L'Unione internazionale di
radiofonia (in inglese: International Broadcasting Union; in
francese: Union Internationale de Radiophonie; UIR o IBU) è stata
un'unione di diverse emittenti radiofoniche.
L'UIR fu fondata nel 1925, pochi anni
dopo la fine della prima guerra mondiale, dalle emittenti di Austria,
Germania, Belgio, Danimarca, Spagna, Francia, Regno Unito, Svezia,
Cecoslovacchia, Norvegia, Paesi Bassi e Svizzera, per concentrarsi
sulle problematiche legate alla radiodiffusione nel panorama europeo.
La sua fondazione fu la conseguenza di diverse riunioni tra le
principali emittenti radiofoniche dell'epoca poiché l'unione
internazionale dei telegrafi (ITU) e la Società delle Nazioni
preferirono concentrarsi su altri temi, visto che la radio era
un'invenzione troppo recente e in continuo mutamento. I problemi che
stavano affliggendo il mondo della radiodiffusione richiedevano
peraltro particolare esperienza in giurisprudenza, economia,
ingegneria, giornalismo e musicologia.
Con lo scoppio della seconda guerra
mondiale, l'UIR spostò la propria sede da Bruxelles a Ginevra nel
1940, tuttavia su richiesta della Germania tornò sui suoi passi. La
Wehrmacht utilizzò quindi i dati e l'attrezzatura per monitorare
l'attività radiofonica dei paesi occupati, e ciò portò
all'abbandono dell'unione da parte di 13 membri.
Con la fine della guerra l'UIR fu
accusata di aver collaborato con i Tedeschi, pertanto nel marzo 1946
l'Unione Sovietica richiese la dissoluzione dell'unione e la
fondazione di una nuova organizzazione, nella quale anche le
repubbliche costitutive avrebbero avuto diritto di voto. Ciò
effettivamente accadde e 26 membri fondarono l'Organizzazione
internazionale della radiodiffusione (e successivamente della
televisione, anche OIR e successivamente OIRT).
La disputa fra le due organizzazioni
culminò con la conferenza mondiale sulla radiofonia organizzata
dall'ITU presso Atlantic City nel 1947. Entrambe le organizzazioni
chiesero di partecipare in qualità di esperti, ma ad entrambe fu
rifiutato questo status e gli fu concesso di partecipare come
semplici osservatori senza diritto di voto. Lo scenario si ripeté
l'anno successivo a Copenaghen.
Questa situazione non soddisfaceva le
due parti: la BBC britannica, che è stata tra le fondatrici
dell'UIR, non era interessata ad entrare a far parte di
un'organizzazione controllata dall'Unione Sovietica (infatti la USSR
aveva concesso lo status di membro anche alle proprie repubbliche,
assicurandosi almeno 8 voti), tuttavia nel 1949 Francia, Olanda,
Italia e Belgio annunciarono il loro ritiro dall'OIR e con altre
emittenti fondarono l'unione europea di radiodiffusione (UER).
L'UIR si dissolse ufficialmente il 1º
novembre 1950, venendo assorbita dall'UER, e stessa sorte toccò
all'OIRT nel 1993.
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