Clive Campbell,
meglio conosciuto sotto lo pseudonimo di Kool
DJ Herc (Kingston, 16 aprile 1955), è
un musicista e produttore discografico giamaicano naturalizzato
statunitense, considerato come il padre sia della musica che della
cultura hip hop degli anni settanta.
Biografia
1520 Sedgwick Avenue
Clive Campbell era il primo dei sei
figli di Keith e Nettie Campbell a Kingston, Giamaica. Crescendo ha
visto e sentito i sound system delle feste di quartiere chiamati
dancehalls, e i discorsi di accompagnamento dei loro dj, conosciuti
come "toasting". Si trasferisce nel Bronx, a New York nel
novembre 1967, un periodo di forti cambiamenti e tensioni sociali in
quello che, una volta, era un quartiere residenziale della piccola e
media borghesia bianca. La costruzione dell'autostrada urbana nota
come Cross Bronx Expressway (iniziata nel 1948 e finita nel 1972)
causa migliaia di sfollamenti nel Bronx e porta alla cosiddetta "fuga
dei bianchi", spinti a trasferirsi altrove dal crollo del valore
delle proprietà immobiliari dovuto al procedere dei lavori. Molti
arrivarono a incendiare le proprietà nel tentativo di ottenere dalle
compagnie di assicurazione quanto avevano perso sul mercato
immobiliare, contribuendo in questo modo al diffondersi di ulteriore
degrado nel quartiere e spingendo altri ad andarsene. Nel 1968 era
ormai emersa una nuova cultura giovanile basata sull'appartenenza a
gang di strada e sulla violenza. Nel 1973 la crescente illegalità si
era diffusa in numerose parti del Bronx.
È questo l'ambiente in cui vive
Campbell che frequenta la Alfred E. Smith Career and Technical
Education High School; qui la sua altezza, l'ossatura, e il
comportamento sul campo da basket spingono gli altri ragazzi a
soprannominarlo "Hercules". Cominciò a frequentare una
crew di graffiti chiamata Ex-Vandali, prendendo il nome Kool Herc.
Herc ricorda di aver convinto suo padre a comprargli una copia di Sex
Machine di James Brown, un disco che avevano in pochi al punto
che, per sentirlo, andavano da lui. Campbell e sua sorella Cindy
iniziarono a organizzare delle feste back-to-school nella sala comune
del palazzo in cui vivevano, al 1520 di Sedgwick Avenue. Il primo
soundsystem di Herc consisteva in due giradischi, un doppio
amplificatore con due canali per chitarra e altoparlanti PA, su cui
suonò dischi come "Give It Up Or Turnit A Loose" di
James Brown, "It's Just Begun" dei The Jimmy Castor
Bunch's e "Melting Pot" di Booker T & the MG's.
Mentre i locali del Bronx erano afflitti dalla minaccia delle gang di
strada, i dj dei quartieri alti suonavano per un pubblico con
aspirazioni diverse, le feste di Herc rappresentavano un'alternativa
a entrambi e riuscivano a coinvolgere sempre un grande pubblico.
Il break
Durante queste feste a Sedgwick Avenue, DJ Kool Herc ha sviluppato quello stile che è poi diventato un modello per la musica hip hop. Herc utilizzava il disco per focalizzare una sola parte - caratterizzata dalla presenza di percussioni isolate - detta "il break". Questa parte del brano era quella più apprezzata dai ballerini, quindi Herc cominciò ad isolarla, risuonarla e, in seguito, prolungarla. Appena un disco raggiungeva la fine del break, Herc rimandava l'altro disco dall'inizio del break estendendo in tal modo una parte relativamente piccola di un disco in un "cinque minuti di loop di furore". Questa innovazione ha le sue radici in quello che Herc chiama "Merry-Go-Round" ("La giostra"), un insieme di break nella festa. Herc introdusse per la prima volta il Merry-Go-Round nel 1972. [10] La prima Merry-Go-Round di cui si è a conoscenza era caratterizzata dall'utilizzo del disco di James Brown "Give It Up o Turnit A Loose" (con il suo ritornello, "Now clap your hands! Stomp your feet!")[11]. Kool Herc ha contribuito a sviluppare lo stile di rime dell'hip hop accompagnando la musica registrata con frasi gergali dal microfono: "! Rock on, baby", "B-boys, b-girls, are you ready? Keep Rock Steady". Tutti questi contributi fanno di Herc il "padre fondatore dell'hip hop", un "nascente eroe culturale".
Nel 1975 si cimenta nel Twilight
Zone.
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