello stile più generico e internazionale chiamato "musica rock", sebbene abbia continuato a essere definito spesso con il nome di rock and roll.
Anche se elementi di rock and roll riecheggiano nelle registrazioni country del 1930 e nei dischi blues dal 1920, il genere acquisì il suo nome non prima del 1950. Una delle prime forme di rock and roll fu il rockabilly, che unì country e jazz, con influenze di musica tradizionale folk degli Appalachi e di gospel. Nei primi anni in questa musica, il pianoforte ed il sassofono erano spesso gli strumenti principali, ma, nel corso degli anni, questi vennero progressivamente sostituiti da chitarre elettriche. Il ritmo è essenzialmente boogie-woogie, con un accentuato backbeat, quest'ultimo quasi sempre fornito da un rullante; la formazione classica di una band di rock 'n' roll comprende storicamente anche una voce (spesso anche con armonizzazioni vocali o cori), oltre che un basso ed una batteria.
Il rock and roll raggiunse una vasta popolarità nella seconda metà degli anni cinquanta, avendo un ampio impatto sociale. Bobby Gillespie scrive che «Quando Chuck Berry cantava "Hail, hail, rock and roll, deliver me from the days of old", questo era esattamente quello che la musica stava facendo. Chuck Berry e Bo Diddley furono i fautori di quella evasione globale psichica chiamata rock 'n' roll nonché i re di questa musica.» Ben oltre un semplice stile musicale, il rock and roll, come si vede nei film e in televisione, ha influenzato stili di vita, moda, atteggiamenti e linguaggio, originando inoltre altri sottogeneri musicali. Il termine "rock and roll" assume almeno due significati: sia l'American Heritage Dictionary che il Webster's Dictionary lo definiscono come sinonimo di musica rock. Allwords.com, tuttavia, si riferisce con questo termine specificatamente alla musica degli anni 1950.

Storia

Precursori e origini

Le origini del rock n' roll sono state spesso oggetto di discussione per gli storici della musica. Vi è un consenso generale riguardo al fatto che nel sud degli Stati Uniti d'America, attraverso l'incontro delle diverse tradizioni musicali degli emigranti di origine africana ed europea, abbia contribuito nel processo di cambiamento culturale avvenuto anche nella musica. La migrazione di molti schiavi neri liberati dalle piantagioni e dei loro discendenti, provenienti da grandi centri urbani come Memphis, New York, Detroit, Chicago e Cleveland ha fatto sì che i residenti bianchi e neri vivessero nelle immediate vicinanze, condizione che si tradusse nell'emulazione delle rispettive tradizioni tra gli uni e gli altri. Anche se i neri erano comunque privati ancora di alcuni diritti e costretti alla vita nei ghetti. Le stazioni radio che riproducevano sia le forme di musica bianca sia quella nera, mettendole a disposizione di altri gruppi; e lo sviluppo e la diffusione dei dischi in vinile e gli stili musicali come il jazz e lo swing aiutarono questo processo di "scontro culturale".
Le radici dell'origine del rock and roll stanno nella cosiddetta "Race music" e nella musica hillbilly (più tardi chiamate rispettivamente rhythm and blues e country), tra gli anni quaranta e cinquanta. Particolarmente significative sono state le influenze jazz, blues, boogie woogie, country, folk e gospel;gli studiosi differiscono nel loro punto di vista, riguardo a quali di queste forme sono state più importanti e come questa nuova musica modificò la musica afroamericana.
Nel 1930, il jazz e in particolare lo swing furono i primi a presentare la musica afroamericana a un pubblico prevalentemente bianco. Il 1940 ha visto un maggiore ricorso alle trombe (compresi i sassofoni), a testi gridati ed a boogie woogie. Durante e subito dopo la seconda guerra mondiale, con le carenze di carburante e le limitazioni sul pubblico e sul personale disponibile, le jazz-band di grandi dimensioni erano meno economiche e convenienti, quindi tendevano ad essere sostituite da piccoli gruppi, con chitarre, basso e batteria. Nello stesso periodo, in particolare sulla costa occidentale statunitense e nel Midwest, lo sviluppo di jump blues, con i suoi riff di chitarra ed i testi urlati, preannunciarono i molti sviluppi successivi. Allo stesso modo, il boogie ed il Chicago blues fornirono molti degli elementi che possono essere visti come caratteristiche del rock and roll.
Il rock and roll progredì ulteriormente, subito dopo lo sviluppo della chitarra elettrica, dell'amplificatore, del microfono e del 45 giri. Ci furono anche grandi cambiamenti in campo discografico, con l'ascesa di etichette indipendenti come Atlantic, Sun e Chess e un analogo aumento di stazioni radio. È stata la consapevolezza che adolescenti bianchi relativamente benestanti ascoltavano questa musica che ha portato allo sviluppo di quella che doveva definire il "rock and roll" come un genere distinto.

Origine del termine rock and roll

Rocking era un termine utilizzato dai cantanti gospel nel Sud degli USA per indicare qualcosa di simile all'estasi mistica. Il musicista blues Roy Brown la usò nel 1947 con un significato ironico nella sua canzone Good Rocking Tonight (rifatta l'anno dopo da Wynonie Harris in una versione ancora più scatenata), in cui la parola era apparentemente riferita al ballo, ma era in effetti una neanche tanto nascosta allusione al sesso. Questi doppi sensi non erano nuovi nella musica blues ma era la prima volta che si sentivano alla radio. La frase "rocking and rolling" era un'espressione secolare dei neri per indicare balli o sessi sin dal diciottesimo secolo. Dopo il successo di Good Rocking Tonight, altri cantanti di rhythm and blues hanno usato titoli simili durante la seconda metà degli anni quaranta, compresa una canzone intitolata proprio Rock and Roll, registrata da Wild Bill Moore nel 1949. Queste canzoni erano riservate a un pubblico afroamericano (race music era il nome che veniva usato nell'industria discografica) e non erano conosciute dal grande pubblico bianco. Nel 1951 il dj Alan Freed di Cleveland in Ohio su consiglio di Leo Mintz, sponsor del dj e negoziante di dischi che si accorse dell'effetto che questo nuovo rhythm and blues aveva tra i teenager, nel 1951 ideò e condusse un programma radiofonico che trasmetteva musica nera per il pubblico bianco: The Moon Dog House Rock 'n Roll Party, e generalmente si attribuisce al titolo di questo show l'origine dell'espressione rock and roll. Il termine, con le sue allusioni al ballo, al sesso e al suono della musica, fece breccia anche tra chi non ne coglieva tutti i significati.

Prime registrazioni rock and roll

Si discute molto su quale sia la prima registrazione rock & roll. Big Joe Turner è stato uno dei precursori e il suo singolo del 1939, Roll 'Em Pete, è molto vicino al rock and roll degli anni cinquanta, così come lo è stata Sister Rosetta Tharpe, che ha ottenuto successi nelle classifiche pop nel 1938 con le sue canzoni gospel, come This Train e Rock Me, e nel 1940 con Strange Things Happenin' Every Day, Up Above My Head, e Down by the Riverside. Altri dischi significativi degli anni 1940 e dei primi anni 1950 furono Good Rocking Tonight di Roy Brown (1947), Move It On Over di Hank Williams (1947), Chicken Shack Boogie di Amos Milburn (1947), Rock the Joint di Jimmy Preston (1947), Boogie Woogie Dream di Albert Ammons, The Fat Man di Fats Domino (1949) e How High the Moon di Les Paul and Mary Ford (1951).
Secondo lo storico della musica Peter Guralnick, la prima registrazione di rock and roll fu Rocket 88, di Jackie Brenston and his Delta Cats, scritta dal diciannovenne Ike Turner e registrata da Sam Phillips per l'etichetta Sun Records nel 1951. Altre registrazioni dello stesso periodo si contendono il primato. Altri hanno considerato titoli di maggior successo presso il pubblico bianco, come Rock Around the Clock di Bill Haley and His Comets, Great Balls of Fire ma tutto cambiava con l'avvento di Bo Diddley/I'm a Man di Bo Diddley, o Maybellene e Roll Over Beethoven di Chuck Berry che rivoluzionarono per sempre la musica a venire con l'invenzione del rock nel 1955. La rivista Rolling Stone ha sostenuto nel 2004 erroneamente che That's All Right (Mama) di Elvis Presley (1954), il primo disco registrato dal cantante per la Sun Records di Memphis, è stato il primo album rock 'n' roll ma, al tempo stesso, "Shake, Rattle & Roll" di Big Joe Turner, successivamente oggetto di cover da parte di Haley, era già nella Hot R&B/Hip-Hop Songs.
Significativi nel suono del rock and roll furono anche Little Richard, Chuck Berry, Jerry Lee Lewis e Gene Vincent che con brani come Tutti Frutti , Long tall Sally , Lucille , Great Balls of Fire , Whole Lotta Shakin' Goin' On e Be-Bop-A-Lula hanno portato il rock 'n' roll alle sue massime espressioni di musica bianca e nera. Dai primi anni cinquanta, Little Richard combinò il gospel con l'R&B di New Orleans, Backbeat pesante e pianoforte martellante. La sua musica, esemplificata da canzoni come Tutti Frutti (1955), Long Tall Sally (1956) e Good Golly Miss Molly (1958), influenzò generazioni di artisti di rhythm and blues, rock e soul. Chuck Berry, con Maybellene (1955), Roll over Beethoven (1956), Rock and Roll Music (1957) e Johnny B. Goode (1958), e Bo Diddley grazie al suo ritmo con Chuck Berry sviluppò gli elementi principali che hanno reso il rock and roll distintivo, concentrandosi sulla vita degli adolescenti e inserendo introduzioni di chitarra e pause di piombo che ebbero una grande influenza sulla musica rock successiva. Presto il rock and roll divenne una grande forza nelle vendite discografiche americane e cantanti come Eddie Fisher, Perry Como e Patti Page, dominatori del decennio precedente della musica popolare, hanno trovato meno posto nelle classifiche pop.

Rockabilly

Il termine "rockabilly" di solito si riferisce al tipo di rock and roll suonato e registrato durante la metà degli anni cinquanta da cantanti bianchi come Elvis Presley, Carl Perkins e Jerry Lee Lewis. Ha origine dall'unione delle parole rock and roll e hill billy; quest'ultimo termine, che può essere tradotto con "montanaro" (letteralmente "caprone di montagna"), veniva usato in origine per descrivere una primordiale forma di musica country molto popolare tra il pubblico bianco. Molti altri cantanti rock 'n' roll dell'epoca, come Fats Domino e Little Richard, si allontanarono dal ritmo della black music e dalla tradizione blues, rendendo la loro musica attraente per il pubblico bianco; generalmente questi non sono definiti come "rockabilly".
Nel luglio del 1954, Elvis Presley registrò That's All Right (Mama) negli Sun Studio di Memphis. Due mesi prima, a maggio, Bill Haley & His Comets registrarono Rock Around the Clock. Anche se fu solo un piccolo successo quando uscì, venne tuttavia usato nella sequenza di apertura de Il seme della violenza (Blackboard Jungle) l'anno successivo, imponendosi come un successo del movimento rock and roll boom. La canzone divenne uno dei più grandi successi nella storia e i molti ragazzi accorsi per vedere Haley e il suo gruppo suonare causarono disordini in alcune città; Rock Around the Clock fu una svolta, sia per il gruppo, sia per la musica rock and roll.
Nel 1956, il rockabilly venne reso popolare da successi come Folsom Prison Blues di Johnny Cash e Blue Suede Shoes di Perkins. Per alcuni anni fu commercialmente più famoso del rock and roll. Successivamente il rockabilly, particolarmente con cantautori come Buddy Holly, e Eddie Cochran avrebbe avuto una grande influenza sulla British invasion e in particolare sulle canzoni d'autore dei Beatles.

Doo-wop

Il doo-wop fu una delle forme più popolari di rock and roll degli anni cinquanta, caratterizzato da armonie vocali sincopate e cori utilizzati più come imitazione degli strumenti d'accompagnamento che come voci vere e proprie, e inoltre da testi senza senso (da cui il genere poi prende il nome). Le sue origini si possono individuare nei gruppi vocali afroamericani degli anni trenta e quaranta, come The Ink Spots e i Mills Brothers. Questi vennero seguiti da band r'n'b degli anni quaranta quali The Orioles, The Ravens, che iniettarono notevoli elementi di gospel tradizionale e del Jump blues. Nonostante l'esplosione degli album doo-wop alla fine degli anni cinquanta, molti dei maggiori artisti non entrarono in classifica; tra le eccezioni si possono annoverare The Platters, con canzoni come The Great Pretender (1955) e The Coasters con Yakety Yak (1958), entrambi considerati tra i musicisti rock 'n' roll di maggior successo. Verso la fine del decennio, si ebbe un numero crescente di cantanti bianchi, in particolare italo-americani, che ripresero il doo-wop, creando gruppi "bianchi" come The Mystics e Dion and the Belmonts o "misti" come The Del-Vikings e The Impalas.

Declino

Gli studiosi hanno tradizionalmente percepito un calo del rock and roll tra la fine dei cinquanta e i primi sessanta. Nel 1959, la morte di Buddy Holly, di The Big Bopper e di Ritchie Valens in un incidente aereo (The Day the Music Died), la partenza di Elvis Presley per l'esercito, il ritiro di Little Richard per diventare un predicatore, i processi a Jerry Lee Lewis e Chuck Berry, la morte di Eddie Cochran, nel 1960, per un incidente automobilistico, i problemi di droga di Johnny Cash e lo scoppio dello scandalo Payola (che ha coinvolto personaggi importanti, tra cui Alan Freed, in tangenti e corruzione nella promozione di eventi e canzoni), presagì che il rock 'n' roll fosse giunto al termine. Ci fu anche un'evoluzione di questo genere, descritta come la "femminilizzazione" del rock and roll, con la classifica che cominciò ad essere dominata da ballate d'amore, spesso rivolte a un pubblico femminile, e con l'ascesa di gruppi di ragazze come The Shirelles e The Crystals.

Rock and roll in Italia

Anche in Italia, nella seconda metà del decennio, si diffonde il rock'n'roll: già nel 1956 il Quartetto Cetra incide in italiano una sua versione di Rock Around the Clock, con il testo scritto da Tata Giacobetti, intitolata L'orologio matto; i quattro incidono un altro rock'n'roll nel 1959, Colombo rock, composto da Giacobetti e da Virgilio Savona.
I principali cantanti che sviluppano questo nuovo genere musicale nella penisola sono Adriano Celentano, Little Tony, Ghigo, Ricky Sanna, Johnny Baldini, Roby Milione, Giorgio Gaber (anche in coppia con Enzo Jannacci nei Due Corsari), Tony Renis, Silvano Silvi, Guidone, Clem Sacco (antesignano del rock demenziale), Peppino Di Capri (in alcune tra le sue prime incisioni) ed Ezio De Gradi, che nel 1960 incide in italiano Rock'n'roll music di Chuck Berry; tra le donne, Mina, Jenny Luna, Brunetta, Angela, Fiorella Giacon, Babette e la napoletana Daina Mit; tra i complessi (che però alternano il rock'n'roll con altri generi ballabili) i Ribelli, i Campioni, i Campanino, Torquato e i quattro.
Un ruolo importante nello sviluppo del rock in Italia è dato dai festival: il primo Festival del rock and roll, organizzato dal ballerino Bruno Dossena, si tiene il 18 maggio del 1957 al Palazzo del Ghiaccio di via Piranesi a Milano; ad esso seguono altre edizioni, tra cui quella del 1961 a Roma che si chiama 1º Festival del Rock And Roll (pur non essendo affatto la prima edizione) e che passerà alla storia come Il Festival dell'Urlo.

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Con l'espressione inglese popular music si intende una macrocategoria che include tutti i generi e le correnti nati e affermatisi all'interno dell'industria della musica. Prodotta con logiche di distribuzione di massa e rivolto a un pubblico eterogeneo dal punto di vista socioculturale, incorpora in sé sia il mainstream e che l'underground musicale. In musicologia la popular music è spesso distinta dalla musica colta e dalla musica tradizionale, assieme alle quali, secondo Philip Tagg, forma un "triangolo assiomatico" di macrogeneri musicali.

Definizione

«La nostra musica preferita oggi ci raggiunge malgrado il processo industriale; e questa è precisamente la ragione per cui la musica che più amiamo è portata a sfidare le condizioni della sua stessa esistenza.»
(Simon Frith, L'industrializzazione della musica tratto da Enciclopedia della musica, vol. 1, 2001)
Il musicologo Allan Moore descrive la popular music come
«quell’insieme di attività musicali comuni nel mondo contemporaneo che va dalle canzoni al rock, dalla musica cinematografica e televisiva al jazz»
Per gli studiosi è complesso decidere entro quali parametri definire la popular music. Il musicologo Frans A. J. Birrer riassume in quattro categorie:
  • 1) Normativo: che cataloga la popular music come un genere inferiore
  • 2) Negativo: musica che non rientri nelle categorie di folk e "seria"
  • 3) Sociologico: musica che identifica i diversi gruppi sociali
  • 4) Tecnologica: musica in cui investe un ruolo importante il mercato di massa e l'industria dei mass-media
Secondo Richard Middleton e Peter Manuel invece tali categorie prese singolarmente sono insufficienti a definire la musica popolare, proponendo come parametri sia il lato della diffusione della musica tramite i media, sia la musica prodotta dall'alto o dal basso, analizzandole poi dal punto di vista del mercato.

Origine del nome e distinzioni

Il termine popular music nacque negli anni venti ed era usato in senso molto ampio per riferirsi all'intero corpus della musica occidentale di massa, intesa come "di gradimento generale, diffuso" ("having popular appeal").
La necessità di riferirsi a un concetto ingombrante come popular music in termini comprensibili e comuni a tutti, ha generato un dibattito ancora aperto e una serie di espressioni, spesso usati erroneamente come sinonimi da studiosi e appassionati: musica leggera, commerciale, di massa, rock, pop. Una tale proliferazione di termini nasce probabilmente dall'esigenza di rendere al meglio nella lingua italiana la traduzione inglese di popular music. Sebbene si possano riscontrare casi in cui si è deciso di tradurre letteralmente dall'inglese popular music all'italiano musica popolare, molti studiosi accusano il termine "musica popolare" di creare confusione. In molti quindi preferiscono l'uso del termine "popular music" applicato alla lingua italiana.
La popular music non va confusa con la pop music (o musica pop), espressione che, pur condividendone le radici (infatti pop vale come contrazione di popular), viene «ormai acquisita come parola identificativa di un non ben identificabile sottoinsieme della musica popular, più facile e commerciale di altri», connotato da «uno stile di sicura presa sul pubblico e di facile consumo», che divenuta fenomeno di consumo di massa a partire dagli anni cinquanta del Novecento. Dopo l'affermazione del rock and roll degli anni cinquanta, le correnti principali che costituiscono il macroinsieme musica popolare sono il pop e il rock. Questo ha creato frammentazione e specificazione del senso generale dell'espressione popular music si è prodotto all'incirca alla metà del XX secolo, nel momento in cui forme di musica ritenute tradizionalmente come meno "colte" si sono impossessate di uno status culturale più solido: il pop si è affermato come musica di facile ascolto e di intrattenimento su larga scala, mantenendo il senso originario di popular appeal e plasmando la sua struttura su logiche commerciali ben precise, mentre il rock, ereditando il portato anche sociale dell'eversione rock & roll, si è conquistata un'identità controculturale e underground.
L'espressione musica popolare è una traduzione letterale dell'inglese popular music, ma quest'ultima, riassumendo tra le tante definizioni datele, è concepibile come musica "fatta per la gente", creata cioè per essere accessibile a un numero quanto più grande possibile di persone con l'aiuto dei media. la seconda è invece musica "fatta dalla gente", di tradizione e generalmente a trasmissione orale. Con lo sviluppo in quest'ordine dell'editoria musicale, della radio e dell'industria discografica, il termine inglese popular music ha assunto significati autonomi rispetto alle forme musicali appartenenti alla musica popolare.
Un altro tentativo di traduzione è stato fatto con musica leggera, ma - in modo simile alle espressioni musica pop, musica commerciale e musica di consumo - non ricopre il significato di popular music in modo esauriente.



Storia

Musica tradizionale e musica "colta"

Prima dell'Ottocento, in Europa, le uniche correnti musicali concepite erano la musica popolare (oggi tradizionale, cioè precedente all'industria musicale) e la musica generalmente intesa oggi come "colta"; ciò mostra una netta divisione sociale e culturale tra il pubblico.
I compositori professionisti potevano lavorare solo su commissione di un'istituzione religiosa o alle dipendenze di una corte, mentre le composizioni di autori dilettanti o minori si potevano tradurre nelle cosiddette variazioni e reinterpretate dai compositori famosi (es. variazioni sul tema della follia, variazioni Goldberg di Bach ecc.).
Tra il XVIII e il XIX secolo, con l'ascesa della borghesia, i concerti vengono aperti ad un pubblico più ampio, e i compositori, per utilizzare un termine moderno, diventano dei "liberi professionisti", producendo composizioni anche per "uso domestico", cioè spartiti di facile reperibilità e a basso costo in modo che chiunque potesse suonare le musiche più popolari anche a casa propria.
Esempi di questa tendenza si possono trovare nei lied tedeschi e nelle canzonette per pianoforte di Donizetti, due forme con una struttura comune a molti brani pop moderni. A questo si aggiunse poi sul finire del Settecento un notevole aumento di concerti di musica popolare nei "giardini di piacere, sale da ballo, teatri popolari e cancerti da camera". Nasce infatti un'editoria che stampa spartiti musicali e che ne tutela il diritto di composizione (una prima forma del moderno diritto d'autore), ma non ancora di esecuzione. I primi esecutori di musica popolare collaborarono con l'industria dello spartito musicale per diffonderne i prodotti, sempre più persone si trovarono così coinvolte nella musica, partecipando a cori amatoriali, o all'attività delle orchestre.
Napoli intorno ai primi dell'Ottocento vide il fiorire di negozi e numerosi editori musicali (Guglielmo Cottrau, Fratelli Fabbricatore e Fratelli Clausetti, per citarne alcuni) che diedero l'avvio a quella che oggi viene chiamata l'epoca della Canzone classica napoletana. Nel 1839 nacque così il primo concorso canoro di Piedigrotta. Le canzoni proposte presentano caratteristiche tipiche della musica popolare partenopea ma in forma di arrangiamenti ed esecuzioni tali da sembrare arie d'opera lirica; le canzoni più di successo vengono stampate su fogli singoli detti copielle, contenenti testo e melodia, spesso diffuse dai "posteggiatori", musici vagabondi che suonavano le canzoni o in luoghi al chiuso o lungo le vie della città. Con l'editoria degli spartiti venduti in massa (la canzone te voglio bene assaje vendette ben 180.000 copielle nasce una prima forma di industria musicale.
Contemporaneamente, negli Stati Uniti, Stephen Foster, musicista autodidatta e compositore di ispirazione musicale europea, in particolare italiana e tedesca, mette in scena spettacoli goliardici parafrasando la musica folclorica americana nello stile dei neri, adottando un'orchestra di bianchi che facevano uso di strumenti quali violini, banjo e chitarre.

Hillbilly, Race records e Tin Pan Alley

Tra l'Ottocento e il Novecento la scena musicale si concentra nelle grandi città, a New York in particolare poiché gli editori spostano i propri uffici vicino ai teatri. L'editoria newyorkese – e di conseguenza il genere di musica che viene da essa divulgata – viene soprannominata Tin Pan Alley da un noto giornalista del periodo; tra gli appartenenti a questa categoria nei primi anni si possono citare personaggi di spicco quali Cole Porter e George Gershwin, di estrazione classica ma fortemente influenzati dal nascente ragtime.
La musica tin pan alley domina i gusti degli americani, conquistando cospicui successi nelle vendite, su tutti il brano After the ball (1891) di Charles K. Harris supera i cinque milioni di spartiti venduti. Nei primi del novecento il fonografo di Thomas Edison viene soppiantato dall'invenzione del grammofono da parte di Emile Berliner, in quanto il supporto utilizzato, il disco, è più resistente ai cambiamenti climatici e soprattutto è possibile farne delle copie, cosa che non era pensabile per il cilindro dell'americano; prende così piede l'industria discografica.
Nei primi decenni del nuovo secolo la categorizzazione discografica è così organizzata: la musica di tin pan alley, dal maggior successo; hillbilly, antenata della musica country, proveniente dalle campagne e di ispirazione principalmente irlandese e africana, riprende l'amalgama strumentale degli spettacoli comici di Stephen Foster; i cosiddetti "race records", la musica dei neri comprendente il ragtime, poi jazz e il blues.
La popular music nasce quindi con la commercializzazione discografica e editoriale della musica popolare.

Innovazioni tecnologiche e dopoguerra

Con l'introduzione commerciale della radio (intorno agli anni venti) il copyright acquista anche il diritto di esecuzione e nascono due associazioni di editori: la ASCAP che si occupa di musica tin pan alley e la BMI che si occupa di musica nera e hillbilly. Le associazioni in sostanza richiedono un pagamento alle radio per la trasmissione dei brani, queste ultime però, salassate dalle esose richieste degli editori newyorkesi, trasmettono solo canzoni registrate dalla BMI perché molto più economiche. Tin Pan Alley è in declino.
L'invenzione del microfono negli anni trenta porta i cantanti a sperimentare una nuova forma di canto, fino ad allora le esibizioni erano possibili solo con urli, voci molto alte e potenti, fischi o addirittura megafoni, con la nuova tecnologia invece è possibile anche solo "sussurrare", creare un'atmosfera più intima e confidenziale: nasce la figura del crooner; tra i maggiori esponenti troviamo Dean Martin, Frank Sinatra e Bing Crosby.
Dopo la seconda guerra mondiale le tecnologie prima utilizzate per lo spionaggio, soprattutto di provenienza tedesca, vengono utilizzate per migliorare la qualità delle registrazioni in studio.
la rivista billboard rinomina la categoria race records con rythm & blues, definita così, oltre che per utilizzare un termine politicamente corretto, anche per definire un innovativo impatto ritmico, poi accresciuto ulteriormente in seguito all'introduzione del basso elettrico (1951).
Le major del tempo sono la Columbia e la RCA, la prima nel 1948 inventa e adotta il vinile 33 giri, più adatto per le registrazioni di musica colta, la seconda preferisce usare il formato 45 giri che diventa inizialmente il preferito per i brevi singoli di popular music.

Look e consumismo

Il termine payola deriva dalla crasi delle parole inglesi "pay" (pagare) e "victrola" (una famosa marca di riproduttori sonori), nel mondo del business musicale è una pratica che consiste nella corruzione di un dj o di un direttore radiofonico da parte di società di edizioni (es. ASCAP, BMI, SIAE ecc.) o di etichette discografiche in cambio della messa in onda dei brani da loro licenziati. Questa pratica da sempre in uso fin dalla nascita della radio commerciale non è stata ritenuta illegale fino al 1960 quando Alan Freed venne incriminato (a partire da una operazione legale della ASCAP) per aver accettato $2.500 dalla BMI, somma che, stando alle dichiarazioni del disc jockey, voleva rappresentare un premio di gratitudine e che non lo avrebbe minimamente influenzato nella programmazione. Freed pagò la cauzione, ma lo scandalo distrusse tanto la sua carriera quanto quella di molti altri dj di rock & roll.
La nascita del bebop segna anche la presa di coscienza da parte degli afroamericani della loro centralità artistica e l'evoluzione della popular in un fenomeno culturale molto più vicino alla sociologia che alla musica. Alla fine degli anni quaranta, i giovani di colore che ascoltano bebop ci tengono a dare una particolare immagine di sé, immagine che riflette quella degli esecutori della loro musica preferita, indossano zoot suits cioè larghi abiti trafugati dai magazzini della marina militare e vengono chiamati zooties.
Gli anni cinquanta segnano l'inizio del consumismo in ogni campo industriale: gli esperti di marketing e pubblicità vedono nel fenomeno dell'emancipazione giovanile terra fertile per i nuovi prodotti e il mercato discografico non è più solo legato alla musica dell'artista ma anche alla sua immagine, grazie soprattutto all'avvento della televisione.
Nel '51 il dj statunitense Alan Freed fonda il primo programma di musica r&b, "The Moondog House". I critici sono discordanti sulla nascita del rock & roll: c'è chi dà la paternità del genere a Ike Turner con rocket 88 (1951), chi a Chuck Berry e T-Bone Walker che fanno della chitarra elettrica lo strumento principe, ma la maggior parte per convenzione fa risalire l'origine a Bill Haley & his comets con Rock Around the Clock che divenne un notevole successo nel 1955. L'esplosione del rock & roll porta i media a congestionare questa nuova percezione della cultura giovanile nella figura di Elvis Presley che scandalizza l'America con le sue movenze sul palco; tra gli altri protagonisti del genere si possono citare Jerry Lee Lewis, Little Richard, Buddy Holly e Ritchie Valens, la morte di questi ultimi due in un incidente aereo nel 1959, l'allontanamento dalle scene di Elvis per il servizio militare, lo scandalo di incesto e bigamia in cui piombò Jerry Lee Lewis e soprattutto lo scandalo "payola" che si può interpretare come un attacco diretto e mirato alla musica rock per favorire il ritorno del perbenismo americano; tutti questi avvenimenti segnano la fine del rock & roll come fenomeno musicale e, almeno in superficie, culturale.
In Giamaica con Theophilus Beckford nasce lo ska.
Tra la fine del '50 e l'inizio dei '60 fa la sua apparizione nelle scene musicali e cinematografiche il primo personaggio costruito appositamente per soddisfare le richieste del pubblico dei teenager: Fabiano Anthony Forte detto Fabian. Questo periodo vede il ritorno in auge della musica sullo stile dei crooner (Paul Anka, Al Martino), dei gruppi vocali (The Supremes, The Isley Brothers) e strumentali (Shadows, Link Wray, Dick Dale, The Ventures). I nuovi idoli sono giovani ben educati e dall'immagine pulita, soprattutto italoamericani dalla voce impostata e cristallina, figure ben lontane da personaggi come Eddie Cochran o Gene Vincent. Si impone così un nuovo modello di successo per il mondo discografico, modello che viene prontamente adottato dal fondatore della prima etichetta discografica diretta completamente da afroamericani: la Motown Records di Berry Gordy. L'intuizione vincente di Gordy è rendere la musica r&b ampiamente accettabile e fruibile da un pubblico più numeroso, per fare ciò si occupa personalmente della supervisione in ogni fase produttiva di ogni singolo, sviluppa un proprio sound e caratterizza ogni pezzo con un certo appeal, elimina la figura del manager, assume come vicepresidente e rappresentante l'amico Barney Ales, unico bianco dello staff, in modo da facilitare i rapporti con i distributori, impone ai suoi artisti una certa immagine pubblica facendo seguire loro i corsi della International Talent Management Incorporated su come comportarsi, parlare o persino fumare una sigaretta in modo accattivante. In un ambiente a conduzione famigliare ma quasi dittatoriale per gli artisti, Gordy percepisce i gusti del pubblico bianco e i meccanismi del pop riuscendo a proiettare nella parte alta della classifica cantanti come Diana Ross, Marvin Gaye, Smokey Robinson, Stevie Wonder e i Jackson five, sperimentando una logica di "vendibilità della musica" che si paleserà negli anni a venire influenzando pesantemente le manovre commerciali delle grandi etichette discografiche.

Mainstream e underground musicale

L'impressione che si può dare della storia della musica in generale e della storia del popular in particolare è comunque molto generica, sarebbe praticamente impossibile elencare e definire con precisione ogni periodo attraversato dalla musica moderna senza che si parli di mainstream e di underground musicale. Per la musicologia infatti non è sempre facile tracciare una linea di demarcazione netta tra queste due correnti a causa di continui fraintendimenti dei termini e di accavallamenti stilistici, per esempio il termine rock inteso come "musica ribelle" e controculturale è successivo agli anni cinquanta, poiché in questo periodo il termine pop era essenzialmente sinonimo di rock and roll, infatti questa musica, per quanto già allora rivoluzionaria e selvaggia, all'epoca ne era l'anima commerciale. Negli anni sessanta, il rock & roll è ormai superato e sostituito in popolarità dal beat, in questo periodo la popular music diventa più internazionale che mai grazie all'attenzione mediatica mondiale riservata ai Beatles e alla diffusione delle fanzine a loro dedicate. Anche l'Italia dopo il 1955 (il primo pezzo rock and roll italiano è Coccinella di Ghigo Agosti) conosce la nuova e dilagante invasione anglosassone del beat (I Corvi, I Giganti, Equipe 84).
Il riff di You Really Got Me (1964) dei Kinks inventa virtualmente l'hard-rock.
Nella seconda metà dei '60 il pop conosce il bubblegum dei Monkees, Turtles e Ohio Express.
Il termine rock oggi può essere inteso sia come "musica alternativa" che come "caratteristica aggressiva", quest'ultima definizione ha dato origine alla denominazione di generi che con la cultura alternativa non c'entrano niente, per esempio all'ossimoro ideologico del genere pop/rock. È dunque in questo periodo, con l'intromissione del rock, che avviene la scissione semantica tra i termini pop e popular, in quanto la popular music assume anche un'identità culturale rilevante e l'attenzione della critica specializzata.
Se il beat inglese di metà anni sessanta costituisce il lato mainstream, la musica di tendenza stimolata dai media e dall'industria discografica, in reazione al consumismo del decennio precedente e in linea con il germe anticonformista del rock & roll inizia a formarsi nella popular music anche una sottocultura che da un lato lega alla musica tematiche dal forte impatto sociale pescando dal linguaggio della musica folk (Contemporary folk music), con Bob Dylan, Pete Seeger e Woody Guthrie che fanno del "messaggio" un punto di forza, da un altro lato va incontro a una ricerca tecnica e stilistica ribelle e provocatoria o più semplicemente alternativa con gruppi e artisti come Fugs, Standells (a questi due in particolare si deve lo sviluppo dell'ideologia controculturale, dando di fatto alla luce il rock inteso come musica ribelle).
Mentre Santana e Jimi Hendrix reinventano la chitarra elettrica e la figura del chitarrista, prende piede la controcultura hippie legata alla musica psichedelica, agli allucinogeni come simboli di una nuova presa di coscienza, alla protesta e alla rivoluzione sessuale, che culminerà con la cosiddetta Summer of Love del '67.
I Led Zeppelin sono il primo gruppo il cui successo di massa non dipende dalla programmazione radiofonica dei singoli, in più lanciano l'hard rock e definiscono l'LP come mezzo più adeguato per il rock.
I Black Sabbath, invece, si impongono come antesignani del metal e delle sue future evoluzioni. Intanto prende forma la cultura Glam, corrente che valorizza, quasi estremizzandolo, l'impatto visivo dell'artista (T. Rex e New York Dolls).
La ricercatezza tecnica proseguirà con il già citato progressive rock, che troverà una sua età dell'oro anche in Italia.
In Germania con gruppi come Can, Kraftwerk, Tangerine Dream e poi in America con i Suicide si definisce la musica elettronica in senso moderno e l'hip hop diventa popolare grazie al dj giamaicano Clive Campbell. In reazione al progressive e conseguentemente alla diffusione di un dilagante nichilismo nato dalle ceneri del movimento hippie, nella metà degli anni settanta esplode e si consuma il movimento punk, originato musicalmente da una estremizzazione del garage, che ritorna a fare del messaggio e del linguaggio il suo punto di forza insieme alla velocità e alla linearità delle esecuzione con gruppi come Ramones, Clash, Sex Pistols, Pop Group, Damned e Cramps, ma poche delle band citate riusciranno poi a evolvere ulteriormente il punk verso qualcosa di veramente nuovo, cosa che avverrà invece negli Stati Uniti con la new wave dei Pere Ubu, Devo, Talking Heads, Television, in Inghilterra con Ultravox, Gang of Four e Joy Division, mentre i Roxy Music insieme a Smiths e Simple Minds contribuiranno a influenzare l'onda new romantic poi portata al successo da Spandau Ballet e Duran Duran.
Mammagamma (1982) degli Alan Parsons Project è il primo brano suonato interamente da un computer, confermando così l'inizio dell'era della musica digitale. Siouxsie and the Banshees fanno prendere forma al movimento dark che influenzerà gruppi come Cure e Bauhaus. Brian Eno, ex Roxy Music, porta alla luce la no wave di Lydia Lunch e Arto Lindsay, movimento sostenuto anche dagli australiani Birthday Party di Nick Cave, derivante dal punk e caratterizzato dal rifiuto delle convenzioni imposte dalla musica pop.
Si può notare che questo periodo è ricchissimo di varie correnti musicali e band legate a etichette discografiche indipendenti, questo grazie a una rivoluzione auto-editoriale ("do it yourself") lanciata dal punk, questa tendenza in ambito musicale nei primi anni ottanta crea molta confusione tra ciò che può essere definito pop e ciò che può essere definito rock (si veda anche la popolarità mainstream acquisita dal metal) si specifica infatti che questa spaccatura culturale all'interno della musica occidentale non è assolutamente netta ma generalmente individuabile, comunque la popular music conosce in definitiva le caratteristiche principali delle proprie correnti mainstream e underground, identifica cioè una corrente relativamente impopolare e ricercata che ne influenza una popolare e di tendenza con nuovi elementi tecnici, stilistici e ideologici.

I video musicali e Internet

Il video si accosta alla musica fin dalla nascita del cinema sonoro ma l'importanza comunicativa che ha l'immagine dell'artista si comprende appieno solo negli anni cinquanta con le riprese dei concerti dei musicisti rock & roll. Il video musicale può essere quindi considerato un incentivo espressivo notevole per gli artisti, si pensi ad esempio alle sperimentazioni musicali/visuali degli anni sessanta oppure ai Devo che li usano per diffondere la loro teoria della "devo-luzione", i Pink Floyd li hanno usati ampiamente nel corso dei loro tour e sono un elemento essenziale per il gruppo Residents.
Ma l'idea vera e propria di uno sfruttamento commerciale "di massa" arriva negli anni ottanta.
Mtv (prima messa in onda 1981) e network simili dalla metà degli anni ottanta si affermano come un ulteriore mezzo divulgativo e una notevole opportunità di acquisire visibilità e popolarità, le trasmissioni video portano anche a una suddivisione commerciale dei generi per venire incontro ai gusti di più persone, in particolare dei giovani, questo perché appunto la tv si rivolge a un pubblico sempre più vasto e per funzionare deve poter agire su più target. Ovviamente la necessità di audience e la presenza dell'aspetto visuale porta i network a favorire un certo tipo di band o di solista piuttosto che un altro, nascono le boy band (Take That, *NSYNC) e le girl band (Spice Girls, Destiny's Child) gruppi vocali la cui immagine gioca un ruolo fondamentale. In questo periodo le major escono dalla crisi in cui si erano trovate dopo l'esplosione delle etichette indipendenti, ma negli anni novanta si trovano ad affrontare un altro fenomeno che piegherà la curva delle vendite discografiche.
Internet è un'altra notevole innovazione per quanto riguarda la diffusione della musica, ma in modo diverso rispetto alla radio o alla televisione, infatti il fruitore diventa un ascoltatore attivo, cioè gli viene data la possibilità di venire a conoscenza di un parco molto più ampio di generi musicali e soprattutto di scegliersi la "propria" musica, perché in internet non esiste necessariamente la logica del target mediatico, ogni utente può scegliere cosa ascoltare quando vuole, non deve cioè seguire una programmazione obbligata e le varie correnti musicali vengono generalizzate in minor misura. Si sviluppa anche una sorta di passaparola virtuale, simile a ciò che avveniva negli anni sessanta, e un ritorno dell'indie, tutto questo ha portato lo sviluppo di una nuova corrente denominata New Weird America e di fatto all'abolizione, o comunque all'attenuazione, della figura del divo, poiché vi è una sorta di ridistribuzione dei fan e divisione in più movimenti culturali.
Siti come Myspace e YouTube permettono a chiunque di diffondere la propria musica nel web gratuitamente, ciò ha fatto la fortuna di molte band, come ad esempio Arctic Monkeys, Cansei de Ser Sexy e Ok Go.


Risultati immagini per UK Music Hall of Fame


La Uk Music Hall Of Fame onora i musicisti che hanno raggiunto una fama illimitata a livello mondiale. I musicisti membri possono essere di qualsiasi nazionalità. La Hall Of Fame nasce nel 2004 con l'inserimento di cinque membri fondatori e altri cinque membri selezionati con il televoto del pubblico, per un totale di due da ognuna delle scorse cinque decadi. Dagli anni successivi, un gruppo di oltre 60 giornalisti ed impiegati nell'industria musicale decide quali musicisti inserire nella Hall Of Fame.

Al di fuori delle difficoltà ovvie, che sono presenti in qualsiasi professione, come essere motivati, ogni giorno, mettersi al pc e portare a termine i lavori.

Direi che è la parte dell'ideazione.



Una cosa è trovare un'idea per gli articoli, quando lo fai solo per divertimento.

Ma quando proponi articoli e competi per entrate effettive contro altri bravi scrittori, la posta in gioco è molto più alta. Se uno spera di essere un professionista in qualsiasi strada creativa, è davvero necessario intensificare ed esibirsi più della media, o verrai calpestato molto velocemente.

Scrivere non è come, con tutto il rispetto, ingegneria. Con questo voglio dire, puoi essere un ingegnere medio e continuare a guadagnarti da vivere.

Lo stesso non è vero per la scrittura. Devi essere l'1% superiore o più o sarai al verde. È guerra (con te stesso in molti casi).


Non gli è successo niente.

Il motivo per cui non sta lavorando così tanto come negli anni '80 e '90:

  1. I suoi film non tiravano al botteghino quando è passato alla televisione -Il potere di attrazione di Chuck Norris stava diminuendo a metà degli anni '90 e così è diventato una star televisiva con il programma Walker: Texas Ranger. Questa serie ebbe un successo eccezionale in onda e in syndication e Norris non tornò più al cinema come prima.

  2. È un uomo eccezionalmente ricco - il patrimonio netto personale di Norris supera i 70 milioni di dollari. Semplicemente ha poche ragioni per tornare alla routine della produzione televisiva o cinematografica.

  3. Sta invecchiando - Norris ha 78 anni nel 2018. Probabilmente non può eseguire molte delle mosse di arti marziali che poteva 25-30 anni fa e quindi non ci sarebbe molto da "fare" per lui se tornasse al cinema o alla televisione.

  4. Permette alle sue posizioni politiche e sociali di influenzare la sua selezione di ruoli - Norris ha dichiarato che non prenderà certi ruoli perché sono in conflitto con le sue opinioni politiche e/o sociali. Poiché questo è un suo diritto come interprete, non c'è niente da rimproverargli per questo. Tuttavia, questo significa che ci sono meno progetti in cui sarebbe un buon adattamento.

  5. Non è mai stato un buon attore - Nonostante cinque decenni nel business, Chuck Norris non è mai diventato un forte interprete. Mentre ha lavorato bene nei ruoli in cui è stato ingaggiato, non ha mai fatto lavori di scena; né ha accettato ruoli che avrebbero messo alla prova le sue capacità. Non c'è una grande ragione per lanciare Norris, dato che probabilmente non sarebbe in grado di avere successo nel ruolo.

Se Norris non cambia idea, è improbabile che torni all'intrattenimento tradizionale prima della fine della sua vita.





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Il teen pop è un genere di musica pop nella cui produzione, promozione, e marketing, le case discografiche si orientano espressamente verso un pubblico costituito da giovanissimi consumatori, di età preadolescenziale o adolescenziale, o a un pubblico ritornato tale.

Storia

Il teen pop è un genere musicale confezionato per soddisfare i gusti di un pubblico giovanissimo (o che indulge a rimanere in tale età), ed è commercializzato, generalmente, attraverso la proposta discografica di figure di "artisti" anch'essi molto giovani. Lo scopo delle etichette discografiche è quello di dedicarsi perlopiù a un pubblico minorenne, puntando più sull'immagine veicolata dall'artista che sulla stessa musica. Solitamente, infatti, il brano viene composto dai produttori più che dagli artisti proposti. Tutto ciò, quindi, avviene adottando tecniche che favoriscono un successo sicuro, puntando su un'immagine accattivante, che possa affascinare l'ascoltatore, con una musica assimilabile, leggera e di facile ascolto.
Negli anni novanta si assiste al periodo di massima espansione del teen pop a seguito del successo di boy band come Take That, Backstreet Boys, *N Sync, Hanson, Westlife, 5ive e Boyzone, e al successo di girl group come Spice Girls, All Saints e Destiny's Child. Alla fine degli anni novanta si affermano anche i primi cantanti solisti che diventano idoli per gli adolescenti come Britney Spears, Christina Aguilera, Justin Timberlake, Jessica Simpson e Mandy Moore.
Nei primi anni duemila, il teen pop è rappresentato da artisti come Avril Lavigne, i Blue, Hilary Duff, Rihanna, Chris Brown, Lindsay Lohan, Jesse McCartney e Ashlee Simpson.
Alla fine degli anni 2000 e inizio anni 2010 si affermano cantanti solisti come Taylor Swift, Katy Perry, Miley Cyrus, Demi Lovato, Selena Gomez e Justin Bieber, ma anche gruppi come Jonas Brothers e One Direction.

Caratteristiche

La sonorità di questo genere è spesso una semplificazione ulteriore del pop: l'impianto musicale delle canzoni spesso si basa su solo 3 o 4 accordi, ed è raro che i bridge e i riff si differenzino dal resto della canzone; quasi sempre la tonalità della canzone rimane sulla stessa ottava, mentre i suoni sono prodotti da strumenti più comuni rispetto a quelli del pop: in alcune canzoni è utilizzato il basso, compare il sintetizzatore, e la chitarra acustica.
Caratteristiche che contraddistinguono questo genere sono:
  1. le canzoni seguono sempre gli standard commerciali di durata, quindi 3 minuti circa;
  2. le musiche sono sempre orecchiabili con suoni mai distorti o accordi che non fanno parte di giri armonici;
  3. i temi proposti dalle canzoni sono tipici dell'età adolescenziale;
  4. molto spesso l'uscita dell'album è seguita da un grande movimento commerciale e di marketing, puntato naturalmente ad un pubblico giovanissimo.

Divismo

Il fenomeno commerciale della teen pop si accompagna alle manifestazioni parossistiche di divismo tipiche dell'intero movimento della pop music e delle produzioni musicali e artistiche della cultura di massa: in tal senso, i protagonisti di questo genere musicale tra anni novanta e duemila sono i fruitori di una corrente della tendenza idolatrica pop le cui manifestazioni, iniziate già negli anni quaranta del XX secolo, sono poi esplose negli anni sessanta e settanta, attraverso una tradizione ereditata e continuata, nell'epoca del ripiegamento e riflusso degli anni ottanta e novanta, dal "pop artificiale ed edulcorato" di Madonna e Michael Jackson.

Lui é l' agente Aaron Hochner, interpretato da Thomas Gibson.


Gibson era il muro portante del serial Criminal Minds, lo é stato per ben 11 ani, finchè la produzione ha deciso di sbatterlo fuori arrivando a riscrivere il copione del serial per giustificare la sua scomparsa. Non gli fu permesso nemmeno di girare una 'scena di addio' per farlo morire.

Perchè?

Perchè Gibson ha un carattere di merda.

La versione educata dice che "L'11 agosto 2016 Gibson fu sospeso dopo due episodi della dodicesima stagione del telefilm Criminal Minds, in seguito a un alterco avvenuto sul set con lo scrittore-produttore della serie televisiva. Successivamente Gibson si è scusato per il confronto in una dichiarazione, sostenendo che la controversia sarebbe nata in seguito a delle divergenze creative in un episodio che Gibson stava dirigendo"

In realtà l' alterco consistette nel fatto che Gibson diede alcuni spintoni al produttore, ed un calcio al regista. Per questo fu denunciato dal produttore Virgil Williams. Gibson non era nuovo ad episodi di violenza nel confronto di attori e di produttori, già alcuni anni prima era stato sospeso e costretto a frequentare un "utilissimo" corso di gestione della rabbia.