Risultati immagini per iTunes



iTunes è stata un'applicazione sviluppata e distribuita da Apple Inc. per riprodurre e organizzare file multimediali, permettendo l'acquisto online di canzoni, video e film attraverso il servizio iTunes Store. Le versioni distribuite sono state compatibili con i sistemi operativi macOS e Windows da XP in poi. Le prime versioni di iTunes erano compatibili anche con Mac OS 9 (non più supportato da Apple). La distribuzione di iTunes come freeware, la sua semplicità di utilizzo e la sua capacità di mantenere una buona organizzazione della libreria audio ne hanno fatto lo standard de facto sotto macOS. Inoltre iTunes supporta nativamente il lettore di musica digitale di Apple, l'iPod, oltre che l'iPhone e l'iPad. Nel mese di giugno 2019 Apple annuncia che, iTunes verrà sostituito da una serie di applicazioni separate. Il 7 ottobre 2019, iTunes viene dunque sostituito dalle tre applicazioni quali TV, Podcast e Musica.

Storia
iTunes è originariamente stoccato sul sorgente di SoundJam MP, applicazione commerciale molto diffusa nei sistemi Macintosh, nata per organizzare e gestire la musica in formato MP3. L'applicazione era stata sviluppata dalla software house Casady & Greene nel 1999. Nel 2000 Apple assunse tutti gli sviluppatori di SoundJam MP e acquistò il software dalla casa produttrice. La prima versione di iTunes era molto simile a SoundJam MP, tranne per l'impossibilità di personalizzare l'interfaccia, che iTunes non ha mai posseduto, per una scelta di Apple. Nelle prime versioni, inoltre, iTunes non prevedeva l'ascolto delle radio via internet, che venne implementato successivamente.
Essendo fornito gratuitamente, assieme al sistema operativo o scaricandolo da internet, ed essendo un programma che la maggior parte degli utenti riteneva molto buono, iTunes si è rapidamente diffuso sui sistemi Macintosh. Nel 2003, con la versione 4.1, è stato portato anche sui sistemi Windows per permettere agli utenti di questa piattaforma di accedere al negozio di Musica online iTunes Music Store. Nel 2008 iTunes è diventato il secondo player musicale del mondo, superando il rivale Real Player, mentre al primo posto rimane ancora Microsoft con Windows Media Player. iTunes Store è diventato primo rivenditore americano di musica, sorpassando il rivale Wal-Mart.

Caratteristiche
iTunes può essere utilizzato per organizzare la propria libreria musicale in playlist, modificare le informazioni dei brani (compreso il download automatico delle copertine degli album), registrare i propri CD, scaricare le canzoni nel proprio lettore di musica digitale, acquistare musica su internet utilizzando il negozio integrato (iTunes Store), visualizzare degli effetti grafici associati alla musica suonata, codificare la propria musica utilizzando vari formati, ascoltare la radio dal web, riprodurre filmati compatibili con QuickTime e trasmettere musica a distanza utilizzando periferiche abilitate (AirPort Express e Apple TV). Può visualizzare gli spartiti realizzati con MuseScore e disponibili su MuseScore.com. Una caratteristica interessante sono le smart playlist, sono playlist aggiornate dinamicamente (tipo le viste nei database) usando dei criteri definiti dall'utente.

iTunes come strumento di gestione dei dispositivi iOS
iTunes permette di sincronizzare contenuti da iPhone, iPad, iPod Touch a pc o Mac e viceversa, e di gestire in maniera accurata diversi aspetti di tutti i dispositivi Apple che eseguono il software iOS. Tramite iTunes è possibile aggiornare un dispositivo che esegue iOS all'ultima versione del software. Tramite l'apposito comando l'intero file di aggiornamento con estensione "ipsw" verrà scaricato nella memoria interna del computer e installato automaticamente sul dispositivo da iTunes. iTunes permette inoltre di effettuare il downgrade ad una versione precedente di iOS, a patto che Apple non abbia ancora chiuso le firme per quella release. In questo caso non sarà più possibile effettuare il downgrade.
iTunes permette di ripristinare un dispositivo iOS cancellando il contenuto al suo interno. Può essere effettuato un ripristino tramite l'apposito comando di iTunes (solo dopo aver disattivato Trova il mio iPhone), oppure con una particolare procedura denominata "DFU Mode" (acronimo di Device Firmware Update). La DFU Mode consente di entrare in uno stato di emergenza nel quale è possibile comunicare con il proprio dispositivo soltanto tramite iTunes. Entrando in DFU Mode il sistema operativo non viene caricato prima del ripristino o dell'aggiornamento, in quanto viene saltato il caricamento del Low Level Bootloader e dell'iBoot. Per entrare in modalità DFU occorre collegare il dispositivo iOS al computer tramite un cavo lightning e avviare iTunes. A questo punto occorre spegnere il dispositivo e premere contemporaneamente tasto home e tasto power per 10 secondi, adesso lasciare il tasto power e continuare a tenere premuto il tasto home fin quando nella schermata di iTunes verrà rilevato il dispositivo in modalità di recupero. Una volta attivata la modalità DFU, e dato l'ordine di ripristinare, iTunes scaricherà l'ultima versione di iOS e la installerà sul dispositivo.
Tramite iTunes è possibile effettuare il backup dei dispositivi che eseguono iOS e conservarne i dati nella memoria interna del computer, per poi configurarli in un momento successivo (ad esempio dopo un ripristino).
iTunes permette inoltre di installare applicazioni di App Store nel dispositivi iOS e di importare ed esportare file multimediali dal pc al dispositivo e viceversa.

Libreria musicale
iTunes utilizza per la propria libreria musicale un file in un formato proprietario (simile a quello usato anche negli iPod), ma crea automaticamente anche un file conforme allo standard XML per memorizzare le informazioni associate ai file musicali, indipendentemente dalle caratteristiche dei tag audio (vedi ID3 tag). Questo consente l'assegnazione di informazioni anche a file che non prevedono tag (WAV per esempio). iTunes provvede a registrare le informazioni anche nel file, se è in un formato che lo prevede. Per impostazione predefinita, iTunes memorizza questi file nella cartella Musica/iTunes (accessibile dalla cartella utente in Mac OS X o dalla cartella Documenti in Windows), ma è possibile creare più librerie in posizioni diverse.

Formati audio supportati
iTunes attualmente supporta i formati MP3, AIFF, WAV, AAC e ALE (Apple Lossless Encoding). iTunes è abilitato a riprodurre anche gli audio libri nel formato Audible.com e iTunes Music Store audio books. È tuttavia possibile installare dei plugin per l'abilitazione di altri standard audio, come ad esempio il formato Ogg Vorbis. iTunes non è compatibile con WMA, ma la versione per Windows è in grado di convertire tali file non protetti nel formato AAC.

Condivisione di file
La condivisione dei file utilizzando la rete locale è attiva automaticamente con Bonjour, questo è il nome dato da Apple alla sua implementazione della tecnologia Zeroconf. Le liste delle canzoni condivise nella propria sottorete vengono automaticamente individuate e aggiunte alla lista delle canzoni condivise. Liste di altre sottoreti possono essere aggiunte indicando l'indirizzo IP a iTunes. In origine iTunes supportava la condivisione su tutte le reti e quindi anche su internet; questa possibilità tuttavia è stata in seguito disabilitata e ora la Apple la considera una violazione della licenza di iTunes. Esiste un software chiamato iCommune che consente di riabilitare questa opzione, tuttavia usandolo si viola la licenza Apple e si commette un atto illegale.

Sincronizzare l'iPod e gli altri lettori
iTunes sincronizza la sua libreria e le sue playlist con quelle dell'iPod collegato al computer tramite USB. I nuovi brani nella libreria vengono automaticamente copiati nell'iPod e i brani cancellati dalla libreria vengono automaticamente eliminati. Ciò vale in entrambi i sensi: se si assegna a una canzone un certo punteggio, questo viene copiato nella libreria di iTunes; se si ascolta un audio-libro, la posizione raggiunta viene automaticamente segnata nella libreria di iTunes. Se lo si desidera, si possono copiare manualmente i brani e completare le playlist in modo differente rispetto alla libreria di iTunes.
Dalla versione 4.7, iTunes è in grado di sincronizzare anche le immagini oltre ai brani musicali, ovviamente solo con iPod dotati dell'hardware necessario per riprodurre le immagini.
iTunes supporta anche molti altri lettori di musica digitale. Il supporto dipende dal produttore, ma tendenzialmente sono più limitati dell'iPod; per esempio, nessun lettore oltre all'iPod può riprodurre la musica acquistata sull'iTunes Store, eccezion fatta per quella distribuita con la denominazione iTunes Plus: codifica in AAC a 256 kbit/s a bit-rate variabili e senza DRM, perciò convertibile in mp3 o in altri formati. I lettori di terze parti vengono riconosciuti tramite l'installazione di un plugin che consente a iTunes di riconoscerli come periferiche compatibili.
Dalla versione 6, il programma prevede la gestione dei video e il negozio on-line, accessibile tramite il programma, ha contestualmente iniziato a vendere video musicali e video di programmi televisivi.

iTunes Store
La versione 4 di iTunes introduce l'iTunes Music Store, l'attuale iTunes Store, attraverso il quale gli utenti di iTunes possono acquistare legalmente musica, attraverso il sistema ClickandBuy, e scaricarla da internet. iTunes Store è totalmente integrato con iTunes. La maggior parte delle canzoni scaricate da iTunes Store sono protette dalla copia attraverso la tecnologia Apple FairPlay, una tecnologia che implementa la gestione dei diritti digitali (digital rights management). Alcune canzoni (soprattutto dell'etichetta discografica EMI) però sono pubblicate ad una qualità superiore e senza protezioni DRM.

iTunes Match
Presentato al WWDC del 6 giugno 2011 assieme ad iCloud, iTunes Match è un servizio che permette, tramite pagamento di un abbonamento annuale di 24,99 US$, di mantenere sincronizzate le diverse librerie musicali su diversi dispositivi Apple. iTunes Match esegue una scansione della propria libreria iTunes e, valutati i brani presenti, di averli sempre disponibili nel proprio account iCloud (essi non andranno a occupare i 5GB di spazio gratuito offerti da iCloud).
Contando su uno dei più ampi store musicali, iTunes Store, Apple permette di avere già a disposizione quasi tutta, o tutta, la propria libreria: evitando così inutili caricamenti, i brani saranno immediatamente disponibili (vantaggioso è il fatto che se si possiede una versione di qualità inferiore, sarà disponibile avere la versione di alta qualità dallo Store). Se si possiedono brani non presenti in iTunes Store, essi verranno caricati sul nostro account e migliorati di qualità.
Fatta la prima fase di scansione, sarà possibile accedere alla nostra libreria da qualsiasi dei nostri dispositivi (Mac/PC, iPod, iPhone, iPad e Apple TV, per un massimo di dieci dispositivi autorizzati per account); si può decidere quindi se ascoltare i brani in streaming o scaricarli sulla periferica (esclusa Apple TV).
Scaricati i brani desiderati sul dispositivo, sarà possibile avviarne la riproduzione. Tuttavia, dopo alcune ore, verranno eliminati, e a quel punto, se necessario, sarà possibile scaricarli nuovamente.
Dal 16 dicembre 2011 iTunes Match, oltre che negli Stati Uniti, è disponibile in Francia, Regno Unito, Australia, Nuova Zelanda, Canada e Spagna. Dalla notte tra il 30 aprile 2012 e il 1º maggio, la funzione iTunes Match è stata aperta anche agli utenti italiani, greci, austriaci.
Dopo i primi problemi di sovraccarico, come già successo negli altri paesi, la situazione si è normalizzata permettendo la sincronizzazione delle librerie.


Risultati immagini per Cubase




Cubase è un software che consente di registrare e produrre brani musicali in formati diversi (in vari formati: MIDI, WAV e AIFF ed altri) realizzato in Germania nel 1989 da Steinberg; appartiene alla famiglia dei Sequencer audio-midi, ovvero programmi capaci di gestire l'esecuzione e la registrazione di più tracce contemporaneamente. È uno dei sequencer più comunemente usati per le applicazioni audio su piattaforma Windows.

Origini
Cubase all'inizio serviva solamente per registrare ed editare file MIDI, solo successivamente sono state introdotte funzioni per la registrazione di audio. Cubase è stato scritto per computer Atari ed è stato successivamente prodotto anche per Macintosh della Apple e Microsoft Windows.

Funzioni
La funzione principale del software è di creare brani musicali, attraverso l'utilizzo di sessioni multitraccia, con tracce audio e MIDI. Cubase supporta la tecnologia VST (prodotta da Steinberg) in base alla quale si possono utilizzare i cosiddetti "plug in" che altro non sono che strumenti virtuali (sintetizzatori, effettistica, eccetera) con i quali poter registrare o elaborare una traccia audio o MIDI (che poi solitamente viene trasformata in audio in fase finale).
Cubase è anche un sequencer ovvero un editor multitraccia di file audio di diversa natura, con possibilità di taglio, aggiunta, rimozione di file e porzioni di file audio.
Alcune tra le funzionalità sono:
  • importazioni di molti formati audio
  • gestione completa dei file audio presenti nel computer
  • editing avanzato
  • aggiunta di effetti base alla traccia
  • raggruppamento delle tracce in sottogruppi e gruppi
  • raggruppamento delle tracce in cartelle
  • esportazione in diversi formati
  • aggiunta di traccia video da sincronizzare con l'audio
Versioni
Dal 1989 sono state pubblicate numerose versioni, tuttavia si possono indicare le più conosciute:
  • Cubase Prima versione per Atari 1040. Solo sequencer midi.
  • Cubase VST 24 v3.7, una delle prime versioni capaci di gestire i VST.
  • Cubase SX / SX 2 / SX 3, le ultime tre versioni uscite con cadenza biennale dall'anno 2000 fino a ottobre 2005. Le migliorie sul motore di questa serie rispetto a VST 24 sono notevoli. L'ultima versione (SX 3) supporta anche l'elaborazione in tempo reale dell'audio usando la tecnologia chiamata stretching.
  • Cubase 4, A ottobre 2006 Cubase perde la dicitura SX e diventa Cubase 4.
  • Cubase 5, Pubblicato a gennaio 2009
  • Cubase 5.5, giugno 2010
  • Cubase 6, gennaio 2011
  • Cubase 6.5, febbraio 2012
  • Cubase 7, dicembre 2012
  • Cubase 7.5, dicembre 2013
  • Cubase Pro 8.0, dicembre 2014
  • Cubase Pro 8.5, dicembre 2015
  • Cubase Pro 9.0, dicembre 2016
  • Cubase Pro 9.5, novembre 2017
  • Cubase Pro 10, novembre 2018
Accanto alle versioni complete sono nate negli anni versioni ridotte in vendita a parte (Cubase Artist e Cubase Elements) e versioni ridotte vendute insieme a schede audio o mixer digitali (Cubase AI, Cubase LE).
Questa è una utile tabella comparativa delle versioni in vendita al pubblico di Cubase Pro, Cubase Artist e Cubase Elements tratta dal sito del produttore Steinberg https://new.steinberg.net/cubase/compare-editions/


Risultati immagini per Monome




Il monome è uno strumento utilizzato per performance nell'ambito della musica elettronica e nelle new media art. Il monome è un sequencer hardware composto da una griglia di pulsanti retroilluminati, configurabili in differenti luci o suoni, e programmabile attraverso il computer mediante cavo USB e sfruttando il protocollo Open Sound Control.
Il controller è open source; realizzato da Brian Crabtree e Kelli Cain, ha alle spalle un'ampia community di sviluppatori di applicazioni.

Risultati immagini per Tastiera elettronica




La tastiera elettronica, detta anche semplicemente tastiera o impropriamente pianola, è uno strumento musicale in grado di emettere diversi tipi di suoni attraverso un sintetizzatore comandato da tasti analoghi a quelli del pianoforte. A volte essa è munita di altoparlanti interni, ma la maggior parte dei modelli necessita di essere collegata a cuffie o impianti di amplificazione esterni.
A partire dalla fine degli anni '80, i sintetizzatori (a tastiera e no) sono quasi sempre dotati di connessioni MIDI, uno standard la cui funzione è quella di far scambiare messaggi tra strumenti diversi: con esso si può, per esempio, suonare un sintetizzatore tramite i tasti di un'altra tastiera, se i due strumenti sono opportunamente collegati.

Classificazione
La sempre crescente potenzialità delle tecnologie musicali ha reso possibile il proliferare di tastiere di diverse tipologie. Le più diffuse sono:
  • Sintetizzatore: strumento elettronico, a tastiera o no, che tramite un generatore analogico o digitale emette segnali elettrici continui (i quali diventano suono solo quando emessi da un sistema di ascolto, come le casse acustiche). Per questo motivo, quasi tutti gli strumenti musicali elettronici possono essere ritenuti "sintetizzatori", ma questa definizione oggi identifica per lo più quegli strumenti che si limitano a emettere timbri di stampo puramente elettronico. Le seguenti definizioni definiscono quindi delle sottocategorie di sintetizzatori.
  • Campionatore: sintetizzatore che riproduce suoni precedentemente registrati ("campionati") estendendo il campione all'intera tastiera, in modo da renderlo suonabile.
  • Organo elettronico: fino alla fine degli anni '70, tastiera finalizzata all'emulazione dell'organo a canne ma divenuta famosa per il suo timbro intrinseco (esempi famosi sono quelle prodotte da Hammond, VOX e Farfisa). A oggi, con questa definizione si intendono i sintetizzatori dedicati all'emulazione dei suddetti, ottenuta tramite il campionamento o l'emulazione per modelli fisici (accurata sintesi di ogni sfumatura caratteristica del suono da riprodursi).
  • Pianoforte elettronico: tastiera elettronica pensata per un suono e un utilizzo che tende a sostituire il pianoforte acustico, riproducendone il suono tramite la sintesi digitale o il campionamento. La maggior parte dei pianoforti elettronici dispone di una tastiera "pesata", cioè dotata di un sistema meccanico che emula la risposta al tocco dei pianoforti acustici. Quasi tutti i modelli di pianoforte elettronico emettono anche timbri di altri strumenti a tastiera come l'organo, il clavicembalo, il pianoforte elettrico, ecc. o anche suoni di archi o cori, e alcuni di essi consentono di programmare e memorizzare sequenze.
  • Workstation: tastiera pensata per poter eseguire, soprattutto dal vivo, tutti i compiti richiesti da un musicista, come l'esecuzione di svariati tipi di suoni di alta qualità, il campionamento, la registrazione e la riproduzione di parti.
  • Arranger: sintetizzatore multitimbrico focalizzato sull'accompagnare l'esecuzione del musicista con parti di altri strumenti, quali batteria, basso, chitarra o archi, fino a emulare una band intera - funzione molto utile per le one-man-band e i piano-bar.
  • Tastiera muta o master keyboard: tastiera che non genera direttamente suoni, ma la cui unica funzione è quella di inviare messaggi MIDI ad altri strumenti, come i sintetizzatori privi di tastiera.
Componenti e funzioni
I componenti di una tipica tastiera elettronica moderna sono:
  • tastiera da pianoforte, con tasti bianchi e neri: ognuno di essi, se premuto, invia al sintetizzatore interno allo strumento un segnale interpretato come la corrispondente nota musicale;
  • display di interfaccia utente: esso consente all'esecutore di scegliere il suono, gli effetti (riverbero, eco ecc) e altre caratteristiche (es. trasposizione delle note);
  • pannello dotato di controlli per la modifica in tempo reale di diversi parametri.
Keyboard velocity
Poiché lo strumento è elettronico, ogni pressione del tasto invia un segnale al modulo di sintesi interno. Ogni segnale comprende le proprietà della pressione, come la nota corrispondente al tasto e la durata della pressione. La proprietà che regola l'intensità del suono si chiama velocity. Quando il riconoscimento della velocity è attivo, un sistema misura in quanto tempo il tasto raggiunge la posizione più bassa; tanto più in fretta, e quindi con forza, è premuto il tasto, tanto più il suono sarà forte. Talvolta, oltre a cambiare il volume del suono, a seconda della forza/velocità con cui il tasto viene premuto, si ottiene anche un cambiamento del timbro. Spesso è possibile regolare la sensibilità del riconoscimento, così da adattarlo alle esigenze del suono e del musicista.

Applicazione di effetti
L'elettronica permette di applicare degli effetti al suono prodotto, al fine di dare spazialità e migliorare la resa della tastiera all'interno di un contesto di diversi strumenti. Alcuni dei più comuni sono:
  • Riverbero
  • Chorus
  • Flanger
  • Tremolo

Sequencing
Il sequencer, che talvolta è uno strumento distinto dalla tastiera, è uno strumento la cui funzione è quella di registrare e riprodurre sequenze audio (come la registrazione di una parte cantata o dell'esecuzione di un chitarrista) o MIDI (cioè, l'esecuzione delle note di una parte, da indirizzarsi a una generazione sonora a scelta). In una tastiera, esso è utile per riprodurre parti che un solo tastierista non potrebbe suonare.

Altre funzioni
Un interessante progresso tecnologico dell'inizio degli anni '70 è rappresentato dall'aftertouch: come suggerisce il nome, questa funzione rileva la pressione del tasto successiva alla prima pressione. Grazie a esso si può superare il limite del pianoforte per cui, una volta che il tasto è premuto, l'unica azione disponibile all'esecutore è rilasciare il tasto: con l'aftertouch, mentre il tasto è premuto, premendo con più forza viene inviato un segnale liberamente interpretabile dal sintetizzatore, che dietro questo comando può generare, per esempio, un vibrato, un bending o un crescendo. Con questa funzione si può dare molta espressività artistica all'esecuzione (si pensi ai vibrati o ai crescendo e diminuendo ottenibili con gli ottoni o con gli strumenti ad arco).
Subito alla sinistra della tastiera trovano quasi sempre posto due rotelle chiamate pitch bend wheel e modulation wheel. La prima, che è mantenuta in posizione centrale da due molle, serve a innalzare o abbassare l'intonazione del tasto premuto, ottenendo un risultato molto simile a quello del bending su una chitarra; le molle oppongono resistenza allo spostamento verso l'alto e verso il basso della rotella, e la spingono in posizione perfettamente centrale non appena essa viene rilasciata. La seconda rotella, priva di molle, ha la funzione di inviare un semplice segnale MIDI al generatore, spesso interpretato come la generazione di un vibrato. In alcune tastiere le due rotelle sono sostituite da un piccolo joystick che invia segnali di pitch bending se mosso in senso orizzontale, e di modulazione se mosso in senso verticale: questo consente di ottenere entrambi gli effetti semplicemente muovendosi in direzioni non ortogonali.
Spesso le tastiere più "tuttofare" permettono di suddividere i tasti ("split") assegnando suoni diversi a determinate frazioni della tastiera, in modo da poter suonare due parti diverse con un solo strumento. L'accompagnamento può consistere nell'assegnazione alle ottave apposite di un suono di basso o, nel caso degli arranger, anche di un arrangiamento automatico creato al momento in base agli accordi suonati con la mano sinistra.
Alcune tastiere consentono la tecnica del vocoding: parlando o cantando in un microfono direttamente collegato al sintetizzatore, gli inimitabili suoni prodotti dalla voce umana vanno a modulare il suono elettronico generato dalla pressione dei tasti, con il risultato che il suono del synth sembra cantare.


Risultati immagini per Vocoder



Il termine vocoder nasce dalla contrazione dei termini inglesi voice e encoder; indica il dispositivo elettronico o programma capace di codificare un qualsiasi segnale audio attraverso i parametri di un modello matematico.

Caratteristiche tecniche
Il vocoder elabora i segnali audio grazie ad algoritmi di codifica, tra i quali troviamo generalmente quello GSM e quello CELP usati nelle telecomunicazioni per poter trasmettere i dati audio (un esempio di applicazione dell'algoritmo di codifica GSM è dato dai telefoni cellulari).
Il processo di codifica del segnale audio tramite vocoder è costituito da due elementi fondamentali: il segnale audio esterno ed il carrier.
Il segnale audio esterno può essere dato da qualsiasi sorgente audio: microfono (dinamico, condensatore, ecc.), strumenti musicali elettrici ed elettronici (chitarra elettrica, sintetizzatore, ecc.), lettori multimediali (lettore CD, DVD, MP3, ecc.); il carrier invece è dato dalla struttura fisica o virtuale che accoglie la sorgente sonora e la codifica secondo i suddetti algoritmi.
La codifica avviene dividendo e clonando il segnale audio in diverse bande che vengono poi riunite in un unico segnale audio in uscita che contiene il risultato finale della codifica.

Caratteristiche fisiche
Il vocoder fa parte degli strumenti musicali elettronici o elettrofoni. Come strumento musicale è disponibile in commercio in diverse forme:
  • come strumento a tastiera, quasi sempre abbinato ad un sintetizzatore al quale demanda la generazione dei segnali portanti (realizzato come emulazione del vocoder vero e proprio) oppure come vocoder fisico autonomo
  • come rack, a volte abbinato a sintetizzatori, o altre volte concepito come effetto esterno per armonizzazioni vocali;
  • come VI (Virtual Instrument), per essere utilizzato come programma per PC o per tastiere MIDI che dispongono di sistema operativo per VI.
Storia
Storia del vocoder come codifica vocale
Vocoder analogici
Il vocoder ha lo scopo di elaborare le caratteristiche di un segnale acustico, detto portante, mediante il comportamento dinamico di un secondo segnale acustico, detto modulante. La maggior parte dei sistemi vocoder analogici usa un determinato numero di canali di frequenza, ognuno impiegante un filtro passa-banda, a copertura della gamma audio da trattare. Ogni canale analizza le varie frequenze del segnale modulante, che risulteranno di intensità differenti nei vari canali, ed i valori ottenuti sono utilizzati per modulare in ampiezza la corrispondente frequenza sul segnale portante. Così, se il segnale modulante in quel momento presenta un picco di ampiezza a 200Hz, il segnale portante verrà modificato per esaltare la sua porzione attorno a 200Hz; allo stesso modo, una formante vocale sul segnale modulante verrà prima scomposta nelle sue frequenze componenti, e quindi utilizzata per variare lo spettro del segnale portante sul medesimo modello, come se a parlare fosse il segnale portante invece della voce umana.
Il risultato è un linguaggio riconoscibile, sebbene con un sound "meccanico". Spesso i vocoder includono un secondo sistema per generare dei suoni non vocali, grazie all'uso di noise generator (generatori di rumore) al posto della frequenza fondamentale.
Il primo esperimento con un vocoder fu condotto nel 1928 da Homer Dudley, ingegnere della Bell Labs, che lo brevettò nel 1935. Il vocoder di Dudley venne usato nel sistema SIGSALY, creato dagli ingegneri della Bell Labs nel 1943. Il sistema SIGSALY fu usato per comunicazioni di alto livello criptate durante la Seconda guerra mondiale. Più tardi altri lavori in questo campo furono condotti da James Flanagan.

Vocoder basati sull'equazione di Yule-Walker
Fin dalla fine degli anni settanta del novecento, la maggior parte dei vocoder non musicali sono stati implementati con l'equazione di Yule-Walker, con cui l'inviluppo spettrale del target del segnale (ovvero la formante) è dato da un filtro IIR all-pole. Codificando con questa equazione, il filtro all-pole sostituisce il bank del filtro passa-banda del suo predecessore ed è usato nel codificatore per "sbiancare" il segnale (ad es. per eliminare lo spettro) e nuovamente nel decodificatore per riapplicare la forma spettrale del segnale con il target del linguaggio. In contrasto con i vocoder realizzati con il bank del filtro passa-banda, la localizzazione dei picchi spettrali dell'equazione di Yule-Walker è determinata interamente dal target del segnale ed è necessario che non sia armonica (a es. tutti i numeri multipli della frequenza di base).

Implementazioni nei nuovi vocoder
Persino con la necessità di registrare parecchie frequenze e i suoni addizionali non vocali, la compressione esercitata dal sistema vocoder è notevole. I sistemi standard per registrare il linguaggio registrano una frequenza che va da circa 500 Hz a 3400 Hz, dove si trovano la maggior parte delle frequenze usate nel linguaggio, che richiedono 64 kBit/s di banda passante. Comunque, un vocoder può offrire una buona simulazione con un piccolo data rate come 2400 bit/s, un miglioramento di 26×.

Storia musicale del vocoder
Nelle applicazioni musicali, una sorgente sonora musicale è data dal carrier, come ad esempio l'utilizzo del suono di un sintetizzatore come input del bank del filtro, una tecnica che divenne popolare negli anni settanta del novecento. Nel 1970, i pionieri della musica elettronica Wendy Carlos e Robert Moog svilupparono uno dei primi veri vocoder musicali. Un dispositivo a 10 bande ispirato ai disegni di Homer Dudley, fu chiamato inizialmente spettro encoder-decoder, e più tardi semplicemente vocoder. Il segnale carrier proveniva da un sintetizzatore modulare Moog, e il modulator da un microfono collegato ad un input. L'output di questo vocoder era abbastanza intuitivo, ma dipendeva in particolare dall'articolazione del linguaggio. Più tardi vocoder più avanzati usavano un filtro passa-alto per rilasciare un "sibilo" attraverso il microfono; ciò discosta il dispositivo dalla sua originale applicazione di codificatore di discorsi, ma rende molto più chiaro l'effetto di "sintetizzatore parlante".
Il vocoder di Carlos e di Moog venne impiegato in diverse incisioni, inclusa la colonna sonora del film Arancia meccanica di Stanley Kubrick, in cui il vocoder cantava la parte vocale della "Nona Sinfonia" di Beethoven. Nella colonna sonora è presente anche un brano chiamato "Timesteps", in cui figura il vocoder in due tempi. Inizialmente, "Timesteps" fu inteso come una mera introduzione di vocoder per il "timido ascoltatore", ma Kubrick scelse di includere il pezzo nella colonna sonora.
Il primo album rock ad includere un vocoder fu The Electric Lucifer di Bruce Haack del 1970, seguìto diversi anni dopo dall'album Autobahn del gruppo tedesco Kraftwerk (1974) e On The Road Again (1978) del gruppo francese Rockets. Fra le altre canzoni che per prime utilizzarono il vocoder vi fu The Raven, dell'album Tales of Mystery and Imagination - Edgar Allan Poe del gruppo progressive rock The Alan Parsons Project (1976); il vocoder compare anche in successivi album di Alan Parsons come I Robot. Nel 1977 Giorgio Moroder lo usa in From Here to Eternity, mentre i Pink Floyd lo usano nella traccia Sheep dell'album Animals; Anche grazie al successo discografico di Alan Parsons, il vocoder tornò sulla scena della musica pop alla fine degli anni '70 del novecento, ad esempio, nelle registrazioni disco music. Jeff Lynne dell'Electric Light Orchestra lo usò in alcuni album come Time (usando il vocoder Roland VP-330 Plus Mkl). I Cynic sono uno dei primi gruppi ad utilizzare il Vocoder nel genere Death metal.
Dagli anni novanta in poi i Daft Punk sono senza dubbio gli artisti che più hanno usato il vocoder, o che quantomeno hanno reso noto il suo suono al grandissimo pubblico. In particolare il suono del vocoder è diventato la cifra stilistica più indicativa del duo elettronico francese. Anche gli Eiffel 65 hanno usato il vocoder per i loro singoli di più grande successo.


Risultato immagini per Blue Skies (Irving Berlin)



Blue Skies è una canzone del 1926 scritta da Irving Berlin.
Fu composta per un musical teatrale, Betsy, che fu rappresentato solo 39 volte; ciononostante, il brano ebbe un grande successo. Fu richiesto come bis per ben 24 volte alla prima del dramma.
È stata reinterpretata da moltissimi artisti, fra cui Frank Sinatra e Doris Day.
Nel 1927 fu fra le prime canzoni incise in un film, quello che è considerato il primo film parlato, Il Cantante di Jazz; è proprio nella sequenza in cui è presente l'unico dialogo in sonoro (oltre ai brani musicali) del film, che è incastonato tra due versioni diverse della canzone cantate dal protagonista (interpretato da Al Jolson) alla madre.


Risultati immagini per Phạm Duy



Phạm Duy (Hanoi, 5 ottobre 1921 – Ho Chi Minh, 27 gennaio 2013) è stato un compositore e cantante vietnamita.
Assieme a Van Cao e Trinh Cong Son, è generalmente considerato una delle tre più importanti figure nel panorama musicale moderno vietnamita.
Attivo dal 1945, ha scritto oltre mille canzoni, spaziando dal folk alla musica per bambini, dal sentimentale a canzoni di tematica religiosa.

Biografia e carriera

Nato ad Hanoi (Indocina francese) col nome di Phạm Duy Cẩn, suo padre Phạm Duy Tốn è stato uno dei primi giornalisti e scrittori di racconti brevi con uno stile di tipo europeo, oltre che cofondatore dell'importante movimento Tonkin Free School. Il fratello Phạm Duy Khiêm era professore e in seguito fu ambasciatore in Francia, oltre che scrittore francofono.
Si diplomò alla Thang Long High School, quindi al College of Arts. Autodidatta, studiò in Francia nel 1954-1955 sotto la guida di Robert Lopez, come studente non registrato all'Institut de Musicologie di Parigi.
La sua carriera musicale cominciò come cantante nel gruppo musicale Duc Huy, che nel 1943-44 girava nel paese eseguendo il proprio repertorio: importante la sua figura durante la resistenza vietnamita contro la Francia. Dopo che Hanoi venne controllata dai francesi, Phạm Duy si mosse a sud verso Saigon. Le sue canzoni vennero quindi censurate nelle aree controllate dal regime comunista.
Dopo la caduta di Saigon, Duy e la famiglia migrarono negli USA stabilendosi a Midway City, California. La sua musica venne proibita nel Vietnam tra il 1975 e il 2005, ma Duy continuò a proporla in tutto il mondo, con le canzoni dei nuovi rifugiati (tị nạn ca) e canzoni dei prigionieri (ngục ca).
Tornò in visita in Vietnam alla fine degli anni novanta e nei primi anni Duemila. Nel 2005 annunciò che, assieme al figlio Duy Quang (anch'egli cantante), sarebbe tornato in Vietnam per restarci: la notizia ebbe grande risalto e il governo iniziò a limitare i divieti di circolazione dei suoi brani. Dozzine di sue canzoni hanno quindi cominciato a essere diffuse nuovamente nel paese.

Carriera musicale

La sua carriera è divisa dallo stesso autore in alcuni fasi:
  • musica folk (Dân Ca), culminati nella pubblicazione nel 1968 dell'album, Folk Songs of Vietnam, (Folkways Records).
  • canzoni sentimentali (Tâm Ca)
  • canzoni spirituali (Đạo Ca), di stampo zen
  • canzoni "profane" (Tục Ca)
  • canzoni per bambini (Bé Ca)
  • canzoni di resistenza per la madrepatria
  • canzoni per rifugiati ed esiliati

Brani celebri

Il repertorio di Duy include celebri canzoni, tra cui:
  • Áo Anh Sứt Chỉ Đường Tà
  • Bên Cầu Biên Giới
  • Còn Chút Gì Để Nhớ (1972)
  • Đưa Em Tìm Động Hoa Vàng
  • Ðường Chiều Lá Rụng
  • Hoa Rụng Ven Sông
  • Kiếp Nào Có Yêu Nhau
  • Kỷ Vật Cho Em
  • Minh Họa Kiều
  • Ngày Xưa Hoàng Thị
  • Nghìn Trùng Xa Cách
  • Thuyền Viễn Xứ (1970)
  • Tình Ca (1953)
  • Tình Hoài Hương (1952)
  • Tổ khúc Bầy Chim Bỏ Xứ
  • Trường ca Con Đường Cái Quan
  • Trường ca Mẹ Việt Nam
  • Việt Nam Việt Nam

Cosa potevamo rispondere?… Questa





I Beatles erano stanchi delle solite sessioni fotografiche per un album, che era una specie di raccolta, dove l'unica novità, poiché uscito soltanto come singolo, era Day Tripper in LP (canzone in cui il basso di Paul è molto energico e dominante). Così il fotografo di turno Robert Whitaker ebbe questa specie di idea per stimolarli. Ne uscì la Butcher cover, così la soprannominarono i fans dei Beatles. Loro dichiararono, un po' velatamente, che era una forma di protesta contro la guerra in Vietnam e altro ancora. Ma la Capitol la fece ritirare quasi subito dal mercato. Per questo tale copertina, che risale al 1966, può valere anche svariate migliaia di dollari.


Risultati immagini per DJ Kool Herc


Clive Campbell, meglio conosciuto sotto lo pseudonimo di Kool DJ Herc (Kingston, 16 aprile 1955), è un musicista e produttore discografico giamaicano naturalizzato statunitense, considerato come il padre sia della musica che della cultura hip hop degli anni settanta.

Biografia

1520 Sedgwick Avenue

Clive Campbell era il primo dei sei figli di Keith e Nettie Campbell a Kingston, Giamaica. Crescendo ha visto e sentito i sound system delle feste di quartiere chiamati dancehalls, e i discorsi di accompagnamento dei loro dj, conosciuti come "toasting". Si trasferisce nel Bronx, a New York nel novembre 1967, un periodo di forti cambiamenti e tensioni sociali in quello che, una volta, era un quartiere residenziale della piccola e media borghesia bianca. La costruzione dell'autostrada urbana nota come Cross Bronx Expressway (iniziata nel 1948 e finita nel 1972) causa migliaia di sfollamenti nel Bronx e porta alla cosiddetta "fuga dei bianchi", spinti a trasferirsi altrove dal crollo del valore delle proprietà immobiliari dovuto al procedere dei lavori. Molti arrivarono a incendiare le proprietà nel tentativo di ottenere dalle compagnie di assicurazione quanto avevano perso sul mercato immobiliare, contribuendo in questo modo al diffondersi di ulteriore degrado nel quartiere e spingendo altri ad andarsene. Nel 1968 era ormai emersa una nuova cultura giovanile basata sull'appartenenza a gang di strada e sulla violenza. Nel 1973 la crescente illegalità si era diffusa in numerose parti del Bronx.
È questo l'ambiente in cui vive Campbell che frequenta la Alfred E. Smith Career and Technical Education High School; qui la sua altezza, l'ossatura, e il comportamento sul campo da basket spingono gli altri ragazzi a soprannominarlo "Hercules". Cominciò a frequentare una crew di graffiti chiamata Ex-Vandali, prendendo il nome Kool Herc. Herc ricorda di aver convinto suo padre a comprargli una copia di Sex Machine di James Brown, un disco che avevano in pochi al punto che, per sentirlo, andavano da lui. Campbell e sua sorella Cindy iniziarono a organizzare delle feste back-to-school nella sala comune del palazzo in cui vivevano, al 1520 di Sedgwick Avenue. Il primo soundsystem di Herc consisteva in due giradischi, un doppio amplificatore con due canali per chitarra e altoparlanti PA, su cui suonò dischi come "Give It Up Or Turnit A Loose" di James Brown, "It's Just Begun" dei The Jimmy Castor Bunch's e "Melting Pot" di Booker T & the MG's. Mentre i locali del Bronx erano afflitti dalla minaccia delle gang di strada, i dj dei quartieri alti suonavano per un pubblico con aspirazioni diverse, le feste di Herc rappresentavano un'alternativa a entrambi e riuscivano a coinvolgere sempre un grande pubblico.

Il break

Durante queste feste a Sedgwick Avenue, DJ Kool Herc ha sviluppato quello stile che è poi diventato un modello per la musica hip hop. Herc utilizzava il disco per focalizzare una sola parte - caratterizzata dalla presenza di percussioni isolate - detta "il break". Questa parte del brano era quella più apprezzata dai ballerini, quindi Herc cominciò ad isolarla, risuonarla e, in seguito, prolungarla. Appena un disco raggiungeva la fine del break, Herc rimandava l'altro disco dall'inizio del break estendendo in tal modo una parte relativamente piccola di un disco in un "cinque minuti di loop di furore". Questa innovazione ha le sue radici in quello che Herc chiama "Merry-Go-Round" ("La giostra"), un insieme di break nella festa. Herc introdusse per la prima volta il Merry-Go-Round nel 1972. [10] La prima Merry-Go-Round di cui si è a conoscenza era caratterizzata dall'utilizzo del disco di James Brown "Give It Up o Turnit A Loose" (con il suo ritornello, "Now clap your hands! Stomp your feet!")[11]. Kool Herc ha contribuito a sviluppare lo stile di rime dell'hip hop accompagnando la musica registrata con frasi gergali dal microfono: "! Rock on, baby", "B-boys, b-girls, are you ready? Keep Rock Steady". Tutti questi contributi fanno di Herc il "padre fondatore dell'hip hop", un "nascente eroe culturale".
Nel 1975 si cimenta nel Twilight Zone.