Il problema degli editori è che cercano degli stili di scrittura, generi e persino trame che vanno di moda in quel momento, come vendessero vestiti o tagli di capelli. Non cercano la novità originale, che sbaraglia tutto, a cominciare dai generi letterari. Ecco che alla Rowling dissero: “Nessuno ha mai scritto un libro su un maghetto, segno che non importa a nessuno leggere di un maghetto”? Molti editori dovrebbero vendere patate, certamente, anche perché il primo libro di Harry Potter è a dir poco straordinario.

Faccio anche spesso l’esempio di Gomorra al riguardo perché è chiarissimo: Gomorra è stato il primo romanzo-inchiesta in Italia. Fu scartato da tutti per quel motivo, perché le mescolanze di generi letterari (arte, talento, creatività e originalità) non sono capite dagli editori, quando non ridicolizzate o rifiutate con sprezzo. Le definiscono “pasticci”, e qualcuno “rozzo ed erudito” di loro lo dice in video usando la parola francese anziché italiana. Ricordiamo, infatti, che editore può diventare anche il fruttarolo sotto casa, nel senso che non è detto che siano persone colte, profonde e illuminate, dalla vista lunga: tutt’altro. Saviano lo autopubblicò (non lo dice nessuno ma è così), e solo dopo che ebbe successo da solo spuntò Mondadori. Il problema degli editori è, per me, fortemente legato ai finanziamenti pubblici all’editoria, che ha affossato la cinematografia italiana negli anni, i giornali, le televisioni e, ovviamente, le case editrici. Che ci sia un fallimento generalizzato del mondo editoriale è sotto gli occhi di tutti. Ma come possiamo pensare di avere un’editoria brillante, innovativa, di ampio respiro e creativa davvero… nell’unico Paese semilibero d’Europa?

Ecco che l’editoria italiana è come quella famosa statua (non cito la Bibbia volutamente) con i piedi d’argilla. La guardi alzando la testa e vedi oro e argento e…. e basta abbassare gli occhi per capire che dei libri non gliene frega niente in realtà a loro, che ormai sono un po’ come dei macellai. E ti vien voglia di dire: “No, mio figlio ai macellai non lo do”, cioè ti autopubblichi, che almeno ti diverti di più.


 


Conan Doyle, quando scrisse le storie di Sherlock Holmes, scelse il numero 221B per ambientarvi il "quartier generale" del suo personaggio più conosciuto sapendo che, ai suoi tempi, i numeri civici della via arrivavano solo fino all'85. Fece ciò sicuramente per evitare che l'indirizzo corrispondesse a quello di una persona reale. Quando più tardi avvenne il riordino dei numeri civici, il 221B fu assegnato ad un edificio in cui, fino al 2002, ebbe sede la Abbey Road Building Society, che cominciò così a ricevere lettere indirizzate a Sherlock Holmes da tutto il mondo.



La società decise di approfittarne, aprendo una segreteria di Sherlock Holmes, apponendo una targa di bronzo in corrispondenza del famoso numero civico e sponsorizzando, nel 1999, la sistemazione di una statua del celebre detective nella stazione metropolitana di Baker Street.


C'è dietro una storia fantastica.

La diffusione di questo segno in ambito metal è attribuita a Ronnie James Dio[1], leggendario cantante heavy metal morto nel 2010. La sua variante era col pollice chiuso, ci sono infinite dispute su quale sia quella "giusta" e addirittura un tentativo di accaparrarsene il copyright da parte di Gene Simmons, poi ritirato.

Da ragazzino ricordo un certo senso di dissonanza che provavo ogni volta che vedevo le "corna metal":



Questo perché a me, da buon italiano, non potevano che ricordare tutt'altro genere di corna:



[Scopro dai commenti che questa è un opera dell'artista contemporaneo Andrea Petrone].

Per anni ho pensato si trattasse di un classico clash culturale: due segni identici evolutisi parallelamente in culture diverse con significati diversi.

Finché non incappai nella biografia di Ronnie James Dio, al secolo Ronald James Padavona. Intervistato sul segno delle corna, spiegò:

"Era un gesto che faceva spesso mia nonna, che era del Sud Italia. Serviva a scacciare il malocchio".

Ta-dah!

Dio aveva adottato questo segno per continuare la tradizione iniziata da Ozzy Osbourne, suo predecessore nei Black Sabbath, il quale utilizzava quello della pace fatto con indice e medio a V. Dio, per distinguersi, attinse ai ricordi della nonna. Come spiegato dal cantante, il gesto non ha alcun significato particolare, ma la sua provenienza esoterica si sposava bene con l'immagine della band.

E così si chiude il cerchio: i due segni non si sono sviluppati indipendentemente, ma uno si è evoluto dall'altro. Le corna con cui Totò scacciava il malocchio sono diventate il gesto universale della musica metal in tutto il mondo.



In una delle sue ultimissime interviste del dicembre 1980 ricordo che definiva i Beatles come "quattro ragazzacci che ce l'hanno fatta"



Una cosa bellissima! Tom Cruise canalizza il suo Les Grossman interiore ... Non mi sono mai reso conto di quanto il suo personaggio in Tropic Thunder, di tutti i ruoli, fosse vicino all'uomo reale. Era intenso, il suo sproloquio. È stato stupendo. Solo questa rabbia bella e giusta si è scatenata in modo chiaro e eloquente. Bello!



Fondamentalmente, da quello che ho raccolto in rete, alcuni membri della troupe dell'ultimo film di Mission Impossible non hanno obbedito alle regole del Covid-19 su distanze sociali, maschere e simili. Cruise non è solo la star principale della serie, è anche un produttore ed è fortemente coinvolto nell'intero processo artistico. In Tropic Thunder, il suo personaggio ha notoriamente detto ai suoi nemici di "fare un passo indietro e ... letteralmente scoparsi la loro stessa faccia!" Il che è piuttosto scortese ma, beh, è più o meno quello che ha fatto anche qui.



E non per se stesso! Voglio dire che avrebbe potuto dire: "Ehi ragazzi! Pensate al mio lavoro!

Pensate ai miei soldi! Come potrò fornire a mio figlio maggiore un'isola privata per il suo compleanno? "

No, nessuna di queste sciocchezze elitarie egocentriche. Cruise ha criticato il suo personale perché se la loro buffonata avesse messo nei guai la produzione, molte centinaia se non migliaia di persone nell'industria cinematografica avrebbero perso il lavoro e il sostentamento. Ha detto loro di pensare alle famiglie. Le persone hanno bisogno di lavoro. Hanno bisogno di mettere il cibo in tavola. Così è andato e ha dato alla sua troupe il sermone di una vita ... il discorso di papà arrabbiato di cui avevano bisogno.

Tom Cruise è nato in una famiglia che, per un bel po', ha vissuto al di sotto della soglia di povertà. Ha lavorato fino in fondo per arrivare dove è oggi. Lui sa cosa vuol dire essere al verde ... e non ha intenzione di lasciare che alcuni pagliacci mettano tutto il suo staff di perdere il lavoro perché non possono essere costretti a indossare una maschera e tenersi a una dannata distanza l'uno dall'altro ...

…e lo amo! Adoro Tom Cruise per questo. Certo che potrebbe essere in una setta pazza e questi sono affari suoi ... ma dannazione, aveva così ragione qui, mi è piaciuto.


La danza, in particolare la danza classica, richiede una gran resistenza fisica (e non solo), un allenamento intenso e costante e, in generale, un corpo sano e resistente.

Il corpo di un ballerino arriva, dopo anni di allenamento, sfibrato.

Certo, sicuramente rimane un corpo tonico e sportivo, ma la danza è una disciplina, un'arte e, spesso e volentieri, una professione usurante.

Perciò ad una certa età, il fisico, allenato o meno, decide di cedere e fermarsi progressivamente o meno. La rigidità muscolare rientra in campo ed è la fine.

Non solo.. dopo una carriera da ballerino, il corpo subisce dei mutamenti "definitivi".. basti pensare al collo del piede, così come il portamento delle braccia, la rotazione delle gambe e dei piedi, l'elasticità della colonna vertebrale e della schiena.

Un ballerino va in pensione prima di altri lavoratori.



Probabilmente andrà a finire così. È stato appena confermato che il produttore Jerry Bruckheimer voleva che Depp tornasse nel suo ruolo di Jack Sparrow, solo che la Disney abbia eliminato la sua parte. Piuttosto , la Disney vuole che il nuovo film dei Pirati sia "incentrato sulle donne". Sai, perché va sempre così bene ... Vengono in mente "Birds of Prey e la fantasmagorica rinascita di Harley Queen" e le "Ghost Busters" tutte al femminile.



Tuttavia, hanno preso Margot Robbie a bordo. Una brava attrice. Ma la sua presenza nel ruolo di Harley Quinn non è riuscita a sollevare Suicide Squad e Birds. Riuscirà a interpretare in modo convincente una donna pirata forte nei nuovi film? Probabilmente lo farà - è un'attrice molto solida e ho adorato il suo lavoro ultimamente.

Ma quello che la Disney non riesce a capire è che Jack Sparrow di Depp era il cuore e l'anima della serie Pirati dei Caraibi.



Che tu ami l'uomo e il suo lavoro o che lo odi, ma gli Dei ora mi fulminino se non è nato per questa parte.

Ogni volta che gli studi trasformano un franchise di lunga data in una direzione da "protagonista femminile", le cose tendono ad andare in tilt. Non sempre meritatamente, voglio dire che alcune persone ottengono un'irragionevole erezione d'odio alla semplice idea di donne che si assumono la responsabilità e sono toste sullo schermo, il che è un peccato. Ma Pirati ha già una strega marina più potente di qualsiasi personaggio maschile che abbia mai navigato per i sette mari del suo universo. È solo un po 'sciocco.



La formula iniziale di Pirati era abbastanza semplice: c'era un capitano perennemente semi-ubriaco che si spaventa in giro, cimentandosi in ogni sorta di stravaganti imbrogli. C'era un po 'di mistero, molta avventura, alcuni elementi surreali e soprannaturali e uno splendido scenario tutto intorno. Ed era la personalità maldestra, spiritosa, sciocca e sempre divertente di Jack Sparrow che era al centro di tutto. Puoi sostituirlo, ma ti lascerà con un grande guscio vuoto

E sembra che la Disney stia facendo un puntiglio, quasi una presa di posizione, a causa delle accuse contro Depp dalla sua ex moglie. Che sappiamo tutti sono stronzate. Quindi per me non è possibile, José e se non ci sarà neanche un cane in quel film, non ci sarà un Jean-Marie seduto al cinema!




In tarda età, quando Picasso era già molto famoso, ritornò a visitare lo studio che possedeva quando era un giovane artista in erba a Parigi. Fuori lo studio riconobbe un vecchio vagabondo che conosceva a quei tempi che dormiva su una panchina. L'uomo stava passando tempi duri.

Picasso si accostò ad un bidone della spazzatura, trovò un foglio di giornale sgualcito, lo allisciò e vi disegnò sopra una bellissima bozza. La firmò, la diede al vagabondo e gli disse: "Ecco, comprati una casa".

Da "Le Vite dei Surrealisti" di Desmond Morris.


In qualità di attore, Christian Bale. Oltre al fatto che recita davvero in modo pazzesco, spinge al limite il proprio corpo per adattarsi ai personaggi.



Fa paura. In The Machinist pesava 55 kg.

Aggiungo che American Psycho è uno dei nostri film preferiti in assoluto.


 


Era alta appena un metro e mezzo; nei suoi primi anni a Hollywood era piuttosto timida fuori dallo schermo ciò la portó al soprannome di "Mousie(topolino) ".

Tuttavia, davanti alla telecamera, Veronica Lake faceva colpo. Il suo regista Preston Sturges ha osservato,"Lo schermo la trasforma, la elettrizza e la fa vivere" .-

L'ascesa della signora Lake alla fama e alla fortuna dei film di serie A nell'era della seconda guerra mondiale si basava in gran parte su un espediente:

Una folta ciocca dei suoi capelli biondi che le ricadevano sull'occhio destro. L'attrice è diventata famosa in tutto il mondo per la sua pettinatura unica, "peekaboo".

Aveva una qualità esotica e evocativa che smentiva la sua corporatura minuta e il suo viso innocentemente bello "Non ero un sex symbol, ero uno zombie del sesso".

Con l'aumento della popolarità del film, si è sentita sempre più utilizzata dal sistema degli studi e da una serie di uomini tra cui Hughes, Onassis ed Errol Flynn.

Si è rifugiata negli alcolici ed è morta di cirrosi epatica all'età di 50 anni.


Sinceramente? Uno che non ho mai capito perché abbia così tanta fama è FRANK ZAPPA. Non è lesa maestà, non sto dicendo che sia cattivo per carità o che non abbia talento, solo non ho mai capito perché sia nominato così spesso. Se si fa il suo nome tutti lo elogiano e alzano come fedeli mani e occhi, gli appellativi di “genio” e “maestro“ etc si sprecano, eppure se si chiede di nominare qualche titolo si assiste ad una imbarazzante scena muta, a parte il solito Camarillo Brillo (sto parlando di gente normale, non di esperti).

Personalmente mi piacciono molto alcuni brani: Zoot Allures (veramente bello), Plastic People, He’s so gay, Bobby Brown, mi diverte Tengo una minchia tanta e trovo la rivisitazione di Stairway to Heaven eccezionale ma sono una manciata di titoli che non giustificano certo una tale nomea. Diciamo che forse essere un personaggio provocatorio dell’underground (molto underground) anni ‘60 l’ha aiutato molto. Uscisse oggi non so quanto seguito avrebbe.

Per Par Condicio parlo ora di uno che invece ho trovato sempre stimato poco dalla critica e quasi disprezzato è ELTON JOHN. Non so perché, dato che ha composto decine di brani meravigliosi e venduto come il pane, ma non viene mai citato anzi è quasi snobbato dagli esperti.

Se per esempio si chiedesse in giro “ma tu ritieni che abbia più talento Elton John o Frank Zappa?”, temo il risultato del sondaggino. Forse perché è troppo facile nel senso di immediato, o troppo “commerciale” o...boh. Comunque Elton sottostimato, Frank sopravvalutato.

Sei d'accordo, Frank?




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Il tecnico del suono o fonico, è una figura professionale che si occupa della gestione dell'audio in ogni attività o evento che preveda l'utilizzo di microfoni, mixer, diffusori acustici, registratori, eccetera.

Audiovisivo

Nell'ambito del cinema e della produzione audiovisiva, per esempio, il fonico si occupa della gestione dei dialoghi, dei rumori, dei suoni in generale, durante la produzione (presa diretta) e la post-produzione.
Esistono varie tipologie di fonico cinematografico:
  • Fonico di presa diretta, responsabile della registrazione dell'audio sul set. Collabora generalmente con un microfonista.
  • Fonico di missaggio si occupa di miscelare in fase di post-produzione le registrazioni del fonico di presa diretta integrandole con eventuale doppiaggio ed eventuali suoni aggiunti.
  • Fonico di doppiaggio è colui che si occupa di registrare i dialoghi da sostituire agli originali.
Il montaggio del suono e la sua composizione è di fondamentale importanza in quanto svolge un ruolo centrale nella post-produzione di un film. Nella presa diretta, quindi, il ruolo di fonico sul set cinematografico è importante poiché "cattura" suoni che altrimenti non si riuscirebbero ad ascoltare allo stesso modo, grazie all'utilizzo differenziato di diversi microfoni.

Musica

In ambito musicale convivono e interagiscono le seguenti figure professionali:
  • Fonico F.o.H. o Fonico di sala (Front of House, ossia "di fronte al palco") che si occupa del missaggio dei segnali audio, analogici e/o digitali provenienti dal palco, e dell'equalizzazione dei vari canali audio per rendere più fedele la riproduzione e consentire al pubblico un ascolto ottimale del concerto.
  • Fonico di palco' che gestisce gli ascolti dei musicisti sul palco i quali controllano la propria esecuzione e quella dei propri colleghi tramite piccoli diffusori acustici chiamati monitors (in gergo detti "casse spia" o più semplicemente "spie") o tramite cuffie (chiamate "in-ear monitor").
  • PA man, un fonico specializzato che realizza la sonorizzazione del luogo in cui si svolge l'evento. Egli sceglie il tipo di impianto più adatto, lo predispone e lo equalizza in modo da correggere difetti di ascolto che eventuali caratteristiche acustiche specifiche della location possono produrre.
  • Fonico di presa diretta che registra l'esecuzione musicale che poi, dopo una eventuale rielaborazione effettuata in uno studio, può essere utilizzata per la realizzazione di un CD o di un DVD Live.
  • Fonico di messa in onda gestisce invece un missaggio dei suoni diverso da quello del fonico F.o.H., più indirizzato ad un ascolto televisivo o radiofonico;
  • Fonico di studio o, Tecnico del suono, si occupa della registrazione, dell'editing, del missaggio e del mastering finale di una esecuzione musicale in uno studio di registrazione destinata alla diffusione di un prodotto discografico. Si può occupare anche della registrazione, editing, missaggio e sincronizzazione di audiovisivi commerciali o artistici, come "jingles", spot o servizi radiotelevisivi nel mondo della pubblicità o dell'informazione.