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Oleta Angela Adams (Seattle, 4 maggio 1953) è una cantante e pianista statunitense, segnatamente afro-americana, dedita ai generi gospel, jazz, soul e R&B ed in attività dall'inizio degli anni ottanta.
In totale, ha pubblicato sinora 11 album (9 studio + 2 raccolte) il primo dei quali è Untitled del 1982.
Tra i suoi brani più noti, figurano Woman in Chains, incisa nel 1989 assieme ai Tears for Fears, e Get Here del 1991.

Biografia

Il successo in Italia di Get Here

Il brano Get Here della Adams viene maggiormente conosciuto in Italia dopo il 15 ottobre 2011, data in cui viene interpretato suonando il pianoforte dalla concorrente Francesca Mariani durante una puntata di Amici di Maria De Filippi. L'esibizione viene talmente apprezzata dal pubblico che il giorno successivo il brano raggiunge le prime posizioni della classifica di iTunes. Il 4 maggio 2012 viene pubblicata la cover della Mariani.

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Roy Claxton Acuff (Maynardville, 15 settembre 1903 – 23 novembre 1992) è stato un cantante statunitense.
Conosciuto con il nome di King of Country Music, è considerato uno dei più importanti interpreti di musica country, avendo trasportato il country dalla sua vecchia forma folkloristica delle origini a una nuova forma più popolare, influenzando molti importanti artisti di tale genere venuti dopo di lui.

Biografia

Colpito da ipertermia nel 1929 e da un attacco nervoso nel 1930, dovette riporre il suo sogno di giocare con i New York Yankees, e si dedicò alla musica country, debuttando come solista nel 1936. Nel 1944 e nel 1948 si candidò senza successo come governatore del Tennessee per il Partito Repubblicano.

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The 5 O'Clock Shadows (originariamente The Five O'Clock Shadows) è stato un gruppo rock britannico con influenze roots-blues, rock 'n roll, country-folk e afro-caraibiche, formato a Leeds dal cantante e chitarrista Brendan Croker e attivo nella seconda metà degli anni '80.
La formazione originaria comprendeva, oltre a Croker, Mark Creswell (conosciuto come Mr. Creswell) alla chitarra, Nigel Brooke al basso e alla voce, e Graeme "Traffic" Pollard alla batteria e alle percussioni. Dal 1987 Brooke e Pollard furono sostituiti rispettivamente da Marcus Cliffe e Davy Curry, il quale non compare nell'ultima incisione del gruppo, risalente al 1989.
Il gruppo suonò come supporto durante i tour britannici di Robert Cray, John Hiatt, Los Lobos e Michelle Shocked.
Dopo lo scioglimento, Marcus Cliffe continuò ad accompagnare Croker nelle attività live dei Notting Hillbillies, e talvolta nella backing-band di Mark Knopfler per la registrazione di trasmissioni televisive in Europa. Tre esibizioni del gruppo, registrate per il programma di Andy Kershaw della BBC, compaiono sull'album del 1995 The Kershaw Sessions, attribuito però al solo Brendan Croker.

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I Creedence Clearwater Revival sono stati un gruppo rock statunitense, attivo dal 1967 al 1972. La formazione era guidata da John Fogerty, chitarrista, cantante e, in più occasioni, poliedrico strumentista, oltre che principale compositore del gruppo. Alla chitarra ritmica lo accompagnò fino al dicembre 1970 suo fratello Tom; Stu Cook (bassista) e Doug Clifford (batterista) completavano il quartetto. Il loro stile musicale, influenzato da country, blues e rock 'n roll, fu a più riprese definito swamp rock, letteralmente "rock della palude"; tuttavia, i continui richiami al Sud che è possibile incontrare nei loro testi originali hanno fatto sì che i Creedence Clearwater Revival siano stati spesso inquadrati, negli anni, nel sottogenere del Southern rock.
Gli album dei CCR hanno venduto 28 milioni di copie nei soli Stati Uniti d'America. Inseriti nella Rock and Roll Hall of Fame nel 1993, i Creedence sono 82esimi nella classifica della rivista Rolling Stone dei 100 più grandi artisti o gruppi di tutti i tempi.

Storia del gruppo

1959-1964: The Blue Velvets

La storia dei Creedence Clearwater Revival iniziò alla fine degli anni Cinquanta, a El Cerrito, una cittadina ai confini orientali di San Francisco, in California. Tre compagni di scuola, nati nel 1945, fondarono The Blue Velvets, band composta da John Fogerty alla chitarra, Stu Cook al pianoforte e Doug Clifford alla batteria. Nel primissimo periodo di attività, questi tre giovanissimi musicisti si dedicavano a cover prettamente strumentali di genere blues (il cosiddetto revival).
All'inizio degli anni Sessanta, alla chitarra di John si aggiunse quella del fratello Tom, di quattro anni più grande. Tom Fogerty, negli anni precedenti, era divenuto un personaggio abbastanza famoso sulla scena musicale locale, grazie a diverse esperienze come cantante e frontman di vari gruppi della Baia di San Francisco. The Blue Velvets pubblicarono alcuni brani per la Oakland Orchestra Records ma, nel pieno della British invasion, non ebbero risultati particolarmente incoraggianti.
I quattro decisero, così, di variare leggermente la formazione: Stuart 'Stu' Cook passò dal pianoforte al basso. La ricerca di un nuovo sound da parte dei ragazzi di El Cerrito era appena cominciata.

1964-1967: The Golliwogs e la Fantasy Records

Nel 1964 la formazione iniziò una collaborazione con la Fantasy Records di San Francisco, una casa discografica che aveva appena lanciato sulla scena nazionale il jazzista californiano Vince Guaraldi. Il nome scelto dalla band per la sua nuova avventura musicale avrebbe dovuto essere The Visions; tuttavia, al momento di pubblicare i primi singoli, il nome cambiò in The Golliwogs, prendendo spunto da Golliwogg, un pupazzo protagonista di una serie di libri per bambini del tardo Ottocento.
Sotto il nuovo nome, i quattro ragazzi di El Cerrito realizzarono sette singoli. In questo periodo, John (il minore dei Fogerty) cominciò a prendere sempre più in pugno le redini del gruppo, diventandone l'anima, il compositore pressoché esclusivo e la prima voce, a scapito del fratello Tom. La totale differenza di stile tra i due fratelli (evidente tanto nel canto, quanto nella composizione e negli arrangiamenti), avrebbe giocato un ruolo decisivo nei piani di ricerca musicale della band; quest'aspetto si rivelerà decisivo per il successo del gruppo a livello sia nazionale, sia planetario.

1968: il cambio di nome e l'esordio di Creedence Clearwater Revival

Alla fine del 1967, The Golliwogs cambiarono per la terza volta nome, divenendo definitivamente Creedence Clearwater Revival.
Nell'estate dell'anno successivo, il gruppo pubblicò il suo primo lavoro, intitolato proprio Creedence Clearwater Revival. Il disco riscosse un buon successo (500.000 le copie vendute). Si trattava di un album ampiamente influenzato dal blues e dalla psichedelia tipica di quegli anni; al suo interno, primeggiavano le reinterpretazioni di classici degli anni Quaranta e Cinquanta, tra cui la cover di I Put a Spell on You e l'omaggio a Wilson Pickett con Ninety-nine and a Half (Won't Do). Il carattere revival del gruppo era esaltato da molti dettagli, tra cui la scelta del primo singolo: i Creedence esordirono, infatti, con una cover (divenuta poi molto conosciuta) di Susie Q, brano di Dale Hawkins, interpretato dai CCR con un piglio rock sull'impronta di Jimi Hendrix. Oltre ai brani revival, l'album includeva varie tracce originali, firmate per la quasi totalità da John Fogerty. Rispetto alle sonorità dei Golliwogs, però, la musica dei Creedence era più dura, caratterizzata da squilli di chitarra a iosa e lunghi riff; tra i brani-ponte, capaci di segnare una netta linea di demarcazione tra passato e futuro della band, possono essere individuati Walk on the Water (firmato dai due fratelli Fogerty ai tempi dei Golliwogs e poi fortemente modificato negli arrangiamenti) e Porterville, l'ultimo singolo pubblicato sotto il precedente nome, nel novembre 1967. L'album si attestò al 52º posto nella classifica Billboard.

1969: il successo nazionale di Bayou Country, Green River e Willy and The Poor Boys

L'affrancamento dei CCR dal blues e della psichedelia degli anni Sessanta passò anzitutto per Bayou Country, il loro secondo lavoro: le sonorità del gruppo californiano cominciarono ad ammorbidirsi, tingendosi di venature country e southern. Allo stesso tempo, restavano intatti i segni distintivi del gruppo: l'inconfondibile linea ritmica e i caratteristici riff di chitarra. Da questo disco in avanti, peraltro, John Fogerty divenne cantante e compositore esclusivo dei CCR (il fratello Tom aveva, infatti, cantato una strofa di Susie Q e co-firmato Walk on the Water nel precedente album). Il brano Born on the Bayou esemplificava la nuova sensibilità musicale di John Fogerty.
L'album, piazzatosi al settimo posto nella classifica Billboard, sarebbe divenuto famoso soprattutto per aver trainato il primo grande successo della band, Proud Mary; il brano, secondo nella classifica dei singoli curata da Billboard e proiettato ormai sulle strade del country-rock, fu addirittura considerato il pezzo più bello del decennio da parte di Bob Dylan. In un album nel quale John Fogerty gettava le basi per una sua futura carriera da cantautore, il revival si ridusse giocoforza ad un solo brano: un'interpretazione in stile acid rock del classico di Little Richard, Good Golly Miss Molly.
Il grande successo di Bayou Country permise ai CCR di imporsi definitivamente sulla scena nazionale. Su questa scia, furono invitati in tutti i principali festival che stavano fiorendo in varie zone degli Stati Uniti d'America: sbocciava, infatti, l'era dei grandi raduni. Il 21 giugno, i quattro furono in concerto a Northridge, sobborgo di Los Angeles, ospiti, per la seconda edizione di fila, della manifestazione Newport '69. Sul palco, dinanzi a 150.000 spettatori, i Creedence divisero il palco con Jimi Hendrix, un giovanissimo Joe Cocker, Ike & Tina Turner, Steppenwolf, Jethro Tull, Byrds, Johnny Winter e Brooker T. & the M.G.'s. Qualche giorno più tardi, si esibirono alla chiusura della seconda serata del Pop Festival di Denver; prima di loro, erano saliti sul palco la Experience di Hendrix (alla sua ultima esibizione dal vivo), Joe Cocker, Johnny Winter, The Mothers of Invention, Tim Buckley, Poco, e Iron Butterfly. Il 15 agosto, i CCR parteciparono alla prima serata del Festival di Woodstock. La loro performance, tuttavia, non trovò spazio nel film/documentario pubblicato a ricordo della tre giorni di rock più importante di quel periodo: gli stessi CCR, poco convinti della loro esibizione, non ne autorizzarono la riproduzione.
Nella stessa estate, i Creedence pubblicarono un nuovo disco, dal titolo Green River. Se nei primi due album i fili conduttori erano stati rispettivamente blues e country, nel terzo lavoro i CCR incontrarono il rock. L'album (primo nella classifica di Billboard) vantava brani come Green River (entrato nella Top10 Billboard, al secondo posto), Commotion o Tombstone Shadow, che ben rappresentavano l'avvenuta commistione tra le sonorità dei primi due lavori; al contrario, brani come Bad Moon Rising (grande successo, secondo nella classifica singoli di Billboard) si orientavano verso un sound più morbido e orecchiabile, a mezza strada tra country e rock.
I Creedence avrebbero poi completato il 1969, il loro anno più prolifico, con il concept album Willy and the Poor Boys (terzo in classifica e 1.000.000 di copie vendute); in questo disco, i CCR sposarono il più autentico swamp-rock. I brani più famosi estratti dall'album sarebbero diventati Down on the Corner (canzone spensierata, basata proprio sul tema portante dell'album, la musica on the road) e Fortunate Son (brano che, dietro l'impalcatura rock, lanciava dure critiche contro la guerra in Vietnam). Fedeli al revival, i CCR disseminarono nell'album diverse cover; su tutte, una versione di The Midnight Special rimasta poi famosa negli anni. Inoltre, ritornarono ai brani strumentali tipici dell'on the road, come testimoniato sia da Poorboy Shuffle, sia dal blues graffiante di Side o' the Road.

1970: il successo internazionale di Cosmo's Factory e Pendulum

Dopo aver sfornato tre album in meno di un anno (un milione di copie vendute a testa), i CCR realizzarono una tournée europea di cui sarebbero rimaste famose le date con tutto esaurito alla Royal Albert Hall di Londra. Così, alle soglie degli anni settanta, i quattro ragazzi di El Cerrito si erano ormai consacrati a livello internazionale. A capitalizzare il loro momento magico, arrivò il quinto disco, intitolato Cosmo's Factory. Si trattava di un album infarcito di successi: sarebbero stati addirittura sei i singoli ad entrare nella Top5 di Billboard. I numeri del disco (3.000.000 di copie vendute), ancora una volta testimoniano ad oggi l'alto gradimento del pubblico per brani che sarebbero poi divenuti classici del genere, quali Up Around the Bend, Who'll Stop the Rain e Lookin' out My Back Door. Per la prima volta, però, i Creedence spaziarono molto tra i diversi stili musicali: nell'album non mancavano, infatti, pezzi puramente soul (Long as I Can See the Light, con un inedito John Fogerty al sax tenore) o rock 'n roll (Travelin' Band è un chiaro omaggio al sound di Little Richard, che, peraltro, sarebbe costato a John Fogerty anche una causa per plagio da mezzo milione di dollari) o addirittura rock (è il caso della pacifista Run Through the Jungle). A quest'album, peraltro, appartiene anche la cover di I Heard It Through the Grapevine, brano reso famoso da Marvin Gaye un paio di anni prima e trasformato in un lunghissimo pezzo da jam session acide.
Il tentativo di sposare tutti questi generi così complessi e diversi fu portato alle estreme conseguenze nel successivo album Pendulum, edito alla fine del 1970. L'album si ricorda anzitutto per Have You Ever Seen the Rain?, che sarebbe diventato un classico nel repertorio di tantissimi altri artisti posteriori, ma non solo: per la prima volta nella storia del gruppo, infatti, sparì dai loro dischi l'elemento del revival. Così, i dieci pezzi dell'album esaltarono esclusivamente il genio musicale di John Fogerty. L'eclettismo e la varietà di generi (ben rappresentata dal funky di Born to Move, o dal rhythm'n'blues di Chamaleon o dalle pose progressive evidenti in molti altri brani dell'album) si sarebbero rivelati, però, armi a doppio taglio: il successo del pubblico fu assicurato anche per questo sesto titolo dei CCR, ma la critica non gradì.
Il 16 dicembre, i Creedence ricevettero dieci dischi d'oro, per le vendite di cinque singoli editi nel 1970 e dei primi cinque album prodotti dalla formazione; due giorni più tardi, fu la volta di un nuovo disco d'oro, per le vendite di Pendulum. Si trattava del canto del cigno poiché il gruppo era ormai dilaniato da incomprensioni interne. Così, con i CCR in partenza per un tour mondiale (il cui prodotto fu l'album Live in Europe del 1973), Tom Fogerty decise di abbandonare, in cerca di fortuna da solista.

1972: Mardi Gras

A quel punto, John Fogerty si convinse che la formazione necessitava di una maggiore equità e democrazia, così decise di attuare i suoi propositi in vista della registrazione del successivo album, Mardi Gras: dei dieci brani che compongono il disco, tre furono scritti e interpretati da ognuno dei componenti superstiti e un decimo sarebbe stato un pezzo di revival (si tratta della reinterpretazione del classico Hello Mary Lou). I buoni propositi, però, si rivelarono fallimentari: l'album fu definito dalla critica come il peggior disco mai prodotto da una major-band americana. I CCR, infatti, specialmente nei brani composti e cantati da Stu Cook e Doug Clifford, sembravano ritornati al sound dei Golliwogs, accantonato anni prima proprio perché troppo fuori mercato e non accattivante. Lo stesso John Fogerty, autore degli ultimi due discreti successi (Someday Never Comes e Sweet Hitch-Hiker), si sarebbe rivelato di lì a poco profondamente prosciugato nella brillantezza e nelle idee. I CCR ricevettero il disco d'oro il 12 giugno 1972, a riprova dell'impatto di mercato comunque discreto di Mardi Gras.

Scioglimento e postumi

Il 16 ottobre 1972, con un ambiguo comunicato stampa, i Creedence annunciarono lo scioglimento. La Fantasy Records avrebbe editato molte raccolte a vario titolo, cominciando proprio da una raccolta di loro canzoni, pubblicate sotto il nome The Golliwogs, prima del 1968. La band si sarebbe ricomposta in una sola occasione: nel 1980, per la ricorrenza del matrimonio di Tom Fogerty.
Di tutti i componenti, soltanto John Fogerty, seppur dopo un inizio zoppicante, sarebbe riuscito a sfondare come solista, dopo lo scioglimento del suo gruppo. Tom, infatti, produsse ben sei album da solista e tre a capo del gruppo Ruby, senza però mai riuscire a collocarsi nella scena musicale; morì il 6 settembre 1990 a causa dell'AIDS, contratta da una trasfusione di sangue infetto.
Sia Tom Fogerty che Doug Clifford cercarono di sfruttare, in seguito, l'ondata revival: Tom fondò i Creedence Clearwater Revived, e Doug (con Stu Cook) creò il gruppo Creedence Clearwater Revisited. John Fogerty non vi aderì mai.

Stile musicale

Nati nell'epoca in cui era esploso il fenomeno hippie, e quando in California si diffondeva, spinta dai Jefferson Airplane e dai Grateful Dead, la tendenza musicale all'acid rock e alla psichedelia, i Creedence Clearwater Revival seppero sottrarsi a questi influssi riprendendo motivi appartenuti al country e rielaborandoli in chiave rock, e divenendo nel 1970 il maggior gruppo americano di rock and roll.
Negli anni e lungo il corso della produzione discografica, la formazione di Fogerty attinse alle tante espressioni sonore che facevano parte del loro retroterra culturale e musicale, talvolta amalgamandole – come nel caso di rockabilly, rhythm and blues e country –, altre volte trattandole nella loro peculiarità stilistica. Con ecletticità i Creedence Clearwater Revival disseminarono nei loro dischi elementi caratteristici di stili diversi, alternando garage blues, soul blues, folk rock, hard rock, country rock, rock progressivo, funk, acid-rock, blues rock[2], Delta blues, gospel, rock and roll; e utilizzando in più casi spunti tratti da Bob Dylan, James Brown, Carl Perkins, Howlin' Wolf, Neil Young fra i molti.

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La Fiera della Musica e delle Arti di Woodstock, meglio conosciuto con il più semplice festival di Woodstock, fu una manifestazione che si svolse a Bethel, una piccola città rurale nello stato di New York, dal 15 al 18 agosto del 1969, all'apice della diffusione della cultura hippie. Vi si riferisce spesso con l'espressione 3 Days of Peace & Rock Music, "tre giorni di pace e musica rock".
Il nome ha origine dalla vicina città di Woodstock, nella contea di Ulster, conosciuta per le sue attività artistiche (vi si organizzano festival d'arte) e fu l'ultima grande manifestazione del movimento che da allora si diffuse peraltro sempre più fuori dagli Stati Uniti, dove era nato, pur senza la coesione e l'originalità che avevano permesso negli anni sessanta eventi come il Monterey Pop festival, la Summer of Love a San Francisco e lo stesso festival di Woodstock.

Storia

Woodstock era stato ideato come un festival di provincia (e come "An Aquarian Exposition", il nome, dal tono modesto, con cui era pubblicizzato); ma accolse inaspettatamente più di 400.000 giovani (secondo fonti non certe, addirittura un milione di persone); trentadue musicisti e gruppi, fra i più noti di allora, si alternarono sul palco; l'esibizione non smise che un giorno dopo il previsto (era stato programmato sino al 17); il tutto condito da quantità enormi di Cannabis e LSD, tra cui il celebre "Orange Sunshine": così il festival ebbe una grande carica simbolica, che richiama ancora oggi, ma, soprattutto, fu un grande evento della storia del rock e del costume.
Un festival omonimo è stato riproposto ogni dieci anni dopo l'originale e, nel 1994, per celebrare i venticinque anni da allora; ogni volta vengono ospitati nuovi artisti, assenti nelle edizioni precedenti, insieme a musicisti già esibitisi su quel palco: così questi eventi, ciclicamente, danno un'idea della trasformazione della società (in particolare negli Stati Uniti) dalla prima ispirazione hippie alle edizioni più recenti, che hanno visto anche episodi di violenza e una sfumatura commerciale ben lontani dall'atmosfera allegra e utopistica dei "figli dei fiori".

L'ideazione del festival

I promotori del festival di Woodstock furono Michael Lang, John P. Roberts, Joel Rosenman e Artie Kornfeld.
Roberts e Rosenman avevano pubblicato un annuncio sul New York Times e sul Wall Street Journal, presentandosi come "Challenge International, Ltd.": Uomini giovani con capitale illimitato cercano interessanti opportunità, legali, di investimento e proposte d'affari. Lang e Kornfeld li contattarono, e con loro progettarono uno studio di registrazione da mettere su nel villaggio di Woodstock, nella contea di Ulster dello stato di New York, un luogo dall'atmosfera ritirata e tranquilla. Presto, però, immaginarono di realizzare al suo posto un più ambizioso festival musicale e artistico. Roberts era incerto se abbandonare l'iniziativa, consolidando le perdite che vi aveva subito; infine la sua decisione fu di restare nel gruppo e finanziare il Festival.
Woodstock era per loro un'iniziativa commerciale, che chiamarono appunto "Woodstock Ventures", una possibilità di guadagni. Divenne una manifestazione ad ingresso libero quando gli organizzatori si accorsero di stare attirando centinaia di migliaia di persone in più del previsto: circa 186.000 biglietti erano stati acquistati in prevendita.

La scelta del luogo

Nella primavera del 1969 la Woodstock Ventures affittò per 10.000 dollari il Mills Industrial Park, un'area di 1,2 km² nella contea di Orange, dove avrebbe dovuto svolgersi il concerto. Alle autorità locali era stato assicurato che non si sarebbero radunate più di 50.000 persone, ma gli abitanti si opposero subito all'iniziativa. All'inizio di luglio fu varata una nuova legge locale, per cui sarebbe occorso un permesso speciale per ogni assemblea di più di 5.000 persone. Infine, il 15 luglio il concerto fu definitivamente vietato con la motivazione che i servizi sanitari previsti non sarebbero stati a norma.
La nuova (e definitiva) location fu Bethel, della contea di Sullivan, una cittadina rurale 69 km a sud-ovest di Woodstock. Elliot Tiber, il proprietario del motel "El Monaco" sul White Lake a Bethel, si offrì di ospitare il festival in una sua tenuta di 15 acri. Aveva già ottenuto un permesso dalla città per il "White Lake Music and Arts Festival", che sarebbe stato un concerto di musica da camera.
Quando si accorse che la sua proprietà era troppo piccola per Woodstock, Tiber presentò gli organizzatori a un allevatore, Max Yasgur, che accettò di affittare loro 600 acri (2,4 km²) per 75.000 dollari. La notizia del concerto che si preparava fu annunciata da una radio locale già prima che i promotori e Yasgur lasciassero il ristorante dove si erano accordati, fatta trapelare da alcuni lavoratori del locale.
Altri 25.000 dollari furono pagati come affitto a proprietari confinanti per ingrandire il sito del festival.
Il terreno di Yasgur formava una conca naturale digradante verso lo stagno Filippini a nord. Il palco fu costruito alla base del rilievo, con lo stagno sullo sfondo. Lo stagno sarebbe diventato un luogo molto amato dai partecipanti, che vi facevano il bagno svestiti.
Gli organizzatori ripeterono anche alle autorità di Bethel la loro stima di 50.000 partecipanti.

Ingegneria del suono

L'ingegnere del suono fu Bill Hanley, che avrebbe commentato: "Andò molto bene. Avevo costruito sulle colline delle strutture speciali per gli altoparlanti, e avevo sedici gruppi di altoparlanti su una piattaforma quadrata, che saliva sulla collina su torri di settanta piedi [21 metri]. Il tutto era stato settato per poter accogliere da 150.000 a 200.000 ascoltatori. Ne arrivarono 500.000." Dietro il palco erano installati tre trasformatori che fornivano 2.000 Ampère di corrente per alimentare l'apparato di amplificazione.

Scaletta del festival

Venerdì 15 agosto

Il concerto iniziò alle 17:07 di venerdì con Richie Havens. La prima giornata fu dei musicisti folk.

Richie Havens

Dalle 17.07 Alle 19.00
  • High Flyin' Bird
  • I Can't Make It Any More
  • With a Little Help from My Friends
  • Strawberry Fields Forever
  • Hey Jude
  • I Had a Woman
  • Handsome Johnny
  • Freedom
Freedom fu un pezzo di totale improvvisazione: a causa dei continui bis richiesti dal pubblico, al settimo esaurì il repertorio, e suonando la chitarra si mise a ripetere "freedom", cioè "libertà". Swami Satchidananda si esibì in un'invocazione per il festival.

Swami Satchidananda

Dalle 19.10 Alle 19.20
  • Invocazione per il festival

Sweetwater

Dalle 19.30 Alle 20.10
  • Motherless Child
  • Look Out
  • For Pete's Sake
  • What's Wrong
  • Crystal Spider
  • Two Worlds
  • Why Oh Why
  • Let the Sunshine In
  • Oh Happy Day
  • Day Song

Country Joe McDonald

  • Janis
  • Rockin' All Around the World
  • Flyin' High All Over the World
  • Seen a Rocket Flyin'
  • The "Fish" Cheer/I-Feel-Like-I'm-Fixin'-to-Die Rag
Country Joe McDonald non era in programma il primo giorno, ma fu fatto esibire a sorpresa e senza la sua band, The Fish, perché molti artisti non erano ancora arrivati. Avrebbe suonato di nuovo il terzo giorno, insieme alla band.

John Sebastian

  • How Have You Been
  • Rainbows all Over Your Blues
  • I Had a Dream
  • Darlin' Be Home Soon
  • Younger Generation
John Sebastian lasciò il palco inaspettatamente, dopo essere stato avvisato che la moglie aveva partorito.

Sweetwater

  • What's Wrong
  • Motherless Child
  • Look Out
  • For Pete's sake
  • Day Song
  • My Crystal Spider
  • Two Worlds
  • Why Oh Why

The Incredible String Band

  • Invocation
  • The Letter
  • This Moment
  • When You Find Out Who You Are

Bert Sommer

  • Jennifer
  • The Road to Travel
  • I Wondered Where You Be
  • She's Gone
  • Things Are Going My Way
  • And When It's Over
  • Jeanette
  • America
  • A Note That Read
  • Smile

Tim Hardin

  • If I Were a Carpenter
  • Misty Roses
L'esibizione di Tim Hardin, nonostante la scaletta così breve, durò un'ora.

Ravi Shankar

  • Raga puriya-dhanashri/Gat in sawarital
  • Tabla solo in jhaptal
  • Raga manj khamaj
  • Iap jor
  • Dhun in kaharwa tal

Melanie Safka

  • Beautiful People
  • Birthday of the Sun

Arlo Guthrie

  • Coming into Los Angeles
  • Walking Down the Line
  • Amazing Grace

Joan Baez

  • Oh Happy Day
  • The Last Thing on My Mind
  • I Shall Be Released
  • Joe Hill
  • Sweet Sir Galahad
  • Hickory Wind
  • Drugstore Truck Driving Man
  • I Live One Day at a Time
  • Sweet Sunny South
  • Warm and Tender Love
  • Swing Low, Sweet Chariot
  • We Shall Overcome
Nei giorni del festival Joan Baez era al sesto mese di gravidanza. Sul palco raccontò che il marito David Harris, obiettore di coscienza, era stato arrestato.

Sabato 16 agosto

Il concerto di sabato iniziò alle 12:15.

Quill

  • They Live the Life
  • BBY
  • Waitin' for You
  • Jam

Keef Hartley Band

  • Spanish Fly
  • Believe in You
  • Rock Me Baby
  • Medley
  • Leavin' Trunk
  • Halfbreed
  • Just to Cry
  • Sinnin' for You

Santana

  • Waiting
  • You Just Don't Care
  • Savior
  • Jingo
  • Persuasion
  • Evil Ways
  • Soul Sacrifice
  • Fried Neckbones

Canned Heat

  • A Change Is Gonna Come/Leaving This Town
  • Going Up the Country
  • Let's Work Together
  • Woodstock Boogie

Mountain

  • Blood of the Sun
  • Stormy Monday
  • Long Red
  • Who am I But You and the Sun
  • Beside the Sea
  • For Yasgur's Farm (allora senza titolo)
  • You and Me
  • Theme For an Imaginary Western
  • Waiting to Take You Away
  • Dreams of Milk and Honey
  • Blind Man
  • Blue Suede Shoes
  • Southbound Train

Janis Joplin & The Kozmic Blues Band

  • Raise Your Hand
  • As Good as You've Been to This World
  • To Love Somebody
  • Summertime
  • Try (Just a Little Bit Harder)
  • Kozmic Blues
  • Can't Turn You Loose
  • Work Me Lord
  • Piece of My Heart (con bis)
  • Ball and Chain (con bis)

Sly & the Family Stone

  • Chip Monck intro/M'lady
  • Sing a Simple Song
  • You Can Make It if You Try
  • Everyday People
  • Dance to the Music
  • I Want to Take you Higher
  • Love City
  • Stand!

Grateful Dead

  • St. Stephen
  • Mama Tried
  • Dark Star/High Time
  • Turn on Your Love Light
La performance dei Grateful Dead fu segnata da problemi tecnici, compresa una messa a terra difettosa; Jerry Garcia e Bob Weir ricordarono di aver preso la scossa toccando le loro chitarre.

Creedence Clearwater Revival

  • Born on the Bayou
  • Green River
  • Ninety-nine and a Half (Won't do)
  • Commotion
  • Bootleg
  • Bad Moon Rising
  • Proud Mary
  • I Put a Spell on You
  • Night Time is the Right Time
  • Keep on Choogin'
  • Suzy Q

The Who

Iniziarono a suonare solo intorno alle quattro del mattino - a causa, si dice, di litigi con gli organizzatori riguardo alla paga. L'esibizione venne brevemente interrotta da Abbie Hoffman, poi scaraventato giù dal palco da Pete Townshend a colpi di chitarra
  • Heaven and Hell
  • I Can't Explain
  • It's a Boy
  • 1921
  • Amazing Journey
  • Sparks
  • Eyesight to the Blind
  • Christmas
  • Tommy Can You Hear Me?
  • Acid Queen
  • Pinball Wizard
  • Do You Think It's Alright?
  • Fiddle About
  • There's a Doctor
  • Go to the Mirror
  • Smash the Mirror
  • I'm Free
  • Tommy's Holiday Camp
  • We're Not Gonna Take It
  • See Me, Feel Me (il sole iniziò a sorgere mentre Roger Daltrey iniziava a cantare il coro in questo brano)
  • Summertime Blues
  • Shakin' all Over
  • My Generation
  • Naked Eye
Alla fine della performance degli Who, Pete Townshend sbatté più volte la chitarra sul palco, poi la gettò al pubblico.

Jefferson Airplane

Iniziarono alle otto del mattino di domenica, concludendo la maratona notturna.
  • Introduction
  • The Other Side of This Life
  • Somebody to Love
  • 3/5 Of a Mile in 10 Seconds
  • Won't You Try / Saturday Afternoon
  • Eskimo Blue Day
  • Plastic Fantastic Lover
  • Wooden Ships
  • Uncle Sam Blues
  • Volunteers
  • The Ballad of You & Me & Pooneil
  • Come Back Baby
  • White Rabbit
  • The House at Pooneil Corners

Domenica 17 e lunedì 18 agosto

Joe Cocker inaugurò l'ultima giornata in programma, alle due del pomeriggio. Prima del suo numero, The Grease Band aveva eseguito alcuni brani strumentali.

The Grease Band

  • brani strumentali

Joe Cocker

  • Dear Landlord
  • Something Comin' On
  • Do I Still Figure in Your Life
  • Feelin' alright
  • Just Like a Woman
  • Let's Go Get Stoned
  • I Don't Need a Doctor
  • I Shall Be Released
  • With a Little Help from My Friends
Dopo la sua performance, un temporale interruppe il concerto per diverse ore.

Country Joe and the Fish

  • Rock and Soul Music
  • Thing Called Love
  • Love Machine
  • The "Fish" Cheer/I-feel-like-I'm-fixin'-to-die rag
  • Not so Sweet Martha Lorraine

Ten Years After

  • Good Morning Little Schoolgirl
  • I Can't Keep from Crying Sometimes
  • I May Be Wrong, But I Won't Be Wrong Always
  • Hear Me Calling
  • I'm Going Home

The Band

  • Chest Fever
  • Tears of Rage
  • We Can Talk
  • Don't You Tell Henry
  • Don't Do It
  • Ain't No More Cane
  • Long Black Veil
  • This Wheel's on Fire
  • I Shall Be Released
  • The Weight
  • Loving You Is Sweeter Than Ever

Blood, Sweat & Tears

  • More and More
  • I Love You More Than You'll Ever Know
  • Spinning Wheel
  • I Stand Accused
  • Something Comin' on

Johnny Winter

  • Mama, Talk to Your Daughter
  • To Tell the Truth
  • Johnny B. Goode
  • Six Feet in the Ground
  • Leland Mississippi Blues/Rock Me Baby
  • Mean Mistreater
  • I Can't Stand It (fu accompagnato dal fratello, Edgar Winter)
  • Tobacco Road (con Edgar Winter)
  • Mean Town Blues

Crosby, Stills, Nash & Young

Iniziarono circa alle tre del mattino, con due esibizioni distinte.
Esibizione acustica
  • Suite: Judy Blue Eyes
  • Blackbird
  • Helplessly Hoping
  • Guinnevere
  • Marrakesh Express
  • 4 + 20
  • Mr. Soul
  • Wonderin'
  • You Don't Have to Cry
Esibizione elettrica
  • Pre-Road Downs
  • Long Time Gone
  • Bluebird
  • Sea of Madness
  • Wooden Ships
  • Find the Cost of Freedom
  • 49 Bye-Byes
Neil Young saltò la maggior parte della performance acustica (ne eseguì solo le sue composizioni Mr. Soul e Wonderin') e rifiutò di essere filmato durante l'altra; Young, ha detto, credeva che la registrazione distraesse sia gli artisti sia il pubblico dalla musica.

Paul Butterfield Blues Band

  • Everything's Gonna Be Alright
  • Driftin'
  • Born Under a Bad Sign
  • Morning Sunrise
  • Love March
  • Rumpis Cumpis

Sha-Na-Na

  • Na-Na Theme
  • Jakety Yak
  • Teen Angel
  • Jailhouse Rock
  • Wipe Out
  • Who Wrote the Book of Love
  • Duke of Earl
  • At the Hop
  • Na-Na Theme

Jimi Hendrix

Dopo che la sua band era stata presentata come "The Jimi Hendrix Experience", Hendrix corresse con il nuovo nome del gruppo: "Gypsy Sun and Rainbows".
  • Message to Love
  • Hear My Train A Comin'
  • Spanish Castle Magic
  • Red House (la corda del mi cantino della chitarra di Hendrix si ruppe, ma continuò a suonare la canzone con cinque corde)
  • Mastermind (scritta e cantata da Larry Lee)
  • Lover Man
  • Foxy Lady
  • Jam Back at the House
  • Izabella
  • Gypsy Woman / Aware of Love (queste due canzoni, scritte da Curtis Mayfield, furono cantate insieme da Larry Lee come un medley)
  • Fire
  • Voodoo Child (Slight Return) / Stepping Stone
  • The Star-Spangled Banner (una reinterpretazione dell'inno degli Stati Uniti, eseguita da Hendrix con una forza e dei suoni stranianti che era facile intendere come la sua protesta per la violenza delle politiche degli USA, nella guerra in Vietnam e negli scontri sociali)
  • Purple Haze
  • Woodstock Improvisation / Villanova Junction
  • Hey Joe
Jimi Hendrix aveva insistito per essere l'ultimo ad esibirsi al festival, così il suo numero era stato previsto per la mezzanotte, ma non salì sul palco fino alle nove del mattino di lunedì. La maggior parte degli spettatori aveva dovuto lasciare il festival e tornare alla routine dei giorni feriali, così che solo in quasi 200.000 anziché 500.000 ascoltarono Hendrix, in una performance che fu una rarità, per la durata (due ore, la più lunga nella carriera di Hendrix).
The Jeff Beck Group era in scaletta, ma la band si sciolse una settimana prima dell'inizio del festival e non vi partecipò.
Gli Iron Butterfly rimasero bloccati in aeroporto e il loro manager cercò di organizzare il resto del loro viaggio in elicottero. A un certo punto, gli elicotteri divennero l'unico mezzo con cui era possibile raggiungere Bethel, isolata dal traffico.
Anche Joni Mitchell avrebbe dovuto esibirsi, ma il suo agente preferì farla apparire quel lunedì al The Dick Cavett Show, dalla forte audience a livello nazionale, piuttosto che "sedere in un campo con 500 persone". La Mitchell era stata pure scoraggiata dalle reazioni al suo intervento nell'Atlantic City Pop Festival all'inizio di agosto, quando il pubblico l'aveva così osteggiata da convincerla a interrompere l'esibizione lasciando il palco in lacrime. In seguito, benché non vi avesse partecipato, la Mitchell scrisse ed incise la canzone Woodstock, che divenne una hit di Matthews Southern Comfort e di Crosby, Stills, Nash & Young.
La band canadese Lighthouse, in scaletta, si ritirò all'ultimo momento, sostenendo che non sarebbe stato un buon palcoscenico. Più tardi diversi membri del gruppo si sarebbero detti pentiti della definizione.

Inviti respinti

Gli organizzatori del festival contattarono John Lennon per chiedere la partecipazione dei Beatles (che erano virtualmente separati, ma avrebbero ancora eseguito le ultime incisioni, sciogliendosi ufficialmente nel 1970). Lennon rispose che avrebbero suonato solo se fosse stata invitata pure la Plastic Ono Band, il gruppo di Yoko Ono. Gli organizzatori lasciarono perdere, visto che la Plastic Ono Band non era conosciuta né considerata all'altezza degli altri gruppi.
Bob Dylan era in corso di trattative, ma si tirò indietro a causa della malattia di un figlio e della confusione che si stava creando intorno a casa sua, che si trovava proprio nella cittadina di Woodstock. Avrebbe partecipato al secondo Festival dell'Isola di Wight che si tenne pochi giorni dopo, il 30 e 31 agosto, insieme ad alcuni artisti che si erano appena esibiti al festival di Woodstock.
I Doors si stavano riprendendo da un periodo di guai con la legge, dovuti soprattutto alla presunta oscenità delle esibizioni di Jim Morrison che comunque, anche sotto l'influenza di alcool e droghe, aveva dato agli ultimi concerti un'aria esacerbata e convulsa. Dopo lo "scandalo" del concerto di marzo a Miami, annullarono tutti gli spettacoli in programma e non presero in considerazione l'ipotesi di partecipare al festival, anche per il disagio di Morrison a cantare in grandi spazi aperti; tornarono sulle scene a giugno, ma non si parlò più di Woodstock, a cui andò solo il batterista John Densmore.
Il manager dei Led Zeppelin, Peter Grant, ha detto: "Ci era stato chiesto di andare a Woodstock e all'Atlantic ne erano entusiasti, e così il nostro promoter negli Stati Uniti, Frank Barsalona. Dissi di no perché a Woodstock saremmo stati soltanto un'altra band in scaletta". Così i Led Zeppelin intrapresero quella che sarebbe stata la loro tournée estiva di maggior successo. Quel weekend suonarono un po' più a sud, all'Asbury Park Convention Hall nel New Jersey.
I Procol Harum declinarono l'invito perché il festival si sarebbe svolto subito dopo un loro lungo tour e per la nascita imminente del figlio di Robin Trower: la band tornò nel Regno Unito in tempo per la nascita.
I Tommy James & The Shondells rifiutarono per sbaglio. Il cantante Tommy James avrebbe spiegato: "Avremmo voluto prenderci a schiaffi da soli. Eravamo alle Hawaii, e la mia segretaria mi chiamò e disse «Sì, ascolta, c'è questo allevatore di maiali nel nord dello stato di New York che vuole che suoniate in un suo campo». Così è come mi fu presentata la faccenda. Perciò declinammo, e capimmo cosa ci eravamo persi un paio di giorni dopo".
I Jethro Tull rifiutarono dopo che Ian Anderson, frontman del gruppo, seppur conscio della grandezza dell'evento, decise per il no a causa della sua estrema avversione nei confronti del mondo hippy e di tutto ciò che lo accompagnava, in special modo l'uso di sostanze stupefacenti, l'abuso di bevande alcoliche e gli eccessi in generale. Pare che lo stesso bassista Glenn Cornick sia stato cacciato dalla band in quanto poco compatibile con la personalità di Anderson per simili ragioni.
Altri invitati che rifiutarono furono Frank Zappa & The Mothers of Invention, i Byrds, i Moody Blues, Paul Revere & the Raiders, i Free, gli Spirit e i Mind Garage. Anche la leggenda del rock and roll Chuck Berry avrebbe dovuto partecipare al festival, ma non si riuscì a trovare un accordo con l'artista.

Aneddoti

  • L'affluenza di gente a Bethel, soprattutto ragazzi, fu massiccia e immediata. Il traffico bloccò a lungo alcune autostrade dello stato di New York.
  • Il sito del festival non era stato attrezzato per tante persone: le strutture sanitarie erano insufficienti, il sistema di pronto soccorso in parte impotente; molti partecipanti si trovarono in difficoltà a causa del clima, per la mancanza di igiene e di cibo.
  • I media avrebbero rilevato particolarmente i disagi dei partecipanti e delle città vicine, pur relativi per un evento così grande e imprevisto. L'unico cronista presente nel primo giorno e mezzo del festival, Barnard Collier del New York Times, avrebbe raccontato che i redattori a New York lo incitavano a sottolineare i blocchi stradali, le sistemazioni improvvisate, l'uso di droghe fra i ragazzi e la presunta aggressività di alcuni di loro.
  • Collier ha ricordato: "Ogni redattore, fino al redattore capo James Reston, insisteva perché il tono del reportage indicasse una catastrofe sociale in corso. Era difficile persuaderli che la mancanza di incidenti seri e l'affascinante cooperazione, premura e correttezza di così tante persone era il punto significativo. Ho dovuto rifiutarmi di scrivere quella storia se non avesse potuto riflettere in larga parte la mia convinzione di testimone oculare, che "pace e amore" era la cosa davvero importante, non le opinioni preconcette dei giornalisti di Manhattan. Dopo molte telefonate acrimoniose, gli editors acconsentirono a pubblicare la storia come la intendevo, e benché aneddoti di ingorghi stradali e piccole illegalità fossero raccontati quasi all'inizio degli articoli, i miei pezzi erano permeati dall'atmosfera autentica di quella assemblea. Dopo che la descrizione della prima giornata comparve sulla prima pagina del New York Times, molti riconobbero che "caso sorprendente e bello stesse avvenendo".
  • Benché l'atmosfera del festival fosse straordinariamente serena, si ha notizia di due decessi a Woodstock: uno probabilmente causato da un'overdose di eroina, l'altro per la morte accidentale di un partecipante che dormiva nel sacco a pelo in un campo di fieno limitrofo, venendo investito da un trattore.
  • Sembra anche che si siano verificate due nascite (in un'auto ferma nel traffico e in un elicottero) e quattro aborti spontanei.
  • Fece scalpore la comparsa di Abbie Hoffman sul palco: il leader hippy strappò il microfono a Pete Townshend durante l'esibizione degli Who, non appena finirono di suonare Pinball Wizard. Hoffman gridò: «Penso che questo sia un mucchio di merda! Mentre John Sinclair marcisce in prigione!»; Townshend, che apparentemente non si era accorto dell'uomo che arrivava lentamente in scena, gli urlò di andarsene e lo colpì con la chitarra, facendolo cadere. Poiché il pubblico approvava gridando, tornò al microfono e commentò sarcasticamente: «Vi capisco!». Dopo la canzone seguente, la breve Do You Think It's Alright?, si fece serio: «La prossima fottuta persona che cammina su questo palco verrà uccisa, d'accordo? Potete ridere, sono serio!».
  • John Sinclair era un poeta e attivista politico, condannato da poco a nove anni di prigione nel Michigan per avere offerto due spinelli a una poliziotta in borghese. Sarebbe stato scarcerato presto, dopo una grande mobilitazione di artisti (John Lennon gli dedicò la ballata John Sinclair) e movimenti. Dopo il festival Townshend avrebbe spiegato che sosteneva la causa della sua liberazione, ma che avrebbe picchiato Hoffman per l'intrusione, indipendentemente dal suo messaggio.
  • Hoffman avrebbe negato l'aggressività che era sprigionata nell'episodio (nel suo ultimo libro, Ho deriso il potere, nega che Townshend l'abbia colpito con la sua chitarra e relega l'episodio a mera leggenda metropolitana), ma diverse registrazioni sembrano confermarla. Fu una delle poche note violente in una manifestazione generalmente, coscientemente pacifica.
  • Max Yasgur, che aveva offerto il suo terreno, parlò con stupore di come mezzo milione di persone, in una situazione che avrebbe permesso risse e saccheggi, avessero creato realmente una comunità motivata dagli ideali di pace e amore. "Se ci ispirassimo a loro" - disse - "potremmo superare quelle avversità che sono i problemi attuali dell'America, nella speranza di un futuro più luminoso e pacifico...".

Film

  • Woodstock - Tre giorni di pace, amore e musica, regia di Michael Wadleigh (1970)
  • Motel Woodstock, regia di Ang Lee (2009)

Musica

  • Woodstock: Music from the Original Soundtrack and More
  • Woodstock 2
  • Woodstock Diary
  • Woodstock: 40 Years On: Back to Yasgur's Farm
  • Woodstock 40
  • The Best of Woodstock
  • Woodstock
  • Live at Woodstock
  • The Woodstock Experience
  • Woodstock: Three Days of Peace and Music