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Con il termine musica leggera, si intende un genere musicale che trova le proprie origini nella metà del XX secolo, con la nascita dell'industria musicale .
La musica leggera raggruppa in sé un insieme di tendenze musicali caratterizzate da un linguaggio relativamente semplice e in alcuni casi schematici . Essa è strettamente inserita nel circuito di diffusione commerciale mondiale con incisioni discografiche, videoclip, festival, concerti-spettacolo e trasmissioni in reti televisive e radiofoniche. L'espressione italiana "musica leggera" definisce quindi, un tipo di musica di facile ascolto, poco elaborata e spesso destinata a semplice intrattenimento, mentre i termini inglesi "popular music", oppure quello italiano "musica popolare", sono da intendersi come "di gradimento generale, diffuso, popolare" indicando così generi musicali di massa che includono potenzialmente ogni stile .
Può sembrare normale considerare la musica leggera come sinonimo di popular music, anche se oggi si tratta di una similitudine non del tutto propria: se il termine "musica leggera" sembra infatti coincidere parzialmente con la definizione di "popular music" , è anche vero che esso mal si addice a definire generi comunemente inscritti in questa categoria, come i generi legati alle controculture o alla musica underground. Non tutta la popular music può quindi dirsi musica leggera. Il termine non coincide totalmente neppure alla definizione di Musica pop in quanto la musica leggera comprende filoni musicali precedenti agli anni '50 ed al rock and roll, a cui invece il pop viene convenzionalmente fatto risalire.

Storia
Nello specifico il termine 'musica leggera' nacque in Italia per definire la musica popolare italiana. Nella penisola, prima della British invasion dei primi anni sessanta, il termine inglese 'pop music' per definire questo tipo di musica era pressoché sconosciuto ai più, e fu assorbito in seguito alla fama conquistata dai gruppi d'oltremanica. Di fatto oggi viene più facile utilizzare il termine pop per definire la musica commerciale internazionale e allo stesso modo è più facile definire con musica leggera la musica melodica italiana, ma dal punto di vista concettuale e strutturale i due termini coincidono.
In Italia, dagli anni trenta è stata popolarizzata, inizialmente attorno alle trasmissioni radiofoniche e, nel dopoguerra, Festival di Sanremo e con l'apice tra il 1964 e il 1968, un tipo di musica leggera non derivante dalla tradizione melodica italiana ma ricca di stratificazioni e influenze dell'operetta mitteleuropea, del café chantant francese e dei ritmi latino americani conosciuti sulle navi da crociera. Il ritorno alla tradizione, e la sua rielaborazione in chiave più moderna (arrangiamenti con influenze swing, jazz, e un cantato meno legato alla musica d'opera), è stato incoraggiato dal successo dal primo movimento di crooner americani (per lo più italo-americani) che iniziavano ad affacciarsi anche al fronte europeo. Questa riscoperta, avvenuta anche in reazione alle proibizioni fasciste degli anni trenta e quaranta, avvenne con l'apporto di interpreti e cantautori italiani, alcuni di essi divenuti poi di fama internazionale, come Mia Martini, Nilla Pizzi, Mina, Gino Paoli, Domenico Modugno e Luigi Tenco.
Le caratteristiche principali della musica leggera sono generalmente:
  • spiccata orecchiabilità
  • utilizzo abbondante della melodia;
  • ritmica semplice e uso di tempi musicali pari (primo tra tutti il 4/4);
  • testi per lo più di facile comprensione;
  • sottofondo musicale per lo più scarno o poco elaborato;
  • utilizzo del cosiddetto formato canzone (strofe alternate al ritornello);
  • breve durata dei brani.

Analisi dei sistemi e delle logiche del fenomeno
Di particolare importanza per il successo del pop è il fenomeno del cosiddetto plugging, cioè una prassi che consiste nella continua e insistita proposizione di un brano da parte dei media. Infatti, il principio fondamentale del plugging è che sia sufficiente ripetere qualcosa sino a che venga accettato.
Al plugging può essere data anche l'accezione di "convenzione generica", anche se questa definizione trova un termine più specifico e un respiro più largo nella standardizzazione . La teoria della standardizzazione è che la struttura collaudata e convenzionale di un brano pop mira a reazioni standard, mira cioè a soluzioni armoniche e ritmiche che hanno generalmente un sicuro e ben definito impatto emotivo legato al riconoscimento. Il fattore del riconoscimento, nell'industria musicale e non solo, svolge un ruolo importantissimo essendo una delle funzioni basilari della conoscenza umana . È per questi motivi che nel pop ci si ritrova ad ascoltare un "linguaggio naturale" legato all'orecchiabilità (easy listening). Anche i temi delle canzoni pop sono spesso standardizzati; generalmente trattano di amore romantico.
La musica pop riesce a dare spesso l'impressione dell'innovazione tramite l'uso di stravaganze controllate nella misura in cui possono essere ricomposte in questo cosiddetto linguaggio naturale. Per essere popolarizzata, una canzone deve potersi distinguere dalle altre mantenendo, tuttavia, le stesse convenzioni di tutte le altre. Fondamentalmente, la nascita e l'affermazione di un certo genere, o di una certa corrente musicale e culturale, porta quel genere o corrente a subire un processo di popolarizzazione. Si specifica che la musica leggera è rivolta in particolare al fruitore occasionale, ad attirare l'attenzione dell'ascoltatore distratto; per questo può essere definita musica di puro intrattenimento, cioè non impegnativa, e usare l'espressione "ascolto passivo della musica" da parte del fruitore. L'"ascolto attivo" è invece presente quando vi è una ricerca musicale la quale deve essere coadiuvata dalla conoscenza, a prescindere dalla piacevolezza. Solo in quest'ultimo caso può essere definito un proprio "gusto musicale".
Con l'avvento della TV, in particolare con l'utilizzo commerciale del video musicale, l'impatto visivo diventa essenziale per ogni gruppo o artista che vuole entrare nel circuito commerciale. Spesso, quindi, entrano in gioco specialisti dell'immagine (come Vivienne Westwood per i Sex Pistols) e produttori che a volte basano il più del successo sulla presenza scenica. A questo proposito, estremo è il caso del produttore Frank Farian, il quale lancia verso la fine degli anni ottanta un gruppo di grande successo commerciale di nome Milli Vanilli, costituito in effetti da un gruppo di musicisti che lavorava nell'ombra, e un altro gruppo più fotogenico che appariva sul palco ballando e cantando in playback. Quando questo si scopre si viene a creare uno scandalo, ma un caso simile si era già verificato negli anni '60 con i Monkees, i cui componenti erano gli attori protagonisti di una nota sitcom americana dell'epoca.
La durata di ogni brano è un altro elemento caratterizzante. Infatti, per venire incontro ai tempi televisivi e radiofonici, i brani spesso non superano i 4 minuti. Le canzoni che oltrepassano questa durata vengono in genere sottoposti a un'operazione di editing in modo da accorciarne il minutaggio. Questa regola del pop viene infranta nel corso dei primi anni settanta per esigenze di genere, quando il progressive raggiunge una certa popolarità e, in alcune sue forme, diventa musica leggera.
Tipico dell'industria musicale è anche il fenomeno dell'imitazione, fondamentalmente un'operazione commerciale che punta a ricalcare il successo di un certo brano o di un certo artista. Questo fenomeno porta all'esplosione delle mode e delle tendenze, si pensi ad esempio alla moltitudine di gruppi beat degli anni '60 che ricalcavano il fenomeno Beatles. Capita spesso che i produttori discografici siano i veri registi delle tendenze musicali e abbiano un'ampia influenza sul prodotto finito dei loro artisti (molti dei quali appaiono nel firmamento delle classifiche di vendita per una sola stagione, rapidamente sostituiti da volti nuovi), questo perché l'industria musicale è legata al mercato discografico e il mercato alla pubblicità, quindi qualunque artista famoso è tale perché, o per merito suo o per merito di altri, si è saputo proporre al pubblico nel modo giusto, cercando di non sbagliare il modo di espressione.

Mainstream musicale
Come si è detto la musica leggera è un tipo di musica che deve essere accessibile e fruibile da tutti seguendo quindi una logica di mercato in contrasto con la cosiddetta musica alternativa o underground. Quest'ultima si contrappone alla musica leggera per ragioni diverse: per una ricerca musicale sia in campo stilistico che sonoro (distogliendosi dalla logica secondo cui grandi investimenti devono portare a guadagni sicuri); per la modalità commerciale con cui si accosta ai suoi fruitori, privilegiando in sostanza il passaparola che si può avere tra gli appassionati del genere, in opposizione al bombardamento pubblicitario, questo spesso è dovuto al fatto che le possibilità finanziarie della musica underground sono notevolmente inferiori a quelle della musica pop, essendo quest'ultima preferita dalle cosiddette majors (ma oggi anche da molte etichette discografiche indipendenti) per la motivazione sopracitata; infine per i suoi contenuti impegnati o comunque legati ad una sensibilità inconsueta (quest'ultima caratteristica si può ritrovare però anche in alcuni frangenti della musica leggera ma è generalmente abbastanza rara).
Nonostante la mancanza di originalità, la musica mainstream ha comunque il grande pregio di portare buona parte dell'underground al grande pubblico, influenzando e trasmettendo così in modo più ampio la cultura popolare, trasformando l'idea musicale in qualcosa di più assimilabile da tutti. In questo modo, però, i riferimenti forniti dalle sotto-culture musicali (heavy metal, punk rock, hip hop, musica elettronica, psichedelia ecc...) subiscono, in casi estremi ma sempre più frequenti, un'omogeneizzazione, vengono cioè superficializzati e spesso stereotipati per essere così più facilmente assimilabili, si precisa infatti che quasi ogni genere esistente è stato tradotto nei codici del mainstream ed è perciò divenuto, in un dato periodo storico, sinonimo di pop (da qui ad esempio nascono i sottogeneri commerciali degli stili già citati come pop metal, pop punk, pop rap, electro pop, pop psichedelico). Questa logica è rappresentativa del fatto che il fulcro del mainstream è arrivare immediatamente al fruitore disattento piuttosto che incidere con il messaggio dell'artista. Vi è da aggiungere tuttavia che spesso accade anche l'esatto contrario, ovvero che un'idea musicale scaturita dal mondo mainstream, e quindi pop, dia origine ad un genere musicale underground, anche perché oggi capita spessissimo che i produttori mainstream che lavorano per i grandi artisti pop portino avanti altri progetti in mercati di nicchia.



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Un solista è un musicista, strumentista o cantante, che esegue uno o più passaggi di particolare rilievo di una composizione musicale detti soli o assoli. Nella musica classica si parla di solisti sia nel caso di composizioni scritte per un unico strumento, sia nel caso di esecuzioni orchestrali, nelle quali le parti del solista sono normalmente eseguite mentre gli altri strumenti o voci eseguono parti di accompagnamento (e quindi non suonano soli).
Nella musica jazz, e in seguito nel pop e nel rock, il termine solista (ove non si parli del cantante) è sempre usato nell'accezione di "esecutore di un assolo" , nel senso di improvvisazione di una parte di un brano.
Nella musica classica generalmente si individua in Antonio Vivaldi l'inventore del concetto di concerto solista come evoluzione del concerto grosso: si tratta di una forma musicale che prevede uno o più strumenti solisti ai quali è assegnata una partitura obbligata o una sezione (comunemente chiamata sequenza o cadenza), dedicata all'improvvisazione dell'esecutore.

Altri significati
Per estensione, il termine indica anche la persona che si esibisce in esecuzioni individuali oppure agisce per conto proprio (nel ballo, nello sport e persino nella vita).


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Nell'industria musicale, il road manager è quella figura che si occupa degli aspetti logistici ed economici relativi a tournée di medio-piccole dimensioni di artisti musicali, i quali, liberi da tali impegni, possono concentrarsi esclusivamente sul lato artistico dei concerti. Quando le tournée sono di grande livello e di rilevante impegno economico, tale ruolo e le maggiori responsabilità che ne derivano sono invece a carico di un tour manager.
Tra gli svariati compiti che spettano ad un road manager, i più importanti sono i seguenti:

Pianificazione dell'evento
Prenotazione dei pernottamenti e dei pasti, organizzazione del trasporto dei musicisti, dei roadies e della strumentazione, prenotazione dei locali o delle aree, nel caso di concerti all'aperto, dove gli artisti si esibiranno, noleggio del materiale necessario (ad esempio i diffusori acustici per i concerti all'aperto), pubblicizzazione dell'evento, fissare prezzi e modalità di pagamento con i fornitori ed i clienti.

Tour bus
Nel caso si rendesse necessario, il tour manager deve trovare un automezzo di dimensioni adatte alle esigenze degli artisti, ed attrezzarlo di conseguenza. Organizza anche il trasporto dell'artista fino al punto di partenza del bus.

Personale di supporto
Gestione dei roadies che accompagnano gli artisti nei loro spostamenti, che di solito sono i tecnici di fiducia degli artisti stessi, come il tecnico del suono, il tecnico delle luci, eventuali tecnici di altra strumentazione (ad esempio degli strumenti musicali), eventuali guardie del corpo etc., e gestione della manovalanza, come il personale che monta il palco, che di solito viene reperita nel luogo del concerto.

Luogo del concerto
Assicurarsi assieme ai responsabili locali che tutto sia predisposto come da richieste degli artisti, sovrintendere allo scarico ed al posizionamento della strumentazione, gestione dei trasporti prima e dopo l'evento.

Aspetti economici
Totale responsabilità sugli aspetti economici dei concerti, incasso del corrispettivo pattuito, pagamento dei fornitori, organizzazione del merchandising dei prodotti collegati all'artista, come i CD, le magliette, i poster etc., apertura e gestione di un conto bancario su cui appoggiarsi per i pagamenti in entrata ed in uscita.
Date le difficoltà di seguire gli innumerevoli aspetti relativi a questa professione, e la delicatezza dell'impegno dovuta alla responsabilità della gestione del denaro, un road manager deve essere una persona di provata esperienza e deve godere della fiducia dell'artista e del suo manager.

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Répétiteur, dal verbo francese répéter che significa "ripetere, ripassare, fare pratica", è un termine utilizzato nell'opera e nel balletto.

Opera
Répétiteur o maestro accompagnatore o maestro ripassatore è la figura professionale che, con l'utilizzo del pianoforte, si occupa dell'istruzione dei cantanti solisti, o del coro, durante la preparazione di un'opera lirica.
Il ruolo del répétiteur è di essenziale importanza nella preparazione di ogni rappresentazione e si estende spesso oltre le prove di canto. Suonando il pianoforte, guida e prepara i cantanti, sia individualmente che in ensemble, padroneggiando la direzione dell'esecuzione con una conoscenza approfondita della partitura orchestrale e con la capacità di farla rivivere al pianoforte. Aiutando il solista ad approfondire lo spartito, il répétiteur è inoltre fondamentale nella crescita e nella carriera di un cantante.
Molti tra i più noti direttori d'orchestra, come Georg Solti, Riccardo Muti, Antonio Pappano e Valerij Abisalovič Gergiev, hanno iniziato la carriera come répétiteur.

Balletto
Nel balletto, il répétiteur è il maestro che, al pianoforte, accompagna durante le prove gli esercizi alla sbarra per il riscaldamento o i motivi che i ballerini danzeranno negli spettacoli teatrali in preparazione. Nel mondo anglosassone, il répétiteur di danza è frequentemente noto con il termine di coach.


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Il promotore musicale, o promoter musicale, è una figura professionale nel campo dello spettacolo musicale dal vivo.
È colui che professionalmente e imprenditorialmente organizza concerti di musica leggera, rock, pop e di ogni altro genere, in luoghi idonei ad ospitarli (teatri, palasport, stadi, locali, piazze, ecc.). È la figura che si interfaccia con l'artista e/o il suo manager e/o l'agenzia di distribuzione del concerto, assumendosi ogni onere organizzativo locale ed in parte, o totalmente, la copertura finanziaria dei costi. Rientrano tra i compiti del promoter: adempimenti burocratici, supporto tecnico-logistico, fornitura servizi necessari, eventuale gestione della vendita dei biglietti, promozione, comunicazione, sicurezza e controllo degli spettatori, ecc. "Promoter musicale" è un modo per definire l'organizzatore di spettacoli musicali dal vivo. Il promotore può essere anche il medesimo produttore dell'artista e/o dello spettacolo. Spesso è anche direttore artistico di rassegne, festival o altri eventi da lui ideati e/o organizzati.
In Italia i principali promotori musicali si sono associati nel 1996 a Firenze, costituendo Assomusica, l'associazione italiana degli organizzatori e produttori di spettacoli musicali dal vivo, che ha sede a Roma. Assomusica ha un proprio Statuto ed ha elaborato un "Documento Regole e Ruoli per lo Spettacolo dal Vivo in Italia".
Quella del promoter musicale è una figura professionale nata intorno agli anni '70 a cui si deve la promozione della musica dal vivo in Italia e nel mondo, attraverso l'organizzazione dei concerti delle più acclamate stelle musicali nazionali ed internazionali, ma anche la valorizzazione dei giovani talenti e la promozione degli artisti emergenti. Il lavoro del promoter consente che la produzione musicale venga portata direttamente al pubblico attraverso l'esecuzione dal vivo.


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Gli Attack! Attack! sono stati un gruppo musicale gallese formatosi nel 2006. Dopo aver pubblicato il suo terzo e ultimo album Long Road to Nowhere il 1º aprile 2013, la band tiene un breve tour di addio nel Regno Unito per poi sciogliersi definitivamente.

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Angélique Kidjo (Ouidah, 14 luglio 1960) è una cantante beninese.

Biografia

Ha iniziato la sua carriera cantando musica africana in yoruba per poi avvicinarsi ai generi musicali di origine afroamericana, incidendo canzoni in francese e in inglese. Una sua trilogia è dedicata a blues, musica brasiliana e musiche caraibiche. Le sue canzoni sono state incluse nelle colonne sonore di film, tra cui Ace Ventura - Missione Africa (il brano Ife), Street Fighter (Worth Fighting For) e Caro diario (Batonga).
Grazie all'album Djin Djin, al quale hanno collaborato Alicia Keys, Branford Marsalis, Joss Stone, Peter Gabriel, Amadou & Mariam, Carlos Santana, Josh Groban, Ziggy Marley, per la versione per l'Europa e l'Australia Joy Denalane e Carmen Consoli e per quella per il Regno Unito e il Giappone Youssou N'Dour, ha avuto il riconoscimento del Best Contemporary World Music Album nell'edizione 2008 dei Grammy Award.
Collabora nella canzone Madre Terra di Carmen Consoli, dall'album Eva contro Eva.

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Badal Roy (bengali: বাদল রায়) (Amarendra Roy Choudhury) (Comilla, 1945) è un percussionista tablista jazz bengalese, attivo anche nella world music e musica sperimentale.
Nato in una famiglia hindu nella regione musulmana del Bengala orientale dell'India britannica (la regione che sarebbe poi diventata il Pakistan orientale, e infine il Bangladesh).
Arrivato a New York nel 1968, iniziò a lavorare come cameriere e tuttofare in alcuni ristoranti indiani. Poco dopo iniziò a suonare con Steve Gorn in un ristorante chiamato Raga, e fu notato da Miles Davis, che lo assunse nel suo gruppo. Con Davis, Roy incise gli album On the Corner (1972), Big Fun (1969-72; pubblicato nel 1974), e Get Up with It (1970-74).
In seguito Roy collaborò con molti musicisti di primo piano, tra cui Dave Liebman, Pharoah Sanders, John McLaughlin, Airto Moreira, Charlie Haden, Yoko Ono, e Ornette Coleman (come parte del gruppo elettrico di Coleman, i Prime Time). Negli anni novanta, Roy iniziò a suonare con il duo chitarristico brasiliano Duofel. Con Ken Wessel and Stomu Takeishi, Roy è parte di un trio fusion chiamato Alankar, con cui ha pubblicato un album intitolato Daybreak. Queste sono solo alcune delle numerose collaborazioni che Roy intrattiene in tutto il mondo.
Nel 2004, Roy lavorò con Richie Havens nell'album The Grace of the Sun. Roy, a differenza di molti tablisti, non viene da una famiglia di musicisti, ed è essenzialmente autodidatta: questo fa sì che il suo stile sia più libero di quello che è consentito dal sistema tradizionale (tala). Roy spesso utilizza un set di cinque tabla (con intonazioni differenti) suonandole sia melodicamente sia ritmicamente.

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L'Unione internazionale di radiofonia (in inglese: International Broadcasting Union; in francese: Union Internationale de Radiophonie; UIR o IBU) è stata un'unione di diverse emittenti radiofoniche.

Storia
L'UIR fu fondata nel 1925, pochi anni dopo la fine della prima guerra mondiale, dalle emittenti di Austria, Germania, Belgio, Danimarca, Spagna, Francia, Regno Unito, Svezia, Cecoslovacchia, Norvegia, Paesi Bassi e Svizzera, per concentrarsi sulle problematiche legate alla radiodiffusione nel panorama europeo. La sua fondazione fu la conseguenza di diverse riunioni tra le principali emittenti radiofoniche dell'epoca poiché l'unione internazionale dei telegrafi (ITU) e la Società delle Nazioni preferirono concentrarsi su altri temi, visto che la radio era un'invenzione troppo recente e in continuo mutamento. I problemi che stavano affliggendo il mondo della radiodiffusione richiedevano peraltro particolare esperienza in giurisprudenza, economia, ingegneria, giornalismo e musicologia.
Con lo scoppio della seconda guerra mondiale, l'UIR spostò la propria sede da Bruxelles a Ginevra nel 1940, tuttavia su richiesta della Germania tornò sui suoi passi. La Wehrmacht utilizzò quindi i dati e l'attrezzatura per monitorare l'attività radiofonica dei paesi occupati, e ciò portò all'abbandono dell'unione da parte di 13 membri.
Con la fine della guerra l'UIR fu accusata di aver collaborato con i Tedeschi, pertanto nel marzo 1946 l'Unione Sovietica richiese la dissoluzione dell'unione e la fondazione di una nuova organizzazione, nella quale anche le repubbliche costitutive avrebbero avuto diritto di voto. Ciò effettivamente accadde e 26 membri fondarono l'Organizzazione internazionale della radiodiffusione (e successivamente della televisione, anche OIR e successivamente OIRT).
La disputa fra le due organizzazioni culminò con la conferenza mondiale sulla radiofonia organizzata dall'ITU presso Atlantic City nel 1947. Entrambe le organizzazioni chiesero di partecipare in qualità di esperti, ma ad entrambe fu rifiutato questo status e gli fu concesso di partecipare come semplici osservatori senza diritto di voto. Lo scenario si ripeté l'anno successivo a Copenaghen.
Questa situazione non soddisfaceva le due parti: la BBC britannica, che è stata tra le fondatrici dell'UIR, non era interessata ad entrare a far parte di un'organizzazione controllata dall'Unione Sovietica (infatti la USSR aveva concesso lo status di membro anche alle proprie repubbliche, assicurandosi almeno 8 voti), tuttavia nel 1949 Francia, Olanda, Italia e Belgio annunciarono il loro ritiro dall'OIR e con altre emittenti fondarono l'unione europea di radiodiffusione (UER).
L'UIR si dissolse ufficialmente il 1º novembre 1950, venendo assorbita dall'UER, e stessa sorte toccò all'OIRT nel 1993.


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Moses Michael Levi, nato Jamal Michael Barrow e noto con lo pseudonimo Shyne (Belize City, 8 novembre 1978), è un rapper beliziano.
È balzato agli onori della cronaca nel 1999 dopo aver ferito tre persone in una sparatoria a New York. Nell'occasione si trovava col suo ex produttore Sean Combs.

Biografia

Nato in Belize, è figlio di Dean Barrow, presidente del Belize, ma è stato allontanato dal padre quadro era bambino perché figlio illegittimo e mezzosangue. Si è trasferito quindi con la madre a Brooklyn (New York).
Nel 1998 viene notato da un produttore e firma un contratto con la Bad Boy Records, etichetta che fa riferimento a Sean Combs. Ha collaborato con Mase (in Double Up) nel 1999.
Il 27 dicembre 1999 in un club di Manhattan ha ferito tre persone con la pistola mentre si trovava in compagnia di Sean Combs. Il 1º giugno 2001 viene quindi condannato a 10 anni di reclusione proprio nel periodo in cui realizzava il suo primo album.
L'eponimo album Shyne esce nel settembre 2000 e ottiene il successo raggiungendo la quinta posizione della Billboard 200. Subito dopo abbandona la Bad Boy.
Nel 2004, con grande stupore da parte degli addetti ai lavori, sigla un contratto con la Def Jam.
Esce quindi Godfather Buried Alive, album che raggiunge la terza posizione della classifica e che contiene le collaborazioni con Ashanti e 50 Cent.
Nel 2006 si converte all'ebraismo e cambia nome in Moses Michael Levi.
Nell'agosto 2009 è uscito di prigione.
Nei primi anni 2010 ha collaborato con Lil Wayne, Matisyahu, Game e altri artisti. Nello stesso periodo firma un contratto con la Gangland.

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Sarah Bettens (Kapellen, 23 settembre 1972) è una cantante e musicista belga.

Carriera

È la cantante del gruppo alternative rock K's Choice, di cui fa parte anche, tra gli altri, suo fratello Gert Bettens. La band è stata fondata nei primi anni '90.
Nel 2004 ha esordito da solista con l'EP Go. Il suo primo album è uscito l'anno seguente.
Ha collaborato alla realizzazione di colonne sonore e ha suonato dal vivo con Tonic, Alanis Morissette e altri gruppi e artisti.

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Djivan Gasparyan Ջիվան Գասպարյան (Solak, 12 ottobre 1928) è un musicista armeno, il più grande e noto suonatore di duduk.
Il suo primo concerto a Mosca ha avuto luogo nel 1947. Più recentemente ha raggiunto un'enorme notorietà internazionale grazie anche alla collaborazione con Brian Eno che nel 1988 lo ha invitato a suonare a Londra. La sua musica, intensa e virtuosistica, dà conto dell'estrema profondità e complessità delle vicende del duduk.